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Autore: Unusualize    12/05/2008    0 recensioni
Vediamo se qualcuno si è mai posto questa domanda: e se la fornace di Mrs. Lovett fosse stata spenta quando Sweeney Todd ha provato a buttarla dentro?
Genere: Romantico, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Una settimana era passata. Pensava di morire, Mrs. Lovett, sentiva le ultime forze scivolarle via dal corpo e dall'anima; riusciva a disinguere le forme delle anime dei corpi senza vita, che avevano trovato la morte per colpa di un barbiere sanguinario, nel buio della sua cosiddetta cella. Le vedeva innalzarsi davanti agli occhi, quasi ciechi, per poi dissolversi, e la cella ritornava buia; proprio una “cella” non era: la sua stessa fornace era diventata il suo inferno. Era da una settimana chiusa lì dentro, in quel misero metro cubo scarso, accucciata per terra con il continuo terrore delle fiamme, che potevano invaderla da un momento all'altro.
Ogni tanto sentiva dei passi: Sweeney si avvicinava sbirciava dallo spioncino per vedere se era ancora viva, e solo quando la vedeva muovere le gambe quel poco che poteva, o la vedeva stropicciare gli occhi per via della luce, accendeva la fornace, col solo pensiero di torturarla. Alzava la temperatura, niente fiamme, come quando si scalda un forno, finchè lei, non sopportando più il calore, tentava di urlare, con le poche energie che aveva in corpo, e non riuscendoci sgranava gli occhi, staccando la schiena dalla parete incandescente, volendo solo uscire di lì, volendo resistere.
Non dormiva più, Mrs. Lovett, non poteva: la paura di non svegliarsi o di farlo sentendo il bruciore delle fiamme pizzicarle la delicata pelle, teneva l'adrenalina in corpo, permettendole di non chiudere occhio. Ma negli ultimi giorni si sentiva mancare, molto spesso, sentiva pian piano le forze abbandonarla.
Chiuse per un secondo gli occhi, riaprendoli subito, sentendo dei passi avvicinarsi.
E di nuovo Sweeney arrivò: fece i suoi soliti giochetti malignamente perversi, e se ne andò, ancora una volta senza parlare.
Nellie abbandonò la schiena sulla parete della fornace, incurante di quanto potesse essere ancora incandescente o di quanto la sua pelle stesse, letteralmente, bruciando a quel contatto: voleva solo morire, in un qualsiasi modo, anche bruciando viva, non le sarebbe più importato, oramai.
Battè la mano su una delle pareti, facendo rimbombare il rumore nel minuscolo spazio che la intrappolava, tanto per aver qualc'un altro che le facesse compagnia, oltre alle visite inaspettate di Sweeney e al rosicchiare di qualche topolino, che si nutriva dei cadaveri nella sala lì fuori.
Di nuovo lo spioncino si aprì: due occhi, ovviamente irritati, la scrutarono, fulminandola.
- Uccidimi...- sussurrò lei con una voce troppo fievole per farsi sentire, ma le spesse pareti di metallo la aiutarono, aumentandone il volume.
Gli occhi spalancarono al sentire di quella parola; con un rumore metallico lo sportello si aprì, investendo la donna di luce. Si riparò i deboli occhi con entrambe le mani; sentì che il carceriere si era chinato su di lei, sentiva il suo respiro sulla testa. Poi lui si rialzò:
- Esci!- disse semplicemente, ma con un tono glaciale.


__________________________________________________________ Oook la continuo, soprattutto perché mi venuto in mente uno di quei finali… da oscar! Bhè, sarete voi a dirmelo, comunque. Spero che non annoi, come credo avesse fatto l’altra, e che continuate a seguire questa “alternative final scene”. Ringrazio i molti che sono arrivati a recensire, così curiosi^_^ Al prossimo capitolo!! ^_^ §_§ :-D
  
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