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Autore: Archaix_Lemixia    15/12/2013    1 recensioni
Uno squarcio temporale. Il destino dei mondi viene diviso in due realtà distanti ma unite. La prima è la storia di Roxas. La seconda inizia da un piccolo incidente... Che rischierà di cambiare le sorti dell'intero universo. Una porta. Tre chiavi. Tre cuori. Un unico destino.
" “Queste vengono dette Keyblade e sono in grado di raccogliere i cuori che gli Heartless possiedono. Il luogo in cui tutti i cuori raccolti si riuniscono si chiama Kingdom Hearts. Quando sarà completo noi tutti potremo ricevere quello che desideriamo di più: un cuore.”
Le due Nobody guardarono con stupore i due oggetti nelle loro mani: forse la cosa più preziosa che esistesse al mondo, ed era lì davanti ai loro occhi.
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“Game over. Credevo che avresti resistito di più davvero mi hai deluso, ma ve bene così. Ora che sono libero la mia vendetta sarà ancora più dolce”
Poi due fari gialli si accesero in mezzo al nulla, minacciosi, piantati su di lei
“Ascolta, quando troverai i cuori del Caos, distruggili. Non lasciare traccia o il nostro mondo scomparirà per sempre…”
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ATTENZIONE: DAL CAPITOLO 12 DIVENTERA' CROSSOVER. elenco dei mondi GIA' visitati:
- CALL OF DUTY
- SUPER PAPER MARIO
- HUNGER GAMES
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: KH 358/2 Days
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Capitolo 6: a morte il Piromane – unione forzata - attacco a sorpresa


Erano passati ormai due giorni da quando Archaix e Lemixia erano entrate a far parte dell’Organizzazione XIII, e si erano abbastanza ambientate. Ma durante queste quarantotto ore dei grandi punti interrogativi si erano formati nelle loro menti: così dopo cena decisero di restare sveglie più del dovuto, fregandosene altamente del coprifuoco, e cominciarono a parlare…
“Beh direi che tutto sommato siamo state abbastanza fortunate a diventare Nessuno: guarda che grande famiglia ci siamo create in così poco tempo” disse Lemixia raggiante. Archaix annuì felice ma dovette ribattere.
“Certo, ma non ti sei chiesta anche tu COME MAI lo siamo diventate? Io non ricordo niente del mio passato a parte quei brevi flash che ho avuto nel corso di questi due giorni..”
“Beh anche questo è vero. Axel ci ha…” non finì la frase che i suoi occhi si misero a fissare un punto imprecisato della parete a mormorare “Aaaaxel….” . Archaix si mise una mano sulla fronte e si alzò dal letto: ogni volta che quel piromane veniva menzionato Lemixia cadeva in una sorta di catalessi che poteva durare parecchi minuti. Si avvicinò a Lemixia e le diede un piccolo pizzicotto alla guancia, ridestandola dalla trance: “Lemixia finisci la fraseee”  disse a bassa voce, per non farsi notare da Saix che in quel momento stava percorrendo il corridoio come vedetta per il coprifuoco “E parla piano, Saix è qui dietro che ci ascolta…” concluse abbozzando un sorriso. Che strana combriccola erano questi Nessuno.
“Ugh… oh si dicevo: Axel ci ha detto che quando una persona perde il cuore diventa un Heartless… Chissà cosa sono. Quindi per diventare un Nessuno bisogna perdere il cuore. Ciò vuol dire che…” si toccò il petto. Archaix fece lo stesso. Fu un’azione istintiva fatta giusto per trovare il conforto nel calore del proprio cuore ma… Quello che incontrarono fu il freddo vuoto dei loro petti.
“Che noi non dovremmo esistere. Non abbiamo un cuore, siamo fredde macchine prive di sentimenti…” disse tristemente Archaix tornando a sedersi di fianco all’amica. Questa alzò lo sguardo verso la finestra, nella vana speranza di vedere qualche stella. Non ricordava molto bene cosa fossero, ma sapeva che erano dei puntini che brillavano nel cielo notturno, e non vedendoli fu presa da una sensazione di sconforto.
“Ehi Archaix… come mai non ci sono le stelle?” chiese infine. La Nobody la guardò confusa, neanche lei ricordava bene cosa fossero le stelle. Quella strana amnesia aveva cancellato non solo i ricordi ma alcune nozioni basi come potrebbe esserlo sapere perché un tramonto è rosso.
“Uhm, non lo so… credo che non si possano vedere perché il cielo è rischiarato da Kingdom Hearts e le stelle sono troppo poco lucenti per essere notate da qui…” cercò di rispondere lei.  Si alzò e si diresse verso la finestra, Lemixia fece lo stesso: aprirono le ante e si misero a fissare il cielo buio, in silenzio. Poi, come per miracolo, per un millesimo di secondo una piccola stella cadente sfrecciò in mezzo al cielo. Le Nessuno spalancarono gli occhi meravigliate, ricordandosi solo all’ultimo momento di esprimere un desidero.
“Ehi Lemixia…” chiese titubante Archaix.  “Noi siamo…. Amiche?”
“…Amiche?... Beh… penso di si!”
“…Perché dici così anche se sai che non proviamo davvero dei sentimenti?”
“Perché… Non lo so perché. Ma sento che siamo davvero amiche, lo giuro.”
Le due ragazze si guardarono negli occhi. C’era una sola spiegazione a ciò: si erano già incontrate da qualche parte. Quasi senza accorgersene si voltarono l’una verso l’altra e le loro mani si sfiorarono…
Improvvisamente la stanza intorno a loro cominciò a roteare sempre più velocemente, perdendo consistenza, diventando quasi irreale… Poi quando il mondo smise di girare riaprirono gli occhi e si ritrovarono in una specie di sogno: un flashback forse, un film mentale… Fatto sta che non erano più al Castello che non esiste, ma su una piaggia. Un bagno, di quelli con gli ombrelloni ed il bar e tutto il resto. Una sensazione di allegria si diffondeva nell’aria come una brezza estiva, che circondava un ombrellone sotto il quale due figure sfuocate ridevano felici. Due ragazze, i cui visi erano oscurati dall’ombra dell’ombrellone, che condividevano avventure e sogni. Che condividevano lo stesso cielo, e lo stesso destino. Il flashback terminò all’improvviso, e tutti finì. Lemixia e Archaix si guardarono con due paia di occhi nuovi.
“EMMA*!!”
“CLARA*!!”
Si abbracciarono felici, come mai nella vita erano state. Anche se quel sentimento era solo un ricordo non gilene importava, si misero a saltare felici sui letti:
“Oddio Emma ma sei tu! Credevo che non ti avrei più rivista!!” esclamò Archaix in preda alla gioia. Si abbracciarono di nuovo e si misero a parlare a raffica mentre quel ricordo tanto lontano  tornava a galla sempre più nitido e cominciarono a saltare sui letti come delle pazze finché  Saix spalancò la porta con un espressione a metà fra il sonnambulo e il “WTF”, ritrovandole stese a testa in giù con le braccia alzate.
“Ragazze,  smettetela di gridare o vi lincio”
“Ugh”
 
 
Il giorno dopo le Energie gemelle si alzarono presto e di buona lena: quello sarebbe stato il loro primo giorno  di missione e volevano fare bella figura. Dopo la colazione gentilmente offerta dal Feroce Lanciere (che ormai avevano imparato a conoscere, è un orso bruno ma sotto sotto è buono) si avviarono verso la sala delle missioni:
“Yee siamo arrivate! È un record, ci siamo perse solo due volte!” esclamò Lemixia esultante.
“Già, siamo state proprio fortunat-“ Archaix non riuscì a finire la frase, perché davanti a loro si presentò una scena orribile. Saix, colui che avrebbe dovuto affidare loro una missione, stava parlando con MARLUXIA.
“Oh mio Xemnas. NONONOOO vi prego ditemi che non dobbiamo andare in missione con quell’adescatore!!” disse preoccupata Lemixia a bassa voce. Le due  Nessuno si avvicinarono più lentamente possibile, poi con uno scatto felino si acquattarono sotto il divanetto bianco lì vicino e cercarono di ascoltare la conversazione.
“Ma come, avevate detto che avrei potuto ricevere io l’incarico!”
“Mi dispiace (non è vero) Marluxia, ma il Superiore ha ritenuto opportuno mandare qualcuno più adatto di te nell’educazione” quelle ultime parole furono leggermente marcate, come se fossero un avvertimento di stare alla larga da cose che non gli riguardano, poi un varco oscuro apparve dietro di loro, facendo uscire un raggiante piromane che fece la sua entrata in scena con un: “Bum bum baby! Ehi Saix dove sono le novelline?”
“Umpf, sono dietro al divanetto lì in fondo” rispose lui con un tono leggermente divertito. Axel si avvicinò al divanetto, dove trovò due Nobody tremanti che con il fiato sospeso puntavano insistentemente gli occhi su Marluxia.
“Ehi ragazze come va? Sapete che oggi andrete in missione con il mitico me?”. E quelle parole aprirono un mondo negli occhi di Lemixia che spiccò un enorme balzo sul posto esultante, mentre Archaix tornò finalmente a respirare: “Oh fiuuuu, credevamo che dovessimo andare con…”  Axel guardò per un attimo Marluxia e si mise a ridere: “Oh no, non vi avrei mai permesso di finire in coppia con quello lì! Su forza andiamo ^^” e detto ciò aprì un varco oscuro dietro di loro e le spinse delicatamente in quella direzione. All’interno il portale portava ad un corridoio etereo, quasi immateriale. Axel camminò tranquillamente su quel pavimento a prima vista immateriale incitando le ragazze: “Tranquille, è tutto normale. Questo è un corridoio delle tenebre.”
Arrivati alla fine del corridoio oscuro i tre si ritrovarono davanti ad un portale a forma di sfera luminosa, e dato che per Archaix e Lemixia questa era la prima esperienza...
“Oh no, e questo che ci fa qui?? Ragazze tornate subito indietro!!” gridò Axel spaventato in direzione delle Nobody: queste si fermarono di botto e fecero immediatamente dietrofront, ma non riuscirono a fare neanche un passo che dei tentacoli luminosi le afferrarono e le trascinarono all’interno del varco. In preda al terrore Archaix si aggrappò al pavimento e così fece anche Lemixia, ma fu tutto inutile. Vennero trascinate con forza all’interno della luce. Che stava succedendo!? Cos’è questo coso!? Dov’è Axel!??
…Si ritrovarono distese per terra, in mezzo ad una strada dell’innaturale color arancia. Ancora stordite si guardarono intorno, notando una figura in nero piegata in due dalle risate. Tentando di rialzarsi in piedi barcollando verso il Nessuno che nel frattempo si stava riprendendo dalla grossa risata di poco fa.
“Axel!! Ci spieghi che è successo!?” esclamò Lemixia arrabbiata. Possibile che le avesse prese in giro??
“Aahahhah!! Oh Xemnas, dovevate vedere le vostre facce XD !!” Axel era ancora lì che rideva, ma vedendo lo sguardo truce delle due si diede una calmata e si scusò. “Mi dispiace, è che non avrei mai più avuto altra occasione di… Pff.. Ok ok la smetto. Vi siete accorte dove siamo?” disse tentando di cambiare discorso, per tornare alla sessione di addestramento. In effetti le ragazze non si erano ancora guardate intorno: davanti a loro cominciarono a prendere forma case, strade e centri abitati immersi in una tenue tinta color tramonto. Una grande città immersa nella pace, sorta su una collina dove il sole non scompare mai sotto l’orizzonte. Le energie Gemelle rimasero di stucco a quella vista, così  Axel camminò al centro della loro visuale e annunciò felice:
“Ragazze, questo fra tutti è il mio mondo preferito. Benvenuti a Crepuscopoli!!”
“UAAAU!! Ed è qui che compiremo la nostra prima eroica impresa!??” esclamò Lemixia.
Prima missione. Primo mondo. Eccitazione alle stelle. Archaix e Lemixia erano frementi di impazienza quasi fossero sul punto di scoppiare. “Allora?? Cosa dobbiamo fare? Combattere? Scoprire tesori nascosti? Dare la caccia a qualcuno?” Axel indietreggiò di qualche centimetro alzando le mani al petto in segno di attesa: “ehi apette, quasi quasi vi preferivo quando eravate degli zombie… Comunque no, questa è la vostra prima missione e serve per valutare le vostre capacità. Lo scopo di oggi sarà trovare un forziere nascosto qua intorno.” Concluse agitando le mani come un direttore d’orchestra. Le due Nobody sembravano un po’ abbattute dalla semplicità dell’incarico, quando venne loro un dubbio.
“Aspetta Axel. Quanto è grande il territorio che dobbiamo setacciare?” chiese sospettosa Archaix. Il Soffio di Fiamme danzanti le guardò con aria di sfida e allargò le braccia.
“Tutto quanto” disse solo. Il mondo crollò loro addosso.
 
 
…Dopo circa un oretta di perlustrazione la frustrazione era tale da potersi addirittura definire un’emozione pura nelle menti delle due Nobody, che per fare prima si erano divise il raggio d’azione in due parti uguali. Lemixia stava perlustrando un luogo che sembrava venir chiamato il “chiosco dei gelati” e, incuriosita, si era fermata a prenderne uno. Peccato che in quel momento il proprietario fosse assente, così se ne tornò sui suoi passi. Ma appena si fu allontanata di pochi metri cominciò a sentire qualcosa di strano. Un sensazione di oppressione, di vuoto, come se qualcosa la stesse soffocando. Pensò subito che aveva a che fare con un’anomalia del luogo e, felice di poter imitare i grandi eroi investigativi della televisione (di cui non avrebbe però saputo fare un esempio) si mise in posizione di allerta e tornò al chiosco dei gelati. Poco più in là Archaix si trovava davanti ad una specie di campanile, una strana torre dell’orologio ai cui piedi si trovava una stazione. Non sapendo che fare si avvicinò ad essa ma compiuti pochi passi cominciò a sentirsi strana, un vuoto opprimente si stava formando dentro di lei nella posizione del petto e un’improvvisa vertigine la colse. Si girò di scatto per vedere se fosse la conseguenza di un attacco nemico ma non trovò nessuno, così decise di tornare da Lemixia per riferirglielo; poi però  colse un piccolo bagliore dietro un muretto vicino a quella stazione e si avvicinò per controllare. Non appena fece qualche passo si piegò a terra dal dolore: qualcosa la stava corrodendo da dentro, come un fuoco freddo come il  ghiaccio. Sbiancò letteralmente in viso e cadde a terra, senza fiato.
Lemixia era nelle stesse condizioni: cosa stava succedendo!? Perché si sentiva così male? Doveva andare subito da Archaix per controllare se anche lei fosse in questo stato. Cercò di rialzarsi a fatica, tremante e grondante di sudore, aggrappandosi al muretto del chiosco. Fece qualche passo nella direzione in cui era andata l’amica e d’improvviso se sentì lievemente meglio: che strano, che fosse la lontananza dal punto in cui era apparso il varco oscuro la ragione di ciò? Si avviò lentamente verso il punto di raccolta, riprendendo lentamente il colorito naturale, e cercò di prendere una scorciatoia per fare prima, ma quando trovò un vicolo che credeva portasse alla piazza centrale si dovette bloccare a causa della presenza di un’enorme X oscura fatta di pura energia, che sbarrava la strada. Le venne in mente l’avvertimento che aveva dato loro Axel prima di sparire in una nuvola di tenebre:
“Se per caso trovaste sul vostro cammino una grande X nera a sbarrarvi la strada state tranquille: serve a concentrarvi meglio sulla vostra missione. Infatti i territori contrassegnati da quelle X non sono di alcuna utilità al completamento di essa. Quindi ignorateli pure.” Disse soddisfatto continuando a gesticolare mettendo le mani a forma di X.
Quindi questo vicolo porta fuori strada, pensò. O beh, meglio per me, si disse facendo un gran sorriso alla X e incamminandosi verso il punto di ritrovo.
Archaix intanto si era ripresa da quella strana sensazione e stava tornando indietro: avrebbe voluto vedere cosa fosse quell’oggetto luminoso dietro al muretto della stazione ma era preoccupata da ciò che era successo e voleva riferire tutto a Lemixia. Mentre correva verso il punto dove era apparso il loro varco oscuro cominciò a sentirsi meglio, quindi pensò che più ci si allontana da quel punto più ci si sente male. E si appuntò di vendicarsi della dimenticanza di Axel di avvertirle. Arrivata nella piazza ci trovò una scena alquanto divertente: un Axel molto probabilmente in via di estinzione si faceva scudo con un chakram per difendersi da un’infuriata Lemixia che tentava di strappargli i capelli.
“Ehi ragazzi ma che succede?? Devo dirvi urgentemente una cosa..”
“Archaix!! Per fortuna stai bene!!” esclamò felice Lemixia corredo ad abbracciare l’amica. Archaix ricambiò l’abbraccio un po’ confusa cercando di rispondere: “Beh, si… perché non dovrei stare bene?”
“Beh sai, quel ciuco di Axel *Aaaaxel… ^^* si è dimenticato di dirci che non possiamo allontanarci l’una dall’altra per distanze troppo lunghe o finiamo per sentirci male!” rispose lei ad alta voce, cercando di far gravare la cosa al piromane; questo tentò di ribattere: “Ok avete ragione, ma non mi sembra il caso di arrabbiarsi così tanto…”
“Non ti sembra il caso?? Ma se avremmo potuto morire!!” controbatté risoluta Lemixia.
A quel punto Archaix insorse nella conversazione preoccupata: “Cosa? Avremmo potuto addirittura morire?? AXEL!!!”
“Ok, ok, ora vi spiego… vedete, voi due siete come –legate- da un legame che non è del tutto naturale e si instaura quando due persone sono molto ma molto ma molto unite. E non potete allontanarvi troppo l’una dall’altra perché i vostri sistemi immunitari reagirebbero come se una parte di voi fosse stata asportata, immettendo nel circolo degli organi una sostanza che serve ad eliminare gli agenti patogeni nocivi ma visto che non ce ne sono questa sostanza corrode i vostri tessuti interni…”
Le Energie Gemelle si guardarono inorridite le mani, come se si aspettassero di vederle bruciare da un momento all’altro. Dunque è questo che sarebbe successo se si fossero allontanate ancora? I brividi del ricordo di un nuovo sentimento percorsero le loro schiene raggelandole: la paura si stava dilagando in loro.
“Bene adesso io vado…”
“NO aspetta hai per caso dimenticato qualcos’altro??”
“Non credo… o beh ciao ciaoo” e scomparì. Le menti delle giovani novelline ribollivano di vendetta.
Archaix riferì a Lemixia di aver visto qualcosa alla torre della città e così insieme (letteralmente attaccate per paura di allontanarsi) si avviarono verso la stazione. Arrivate, Archaix notò subito il punto in cui si trovava quel piccolo e tremolante bagliore e insieme si avvicinarono al muretto: dietro di esso trovarono un piccolo scrigno color violaceo e dai bordi dorati, che riflettevano debolmente la luce del tramonto eterno davanti a lui. Ora era il momento di aprirlo.
“Uuuh… Axel si  è scordato di dirci come si fa” bofonchiò Lemixia.
“Facepalm” dissero in coro.
“O beh proviamo a scassinarlo, tanto non ci vede nessuno” tentò Lemixia avvicinandosi allo scrigno e tentando di aprirlo con la forza. Tutto inutile. Archaix si mise anch’essa a forzare il coperchio che però sembrava irremovibile.. Come se lo avessero chiuso con la colla.  Decisero unanimemente di portarlo direttamente ad Axel e di buttarglielo in testa, quando alle loro spalle sentirono un grido. Si precipitarono nel luogo dove avevano sentito l’urlo e trovarono un gruppetto di ragazzini che lottavano disperatamente contro degli.. Degli strani esseri completamente neri muniti di artigli affilati che con tutta probabilità miravano al sacchetto che il più grande del gruppo teneva gelosamente stretto fra le braccia.
“Non li avrete maaiii!!” gridava beffardo anche se era lui ad essere in difficoltà. Le Energie Gemelle guardavano da lontano ma decisero di dare loro una mano: si avvicinarono minacciose alle spalle di uno di quegli esseri per prenderlo di sorpresa ma questo si girò fulmineo come se avesse fiutato la nostra presenza, e saltò sul viso di Archaix cominciando a graffiarle il cappotto. La Nobody barcollò all’indietro spaventata e Lemixia tentò di aiutarla ma un secondo essere la aggredì alle spalle: si ritrovò faccia a faccia con un paio di occhi dorati vuoti e inespressivi che le tirarono un graffio sulla faccia. Lemixia si scansò per schivarlo ma un artiglio la colpì lasciandole un lungo segno rosso sulla guancia; una piccola goccia di sangue cadde sul mantello lucido. Altri esserini si avvicinavano pericolosamente, mentre Archaix si dibatteva nel tentativo di liberarsi la faccia dalla morsa di quel coso. Poi sentirono un rimbombare di passi  in lontananza mentre le voci spaventate dei tre ragazzini si allontanavano: evidentemente con loro come diversivo hanno avuto la possibilità di fuggire. Tutti gli esserini neri si fermarono di botto e sembrò quasi che sorridessero alla vista di quel loro simile che, apparso davanti alle due Nessuno, si preparava a schiacciarle con un colpo della sua mano ferrata. Le ragazze gridarono di terrore e si coprirono i visi con le braccia, ma non successe nulla. Aprirono gli occhi e si ritrovarono con sorpresa in uno spazio vuoto, una grande piattaforma luminosa immersa nel nulla più oscuro. Si alzarono doloranti guardandosi negli occhi, chiedendosi se stessero bene e dove fossero. Poi abbassarono gli occhi verso il motivo decorativo del mosaico sul pavimento circolare: oh cavolo, ma c’erano loro due lì sopra!  
Il disegno ritraeva le due Nobody ai lati della circonferenza, con gli occhi chiusi e le mai raccolte al petto, con gli abiti dell’organizzazione. Sopra di loro una circonferenza più piccola ritraeva  sei cerchi con sopra raffigurati vari simboli.
Osservando meglio al centro della composizione c’era una specie di sagoma grigia, come se il mosaico fosse incompleto. Non ebbero il tempo di chiedersi perché che da tutto tremò: dai tre lati opposti della piccola sala emersero tre piedistalli, su cui erano poggiati un cuore, un libro e due chiavi.
 
 


 
Angolo delle autrici:
Lemixia: Maledetto Axel!! *oh Axeeeel…* Ugh comunque, non lo perdoneremo mai per questo.
Archaix: Già, e comunque, ma dove siamo finite?? Che cosa sono quei piedistalli? Chi li ha portati qui? E dov’è questo QUI?? Quando si mangiaa!?!?
Xaldin: oh tranquille fra poco è quasi pronto.
Archaix: e tu come sei entrato qui??
Xaldin: è la magia della cucina di Suor Germana…
Xemnas: e io?? Vi siete completamente dimenticati di mee?? Non mi avete nominate per tutto il capitolo!!
A+L: ooh ci dispiace tantissimo… SICUREZZAAA! Portate via questo invasato!!
*arriva Saix* : eccomi
Xemnas: ma cosa fate, voi non sapete chi sono io!?!?
Xaldin: ma chi è questo qua?
Lemixia: booh. Scopritelo insieme a noi nel prossimo capitolo, alla prossimaaa!!!
  
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