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Autore: Fair_Ophelia    18/12/2013    1 recensioni
Cosa accade quando manca il dialogo in una famiglia, o non si riesce a realizzare? Quando i membri sono totalmente diversi tra di loro? Si creano paradossi e pensieri inconcepibili, si scoprono aspetti che neanche si immaginano: scoprite i pensieri di una madre di famiglia a cui gli altri membri riservano numerose sorprese e le sue reazioni tragicomiche!
Per chi vuole tuffarsi in uno stile di vita completamente estraneo al proprio e conoscere una mentalità che a molti sembra inconcepibile, ma è ben radicata in molte zone del nostro Paese.
Per chi vuole farsi una risata, o per adolescenti incompresi, perché sappiamo fare uno sforzo di volontà verso le persone che più ci sono vicine e più sembrano estranee.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve! Chiedo scusa per il ritardo ma sono stati giorni abbastanza pieni e i prossimi lo saranno ancor di più... Di nuovo grazie a IMmatura per la sua recensione... Grazie di cuore! :) buona lettura, spero vi piaccia ^^

 

 

 

 

3-Una lettera




Turrivalignani, 12 febbraio 2013. Sto facendo dei biscotti con mia figlia, anche se lei mi aiuta di malavoglia. Non le piace mangiare questi dolcetti e tantomeno farli, e meno ancora stare con me. Si vede dalle volte in cui mi chiede “posso andare?”, quando si scosta se cerco di accarezzarla, quando mi risponde proprio come fa il padre.
Oggi però sembra più silenziosa del solito: l’unico suono che si sente è quello del suo cellulare che emette una musica strana, piena di fischi, ruori acuti, urla. Da un po’ di tempo si è fissata con queste musiche strane e con una band soprattutto, i Muse, praticamente sconosciuta… E a ragione.
-Mamma.
-Sì?- È rossa in volto e cerca di non sorridere.
-Tra due giorni dovrebbe arrivare una lettera intestata a me…
-Sì?
-Devi firmare la ricevuta e lasciarmela sulla scrivania.
-Va bene… Ma cos’è?
-Lo vedrai allora.- È sempre più paonazza. E se... Magari, che bello!
 per caso una lettera d’amore? “Oh, Laura, quando ti vedo mi si scioglie il cuore!”
Il mezzo sorriso che stava facendo capolino sparisce di botto. –Come no.
-Stavo scherzando…- Non mi risponde. Mi sono giocata un’altra opportunità per riallacciare con lei. Ma cos’ho fatto di male? Com’è suscettibile! Mah…

Turrivalignani, 14 febbraio 2013. Laura torna da scuola con un gran sorriso stampato in volto. –È arrivata la lettera?
-Sì…- Certo che è arrivata, questa fantomatica lettera, e ho firmato come lei mi ha chiesto. Corre in camera mentre Antonio entra in casa con un secchio di lattuga da pulire. Oh, no! Farei una cassetta di zucchine pur di non pulire la lattuga! –C’è un po’ di lavoro per te. Ma… Che è successo?
-Ti ricordi della lettera di cui ti avevo parlato?
-Eh.
 arrivata… La sta leggendo.- Lui si siede, io prendo un cespo, lo poso su un vecchio foglio di carta e inizio a pulirlo e tagliarlo. Sento odore di novità nell’aria. Dev’essere certamente una lettera d’amore: chi gliel’avrà mandata? Magari quel suo compagno di classe carino che è venuto alla sua festa di compleanno, sembravano così attaccati…
Ecco che entra in cucina. È raggiante, trema leggermente; il cuore istintivamente inizia a battere più veloce, come sta certamente facendo il suo.

-Allora, cos’è quella lettera?- fa Antonio.

… Me l’ha mandata il mio ragazzo.- Bingo! Che bella notizia!
-E chi è?- continua lui.
-Si chiama Davide, ha diciassette anni e fa… Lo scientifico delle scienze applicate.- Oh, che bravo, dev’essere uno molto studioso se fa queste scuole così complicate solo di nome. La mai bella bambina, che brava, si è trovata il ragazzo. Non è della sua classe e neanche della sua scuola, ma che importa? Dev’essere sicuramente un bel ragazzo alto e muscoloso che le insegnerà a ballare e a comportarsi come si deve e porterà nuova vita a casa. Sapevo che avrebbe potuto ritrovare la giusta strada.
-E… Di dov’è?- Ma che domande, Antonio… Ovunque sia, non vedo l’ora di conoscerlo.
-Di Bosco Albergati.- Adesso sembra tremare di più. Che strano, non ho mai sentito questo nome, sarà un paese sperduto sulla Majella che mio marito sicuramente conosce. Ma il suo sguardo perplesso mi dice che non è così.
-E… Dov’è?
-A quattrocento chilometri da qui.
Fermi tutti. Gelo al cuore. Che cosa?!
-E… E come l’hai conosciuto?
-Su internet…
-Sei su Facebook?- Sapevo bene che lui aveva vietato ai nostri figli di usare quel programma per il computer, perché potevano parlarti maniaci e pazzi di tutto il mondo, a quanto si dice.
-No. L’ho conosciuto su un forum.
-Un che?
Non ascolto la spiegazione. Non m’interessa. Tutto quello che so è che la mia bambina solo sedicenne parla su internet con uno sconosciuto che l’ha abbindolata e l’ha fatta innamorare, quando lei probabilmente non sa neanche cos’è, l’amore. Ho paura. Non doveva farmi un tiro del genere. E più la discussione continua, più lei sembra intestardita sulle proprie posizioni.
-Va bene che ci hai parlato per un anno, va bene che sa tante cose di te, ma non puoi dire che una persona che non hai mai visto è il tuo ragazzo! Ti rendi conto di cosa stai affermando?! Anche se di te sapesse vita, morte e miracoli non ti ha mai vista in faccia!
-Invece… Sì. Gli ho dato delle… Foto. E lui ne… Ha date a me.- Trattiene a stento le lacrime. Figlia mia, che pazzia ti è presa? –Vuoi parlarci?

-No. Cosa dovrei dirgli?

-Presentatevi. Almeno vi conoscete… Dai, chiama.
-No. È inutile. Per ora ti dico solo che mi sembra una pazzia.
-E se… Qualche volta... Volessimo vederci?
-Cioè?
-Pensavamo… Che potrebbe scendere durante le vacanze di Pasqua per un giorno.
-Ne riparleremo a tempo debito. Ora va’ a fare i compiti.
-Ok…
Laura si alza e si trascina in camera sua. Solo ora oso parlare. –Ti rendi conto di cos’ha fatto?
-Eh, sci’.
-E se fosse un maniaco… Che l’ha illusa… E lei ci è cascata… E vuole farle del male…
-No. Non cadrebbe in certi trabocchetti. Solo, la sua sicurezza nell’affermare che si amano quando non si sono mai visti…
-Appunto, l’ha ingannata!
-Non mi hai capito. Non è detto che lui sia per forza un poco di buono. Sono due bardascioni che si sono illusi di potersi amare a sedici anni, e basta.
-Non lo so…- Era sempre questa la mia risposta quando non riuscivo a trovare le parole. –Magari presto finirà tutto.

Magari. E invece no, non era finito niente. Da allora a adesso sono passati circa otto mesi e i piccioncini si sono visti tre volte; la prima volta che ho avuto il coraggio di chiedere una sua foto –non credevo si potessero tenere sul cellulare!- sono rimasta di stucco. Immaginavo che il ragazzo che l’aveva così colpita dovesse essere davvero bello per sortire un tale effetto. Invece era… Brutto. Avevo davanti a me la foto di un ragazzo alto e robusto che sorrideva. Era enorme, con un torace grande quanto il mio ed una pancia altrettanto possente. Il viso era carino, ma niente di più. Mi chiedo tutt’ora come abbia fatto ad innamorarsi di quel… Ragazzo, che a conti fatti sembra avere vent’anni più che diciassette. –un po’… Largo- le feci notare.
-Da che pulpito, parla la falena…- mugugna lei in risposta.
-Cosa?
-Niente…
-Non ti ho sentita bene, cos’hai detto?
-Non ho detto niente, davvero.
Mi chiedo tutt’oggi cos’abbia sussurrato.
Alla fine si sono davvero visti a Pasqua, qualche giorno prima. Si sono incontrati a Pescara (le abbiamo categoricamente vietato di prendere il treno: chissà che brutta gente gira per le stazioni, non se ne parla nemmeno! Ha solo sedici anni!) e io ho visto solo le foto che si sono fatti abbracciati. Oltre ad un ricordino che lui le ha lasciato sul collo, una macchia scura come un livido che qualche giorno dopo è scomparsa. Lei mi ha giurato e spergiurato che lui non è andato con la bocca sul collo, ma se quello non era un succhiotto io non ho più le mani.
 

Sono entrata nel panico. Ora sono sicurissima che è un poco di buono e che lei ne è stata illusa, soggiogata. E se è andato lì… Cos’altro avranno fatto? L’avrà spogliata? L’avrà ricattata per il suo silenzio? A che perfido gioco stai giocando, bambina mia? Non ti riconosco più… Non so più che lingua parli, ci fraintendiamo in continuazione, ci stiamo allontanando sempre di più… Non capisci che l’amore è dolce all’inizio ma poi si trasforma in un’arma letale? Vorrei solo che non facessi la mia fine… Che avessi un ragazzo che ti ama, che non perdessi la testa per la persona sbagliata… La persona che ascolta musiche assurde, parla di psichiatria e altre stupidaggini non è mia figlia. Da quando lo conosci non dormi più la notte ma stai sveglia fino alle due per parlare con lui o lo fai il pomeriggio trascurando i compiti, recuperi il sonno perdendo un intero pomeriggio, la tua vita si sta accartocciando su se stessa per un ragazzo che molto probabilmente ti lascerà tra pochi anni senza più curarsi di te, e tu rimarrai in mezzo a una strada.
Se solo anch’io avessi riflettuto prima di sposarmi… Le ho detto che avevo tanti corteggiatori, che non volevo sposare suo padre. Le ho detto che per colpa di Antonio la mia vita è diventata un disastro, non faccio che lavorare ed essere biasimata per ogni minimo sbaglio, che vorrei non averlo mai conosciuto, che per colpa di mio marito e anche sua io non dormo la notte. Mi ha risposto che condivide alcune idee riguardo suo padre ma che dovrei ribellarmi… Non capisce che potrebbe mettermi le mani addosso se non obbedisco? Che non ho via di scampo e sono solo la vittima della mia vita? E sono vittima anche di lei, per cui ho compiuto tanti sacrifici e che mi ha invece colpita alle spalle!

Ma è inutile ricordare le nostre incomprensioni, le urla, i ragionamenti ripetuti all’infinito e continuamente respinti: come macchine parliamo e sbraitiamo senza ricevere risposte, e ho capito che non comprenderà mai la mia vita, il mio punto di vista, le mie esperienze, me.

 

 

 

NdA

Spero naturalmente che vi sia piaciuto... Fatemi sapere se ci sono differenze rispetto agli altri capitoli e se posso migliorare, mi basta anche un semplice "carino!" o il già nominato "datti all'ippica" XD a presto gente con l'ultimo capitolo :)

   
 
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