Glimmer.
Cibo, vestiti, salute. Gioielli. Una vita piena e soddisfacente. Risate, divertimento.
Cibo, vestiti, salute. Gioielli. Una vita piena e soddisfacente. Risate, divertimento.
E qual
è il
prezzo da pagare? La devozione a Capitol City.
Chinare il
capo davanti alla bandiera. Allungare le mani desiderose verso la
figura del
presidente.
Solo questo,
in cambio di una vita felice.
Felice?
Quando la
mamma mi portò il mio primo gioiello, a dodici anni, mi
disse che lo avevo
meritato perché stavo facendo il mio dovere da cittadina.
Perché quel giorno se
alla mietitura fosse stato estratto il mio nome sarei dovuta essere
felice. E
se non fosse uscito, avrei dovuto prepararmi bene per l’anno
dopo. E quello
dopo ancora, e ancora. E intanto ero stata ricoperta di gioielli. Fino
a quando
il mio nome era stato estratto e il mio ultimo regalo, il mio anello
avvelenato, mi era stato portato via.
Perchè i gioielli
possono essere letali.
Ma chi
può
vincere, se non me? Non sono pur sempre una dei favoriti? Non ho la
capitale
dalla mia parte?
Quando
sento
il tonfo e la prima puntura urlo.
-Marvel!
Cato!- corro, sentendo altre urla intorno a me. Gli insetti mi
avvolgono, mi entrano
in bocca, mi soffocano.
Posso morire
anch’io, quindi?
Arranco per
qualche metro, fra gli alberi soffici e profumati, e poi vedo la mamma
che mi
viene incontro.
-Mamma!-gridare
mi provoca dolore, ma lei non sorride e mi urla di andare a combattere.
Ma
dove?
Poi una
marea d’oro mi investe e non riesco più a
respirare.
I gioielli possono
essere letali.
E il cannone
spara.