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Autore: Amantide    20/12/2013    5 recensioni
Impegni improvvisi porteranno i coniugi Weasley a lasciare i ragazzi da soli alla Tana. E come dice un vecchio detto quando il gatto non c'è si sa che i topi ballano... e se i topi in questione si chiamano Fred, George, Ron, Ginny, Harry e Hermione potete solo immaginare cosa possa succedere.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Ron, Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Angolo dell'autrice: Eccomi di nuovo! Il settimo capitolo è pronto, scusate se è un po' corto ma come vi avevo anticipato questo testo inizialmente faceva parte del sesto capitolo, ho deciso di dividerli perchè ritengo che questo sia un momento importante della storia e pertanto meritava il giusto spazio. Ringrazio in anticipo tutti coloro che lasceranno un commento e ovviamente ringrazio tutti quelli che mi hanno già lasciato una recensione, la vostra opinione è importante! Buona lettura! A presto!
 

7- LA PROMESSA



All’alba Hermione era già sveglia. Se ne stava seduta sul letto con le ginocchia strette al petto e sembrava incapace di distogliere lo sguardo dalla figura sdraiata al suo fianco. Ron dormiva, come sempre, a pancia in giù abbracciato al cuscino. Il suo sonno era talmente profondo, che probabilmente neanche i fuochi d’artificio dei gemelli sarebbero stati in grado di svegliarlo. Hermione si lasciò scappare un sorriso immaginando la scena.
L’osservò meglio e notò con dispiacere che la cresta che ieri si era tanto impegnata a pettinare, ormai era solo un lontano ricordo. Avrebbe voluto restare a guardarlo per tutta la mattina, ma allo stesso tempo sapeva che non sarebbe mai stato possibile. Presto o tardi Ron si sarebbe svegliato interrompendo quella magia, presto o tardi avrebbe dovuto affrontarlo, avrebbe dovuto dirgli la verità.
Al solo pensiero Hermione s’incupì, portò le mani alla fronte alla disperata ricerca di una qualsiasi altra soluzione, ma non le venne in mente nulla.
In quel momento l’ultima cosa che voleva era ferire Ron. Lo aveva sempre considerato un ragazzo d’oro, una persona speciale, ma negli ultimi giorni si era rivelato essere il ragazzo perfetto. Tutto d’un tratto sembrava aver accantonato il suo lato rude e infantile per dare spazio a un Ron più sensibile e maturo. Un Ron che sembrava in grado di dire, e fare, la cosa giusta al momento giusto. Un Ron che aveva improvvisamente trovato il coraggio che gli era mancato per anni, un Ron che finalmente l’aveva baciata senza pensare alle conseguenze.
La ragazza era ancora assorta nei suoi pensieri quando Ron iniziò a destarsi. Il rosso si girò dall’altra parte, probabilmente infastidito dai raggi del sole, ma poco dopo si rigirò nuovamente e sollevò le palpebre mostrando a Hermione i suoi occhi azzurri. Ron le regalò uno dei suoi sorrisi più belli e la strinse a sé baciandola, ma non appena le loro labbra si sfiorarono il ragazzo avvertì immediatamente qualcosa di strano. Hermione era fredda e distaccata e quel bacio non aveva nulla a che fare con quelli della sera prima. Sembrava quasi un bacio di circostanza. Ron si accigliò, a quella vista Hermione si girò di scatto cercando di contenere le lacrime.
“Hermione cosa succede?” Domandò Ron terribilmente preoccupato.
Hermione emise un sospiro profondo e poi si girò di nuovo.
“Ron… io…” Disse lei con voce strozzata. Ron rimase immobile a guardarla mentre sentiva che dentro di lui qualcosa si rompeva. Aveva la terribile sensazione che qualunque cosa lei stesse per dire, avrebbe fatto male, molto male.
“Ron io non voglio ferirti…” Cominciò lei.
“Ok… ho capito…” Disse mentre sentiva il cuore lacerarsi in mille pezzi e la tristezza impossessarsi completamente di lui. “Ti sei pentita.”
“No!” Non mi pentirei mai di quello che è successo questa notte!” Spiegò la ragazza che sembrava aver ritrovato finalmente la sua voce.
“E allora cos’hai?”
“Ron, noi non possiamo stare insieme… non adesso.” Tentò di spiegare lei nonostante quelle parole la distruggessero tanto quanto lo sguardo del ragazzo in cui era visibile tutto il suo dolore.
“Non adesso?” Disse Ron ironico. “E quando? Sei stata proprio tu a dire che sei terribilmente pentita di aver perso tutto quel tempo quando eravamo a scuola, e adesso che finalmente tra noi è successo qualcosa vuoi dimenticare tutto!?”
“Io non ho parlato di dimenticare, non dimenticherò mai questa notte, Ron, io voglio stare con te, ma non possiamo stare insieme adesso!”
“E perché no?” Domandò Ron che era talmente scosso che non riusciva a capire se era più arrabbiato o deluso.
Hermione lo guardò negl’occhi, si sentiva a disagio, ma poi trovò la forza di pronunciare un solo nome: “Harry”
“Harry?” Chiese Ron incredulo. “Cosa c’entra Harry adesso?”
“Ron, abbiamo promesso a Harry che saremmo partiti con lui alla ricerca degli Horcrux!”
“Lo so bene, ti ricordo che nella mia soffitta c’è un demone malato di spruzzolosi pronto a prendere il mio posto nel momento in cui partiremo.”
“Ron! Possibile che non capisci?” Chiese Hermione disperata. Sapeva che affrontare questo discorso con Ron sarebbe stato difficile, ma per un attimo aveva dimenticato la testardaggine del ragazzo. Prese un respiro profondo e pazientemente iniziò a spiegare: “Ascoltami Ron, ti prego. Quello che c’è tra di noi è sempre stato evidente agli occhi di chi ci conosce.” Hermione fece una pausa, voleva essere assolutamente sicura che Ron stesse seguendo il discorso e che lo capisse da cima a fondo. Ron annuì e Hermione continuò: “Gli amici, la tua famiglia, tutti sanno che da sempre nutriamo dei sentimenti l’uno per l’altra.”
“Miseriaccia non esageriamo, non sono mica un libro aperto!” Protestò Ron indignato.
“Ron!” Lo riprese lei con lo stesso tono che usava quando lui tentava di copiare i compiti.
“E va bene, vai avanti, ti ascolto!” Disse lui sbuffando.
“Ron, tutte le persone che ci amano sanno cosa proviamo l’uno per l’altra, ma non possiamo permettere che lo sappiano anche i nostri nemici!”
“Cosa vuoi dire?”
“Voglio dire che il nostro amore ci dà un’enorme forza, ma allo stesso tempo ci rende estremamente vulnerabili.”
Ron alzò lo sguardo e fissò Hermione, finalmente quello che lei stava cercando di spiegare iniziava ad avere un senso.
“Vuoi dire che amarci adesso potrebbe essere… pericoloso?” Chiese lui iniziando a capire.
“Assolutamente.”
“Ma io…”
“Ron, cosa pensi che succederebbe se Voldemort o i mangiamorte scoprissero il nostro punto debole?”
“Ne approfitterebbero…” Disse Ron più a se stesso che a Hermione mentre nella sua testa si formava un’immagine nitida: Hermione tra le grinfie di Bellatrix. Non poteva permettere che le succedesse nulla, non doveva permettere che nessuno le facesse del male. Solo in quel momento Ron comprese quanto pericoloso fosse il viaggio che stavano per affrontare e sentì un brivido percorrergli la schiena.
“Esatto, loro sono senza scrupoli, potrebbero torturaci o ucciderci pur di arrivare a Harry.” Sussurrò lei. “Ed io non permetterò che questo accada!”
“Tu non vieni!” Sentenziò Ron alzandosi dal letto.
“Io… cosa?”
“Tu non partirai con me e Harry! È troppo pericoloso!”
“Non durereste tre giorni senza di me!”
“Sì, probabilmente è così, ma non ti lascerò partire con lui standomene a casa a far finta di niente!”
Hermione si alzò dal letto e gli corse in contro afferrandogli le mani. “Ron, partiremo entrambi. Harry ha bisogno di noi!” Disse cercando di calmarlo. “Ma fingeremo che tutto questo non sia mai successo!”
“Miseriaccia Hermione! Ti sembra una cosa facile?”
“Non ho detto che sarà facile… ma è l’unica possibilità che abbiamo.”
A quelle parole Ron la strinse a sé e Hermione ricambiò immediatamente l’abbraccio. L’idea di far finta che tra loro non fosse accaduto nulla era orribile, ma allo stesso tempo era la loro unica possibilità.
“Ti prometto che quando tutto questo sarà finito torneremo qui insieme e potrai goderti la bellezza di questo posto senza rimorsi… l’hai detto tu, ricordi?”
Ron annuì e la sua mente viaggiò fino al bosco che circondava la tana, dove aveva consolato Hermione. In quel momento più che mai, Ron si rese conto della forza della ragazza che teneva stretta tra le braccia. Lei aveva avuto il coraggio di modificare la memoria dei suoi genitori, aveva scelto di affrontare con lui e Harry la missione che Silente gli aveva lasciato e adesso era pronta a nascondere i suoi sentimenti pur di proteggere l’uomo che amava. Hermione era straordinaria, non c’era parola più indicata per descriverla.
“Quindi… partiremo con Harry sforzandoci di far finta che tutto questo non sia mai accaduto?” Chiese Ron sconsolato.
“Sì, è l’unico modo… un giorno tutto questo finirà e saremo liberi di stare insieme.” Spiegò Hermione liberandosi dalla sua stretta e guardandolo intensamente negli occhi.
“Hermione… io posso provare a fingere che tra di noi non ci sia niente se questo servirà a proteggerti, ma se qualcuno dovesse tentare di farti del male agirò di conseguenza… non me ne starò lì a guardare.”
A quelle parole la ragazza esitò un momento, Ron aveva perfettamente ragione, potevano fingere, ma non potevano annullare i loro sentimenti, quello che li legava era troppo forte.
“Lo so.” Convenne la ragazza. “E so anche che qualsiasi cosa io possa dire non ti farebbe cambiare idea, perciò non proverò a persuaderti oltre. Promettimi che ti comporterai come se nulla fosse successo.”
“Lo prometto.” Disse Ron a fatica.
“E promettimi che non dirai a nessuno di questa notte… neanche a Harry.”
“Non gli dirò nulla, te lo prometto.”
“Tutto quello che è successo tra di noi resterà tra queste mura, nessun altro saprà niente.”
“Ti stai dimenticando di qualcuno…” Annunciò Ron con aria saccente. Hermione lo fissò con aria interrogativa e allora lui si affrettò ad aggiungere: “Grattastinchi! Non pensare che io mi sia dimenticato di quel guardone del tuo gatto!” Entrambi scoppiarono a ridere, finalmente la tensione che fino a quel momento era palpabile si stava dissipando.
Proprio in quel momento Grattastinchi fece il suo ingresso in camera miagolando come un matto. “È ora della pappa.” Spiegò Hermione a Ron che stava fissando il gatto con aria omicida.
“Se è per questo, anche per me è ora della pappa!” Brontolò Ron che era a digiuno dal giorno prima. Il ragazzo non era abituato a saltare i pasti e il suo stomaco sembrava non aver preso troppo bene l’assenza della cena.
“Si… adesso vi do da mangiare a tutti e due!” Si arrese Hermione. Quando si trattava di cibo Grattastinchi era parecchio insistente, ma Ron era veramente insopportabile. Con questo pensiero Hermione prese Ron per mano e l’accompagnò in cucina per la colazione. Sulle scale Ron fece qualcosa che la ragazza non si aspettava minimamente, si fermò di botto sull’ultimo gradino e la prese in braccio.
“Non puoi negarmi un ultimo bacio.” Disse lui con un enorme sorriso.
“Hai ragione… non posso.” E con queste parole Hermione annullò la distanza che separava le loro labbra e si lasciò andare in quello che sarebbe stato il loro ultimo bacio.
 
 
  
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