Quella sensazione era orribile, ben presto si sarebbe trovato in quella stessa posizione: seduto ad un sottospecie di tavolo con la testa china su libri e libri. Quel giorno sarebbe stato il 15 settembre, la stessa data del primo giorno di scuola; inoltre, intorno a lui ci sarebbero stati altri venti ragazzi a fare chiasso, a lanciare pallini quei MALEDETTI pallini di carta e a chiederti ogni volta la dannata matita.
Il solo pensiero di entrare in un posto simile dopo le vacanze estive e di sentire di nuovo suonare quella fastidiosa sveglia la mattina, lo faceva sbuffare e rimpiangere la sua infanzia. Quando stava a giocare tutto il giorno, senza nessuno a ricordargli di fare i compiti. Ma non poteva fare nulla, davanti al suo destino. L'unica cosa era accettare quello che esso aveva in serbo per lui. Sarebbe riuscito a sopravvivere ad altri dieci mesi di scuola?