Qualche annotazione: Ehi <33 La lista la metto dopo, sennò vi spoilerate il finale. Il prompt è molto spoileroso. Siamo all'ultimo capitolo, neh? Pronti al peggio? Ho paura che il capitolo non piaccia e questa volta dico sul serio. Non mi voglio dilungare, criticatemi pure. A voi la lettura ♥
L'ultima scelta.
Trunks
con il fiato sospeso attese distante che la ragazza aprisse gli
occhi, quando la vide muoversi uscì dalla stanza sollevato. Non
voleva che lo vedesse lì, l'avrebbe solo disturbata.
«Marron!»,
la forte voce di Crilin veniva attutita dalle freddi pareti della
piccola stanza. La ragazza si mise i capelli dietro l'orecchio, gesto
che aveva senza dubbio ereditato da sua madre, per poi assumere
un'espressione intenerita.
«Papà non urlare.» sussurrò,
accarezzando il viso del padre, che come una piovra la stava
stringendo a sé.
«Mi sei mancata. Per un momento ho pensato al
peggio, poi tua madre mi ha fatto tornare sulla retta via.» sussurrò
il piccolo ometto, mentre Marron lanciava un'occhiata svelta alla
madre, dietro di loro, con le lacrime agli occhi.
«A suon di
pugni.» sospirò lei, incrociando le braccia al petto, nel tentativo
di darsi un contegno, il suo orgoglio era più importante di
qualsiasi cosa, dopotutto.
Marron sorrise e si staccò dal padre,
rammentando di aver visto, seppur di sfuggita, Trunks uscire dalla
fredda stanza. Con un groppo in gola sussurrò: «Per quanto Trunks è
stato qui?»
I genitori non sapevano della litigata fra i due, ma
di sicuro la madre aveva già intuito tutto, il comportamento del
ragazzo l'aveva fatta arrivare alla giusta conclusione.
«È
sempre stato qui. È andato via solo una notte, quando siamo venuti
noi e Bulma.» sospirò la madre, avvicinandosi per accarezzare il
volto pallido della figlia: «Ma ora riposa, non è il momento di
pensare a cose tristi.».
Crilin, sentendosi escluso esclamò:
«Quello è un ragazzo d'oro, mi chiedo come mai sia scappato via
così velocemente. Ha detto che aveva da fare, eppure si vedeva
benissimo che moriva dalla voglia di abbracciarti. Ah, i giovani!»
Il
cuore di Marron iniziò a pulsare frenetico, ricordava il discorso di
Trunks, seppur confuso e all'apparenza lontano, era lì, nella sua
mente. Con le sue parole il ragazzo aveva reso vivide le immagini di
Daisy, del suo dolore, della sua lotta persa in partenza contro la
tentazione. Marron si sentiva in colpa per averlo trascurato in quei
giorni, ma anche per essere stata rimpiazzata da una sconosciuta. Era
piena di dubbi, tornare con Trunks avrebbe voluto dire perdonarlo per
tutto, eppure ridare la fiducia ad una persona che te l'ha tolta è
difficile. Lasciare Trunks avrebbe portato dentro di lei un vuoto
incolmabile e avrebbe solo sofferto. Con un sospiro iniziò a
togliersi le flebo, per poi fissare negli occhi i genitori.
«Papà,
mamma. Ho riflettuto a lungo e devo chiedervi una cosa.»
Crilin
e Diciotto si sporsero in avanti con il viso colmo di curiosità.
La
temperatura quel giorno superava a malapena i tre gradi, Trunks si
strinse nella giacca, il naso completamente rosso. Aveva paura di
affrontare Marron e come un idiota era fuggito dall'ospedale,
nonostante tutto lei lo aveva chiamato, che ricordasse? Scrollò la
propria testa, cercando di riordinare i pensieri, se Marron voleva
vederlo significava che aveva deciso se stare con lui o lasciarlo,
quale delle due sarebbe stata la scelta migliore per lei? Dopotutto
quello che l'aveva tradita era lui, la scelta più ovvia sarebbe
stata lasciarlo, eppure Marron gli aveva sempre detto di amarlo, che
stesse mentendo?
Deglutendo forte suonò il campanello
dell'appartamento di Goten, dove la ragazza si era stabilita per la
riabilitazione.
Trunks arrivò nel giro di dieci minuti dopo
aver ricevuto il frettoloso messaggio inviatogli da Marron che
diceva: “Dobbiamo parlare. Da Goten. M.”. Il moro si stava
preparando un caffè, le mani congelate per aver passato tutta la
giornata in facoltà.
Avrebbe accolto Trunks per poi sparire,
queste erano le disposizioni di Marron.
«Ehi amico. - esclamò,
aprendo la porta al lilla e dandogli la mano – Io vado.»
Trunks,
visibilmente infreddolito e nervoso entrò nel piccolo appartamento,
sussurrando un «Permesso.» poco convinto.
Marron, nel sentire il
suono della sua voce sussultò, per poi ricomporsi: doveva
calmarsi.
«Ehi, – Trunks abbozzò un sorriso, scuotendo la mano
in segno di saluto – vedo che stai meglio.»
Marron tentò di
sorridere, vederlo la faceva senza dubbio sentire molto meglio: si
era calmata.
«Grazie a te. Mi hanno detto che sei stato tu a
trovarmi e che grazie alle tue parole il mio cervello è rimasto
sveglio. In poche parole se non mi fossi rimasto accanto durante il
coma probabilmente sarei morta adesso.»
Trunks non sapeva come
reagire, le parole sembravano buone, ma il viso di Marron e il tono
dicevano tutt'altro.
Infatti la ragazza continuò: «Dopotutto è
il minimo che potessi fare dopo quello che mi hai fatto passare, non
trovi?»
Quella vena di acidità non faceva parte della Marron che
lui aveva conosciuto, si rendeva conto di quanto la sofferenza
l'avesse fatta cambiare.
«Senti, a proposito di quello. Mi
dispiace, io non ho saputo controllarmi. Eppure ti amo, però non so
come mai, quella ragazza mi ha attirato e sono caduto nella sua
trappola.»
Marron spalancò gli occhi, le parole del lilla
l'avevano colpita, lo trovava di una sincerità disarmante. Un
cucciolo ferito che chiedeva perdono, ecco cosa vedeva in lui. Senza
potersi controllare -e nonostante sapesse che fosse sbagliato- si
gettò fra le sue braccia, singhiozzando lentamente.
Trunks,
sorpreso, la strinse a sé, cercando di emanarle quel calore che
sembrava aver perso.
«Pensavo fossi morta.» sospirò, tentando
di ricominciare e annusando il profumo dei suoi lisci capelli.
Marron si staccò da lui per avvicinarsi al suo volto: «Io ti
amo. Lo sai, no?»
Il ragazzo rispose con un cenno della testa,
voleva risponderle, eppure lei lo baciò, interrompendo i suoi
pensieri. La sua fragranza lo pervase, facendo sì che quando lei si
staccò gli restasse in bocca un lieve sapore amaro. La vita senza di
lei, dopotutto, era amara.
«Ho preso la mia decisione.»
continuò lei, rimanendo in punta di piedi per essere più vicina ai
suoi enormi occhi blu.
Trunks aspettò, mentre il cuore gli
scoppiava nel petto. Era certo di una cosa, non era ancora stato
perdonato, non poteva essere così semplice.
Marron con decisione,
pronunciò le fatidiche parole: «Mi serve tempo.»
Il lilla
rilassò le spalle, mentre tante piccole rughe gli inondavano la
fronte: «Cosa significa che ti serve tempo?»
La ragazza si
staccò da lui, incrociando le braccia e sospirando prima di
esclamare: «Andrò a stare dai miei. Voglio riflettere bene sulla
nostra storia. Ciò che mi serve è un viaggio, devo cambiare aria.
Sappi però che non saprò se e quando tornerò. È tutto.»
Il
ragazzo ci mise un po' per elaborare le parole della bionda, con
sguardo interrogativo cercò di farle cambiare idea un'ultima volta,
stringendola a sé. Lei si lasciò coccolare, mentre calde lacrime le
inondavano il volto.
«Trunks, non posso perdonarti. Non ancora, »
singhiozzò, tirando su con il naso e strusciandosi sulla spalla del
lilla – mi hai quasi uccisa, e non solo fisicamente!»
Il
ragazzo deglutì, avrebbe voluto fermarla, gridarle che era una
sciocchezza, che senza di lei non poteva vivere. Eppure sapeva che
qualsiasi cosa avesse detto o fatto per bloccarla avrebbe solo reso
la separazione più difficile. La allontanò da sé per guardarla
negli occhi, raccogliendo tutta la forza che gli era rimasta.
«Ti
amo Marron, ma rispetto la tua scelta. - prese fiato, poiché quelle
parole erano più che dolorose - Puoi avere tutto il tempo che ti
serve, però torna, ok?» supplicò, stringendo i denti per non
piangere come un bambino.
La ragazza si asciugò velocemente le
lacrime, senza annuire, ma senza nemmeno scuotere la testa. Doveva
andarsene o sarebbe stato tutto più difficile, aveva fatto ciò che
doveva, per se stessa, ma anche per Trunks. Prese la giacca e la sua
borsa dal tavolo, per poi baciare il ragazzo sulla guancia,
lasciandogli una lunga carezza.
«Ciao.»
Non appena Trunks
sentì la porta chiudersi cadde a terra, tenendosi il cuore con una
mano. L'aveva ritrovata per poi perderla di nuovo, eppure non tutto
era perduto. Trunks fece un sorriso amaro, asciugandosi le fugaci
lacrime e alzandosi in piedi.
«La speranza è l'ultima a morire,
no?»
Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 10 End. » TO BE CONTINUED.
Titolo:
L'ultima
scelta;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
One-shot
{1326 parole;
Personaggi/Pairing:
Trunks
Brief, Marron Muten, Crilin Muten, Androide Diciotto, Son Goten;
{Marron/Trunks,
accenni Crilin/Diciotto;
Rating:
Giallo;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Sentimentale;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 10. Viaggio;
Note:
La storia riprenderà il 12
Gennaio 2014
con la seconda serie. Spero che questo ultimo capitolo vi abbia
soddisfatti! Chi ha indovinato il finale?! Trunks è rimasto a bocca
asciutta, purtroppo, ma voi cos'avreste fatto al posto di Marron? La
fiducia è la cosa più importante in un rapporto, o almeno per me è
così. Mi prendo anche io le vacanze di Natale e vi mando un bacione
immenso, Marron e Trunks ringraziano per l'affetto
<33
Ringraziamenti:
Voglio
ringraziare tutti per aver seguito questa mini-long. Grazie di cuore
a tutti. Voglio ringraziare soprattutto le mie tre fedeli
recensitrici: Nede,
Rohan
e
Sweetlove,
grazie a voi questa storia è andata avanti. Ringrazio chiunque abbia
seguito e anche solo letto questa storia, mi sono impegnata molto per
renderla apprezzabile e sono felice di esserci riuscita. Fatemi
sapere cosa pensate di tutto il complesso della storia con un'ultima
recensione, ve ne sarei ancora più grata. Un bacio,
Vitzi♥