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Autore: alicew in wonderland    13/12/2013    3 recensioni
Dopo la cancellazione della serie ho deciso di scrivere quello che secondo me poteva essere il vero finale della storia: ovvero una serie intera!
Pubblicherò ogni episodio di venerdì, esattamente come se la serie tv fosse in onda in America rispettando anche le festività (Ringraziamento, Natale, Pasqua...).
La storia comincia esattamente oggi, 27 Settembre 2013, Mac e squadra sono al lavoro come sempre e un po' di cose sono cambiate: Mac è sposato con Christine e Danny e Lindsay hanno avuto il loro secondo figlio...
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Trama episodio XXVII: Mac è ferito e cerca di salvare Christine da un arresto cardiaco. Intanto, Christine è in un limbo dove incontra sua madre e quella di Mac, dalle quali apprende avvenimenti futuri, e, al risveglio, si accorge con Mac che l’incubo è solo all’inizio.
Il disastro aereo di Danny e Sheldon è più grave del previsto e Lindsay ha delle complicazioni e deve essere operata d’urgenza.
Anche Mac finisce in un limbo in cui fa degli incontri importanti e ha delle visioni del futuro.
Flack e Jamie vanno a catturare il terrorista islamico, ma le cose non vanno come programmato.
Il team CSI cambia per sempre…
Genere: Mistero, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Venerdì 13 Dicembre 2013

EPISODIO XI: IF I SIT STILL, MAYBE I'LL GET OUT OF HERE

Jo e Sheldon camminavano a passo risoluto verso una villetta
«Adam ha identificato un indirizzo IP che portava qui!» disse Jo «Spero solo non sia una trappola!» disse guardando la villetta
«Scopriamolo!» disse Sheldon estraendo la pistola «Flack ci copre con Jaime sul lato opposto!»
Jo e Sheldon salirono i quattro gradini che li separavano dalla porta, fu Jo a bussare
«Polizia di New York! Aprite la porta!»
«Entriamo!» disse Sheldon nella ricetrasmittente sfondando la porta e trovandosi faccia a faccia con Flack e Jaime.
L’interno della casa era deserto e non c’era nemmeno un mobile
«Merda!» urlò Flack dando un calcio alla porta «Appena prendo questa puttana le faccio passare le pene dell’inferno!»
Jaime sbuffò rinfoderando la pistola «Io, a questo punto, interrogherei Andrew Davis!»
«Non ci sono altre soluzioni!» disse Sheldon
«Chi lo dice a Sinclair dell’ennesimo buco nell’acqua?» disse Flack in tono pacato
«Glielo spiego io!» disse Jo «Sarà la nostra scusa per distrarlo da Mac quando sarà a Liberty Island oggi alle 10.30!»
 
Mac e Danny erano insieme nella folla alle 10.30 sotto la Statua della Libertà
«Devo arrivare alla corona!» disse Mac indicandola con lo sguardo
«Come fai ad essere così sicuro che la Primula ti attende là in cima?» chiese Danny
«Istinto!» disse Mac
«Cercherò di tenere la tua scorta il più lontano che posso mentre tu ti dilegui» disse Danny a bassa voce «Vedi di uscirne vivo!»
Mac si avviò verso la statua mostrando il suo distintivo e arrivando così a salire fino alla corona.
Trovò un sacco di iuta in un angolo e, indossati i guanti, vide al suo interno una lettera e un cranio integro «Un altro morto?» aprì la busta e trovò un messaggio della Primula ad attenderlo:
“Twinkle, twinkle torch there above!
It’s where you should go!
If you want to find the next clue,
You’ll need to delve more!
Twinkle, twinkle torch there above!
Perhaps Horatio is no longer in this world”

Mac chiuse il messaggio di nuovo nella busta  e lo mise nel sacco di iuta «Mi divertirò io appena ti avrò presa!» e si avviò per scendere.
Mac riusciva a intravedere Danny che stava cercando di tenere calmi gli agenti della scorta
«Vi giuro che è qui in giro!»
«Detective Messer, ci sta intralciando nel nostro lavoro!» disse il primo degli agenti
«Qual è il problema?» disse Mac avvicinandosi con tranquillità
«Dov’era finito Detective? Lo sa che non può andare a spasso da solo!» sbraitò il secondo agente
«Sono semplicemente andato in bagno!» si affrettò a dire Mac in tono pacato e tranquillo
«Ci ha impiegato troppo per essere andato in bagno!» disse un poliziotto delle volanti
«Ci dica la verità Detective! Dove è andato?» urlò quasi uno dei poliziotti «È stato via quindici minuti!»
«Sappiamo benissimo che tutto questo tempo non può averlo passato in bagno!»
«E va bene! Volevo qualche minuto senza il vostro fiato sul collo! Sono salito sulla Statua!» sbuffò Mac
«Avremmo potuto accompagnarcela senza problemi!»
«Allora non capite! Avevo bisogno di restare solo!» Mac si volse poi verso Danny «Sei pronto per tornare a casa? Ti avviso che però dobbiamo prima passare in un posto, se devi andare in bagno fallo ora!»
Danny annuì e si diresse verso il bagno e da dietro sbucò un bambino che stringeva in mano una foto e un sacco di plastica contenente un sacco di iuta che cominciò a rincorrerlo
«Signore! Devo consegnarle questo!»
«Ehi! Chi te lo ha dato?» domandò Danny avvicinandosi e chinandosi per afferrare il sacco
«Un uomo bianco! Capelli corti, occhi azzurri, più o meno sui cinquant’anni!» disse il bambino
«Grazie!» disse alzandosi in piedi
«Si figuri! Mi ha dato cento dollari perché lo avesse!» disse il bambino «Arrivederci!»
 
Jo e Flack erano in laboratorio a discutere dell’ennesimo buco nell’acqua con Adam e Angela
«Per lei è un divertimento unico! Non so davvero come capire se l’indirizzo IP è vero o falso!» cercò di spiegare Angela
«Da quanto è che non usa più la rete per spedirci messaggi?» chiese Flack
«Ah, ehm…» borbottò Adam «Non ricordo!»
«Da quando ci ha mandato il video di Horatio e Stella!» esclamò Jo passandosi una mano tra i capelli
«Vorrei sapere quanto ci vuole in media per trovare un indirizzo IP!» disse Flack lamentandosi
«Vuoi venire qui a fare il mio lavoro?!» disse Angela alzandosi dalla sedia e indicandola a Flack «Facci vedere quanto sei bravo!»
«Sì, dai Flack! Mostra a tutti le tue capacità informatiche!» urlò Adam
«Ok adesso diamoci tutti una calmata! Se vi sente Sinclair siete fuori dal caso! Lui non è come Mac!» disse Jo cercando di calmare gli animi anche troppo agitati.
Danny entrò nel laboratorio con il sacco in mano «Ragazzi, Mac ha recuperato la testa del nostro Marine! Ora dobbiamo recuperare il prossimo indizio sulla torcia! La Primula ci invita a sbrigarci con un messaggio al quanto subdolo!» lo passò a Jo.
Adam riconobbe il gioco «Ironizza ancora su Stella!»
«C’era anche nel video mi ricordo!» disse Flack «Mac ora dov’è?»
«Dovrebbe entrare in ufficio tra poco…» disse Danny «Io vado a vedere come sta Sid in ospedale!»
«Bene! Allora, mettiamoci al lavoro! Sinclair vuole degli aggiornamenti per oggi pomeriggio!» disse Jo  correndo incontro a Mac che si avviava al suo ufficio
«Ehi! Ciao Mac!»
«Ciao Jo!» disse Mac aprendo la porta dell’ufficio «Hai già visto che cosa ha portato Danny?»
«Dov’è la tua guardia del corpo?» chiese Jo sedendosi sui divanetti
«Devo ammettere che ho sbagliato a sottovalutare i poliziotti scelti da Sinclair!» disse prendendo posto accanto a lei e, sollevando la caviglia, rivelò un braccialetto elettronico «Sinclair dice che così non posso più sfuggire al suo controllo!»
«Sembra quello dei carcerati ai domiciliari!» constatò Jo
«Non sembra! È quello dei carcerati ai domiciliari!» disse Mac coprendolo «Posso muovermi liberamente negli spazi chiusi e all’esterno non posso andare da nessuna parte oltre il limite di cento metri da chi ha il trasmettitore!»
«Pena: scossa elettrica!» disse Jo «Mi sembra che Sinclair stia esagerando!»
«Ho bisogno di un favore!»
«Qualunque cosa!» disse Jo sorridendo
«Vorrei che tu mi ascoltassi perché vorrei parlarti di Peyton e Aubrey!» disse prendendo un grosso respiro
«Hai visto la bambina?» chiese Jo interessata
«Abbiamo fatto il test e abbiamo scoperto che non è mia figlia!» disse Mac intristendosi
«Non riesco a capire la tua reazione!» disse Jo guardandolo e facendolo voltare nella sua direzione «Dovrebbe essere meglio così perché vuol dire che tu non hai responsabilità dirette sulla bambina!»
«Sì, ma un po’ ti confesso che avevo sperato fosse mia!» disse Mac «Sarei potuto essere un padre per lei e aiutare Peyton!»
«Tu lo sai di essere come un padre per molte persone, vero?» gli ricordò Jo «Reed ha visto in te una figura paterna dopo averti conosciuto meglio! Sei il padrino di Lucy e Angela ha visto in te il padre che non ha mai avuto! Quindi, anche se Aubrey non è biologicamente tua figlia, potrai essere il padre di cui lei ha bisogno!» Jo rise «Per fortuna Christine non ha assistito a tutta questa storia!»
«Gia! Christine è una donna forte e indipendente, so che in questo periodo non lo sembrava. Sarebbe stata una sfida spiegarle le cose! Avrei rischiato il divorzio!»
«Non riesco ad immaginarti a passare gli alimenti a tuo figlio e litigare con Christine davanti a un giudice per dividervi i piatti del servizio buono!» sorrise Jo «Vi amate troppo!»
Mac sorrise «Ho fame! Andiamo a vedere cosa c’è nel frigorifero oggi?»
 
Jamie aveva preso in mano, da sotto la scrivania, il fascicolo sottratto alla pila dei casi irrisolti di Mac.
Flack tornò con Andrew Davis dalla sala degli interrogatori
«Portalo al Laboratorio della Scientifica davanti all’ufficio della Detective Danville» disse a uno dei poliziotti in divisa «E non lasciarlo mai solo!»
Guardò verso Jaime da lontano e la raggiunse di soppiatto «Cosa stai facendo?» disse guardando il fascicolo e rendendosi conto della situazione «Quello dovrebbe essere sulla scrivania di Mac!» disse cercando di strapparglielo di mano.
Jamie si alzò in piedi e sfuggì alle grinfie del fidanzato «Mentre tu e la squadra cercate prove per trovare la Primula, ci sono altre persone che rischiano la vita o che non hanno giustizia perché diventano casi irrisolti a bordo scrivania!»
Flack annuì «Ho capito! Vuoi prenderti la responsabilità di un caso! Quello però è l’unico caso recente su cui può lavorare Mac e io non credo che lui resterà a guardare…»
«Invece sì perché è troppo in ansia per Stella e Horatio! Angela e io siamo d’accordo!» disse Jaime puntando i piedi a terra
«Allora non sei sola! Ti auguro solo che Mac non si accorga che il fascicolo è sparito!» disse Flack sedendosi alla sua scrivania scuro in volto.
 
Adam era sulla torcia della Statua della Libertà saldamente legato a un cavo di sicurezza
«Tutto bene lassù?» gli urlò Angela da sotto nel microfono della trasmittente
«Sì!» gridò in risposta Adam premendo il ricevitore al suo orecchio «“Realizzo il tuo desiderio di lavorare in prima linea!” mi ha detto Mac tempo fa!» bisbigliò tra sé e sé «“Vedrai che ti troverai al centro dell’azione!” mi ha assicurato Mac!» guardò di sotto «Così però è anche troppo! Non scalo una parete di roccia da otto anni e sono legato a un elicottero che sorvola questa maledettissima statua! Voglio scendere!» si lamentò
«Ti dai una mossa, Adam? Non abbiamo tutto il pomeriggio! I turisti si insospettiranno presto!»
«Tu potevi dirlo a Sinclair che dovevamo fare questa operazione!» sbraitò Adam con le lacrime agli occhi
«Quello ci avrebbe messo i bastoni tra le ruote e, con ogni probabilità, sospesi! Hai visto la cavigliera elettronica di Mac, no? Vuoi causargli altri problemi?» continuò a parlare Angela nel microfono «Vuoi vederlo murato in casa sua?»
«Perché dobbiamo parlare di queste cose?»
«Perché sono venti minuti che sei lì e non hai ancora trovato niente per la tua stramaledetta paura! Cerca l’indizio, avanti!» gli urlò Angela. Aspettò qualche minuto, ma non ottenne risposte «Vuoi che Stella torni a casa prima? Allora cerca!»
Adam si issò con le braccia fino ad arrivare a prendere una busta ornata da una primula rossa «Ho preso una busta!»
«Ok adesso ti tirano su! Stai fermo!» disse Angela sorridendo «Grazie a Dio, l’ha trovata!»
 
Danny era appena uscito dal palazzo della Scientifica e vide Mac seduto sui gradini dell’ingresso
«Ehi!» lo chiamò avvicinandosi «Cosa fai qui tutto solo seduto su questi gradini sporchi?»
«Però anche tu ti sei appena seduto!» sorrise Mac «Ciò vuol dire, che non li reputi così sporchi!»
«Forse hai ragione!» ammise Danny «La mia domanda non cambia»
«Sono sceso con Jo a prendere una boccata d’aria e poi è arrivato Sheldon!» disse Mac
«Chiaro!» annuì Danny e prendendo un respiro disse «Sinclair sta dando giornata libera a tutti, che ne dici di bere qualcosa io te Flack e gli altri? A me e Lindsay farebbe molto piacere riuscire ad uscire per distrarci un attimo! Tra qualche giorno dimetteranno anche Sid!»
«Accetto l’invito volentieri Danny! Devi solo farti dare il trasmettitore della mia nuova guardia del corpo!» disse indicando il segnale luminoso alla caviglia «Sinclair ha concesso giornata libera a tutti, ma non alla tecnologia!»
«Bene! Vado a prendere il trasmettitore!» disse Danny alzandosi «Manderemo a riposare anche la tua ultima guardia del corpo! So come craccare il suo sistema!»
Mac sorrise e guardò l’amico rientrare nel palazzo.
 
Adam sull’elicottero leggeva la lettera della Primula
“Look inside your hart
there’s some you’re missing much!
I kidnapped her one day,
She wasn’t able to run away!
Two for one!
I’ll keep them alive until the next sun!”

Guardò dentro nel biglietto e vide una foto di Christine «Oh no! L’ha presa! Come è possibile che sapesse dov’era?! È impossibile solo… no! No, devo stare calmo! Devo stare… lo devo dire a Jo!» disse prendendo il telefono e digitando il numero «Rispondi, ti prego! Rispondi!»
«Pronto? Adam che succede?»
«Jo, chi sapeva, oltre a noi della squadra, che Christine era ancora viva?» chiese tremante
«Nessuno! Perché?»
Adam cercò di articolare una frase «Perché… la… la…»
«La? Adam dimmi cosa succede!» urlò Jo al limite della pazienza
«La Primula è arrivata a lei!» disse Adam tutto d’un fiato scoppiando a piangere «Vuole anche Mac! Abbiamo fino a domani! Questo significa che moriranno anche Horatio e…» si mise a singhiozzare più forte «Stella!»
Jo sentì una mano posarglisi sulla spalla «Cosa succede Jo?» chiese Sheldon
«Adam, non dire nulla a Mac! Cercherò di contattarlo io!» disse mordendosi il labbro «Tu mantieni la calma! Se per caso Mac è ancora al Laboratorio e ti vede così intuirà qualcosa!»
«Va bene!» disse Adam.
Jo riattaccò il telefono portandosi una mano alla fronte e si strinse a Sheldon e scoppiò a piangere, lui la abbracciò e sussurrò «Cosa c’è? Cosa devi dire a Mac?»
«Credevo di aver messo al riparo Christine, invece…» disse Jo singhiozzando «Devo dire a Mac che Christine è stata rapita dalla Primula!»
Sheldon rabbrividì «Oh no!» disse con amarezza «La data del parto è in questi giorni! Ti aiuto io a dirlo a Mac! Dobbiamo fare in fretta!»
 
Jaime e Angela indagavano sulla ragazza trovata morta nel lago in una cantina «Qui sotto c’è una puzza di umido pazzesca!» tossì Angela arricciando il naso
«Non ho trovato un posto migliore! Mi scuso con la principessina dell’informatica e della scienza!» rispose seccata Jaime «A proposito: Flack sa che stiamo scavalcando Mac, ma non glielo dirà a una condizione!»
«Quale?» chiese Angela, in risposta Jaime indicò le scale dell’entrata
«Felice serata libera a entrambe!» disse Flack entrando con una cassa di birra «Ho pensato che, siccome dovremo lavorare fino a tardi, avremmo bevuto volentieri qualcosa!» posò la cassa in un angolo e la aprì «C’è anche il caffè istantaneo e un panino a testa!»
«Abbiamo tutto l’occorrente per la sopravvivenza, evviva!» ironizzò Angela collegando un paio di Computer alla presa vicino al muro «Prendi il fascicolo Jaime! Cominciamo!»
Jaime posò il fascicolo sul tavolo «Sappiamo poco su questa persona, ma direi che possiamo ricostruire qualcosa controllando di nuovo il registro delle persone scomparse!»
Angela digitò velocemente l’indirizzo «Ecco infatti che è apparsa una nuova denuncia!»
Flack si avvicinò al pc «Luna Trevor! L’ha denunciata il marito!»
«Già! Almeno sappiamo che potrebbe non essere più una sconosciuta!» disse Jaime
«Abbiamo un numero di telefono Don! Vuoi contattarlo?» chiese Angela.
 
Mac era nel suo ufficio, guardò il suo cellulare vibrare e vide un MMS contenente un video e senza esitazioni lo aprì.
Vedere il volto di Christine rigato dalle lacrime lo sconvolse
“Mac… Mi dispiace!” Christine era in uno scantinato buio “Ho paura! Vorrei dirti di venire ma… preferisco che tu non lo faccia!” tremò sobbalzando “Non voglio che tu muoia! Ti prego Mac, non venire!” Christine sollevò lo sguardo mordendosi un labbro “Ti prego salvati almeno tu! Non c’è più speranza né per me né per Horatio e Stella! Ti amo Mac e vorrei potertelo dire di persona, ma so che non sarà possibile!”
Comparve un indirizzo su uno sfondo nero. Il video terminava così.
Mac guardò nella direzione di Danny che aveva appena terminato di armeggiare con il trasmettitore e stava entrando «Devo andare a fare una cosa prima di venire al bar stasera!»
«Va bene! Puoi andare dove vuoi! Il bracciale invierà un segnale fasullo a Sinclair! Puoi stare tranquillo!»
Mac si alzò in piedi e si diresse verso gli ascensori, scese le scale fino al garage e salì in macchina.
 
Jo era in macchina con Sheldon e ricevette una telefonata da Adam
«Mi è arrivato un video in cui Horatio e Stella sono in una cella e… Horatio sta male! Stella non sa cosa fare e… io comincio a temere il peggio!» disse Adam singhiozzando
«Anche io sono seriamente preoccupata Adam!» disse Jo «Mac non risponde al cellulare e non è in laboratorio! Danny dice che è uscito dopo che hanno reso irrintracciabile il segnale della cavigliera elettronica!»
«Sono diventati matti?! Ora come lo troviamo Mac?!»
 
Angela guardava fuori dall’angusta finestrella dello scantinato «Al nostro lavoro nel giorno libero!» disse levando in alto la birra che teneva in mano
«Non mi ricordo di aver mai lavorato in uno dei miei giorni liberi, specialmente in una cantina!» sorrise Flack picchiettando il collo della sua bottiglia contro quello della bottiglia di Angela
«Renditi fortunato ad averlo passato con me!» sorrise Jaime
«A proposito di lavoro!» disse Angela staccandosi dalla finestrella e si diresse al computer «Vediamo se abbiamo novità!» guardò lo schermo «E Jonathan Trevor è un santarellino! Non si è voluto liberare della moglie! Proprio come ho detto io!»
«Come mai allora ne denuncia la scomparsa dopo giorni? Prima al telefono mi sembrava parecchio sicuro sé! Comunque domani mattina sapremo per certo qualcosa!» disse Flack guardando il monitor «Romilda Bowns invece? A quanto pare lei e Luna non erano amiche!»
«Vero, ma potrebbero esserlo diventato alla festa!» sorrise Jaime
«Quindi voi ipotizzate uno scambio di persona?» domandò Flack perplesso «Il fidanzato di Romilda, vi ricordo, era già svenuto a causa dell’alcol al momento dell’omicidio!»
«Spiegami come il pezzo di vetro allora ha potuto uccidere Luna!» sbuffò Jaime
«Io ho una teoria: e se Romilda avesse voluto inscenare la sua morte?» disse Angela «Insomma, se Romilda non fosse la vittima, ma il carnefice?» disse Angela cercando su Google delle informazioni utili «Era il classico esempio di “Principessa del ballo”!»
«Era una delle ragazze più in vista al liceo. Non possiamo dire che è capace di uccidere vedendo un paio di foto!» sorrise Jaime guardando il profilo FaceBook di Romilda «No aspetta! Torna indietro! C’è una foto di lei bambina con una donna!» lesse il commento della foto “mommy I miss you!”
«Come si chiamava la madre di Romilda?»
Angela guardò nel fascicolo della ragazza «Rose Marie Stewart Bowns!»
Flack sobbalzò «Io l’ho già sentito quel nome!»
Jaime guardò i dati di Romilda nel fascicolo e notò l’iniziale del secondo nome “Romilda S. Bowns”
«Il secondo nome lo sappiamo?»
«Se siamo fortunati…» disse Angela ricercando le informazioni sul profilo della ragazza «Romilda Scarlett Bownes!»
«E io so chi è Rose Marie Stewart!» disse Flack mostrando il palmare che aveva in mano alle due «Qui le cose si complicano!»
«Oh mio Dio!» esclamò Angela guardando il palmare
«Accidenti!» disse Jaime mordendosi le labbra e guardando la foto di Romilda su Face Book «Piccola bugiarda! Ora sappiamo chi sei e ti troveremo!»
Angela prese il telefono e chiamò Adam «Ciao! Cosa combini?»
«Angela?! Non dovresti essere a casa? Jo sta venendo a prenderti vuole tutti di corsa in laboratorio!» urlò Adam
«Invece sono con Flack e Jaime a lavorare di nascosto e abbiamo appena scoperto una cosa! Ti va di raggiungerci?»
«Non puoi dirmela al telefono?»
«No! Se non puoi muoverti, ti raggiungiamo! Cosa succede?» sbottò Angela
«La Primula ha alzato la posta in gioco: ha preso Christine e abbiamo fino a domani per trovarla! Mac è sparito e qui si sta scatenando il panico!»
«Allora ti mando per email delle informazioni utili per calmare un po’ le acque!» disse chiudendo la chiamata.
Angela guardò negli occhi i colleghi «Benissimo! Questa non ci voleva!»
«Dobbiamo chiamare Mac per informarlo delle nostre scoperte!» disse Flack
«No! Dobbiamo trovarlo! La Primula ha deciso di chiudere la partita!» disse Angela chiudendo tutti i fascicoli e mettendoli in una borsa a tracolla nera «Andiamo subito in laboratorio!»
 
Mac scese dalla macchina e guardò l’architettura che si trovava davanti: lo Smallpox Hospital di Roosvelt Island. Prese un profondo respiro e vi entrò mettendo mano alla pistola.
Scese delle scale ed entrò in un bagno dismesso. In un angolo vide Horatio che ansimava e notò che aveva una caviglia legata. Si avvicinò accendendo la torcia che portava con sé «Horatio! Riesci a sentirmi?»
«Mac?» domandò  una voce femminile, rauca e flebile, dall’altro capo del bagno «Non sono impazzita! Sei davvero tu!»
«Stella!» disse Mac raggiungendola «Hai le mani coperte di sangue! Fammi vedere!»
«Lei è qui! Cerca Christine, prendila con te e vattene di corsa!»
«Non lascerò nessuno qui! Dove è imprigionata Christine?» domandò Mac
«Mac dietro di te!» esclamò Stella, ma Mac non fece in tempo a voltarsi perché venne colpito alla testa e cadde a terra  tramortito.
 
«Non mi interessa! Sveglierò anche Sinclair se necessario!» ringhiava Jo al telefono «Mobilita ogni poliziotto di New York! Di’ che cerchiamo il Detective Taylor!» riattaccò il telefono facendo avanti e indietro nel suo ufficio «Maledizione Flack!» fu allora che vide sul suo computer un messaggio di Mac, vi cliccò sopra, ma visualizzarne il contenuto fu impossibile «Adam! Chiamatemi Adam!»
Adam si precipitò con Angela da Jo «Eccomi! Eccomi! Angela mi ha spiegato tutto! Romilda Bownes è la Primula! Ho già spedito il suo identikit a tutti i distretti!»
«Perfetto e Mac ci ha detto dove stava andando! Devi solo riuscire a visualizzare il testo del messaggio!» gli spiegò Jo
«Maledetta Primula!»  sbottò Angela «Non l’avrà vinta!» disse sedendosi al computer
«Adam aiutala! Io vado a fare una telefonata a Sinclair!» spiegò Jo lasciandoli lavorare
«Jo aspetta!» la rincorse Danny «Ti devo dire una cosa importante!»
«Ti ascolto!»
«Ho manomesso il bracciale elettronico di Mac!» Jo lo guardò con uno sguardo minaccioso «Lo so di aver fatto un disastro perché a quest’ora lo avremmo già trovato!»
«Quel che è fatto è fatto, Danny!» disse lei «Ora devo chiamare Sinclair!»
 
Mac aprì gli occhi, scoprendo di avere la vista leggermente offuscata e la testa pesante, si guardò intorno cercando di alzarsi e in quel momento si accorse di essere legato a qualcosa con le braccia
«Ti prego Mac stai fermo!» disse una voce a lui familiare
«Christine?!» disse cercando di voltarsi
«Abbiamo le manette incastrate, Mac! Mi fai male!» disse lei stringendo i denti
«Come stai?»
«Ci vuole uccidere Mac! Ha detto che tornava con l’occorrente! Ti ha pure iniettato della morfina nel collo! Ho paura che sia la fine!»
Mac sbatté gli occhi per un po’ e la vista sembrò tornare normale «Va bene, adesso ascoltami! Ce la caveremo! Ho mandato un messaggio a Jo e agli altri prima di venire qui! Abbi fede!» si guardò i piedi e vide che erano saldamente incatenati a terra «Anche tu hai i piedi immobilizzati, Christine?» si sentì improvvisamente tirare all’indietro e udì un grido acuto di Christine «Cosa ti succede?»
«Non ora! Perché ora?!» disse piangendo lei
«Cosa non ora?» volle sapere Mac
«Mi si sono rotte le acque!»  
«Non ci voleva davvero!» disse Mac
«Ho freddo!»
«Ho freddo anche io!» disse Mac «Vedrai che ci troveranno!»
«Sì! Vi troveranno! Morti entrambi!» disse una ragazza entrando.
Mac la guardò sorpreso «Romilda Bowns?»
«Hai buona memoria Detective Taylor! Come vanno i postumi della morfina? Sei ancora in botta?»
«Lascia andare mia moglie! È me che vuoi!»
Romilda si fece avanti tenendo in mano un coltello e puntandoglielo sotto la gola «Voi della polizia avete contribuito ad uccidere mia madre! Vi farò soffrire più che posso, fino a mezzanotte!» si fece indietro «Però se c’è una cosa che non sopporto sono le grida!» disse prendendo due bende «Spero vi piacciano i fucili! A mezzanotte il Detective si prende un colpo in mezzo alla fronte» disse posizionando l’arma davanti a Mac e spostandosi con un secondo fucile dalla parte di Christine «Mentre la nostra adorata Christine si prende un colpo in pieno petto!» si mise davanti ad entrambi con le bende in mano «La cosa bella sarà che nessuno vi sentirà gridare!»
 
«Funziona! Avanti forza! Dai messaggio rivelati!» pregò Adam guardando il monitor
«Sta funzionando?» chiese Angela
«Sì!»
«Perché io non ci riuscivo?»
«Perché tu sbagliavi i parametri!» sorrise Adam vedendo comparire il messaggio «Avverti Jo e Danny e segnala a Flack la posizione di Mac! Andiamo in missione!»
Flack vide il messaggio sul cellulare e prese di corsa la trasmittente «A tutte le unità! Dirigetevi allo Smallpox Hospital di Roosvelt Island! Possibile sequestro di un agente! Ripeto, possibile sequestro di un agente!» mise in moto l’auto e accese la sirena «Arriviamo, Mac!»
Jaime accanto a lui si preparò raccogliendosi i capelli «Non vedo l’ora di mettere le mani su Romilda Bowns!»
 
Jo si era diretta con Sheldon Danny e Adam al vecchi manicomio
«Manca solo Flack con Jaime!»
«Sei tu che dirigi il caso Jo!» disse Danny «Lo sai che più aspettiamo più rischiamo!»
«Allora entriamo!» sentenziò Jo
«Tu no!» disse Sheldon in tono fermo «Tu ci servi qui in caso succeda qualcosa!»
«Io entro da dietro con un paio di uomini! Tu Sheldon entra da qua davanti! Se qualcosa si muove aspettate a fare fuoco! Potrebbe trattarsi di Mac o di qualcun’altro!» detto questo Danny avanzò e cominciò la discesa.
Il corridoio era deserto finché non videro una donna comparire nell’ombra
«Non sparate! Vi prego non sparate! »
«Chi sei?» domandò Danny puntandole la torcia addosso
«Romilda Bowns! Quella donna pazza è appena andata via!» disse avanzando coperta di sangue su un braccio
«Prendetela e portatela fuori! È una vittima! Fatela visitare e portatela in un luogo sicuro per la notte!» disse Danny a due dei poliziotti che lo seguivano e proseguì nel corridoio scendendo lungo una stretta scala a chiocciola ed entrò in un bagno sporco. In un angolo intravide la figura di Stella e in quello opposto Horatio
«Agenti Bonasera e Caine trovati! Sono feriti! Ripeto, sono feriti!» si avvicinò a Stella incosciente e, dopo aver controllato che fosse viva, le sussurrò «Coraggio Stella non mollare!»
«Ehi Messer!» disse sottovoce Horatio «Cerca Mac e Christine!»
Danny lasciò Stella con un agente e andò da Horatio «Sono qui anche loro?»
«Sì!» annuì «Mi sono accorto troppo tardi che c’era del veleno nell’acqua che bevevo!»
«Non affaticarti! Stai calmo presto l’ambulanza sarà qui e ti salverai!»
 
Sheldon camminava con passo sicuro facendosi luce con la torcia, ispezionando una per una le stanze che si trovava davanti «Anche questa è libera!» poi intravide qualcosa infondo al corridoio «Polizia di New York! Alza le mani!»
«Sheldon calmati! Sono Flack e con me c’è anche Jaime!»
Sheldon abbassò l’arma e sospirò «Guarda nelle stanze dove passi!»
«Danny ha detto che Mac e Christine sono certamente qui!» disse Flack
«Che ore sono?» chiese Sheldon
«Le 23.50!» disse Jaime aprendo una porta di un vecchio laboratorio medico «Sono qui! venite!»
Flack si precipitò all’interno con Jaime e Sheldon si mise a correre per raggiungerlo
«Stai tranquillo Mac! Non ti agitare così!» disse Flack liberandolo dalle catene ai piedi per poi passare alle manette aiutato da Jaime che stava liberando Christine.
Appena Mac ebbe le mani libere cercò di togliersi la benda alla bocca, scoprendo che era legata a quella di Christine. Cercò di agitare le braccia inutilmente, Flack non capiva a cosa si riferisse.
Jaime esaminò a fondo Christine «Don! Christine sta per partorendo! Chiama Hawkes!»
Flack liberò Mac e Christine dai bavagli «Adesso puoi dirmi cosa c’è?!»
«Togliti da davanti Flack!» urlò Mac
«Cosa?»
Mac spostò Flack alzandosi e parandosi davanti a lui e poche frazioni di secondo dopo si avvertirono due spari
«Mac!» urlò Christine terrorizzata
«Oh no Mac! Fammi vedere!» disse Flack guardando la spalla di Mac  trascinandolo via e facendolo sedere sull’unica sedia nella stanza «Hai ancora dentro il proiettile!»
«Che male la schiena!» disse Jaime «Per fortuna avevo il giubbotto! Mac come sta?»
«Bene! Sono ancora intero!» disse alzandosi e guardando Sheldon entrare «Che tempismo, Dr. Hawkes!» e ricadde seduto sulla sedia.
Sheldon si chinò su Mac mentre Flack chiamava Jo con la ricetrasmittente «Jo, li abbiamo trovati! Dov’è  l’ambulanza?»
«Sono feriti?»
«Mac sì, alla spalla destra, e Christine sta partorendo!»
«Però ora dobbiamo uscire da qui!» sentenziò Mac
Sheldon si strappò un lembo della camicia e lo adagiò piegato in quattro sulla ferita di Mac «Flack tieni premuto e, se riesci, togligli la giacca!» li lasciò nell’angolo della stanza ed esaminò le condizioni di Christine «Christine non si sposta da qui! Vedo la testa del bambino! La scala dalla quale siamo scesi è stretta e a chiocciola! Non possiamo portarla in braccio in queste condizioni!»
«Quindi il bambino nascerà qui, stai cercando di dirmi questo?» chiese Mac
«Esatto!»
Flack guardava il sangue uscire dalla spalla di Mac e lo aiutò a togliersi la giacca per poi tornare a premere sulla ferita «Tu hai bisogno di un medico Mac! Devi uscire!»
«No non la lascio qui da sola!» disse indicando con il capo Christine che ansimava
«Mac dove sei?!» gridò Christine
«Sono qui! Tranquilla! Non ti lascio da sola!» Mac si alzò dalla sedia e, fatto velocemente qualche passo, si chinò al fianco di Christine «Andrà tutto bene! Abbi fede!»
Lei gli annuì e aggiunse «Mac ho paura!»
«Come sarebbe a dire che hai paura?» le disse Mac incredulo «C’è qualcosa che ti preoccupa?»
«Non voglio perdere McKenna!» gli confessò Christine
Sheldon si tolse la giacca «Meglio se ti sdrai! Stai tranquilla e andrà tutto bene!» la rassicurò «La testa si intravede!» si volse verso Jaime «Hai mai aiutato una donna a partorire o hai mai assistito?»
«No mai!» ammise Jaime
«Devi solo contare i secondi di distanza fra le contrazioni! Fidati di me!» poi si volse verso di Mac «Sollevale la testa e falla stare comoda!»
Christine gridò appoggiandosi con la testa alle gambe di Mac
«Questa era forte! Alla prossima Christine devi spingere, ok?» spiegò Sheldon
«Sì! Ho capito!» rispose lei guardando gli occhi di Mac
«La testa è quasi fuori! Tieni duro!» le disse Mac dopo essersi spostato leggermente per guardare «Stai andando benissimo!»
Christine prese un profondo respiro e spinse
«Non fermarti! Non fermarti!» disse Sheldon levandosi la giacca «Ancora un po’, manca poco!» Christine gridò forte stringendo una mano di Mac «Bravissima! La testa è fuori!» disse Sheldon con entusiasmo
«Oh santo cielo!» ansimò Flack «Ricordatemi di non assistere mai più a una cosa del genere!»
Christine guardò Mac dritto negli occhi «Non ci riesco Mac!» disse piangendo
«Sì invece! tieni duro e non mollare!»
«Il bambino non può più tornare indietro! Vedrai che adesso nasce! Spingi!» la incoraggiò Sheldon.
Christine strinse i denti prendendo fiato e spinse gridando
«È nato!» disse Sheldon avvolgendo il bambino nella giacca e un vagito riempì la stanza.
Mac sollevò lo sguardo per vedere il bambino che finì nelle braccia di Jaime «Ma io non so tenere in braccio i bambini!»
«Lo stai appena facendo!» le disse Sheldon tornando da Christine e annunciando «C’è un’altra testa! Tra un minuto nasce anche il secondo!»
Christine guardò Mac, sorpresa quanto lui, ed ansimò «Sul serio sono due?»
Mac strinse la mano di Christine «Sono due Christine! Coraggio! È quasi finita!»
«Sono stanca Mac!»
«Lo vedo! Dopo li potrai tenere in braccio! Non arrenderti!» le baciò la fronte madida «Io sono qui con te!»
Christine sentì una contrazione e con un grido spinse più forte che poté, dovette fermarsi un attimo scossa dai brividi. Con un’ultima spinta nacque anche il secondo inaspettato bambino e il secondo vagito non tardò ad arrivare.
Mac sorrise e baciò Christine sulla fronte «Brava! Sono orgoglioso di te!»
Flack si sfilò immediatamente la giacca e la porse a Sheldon che adagiò il fagottino nel braccio di Mac «Guarda qui!»
Mac scostò leggermente la giacca «Christine! È una bambina!»
Christine sorrise «Posso vedere lei e McKenna?»
Jaime si avvicinò «Prendilo coraggio! Penso che voglia la mamma!»
Christine guardò il bambino prendendolo in braccio «Ciao piccolino!» Mac le mostrò la bambina che reggeva saldamente con il braccio sinistro.
Flack si abbassò e guardò i bambini con uno sguardo intenerito «Congratulazioni Mac e Christine! Sono davvero splendidi!»
Danny arrivò trafelato «L’ambulanza è qui!» si fermò sulla porta a guardare Mac reggere con una mano sola un neonato e Christine un altro «Sono due!» sorrise «Wow! È incredibile! Congratulazioni!»
«Facciamo presto! Mac deve essere operato e i cordoni ombelicali sono ancora attaccati a Christine!» disse Sheldon
«I paramedici arriveranno qui come possono a causa di quelle scale strette!» disse Danny mettendo mano alla ricetrasmittente «Jo sono io! I paramedici stanno scendendo?»
«Non ci riescono Danny! Non possiamo demolire il posto perché la struttura è pericolante! Dovete uscire in qualche modo! Potete portare in braccio Christine? Il bambino è nato?»
«Jo, abbiamo due bambini! Dovremmo farcela ad uscire!»
«Due bambini! È incredibile!» disse Jo emozionata
Danny rise «Stiamo arrivando!»
 
Stella stava per essere caricata sull’ambulanza e Adam stava andando con lei quando Jo le si avvicinò
«Mac è ufficialmente papà!»
«Davvero?» sorrise lei
«Sì! Due gemelli!» le spiegò Jo sorridendo
Adam commosso disse «Wow! Mac deve esserne fiero!»
«Ora però andate!» disse Jo «Presto vi raggiungeremo tutti!»
Nel frattempo Mac e gli altri erano usciti ed erano stati assistiti dai paramedici
«Eccoli! Anche questa brutta avventura è finita!» sospirò Jo «Resta solo una cosa da capire: dov’è la Primula?»
«Trovatela vi prego! Horatio è stato trasportato in ospedale in pessime condizioni e ora ci sono due nuove vite da proteggere!» esclamò Stella.
 
Sinclair si avvicinò a Mac con uno sguardo minaccioso «Taylor! Perché questo aggeggio non funziona?!»
Mac si guardò la caviglia «Cosa le fa pensare che c’entri io?»
«Non fare il finto tonto con me!» lo attaccò l’altro
«Ne possiamo parlare in un altro momento? Quando avrete preso Romilda Bowns magari?» disse Mac mentre un medico gli fermava l’emorragia alla spalla «Io metterei anche una scorta all’ospedale, se fossi in lei!» Sinclair annuì e lascio Mac salire in ambulanza con la moglie e lo guardò facendogli capire che sapeva che la situazione era grave.
Christine guardò Mac «Stai bene?»
«Ora che McKenna e la piccola sono nati e stiamo per andare all’ospedale, sì!» guardò i neonati adagiati sul petto della loro madre, il maschio aprì un pochino gli occhi e sembrò quasi fissare suo padre con curiosità «Ehi, numero tre! Cosa c’è?»
«Come hai appena chiamato il bambino?» chiese Jo avvicinandosi all’ambulanza sorprendendo Mac «Vengo in ospedale con voi! Sarò la vostra “scorta”!» disse salendo «Andiamo!» ordinò a uno dei paramedici.
 
Danny si precipitò con Flack e un gruppo di colleghi al Trinity General
«Abbiamo a che fare con un soggetto pericoloso e potenzialmente armato! Prestate la massima attenzione!» spiegò Flack prendendo in mano la sua pistola ed entrando nell’ospedale
«Don, andiamo dentro nelle sale di pronto intervento! Di sicuro le avranno fatto una visita di controllo! Non era ferita gravemente!» suggerì Danny
Flack si mise a correre seguito da Danny mentre i poliziotti facevano sgomberare quella zona dell’ospedale.
Flack e Danny entrarono nella stanza e trovarono i medici legati e imbavagliati. Danny levò il bavaglio ad uno di essi e questo esclamò «È scappata! Non abbiamo potuto fare nulla! Era armata!»
«Flack! Dirama un allarme generale! Comincia la caccia!» disse Danny «Sono stato uno stupido a lasciarla andare! È tutta colpa mia!» ringhiò.
 
Mac e Christine erano insieme in una stanza dell’ospedale con i bambini e lui aveva il braccio immobilizzato
«Faith Trinity!» sorrise Mac
«Abbiamo raggiunto un accordo! Non vedo l’ora di vedere le facce dei miei genitori! Per loro io sono ancora morta, adesso li sconvolgeremo ancora di più con due gemelli!» sorrise Christine in rimando
«Mac, vai in camera tua a riposare! So bene che per te dormire è una parola sconosciuta, ma devi farlo! Ti abbiamo fatto l’anestesia per levarti quel proiettile dalla spalla!» disse Peyton entrando
«Cinque minuti?» chiese supplicandola Mac
«Se mi dici di cosa discutevate!» sorrise Peyton
«Abbiamo deciso di chiamare la bambina Faith Trinity!» disse Mac
«Non eravamo consapevoli di avere due gemelli!»
«L’importante è che abbiate scelto un nome insieme e in tempo record! Per scegliere Aubrey io ci ho messo tantissimo: due giorni!» sorrise Peyton «Cinque minuti passati Mac! A letto!»
«Agli ordini dottore!» disse salutando Christine con un bacio e guardando Jo entrare. La salutò con un cenno del capo «Occupati di Christine mentre non ci sono!»
«Tu riposati!» disse Jo guardandolo uscire poi prese posto accanto a Christine e osservò i bambini nelle culle «Avete avuto fortuna!»
«Davvero molta fortuna! Sia tu che i bambini potevate rischiare molto!» Peyton aveva sottolineato con enfasi quelle parole
«Ancora non ho capito come tu sia legata a Mac…» disse Christine
«Vedi, io e Mac siamo stati insieme per quasi un anno! Io ho deciso di lasciarlo e quando ci siamo rincontrati a Maggio tre anni fa… sembrava che avremmo potuto ricominciare, ma io me ne sono andata, di nuovo!»
«Hai detto di avere una figlia…» disse Christine
«Ti confesso che, fino a poco tempo fa, non sapevo non fosse figlia di Mac!» disse Peyton «Però io non volevo che Mac si occupasse di lei in ogni caso!»
Jo sorrise divertita «Sei stata brava a farlo soffrire!»
Peyton la fulminò con lo sguardo e decise di cambiare argomento «Posso farti una domanda privata, Christine?» chiese e Christine le annuì «Mac ti ha mai chiamata Claire?»
«No! Mai!»
«Allora la vostra è davvero una storia che durerà a lungo!»
 
Mac ascoltò i medici in corridoio dal suo letto
«Dobbiamo informare i parenti e gli amici che il Tenente Horatio Caine è deceduto!»
Mac cominciò a piangere in silenzio «Ti prenderò Primula! Non farai mai più del male a nessuno! Aspetta che esca da qui!»
Erano le sei del mattino e le volanti della polizia giravano in tutta New York City cercando Romilda Bowns: “La Primula Rossa”.
Nessuno riusciva, tuttavia, a rintracciarla finché una volante non trovò il suo corpo impalato su una staccionata «Qui Sergente Randall! Abbiamo il soggetto! Chiamate quelli della Scientifica! Sembra che qualcuno sia arrivato prima di noi!»
«Ricevuto Sergente! A tutte le unità! Sospendere l’operazione! Ripeto sospendere l’operazione!»

COMMENTO AUTORE

Questo è l'ultimo episodio prima della lunga pausa natalizia (torno il 17 Gennaio quindi non mancate!)
Per il momento vi ringrazio di avermi seguita fino a qui! Avere finito di scrivere e pubblicare poco per volta un episodio è una cosa fanastica perché continuo a vivere il sogno con voi!
Le vostre recensioni mi fanno davvero piacere, a questo proposito ringrazio in ordine sparso: Drakyannaking_23 e xX__Eli_Sev__Xx.
Ringrazio chi ha inserito la storia nelle preferite: Avah e ancora king_23.
Grazie a chi l'ha inserita nelle ricordate: Achamo.
Grazie a chi l'ha messa nelle seguite: CCSerena89Jollyna e ancora xX__Eli_Sev__Xx.

Desidero dedicare questo episodio alla memoria di mio padre che è mancato l'anno scorso la notte tra il 13 e il 14 Dicembre!
Mi ha insegnato un sacco di cose tra cui l'importanza di essere creativa e originale!
Gli voglio bene e, anche se non è più qui, continuo a sentirlo vicino! Dire che mi manca è davvero dire molto poco!
Ovunque tu sia ricordati: ti voglio bene papà!
   
 
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