#18
Coincidences? I don’t think so…
“I had a dream last night
I slept with someone else
Doesn’t that mean that I’ve cheated on you
It was amazing and I couldn’t stop myself
Could it be that I really want to?”
“Eroooos! Smettila di cantare e muovi il culo! Vieni a darmi
una mano, su su!!” Arthur urlò queste paroline dolci come zucchero all’indirizzo
del suo amico e collega sul lavoro, il quale era come in trance, e non dava
segno di riprendersi. Fissava come uno zombie il ripiano delle bibite, e la
cosa iniziava a sembrare ambigua.
Arthur sospirò, maledicendo il giorno in cui si era fatto
assumere come barista, bagnino e tuttofare allo stabilimento, e ancora di più
il momento in cui lo avevano affidato ad Eros perché gli “Insegnasse il
mestiere”.
Avevano legato molto, loro due, anche se Eros era una
persona relativamente facile e piaciona, addirittura accomodante ed era grazie al suo spirito da crocerossina che ora conosceva esattamente il bar alla
perfezione.
Eros era una persona talmente aperta e disponibile che
ancora si chiedeva perché Betta fosse l’unica
alla quale sembrava avessero messo costantemente un palo su per il culo quando
ci parlava.
Di sicuro, non era l’unico a non poterne più di quella
situazione, Eros gli aveva confidato che la ragazza si era più o meno
dichiarata, e da quel giorno le sue povere orecchie non avevano più avuto pace.
Eros, infatti, molto confuso e per niente persuaso dai vari scenari che Arthur
proponeva ogni santissimo giorno, continuava a ripetere “Cioè, le piaccio! Ma perché
non me ne sono mai accorto?”. E lo ripeteva sempre. In continuazione. Fino alla
noia, insomma.
Ma proprio sempre.
“Ma perché non le parli?” sbottò, sicuro che tanto il
ragazzo sarebbe rimasto sconvolto dalla sua affermazione, tanto da arrivare a
guardarlo scioccato e visibilmente fuori di sé. La cosa accadde puntualmente e
Arthur, già mezzo scoglionato, sospirò, chiedendosi perché mai l’altro era
venuto al mondo così tardo. Decidendo di fare una chiacchierata approfondita
con la signora Maggi in un ipotetico futuro, si affrettò a spiegargli “Se le
parli, magari capisci cosa prova lei”.
Tornando ad Eros, non si poteva dire che stesse benissimo. Aveva
lasciato la sua ragazza un paio di giorni prima senza neanche uno straccio di
spiegazione, convinto che avrebbe rivisto subito Bette e le avrebbe parlato.
Ma la ragazza non si era più fatta vedere e, tramite Arthur,
aveva saputo che era partita per Roma. Cosi,
tirando le somme, lui non ci aveva parlato, non l’aveva incontrata, né aveva
intenzione di farlo in un futuro prossimo, perché dire che fosse ancora un po’
confuso su di lei era un eufemismo, e Arthur ne stava pagando le conseguenze.
Ma si sa, le cose della vita non vanno mai come vorresti che
andassero. Il povero Eros si trovò a fare i conti con l’improvvisa apparizione
di Betta in spiaggia, con tanto di voci angeliche e luci soffuse.
Eros si fermò a guardarla imbambolato, con la bocca aperta. Arthur
pensò che si, se l’era meritato, ma stava decisamente dando spettacolo, perciò gli chiuse la bocca con una
manata “Attento alle mosche, amico!” esclamò, facendolo arrossire di botto ed
iniziare a balbettare le sue scuse.
“Ciao ragazzi!” Betta arrivò, sedendosi al bancone “Arthur? Cosa ci fai qui?” disse sorpresa,
correndo però ad abbracciare il suo amico “Beh, in teoria ci lavoro, ma fai un
po’ tu” le rispose lui acido, ricambiando l’abbraccio e notando la faccia scura
di Eros a quel gesto.
Lui non lo abbracci, eh? Pensò, ma in fondo, come aveva già
detto prima, se lo era meritato!! Cavoli, erano anni che Betta gli andava
dietro, e non se n’era mai accorto!!
Incrociai i suoi occhi, e decisi la mia uscita di scena “Eros,
vado a prendere il ghiaccio” dissi, facendo l’occhiolino a Betta, che mi
sorrise vittoriosa. Spero che Eros si sbrighi : la tensione sessuale tra quei
due ha raggiunto livelli epici…e insopportabili!!!
Andai via, lasciandoli parlare, ama loro insaputa mi nascosi
per spiarli dietro il frigorifero del bar. Perdermi uno scoop del genere
avrebbe significato perdere la mia proverbiale reputazione e non potevo proprio
permettermelo. Si, ero un po’ curioso. E impiccione. E pettegolo. Ma dopotutto,
era del famigerato Arthur Bellini che si stava parlando.
Così sogghignai e mi misi all’ascolto, captando le frasi più
succulente della conversazione.
Sono davvero scema, stava pensando Betta, Arthur mi ha
lasciata qui per parlare davvero con lui, ma io sto sprecando la mia occasione.
Non riusciva a capacitarsene. Stavano parlando di cazzate da più di una decina
di minuti o meglio, LEI stava parlando, perché Eros le rispondeva a
monosillabi, quando non annuiva. Sembrava non la volesse li, sembrava che Betta
gli stesse dando fastidio con la sua presenza.
“Senti, se non mi vuoi qui, basta che tu lo dica” gli disse,
stanca di tutto ciò. Stanca di pensare a dimenticalo, stanca di pensare al
fatto che lui non avesse capito…insomma, se proprio doveva dimenticarlo, lo
avrebbe fatto per un buon motivo!
“Non mi incavolerò,
in fondo capisco che tu non voglia avere più
a che fare con me, sai per quella cosa… anzi, scusa se ti ho urlato
addosso!” il ragazzo continuava a
guardarla, senza spiccicare una parola, così lei continuò “Mi dispiace, non
avrei dovuto dirti tutto quello che provo così apertamente. So che sei già
fidanzato quindi, scusami, e..”
Betta non finì mai
quella frase “Ho lasciato la mia ragazza” Eros lo disse in fretta, come se
temesse possibili ritorsioni da parte di Betta “COME ?” La ragazza per poco non
si affogò, tanta fu l’incredulità con cui lo disse “L’ho lasciata ... per te”
la dolcezza con cui lui pronunciò queste parole la fece sciogliere. Strinse il
ragazzo in un abbraccio fortissimo e ultrasupermegasoffocante, mentre Arthur
gongolava da dietro il bancone, molto più contento di un paio di minuti prima.
“Sai, non sono così tardo come pensi, solo che…beh, ti ho
vista crescere” le disse semplicemente, e Betta ridacchiò, affondando una mano
nei suoi capelli.
Eros si godette la sua carezza e continuò “E mi ricordo di
quando eri piccola e venivi in campeggio con le Barbie ed i codini, e ti ho
vista diventare sempre più grande e bella e dentro di me pensavo solo “Wow, ma
guardala, ieri piangeva perché Bloom aveva lasciato le Winx e oggi
sceglie con chi uscire tra dieci ragazzi.
Solo, non pensavo di esserci anch’io tra quei dieci” I due
risero, stringendosi.
“E ora?” chiese ei, imbarazzata “Beh, ora credo che dovremmo
conoscerci meglio. Abbiamo parlato sempre e solo di cazzate. Non so neanche.. qual è il tuo colore preferito?” le chiese “Blu?”
rispose subito Betta “Il tuo?” chiese a sua volta “Arancione” rispose il
ragazzo “Mmm, come Hunger Games?” chiese ancora Betta
“Come
Hunger Games!!” rise lui.
Sciolsero l’abbraccio, ma rimasero vicini “E comunque non mi
permetterei mai di dire che sei tardo!” scherzò lei. Ma eccome se non lo aveva
pensato…
Guardandoli, Arthur sorrise intenerito e soddisfatto corse a raccontare lo scoop in giro.
Doveva solo trovare la vecchietta, ed il gioco era fatto…
Angolo dell’autrice
La canzone all’inizio del capitolo è Love you when I’m
drunk, di quel tesorino di Mika.
Avevo promesso il ritorno di Arthur e così è stato. Adoro
questo personaggio, ma scusate il suo linguaggio sboccato: è stato allevato dai
lupi! Ahahaha, ma tanto voi siete abituate vero? *fa la faccia da cucciolo di
Betta, ma crede che funzioni solo con lei*
Che dire, oggi sono particolarmente su di giri. Grazie a chi
recensisce sempre, e ….visto?? stanno insieme, shalalalala. Ok basta, Bea va a
farsi vedere da uno bravo…
Xoxo Bea
P.S. nel prossimo capitolo si continuerà con Fred e Logan, non credete ch'io mi sia dimenticata... <3