Finché lasciate la vostra vita nelle mani di altri, non vivrete mai.
Dovete assumervi la responsabilità di scegliere e di definire la vostra vita.
Leo Buscaglia
Dovete assumervi la responsabilità di scegliere e di definire la vostra vita.
Leo Buscaglia
Arrivò la mattina seguente, avevo il mal di testa, era normale, avevo passato la notte in bianco.
Le parole di mia madre nonostante le solite, mi avevano ferita.
Mio padre era già uscito e non ero riuscita neanche a salutarlo, velocemente andai fuori di casa prima che mia madre mi attaccasse nuovamente.
La mattina mia madre era come assente, non mi disse nulla, non mi guardò neanche in faccia, era l'effetto degli anti-depressivi probabilmente, altrimenti come di suo solito mi avrebbe insultata ancora.
Una volta arrivata a scuola iniziai a sentire il mio vicino di casa ridere e scherzare e riuscii a sentire qualche parola del suo discorso con le galline di classe:-"La notte non dormi"
Era sicuramente riferito a me, la notte di ieri, quando mia madre mi aveva urlato contro, ero già pronta ad andare da lui e rispondergli a tono, era finito il tempo delle prepotenze.
Era il tipico bulletto di turno, peccato che fosse bello (Occhi azzurri e capelli neri, atletico, alto, stronzo) , indossava sempre un cappello NY e le sue paia di nike tutte rovinate.
-"Ahha non ci posso credere"-Disse Len (Valentina)
Intanto io li squadravo, e ascoltavo con attenzione la loro conversazione, aspettando il momento in cui Luca avrebbe fatto ascoltare la registrazione della litigata della sera precedente.
-"Ho fatto anche il video, ahha sta male!"-Disse Luca, era il segnale.
-"Oddio voglio vederlo!"-Esclamò Claclà. l'avrei ammazzata insieme a Luca.
Non appena quella gallinella finì di pronunciare la sua frase andai subito dal gruppetto e con poche parole ma secche e a testa alta dissi:-"Ancora? Ma ti piace così tanto filmare la mia vita?"
-"Ma chi cazzo ti pensa, è il video di mio fratello che si sveglia di notte incosciente, ahha vattene va"
-"Ah ma davvero? Questo caro Luca è un avvertimento, devi smetterla di registrare ogni mia azione, perchè come mi sputtani tu, posso farlo anche io"
-"Cazzo credi di fare, sloggia che qua puzza"
-"Non lo so, io chiederei all'amante di tuo padre! E comunque hai ragione, qua puzza. Da quanto non ti lavi Claudia?"
-"Oooh ahah silenziosa si è arrabbiata"-Disse il gruppetto.
Luca mi guardò per qualche secondo, pensavo di averlo ferito ma subito mi scoppiò a ridere in faccia, io tenendogli testa lo guardai sorridendo come per intendere:"contento tu, cornuto."
Mi sedetti nel mio banco e una mia compagna di classe mi raggiunse e con un enorme sorriso mi disse:-"Sei stata grande, hai fatto bene! Luca è sempre il solito stronzo"
-"Se lo meritava!"-Disse un'altra ragazza
-"Da oggi in poi deve smetterla"-Dissi io
-"Senti Anastasia, dato che stai sola, vuoi metterti vicino a noi?"
-"Va bene Erika, con molto piacere"
Mi ero guadagnata due amiche, due compagne di banco, non ero più sola, e tutto questo perchè avevo usato la mia voce, ero uscita dal mio guscio, non stavo più zitta davanti le prepotenze ,ma non tutto si abbatte solo con poche parole, e Luca ne era un esempio.
Era suonata la campanella, in classe ero sempre l'ultima ad uscire perchè me la prendevo con calma, Luca mi aveva aspettata fuori il corridoio, me lo ritrovai avanti con un'espressione aggressiva e con tono altrettanto aggressivo mi guardò e mi disse:
-Credi di farmi paura ricattandomi, vicina?
-"Come scusa?"
-Non fingere, non lo sai fare ancora bene
-Non fingo, anzi, se ti dico che dovresti avere paura, lo dico sul serio. Prova a registrare un altro secondo della mia vita e saranno guai!
-"Sicura?
Mi prese i polsi e mi spinse al muro, con un'assurda delicatezza.
-Lasciami andare, gran pezzo di merda!
-Stupida non ti voglio fare niente, solo una piccola dimostrazione che non sei al mio livello
-Se essere al tuo livello significa fare gli stronzi...meglio!
-La stronza la stai facendo tu adesso
-Lasciami andare o urlo
Mi lasciò senza troppe pretese e io non vedevo l'ora di tornare a casa.
-Non mi frega niente di te, chiaro? Per me sei niente, e registro tua madre per divertimento, e comunque hai una madre di merda
-E tu sei una merda che trai gioia dalle disgrazie altrui
-Basta, non farmi perdere altro tempo, 'fanculo
E senza voltarsi andò via con la tracolla dello zaino solo su una spalla, come se fossi stata io quella a bloccarlo!
-VAFFANCULO PEZZO DI MERDA!-Gridai di rimando, ma lui neanche si voltò.
Poi corsi in bagno e piansi.
Piansi per la vita difficile che avevo.
Per la madre di merda che avevo.
Per le mie compagne di classe odiose.
E per me, che non venivo neanche presa seriamente.
Mentre stavo per attraversare, notai la macchina di mio padre che mi suonò il clackson, era lui.
Il problema è che mi avrebbe visto con gli occhi rossi e poi avrei dovuto dargli delle spiegazioni,cosa che non mi andava e soprattutto che non volevo.
Buonasera!
E' da tanto che non scrivo,e mi dispiace trascurare questa storia,anche perchè ho una bella idea su dove arrivare.
In questo capitolo abbiamo visto un nuovo lato di Anastasia,lei è sempre stata zitta davanti le prese in giro,le derisioni,ed ha accumulato tutto dentro se;con la promessa che ha fatto al padre ha finalmente deciso di lottare per se,di difendersi,ha cacciato il suo lato aggressivo.
Ma dentro di lei,c'è sempre quella ragazza fragile,facile da ferire e nonostante ha voluto mostrare di essere forte,è scoppiata a piangere,perchè lei è costantemente ferita dall'assenza di un amore materno,che nell'adolescenza nonostante non lo si vuol mettere in evidenzia è importante.
Con questo ci vediamo alla prossima,ringrazio di cuore tutti voi che seguite con attenzione la mia storia,un bacio :)