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Autore: TeenAngelita_92    18/12/2013    7 recensioni
"Il suo viso angelico coperto da una ciocca di capelli e un piccolo sorriso quasi nascosto.
"Demi! Demi!" iniziò ad urlare. Quelle urla uscivano dalla sua gola come un suono strozzato, forse a causa delle lacrime che avevano iniziato a scendere.
Demi non potè fare a meno di notarlo, alzò lo sguardo e lo vide. Aveva il viso sporco di sangue a causa del naso e le lacrime che scendevano senza sosta. I loro occhi si incrociarono e a Jonathan sembrò quasi di svenire, tutti i suoni intorno a loro all'improvviso non esistevano più e neanche quelle migliaia e migliaia di persone."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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26.
Il piccolo corridoio dove ora stavano dormendo era sempre costantemente silenzioso, si sentivano di tanto in tanto i vari rumorosi macchinari e di sottofondo le voci di alcuni medici. 
Jonathan si svegliò presto. Diede uno sguardo all'orologio appeso "Sono le 6:30" si disse strofinandosi il viso, ma la sua attenzione venne attirata completamente da altro. Un po' più lontano c'erano una ragazza ed un medico. Stavano parlando ma il ragazzo non capì molto.
"Mi dispiace ma non ce l'ha fatta" solo quello sentì e subito dopo vide la sconosciuta accasciarsi contro il muro con le mani che coprivano il suo viso ormai invaso dalle lacrime.
Si sentì morire dentro, per un attimo si era messo nei panni di quella ragazza e un peso sul petto aveva iniziato ad opprimerlo. Gli occhi erano diventati rossi, come poteva essere possibile? Non stava succedendo a lui!
"Jonathan" lo chiamò Demi svegliandosi. Si preoccupò quando si rese conto che era sul punto di piangere, non poteva di certo immaginarsi il perchè. "Amore mio, che succede?"
Il ragazzo rimase in silenzio mentre con lo sguardo continuava a seguire i passi della ragazza in lacrime che ormai si facevano sempre più lontani.
"N-niente" le rispose abbassando lo sguardo mentre con una mano si affrettò ad asciugarsi gli occhi.
Demi provò a guardare cosa avesse attirato la sua attenzione, vide la ragazza in lacrime ma ancora non riusciva a capire perchè Jonathan avesse avuto quella reazione.
"Jonathan guardarmi, che è successo?"
"Niente, davvero. Devo aver fatto un brutto sogno, tutto qui"
"Perchè quella ragazza stava piangendo? E perchè lo stai facendo anche tu?" gli chiese mentre con le mani gli prese il viso.
"Non... Non lo so, ho sentito un medico che le diceva che... che qualcuno non ce l'aveva fatta ed ha iniziato a piangere ed io..." si fermò, non aveva il coraggio di dirle che stava piangendo solo perchè si era immaginato che tutto quello fosse successo a lui. 
"Va tutto bene" gli disse abbracciandolo. "Ti sei messo nei suoi panni, è normale. Hai provato a capire il suo dolore ed hai avuto paura che accadesse anche a te. Va tutto bene, non devi vergognartene."
In quel preciso istante, passò davanti a loro un'infermiera.
"Scusate, tu sei Jonathan Gordon giusto?"
"Si, sono io" rispose il ragazzo staccandosi leggermente da Demi.
"Prima un medico è venuto ad avvertirti che potevi vedere tua zia, ma stavate entrambe dormendo e ha preferito lasciarvi riposare."
"Possiamo vederla?" le chiese incredula Demi.
"Certo"
Jonathan era rimasto a guardare la donna con una faccia incredula, era felice di poter finalmente vedere sua zia, ma nello stesso tempo aveva paura.
"La ringrazio" le rispose Demi con un sorriso stampato sulle labbra.
"Di niente" le disse allontanandosi.
Jonathan era ancora immobile, con lo sguardo fisso nel vuoto.
"Jonathan! Hey,puoi vederla!" gli disse la ragazza prendendogli le spalle. "Non sei contento?"
"S-si.." provò solo a balbettare.
Si alzarono insieme per dirigersi verso la porta.
"Hey..." lo fermò un attimo lei "Hai aspettato tanto questo momento, dovrai dirle tante cose ed io sarei di troppo, vai tu. Io ti aspetto qui, va bene?" 
"N-no, Demi tu non sei di troppo, io ho bisogno di te, noi abbiamo bisogno di te." i suoi occhi raffiguravano la grande paura che aveva dentro, non era del tutto sicuro che avrebbe retto il confronto con quella situazione. "Ho bisogno di sapere che tu sei accanto a me ora più che mai. Ti prego, ho bisogno di stringerti la mano altrimenti ricomincio a tremare. Ho bisogno di te." le disse mentre con le mani le prese dolcemente il viso.
"Jonathan io..."
"Ti prego"
"D'accordo, vengo con te" gli disse sorridendo.
Si strinsero ancora una volta le mani per unirle definitivamente. Respirarono profondamente e aprirono lentamente la porta, quella che per ore ed ore avevano fissato, quella sempre chiusa, quella che gli metteva cosi tanta agitazione.
Il cuore di Jonathan si fermò improvvisamente al solo vedere il corpo di sua zia steso sul lettino. Uno di quei soliti lettini da ospedali con le lenzuola bianche e accanto un insieme di macchine rumorose. D'istinto strinse ancora di più la mano di Demi e lei se ne accorse subito.
"Va tutto bene, sono qui" gli disse lasciandogli un bacio sulla guancia.
Il ragazzo si avvicinò lentamente. Non sapeva cosa fare ne come muoversi, troppi fili gli facevano da ostacolo, aveva paura di toccare qualcosa di sbagliato. Un suono continuo risuonava nella sua testa, era il battito cardiaco della donna monitorato da una delle tante macchine. Posò lo sguardo su quegli aggeggi, era cosi impaurito, impotente, si sentiva una nullità  tutto ad un tratto.
"Z-zia..." sussurrò con voce tremante, aveva gli occhi rossi ma si stava sforzando per non piangere, questa volta non l'avrebbe fatto. Gli accarezzò leggermente la mano, sembrava cosi fredda, ed i suoi occhi chiusi gli facevano paura, troppa paura, paura che forse non si sarebbero più riaperti. 
"Lo so che mi senti, lo so che stai bene e che sei qui dentro solo perchè avevi bisogno di un po' di risposo" la sua voce era ancora tremante. "Avanti, so che ti sveglierai, so che tu sei forte, cosa ci fai qui dentro? Eh? Avanti alzati e mostra il tuo meraviglioso sorriso! Mostralo a tutti, dimostragli che non hai bisogno di questi stupidi macchinari!"
Quelle sue parole facevano davvero male, soprattutto per Demi. Sentiva che stava cercando di convincere se stesso che tutto andava bene, che sua zia stava bene, ma era solo un illusione, la sua illusione.
"Jonathan..." lo chiamò portandogli delicatamente una mano al viso.
"Demi lei sta bene! Giusto? Perchè è qui dentro? Io lo so, lo so che sta bene, perchè allora non apre gli occhi?" le disse con occhi lucidi, il sottilissimo strato di lacrime che copriva i suoi occhi si stava distruggendo. 
"Jonathan, lei non sta bene" provò a dirgli, se anche era dura da accettare, voleva riportarlo alla realtà delle cose. 
"No, lei sta bene, perchè mi dici questo?" le chiese aggrottando la fronte, anche le sue labbra ora avevano preso a tremare.
"No Jonathan, ora ha bisogno di cure e..."
"Mi hai promesso che sarebbe andato tutto bene, perchè allora lei è ancora li? Stesa su quel maledetto letto?" ecco, era successo, Demi era sicura che sarebbe successo. Era vero, gli aveva detto che tutto sarebbe andato bene ma lei stessa sapeva che era una bugia, sapeva che gli stava mentendo ma era l'unica scelta che aveva, l'unica possibilità per farlo stare bene, almeno solo per un po'.
"Io..."
"Tu mi hai detto che sarebbe andato tutto bene, che succede ora?" le lacrime avevano iniziato a scendere sul suo viso, non poteva riuscire a fermarle.
"No Jonathan, no" gli disse portandogli le braccia al collo. Lo strinse forte a se stringendo gli occhi. "Non ti ho mentito, credimi, se anche ora non sembra, io sono certa che lei è forte e sono sicura che tutto andrà bene."
"Perchè non apre gli occhi? Perchè non si alza? Perchè non mi abbraccia? Demi, perchè?"
La ragazza lo strinse ancora più forte lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia. 
"Lo farà molto presto, abbi fiducia, lei ce l'ha farà, lo farà per te!"
"Come posso avere fiducia quando ho perso anche quella? Come posso averne se ogni cosa che più amo al mondo mi viene portata via? Non puoi chiedermi questo."
Quei suoi pensieri, per quanto tristi, erano giusti, veri. 
"Non devi pensare questo, ti prego smettila di farti del male in questo modo"
Era vero, si stava facendo del male solo pensando, quei pensieri lo stavano distruggendo.
"Demi..." provò a sussurrarle tra le lacrime ma lei lo fermò.
"Shh, sono qui e ci sarò sempre. Non aver paura, non permettere alle tue mani di tremare perchè le mie sono e sempre saranno pronte a calmarle."
Con estrema dolcezza rese le sue parole realtà, gli prese le mani portandosele alle labbra. Gli lasciò alcuni baci per poi portarsele al petto.
"Lei è tutto ciò che mi rimane al mondo, non voglio perderla" le disse asciugandosi le lacrime con la manica della maglia.
"Non la perderai, no, non succederà."



Spazio Autrice:
Salve a tuttiii (?) Finalmente libera, oggi ho finito tutte le interrogazioni e verifiche a scuola e da domani, ogni giorno aggiornerò regolarmente, giuro. Come sempre oltre a ringraziarvi immensamente devo anche scusarmi perchè ci ho messo tanto ad aggiornare, ma questa è l'ultima volta che succede, promesso. Spero tanto che ne sia valsa la pena di aspettare e con tutto il cuore, che vi piaccia. Buona lettura.
P.s: Quasi dimenticavo. E' da un bel po' che sto scrivendo un altra FF, sempre su Demi, ma completamente diversa da questa. Mi piacerebbe tanto farvi leggere l'inizio, giusto per sapere come vi sembra e se piace la continuo. Se posto l'inizio, voi lo leggereste? Fatemi sapere, mi piacerebbe davvero tanto avere un parere.



Baci.
TeenAngelita_92
  
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