Mi svegliai ansimando. Stavo piangendo, mi asciugai le lacrime e sentì le mie braccia calde.
Le guardai. Erano piene di sangue. Nel sonno cos'avevo fatto? Mi ero graffiata da sola. Guardando le unghie la risposta era sì.
Presi un asciugamano dal piccolo bagno e mi asciugai le braccia....
Salì sul tetto della casetta e rimasi li per un po'.
Stavo piangendo di nuovo. Ora la mia vita faceva ancora più schifo. Mentre le lacrime scendevano presi il mio cellulare (non il CP24) e gli attaccai le cuffiette, me le misi e e cercai nell'elenco della musica ''Strong'', una canzone di moltissimi anni fa, una canzone del 2013. Chiusi gli occhi, cullata dalle parole di 5 ragazzi inglesi ormai morti.
Dovevano essere passata solo mezz'ora quando riaprì gli occhi, e dovevano essere già le 2 di pomeriggio, così scesi in casa. Lasciai tutto lì, prendendo solo il cellulare, e chisu la porta. Mentre mi incamminavo sentì un rumore dietro di me. Poteva essere Andrew, ma l'odore non era il suo.
Mi girai sorridendo, magari era lui davvero. Era qualcun'altro, un umano ovviamente. Non aveva paura però, anzi sorrideva maliziosamente. Inarcai le sopracciglia.
-Umano, non dovresti essere qua- gli dissi.
Lui non disse nulla e corse verso di me. Uno brivido di terrore pervase il mio corpo prima che gli occhi mi diventarono neri completamente.
Non volevo farlo, ma ero costretta.
Quando lui era a pochi centimetri da me gli tirai un pugno e andò a sbattere contro un'albero. Mi avvicinai e lui si era già alzato. Lo stordì tirandogli entrambe le mani sulle tempie. Questo cadde a terra e incominciai a pigliarlo a calci.
Lo guardai disgustata e poi lo presi per la maglietta, lo alzai e gli sbattei la schiena contro l'albero.
-Lurido stronzo!- gli urlai -Pensavi di uccidermi, eh? Beh ti sei sbagliato!-
La mano libera andò automaticamente sopra il suo cuore e iniziò a premere finchè le mia mano non toccò il sangue del ragazzo.
I miei occhi tornarono normali e lo guardai sconcertata.
Avvicinai la mia bocca al suo orecchio e gli sussurrai -Scusami-
Quando lo mollai avevo il suo cuore in mano. Allentai la presa e il cuore cadde a terra. Ero sporca di sangue su tutto il corpo, e stranamente, non so come, anche intorno alla bocca.
Mi incamminai di nuovo verso casa piangendo.

-Catalyna.. fi-finalmente, ancora un po' e morivi, lo sai? Era già passata un'anno dall'ultima volta!- Mia madre si riferiva all'uccisione degli umani.
Non uccidevo da quasi un'anno.
Sbuffai e salì in camera.
Non ho ancora detto quanto è grande la mia casa? Ne come è fatta, giusto?
Beh.. ha ben 4 piani.. e una piccola soffitta.
Al primo piano c'è la cucina, il salotto, la sala da pranzo e la sala dove di solito diamo piccole feste.
Al secondo piano invece c'è un'unica grande stanza, che contiene gli armadi. Gli armadi sono pieni di vestiti, gioielli, scarpe e cose varie e la maggior parte sono mie.
Al terzo piano ho fatto costruire personalmente un bagno dotato di idromassaggio, è praticamente una piccola e personale SPA.
Al quarto piano invece, ci sono le camere da letto, la mia e quella dei miei genitori, dotati di un bagno ognuno.
Entrai in camera intenzionata a prepararmi per un bagno quando fui avvolta da 2 paia di braccia.
Erano Elaine e Frederick. -Ragazzi! Eccovi!- dissi stringendoli a me. Dopo qualche minuti li mollai e li guardai in faccia.
Sorrisi e dissi -Come mai quelle faccie?-
Loro si guardarono e mi porsero una copia di Millenium(la rivista più famosa su questo pianeta).
La mia immagine era raffigurata su di essa e la cosa scioccante è che ormai tutti erano venuti a sapere che frequentavo un umano.