Lo odio, questo odore. Il sapone con cui si è lavato stamattina, l’erba appena tagliata in cui si stende sempre a leggere, il sole che gli illumina i libri, la carta che gira con le dita – perché è uno di quelli che legge ancora libri di carta, come me, ma lui non ha la scusa di essere nato quasi settant’anni fa a giustificare questa morbosa nostalgia. Lo odio, questo odore. Quando lo sento per i corridoi, quando resta in una classe in cui è stato lui, quando mi colpisce per strada, insieme alla consapevolezza che lui sia passato per di lì. Lo odio, questo odore. Perché appena lo sento non posso fare a meno di…
«Stai… mugolando?»
Beh, almeno stavolta ha messo insieme una frase.