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Autore: OfeliaMontgomery    17/12/2013    2 recensioni
Le due fate Nettle (femmina) e Fire (maschio) erano alla ricerca della figlia - Chiara, una delle fate più potenti nel nuovo ‘800 - di un uomo scappato alle grinfie di una delle streghe più potenti, Serafina Salem. Lei pensando di essere umana scopre per la prima volta il mondo di Wizard e insieme a Nettle e Fire cercheranno di scoprire i loschi piani di Serafina e sconfiggerla.
Scusate, non sono molto brava con le trame.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Witches and Fairies.'
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La mattina seguente Nettle si trovò nel letto da sola. Buttercup Goblinfrost entrò in camera, – Signorina vi ho portato il vestito che dovrete indossare – disse appoggiandolo delicatamente sul letto.
Buttercup Goblinfrost era la cameriera, ma tutti nell’istituto le volevano molto bene, compresa Nettle.
Prima di venire a lavorare per i Cornwizard viveva nei campi di trifoglio, come Feriar, dove crescevano gli anelli fatati: gli anelli per i matrimoni tra le fate.
Buttercup in quel momento indossava un luminoso vestito verde con ricami intorno al collo in argento, così come gli orli del vestito. I capelli verde pastello erano raccolti dietro alla nuca con un grande spillone. I suoi grandi occhi erano verde smeraldo. Nettle adorava il loro colore, li trovava bellissimi.
– Su signorina si alzi cosi vi aiuto a mettervi il vestito – disse Buttercup sospirando, Nettle si alzò dal letto sbuffando.
Il vestito che le aveva portato Buttercup era lilla con molti ricami in oro intorno al giro vita, ricamate c’erano anche delle rose in fondo al vestito e sul busto, i guanti erano di una tonalità più scura del lilla. Il vestito aveva un leggero strascico viola.
– Come mai devo indossare questo vestito? Arriva qualcuno di importante? – chiese Nettle guardandosi allo specchio, mentre Buttercup le metteva degli spilloni nei capelli per tenere ferme le trecce.
– Sì, il conte Thorn Rainbowsprite – rispose Buttercup sorridendo alla ragazza dallo specchio.
Il conte Thorn Rainbowsprite è un uomo sulla cinquantina di anni, lui aveva deciso di invecchiare, ma poi quando aveva visto che diventava debole, aveva deciso di fermarsi e quindi bere l’elisir di giovinezza. E da allora era rimasto fermo a quell’età.
– Oh...capisco, è successo qualcosa a Brambles? – chiese Nettle guardando il bel lavoro che aveva fatto Buttercup allo specchio.
Con quel vestito addosso il colore dei suoi capelli risaltava di più, proprio come le sue labbra.
– Non saprei, stanno aspettando voi per parlare – disse avvicinandosi alla porta della camera della ragazza, – Manco solo io? – chiese mentre le sue guance si tingevano di un leggero rossore, odiava essere l’ultima. La cameriera annuì.
Uscirono insieme dalla stanza, Buttercup affianco di Nettle. Stavano salendo le scale a chiocciola fatte di pietra, anche se per Nettle era molto difficile per via della grandezza del vestito. Arrivate al piano superiore ringraziò Dio di non essere caduta. Si perché anche la fate credevano nel loro Dio, come anche le streghe nel loro.
– Venga signorina, sono in biblioteca – disse Buttercup bussando alla porta, si sentì un avanti da parte del signor Cornwizard.
Nettle fece un respiro profondo poi entrò nella biblioteca. La biblioteca era enorme, c’erano moltissimi scaffali pieni di libri, altri erano appoggiati sui tavoli messi uno di fronte all’altro in mezzo alla stanza. Dove in quel momento si trovavano i Cornwizard, Fire, Feriar e il conte Rainbowsprite. – Oh eccoti Nettle – disse Feather sorridendole, indossava un abito azzurro con le maniche lunghe, il corpetto era giallo canarino, aveva molte balze tra cui l’ultima gialla mentre le altre erano azzurre proprio come le maniche. Portava dei guanti blu con ricamato su un piccolo fiore. I capelli erano molto voluminosi ed elaborati, aveva un incrocio di ciocche sul capo, ornate da perle e fiori e aveva lasciato liberi due riccioli che ricadevano sulle guance. Quando arrivava il conte era consuetudine vestirsi molto eleganti.
– Salve, scusate il ritardo – disse facendo un piccolo inchino. Bee intanto stava parlando con Fire, la ragazza distolse lo sguardo per portare l’attenzione sulle due fate cercando di capire di cosa si stessero parlando, ma senza riuscire nel suo intento.

 
  
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