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Autore: mychemicalromance96    20/12/2013    1 recensioni
Ciao a tutti, sono di ritorno con il seguito della mia storia :D
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti
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La mia collana era scomparsa. Sparita. Mi ero svegliata una mattina e al collo non l'avevo piu'. Avevo cercato ovunque senza trovarla. Ero andata quasi in panico quando mi tornarono alla mente le parole di Alessio nella lettera che mi aveva scritto a Natale, ma ancora non riuscivo a capire il reale motivo per cui mi avesse tanto pregato perché la indossassi. Non l'avevo mai tolta dal collo, l'avevo portata sempre con me, proprio come mi aveva detto di fare. Avevo cercato di trovare l'occasione giusta per chiederglielo, ma non ci riuscivo mai. Qualcosa, stranamente mi bloccava. Era un qualcosa che proveniva da dentro, quasi come una potente forza, strana ma potente. Ma un giorno trovai il coraggio per farlo. Era il pomeriggio del 30 dicembre, quando decisi di chiamare Alessio per incontrarci. Gli avrei fatto quella domanda che da un bel po mi stava tormentando. Durante quei giorni non ci eravamo neppure visti molto, anzi quasi raramente, solo qualche volta il pomeriggio per una passeggiata di un oretta. Anche questa cosa iniziava a preoccuparmi. Era sempre stato al mio fianco, invece in quel periodo mi evitava. Non riuscivo a capire cosa gli stesse prendendo, decisi infatti che gli avrei parlato anche di questo. Il nostro appuntamento era in un piccolo parco non molto distante da casa mia. In quel periodo mi aveva anche chiesto di cambiare luogo di incontro per i nostri appuntamenti,non più' la villa comunale, e di non recarvi piu'. Non riuscivo a capire cosa avesse fatto di male quella povera villa. Anzi in verità erano molte le cose che non riuscivo a capire in quel periodo, tutte affollate fra loro. Appena arrivai al parco, non ebbi bisogno di vedere dove fosse seduto, oramai riuscivo a percepirlo. Le sensazioni da vampiro ogni giorno diventavano sempre più acute, sempre più chiare. Essere vampiro era come sentire dentro se un settimo senso, mi dava quell' impressione. Era seduto su una panchina sotto un grande albero, probabilmente il più vecchio di quel parco, dato il colore della sua corteccia. Appena gli fui vicina, non gli diedi neppure il tempo di parlare che subito iniziai. ''Ci sono molte cose che devo sapere, e tu lo sai. Molte cose non quadrano Alessio, e io devo sapere.'' Dissi guardandolo con determinazione negli occhi. Non gli avevo mai parlato in quel modo, e la cosa da un lato mi stupì. A breve sarei dovuta entrare nella sua setta segreta, ed era un motivo in più per cui dovevo sapere. Fece un lungo respiro, e con lo sguardo perso davanti a se come in cerca delle parole giuste da dover pronunciare per iniziare quello che sarebbe stato un lungo discorso, fece un breve sorriso. ''Si, devi sapere tante cose Aurora, e tutto si collega alla tua collana ''scomparsa'', come di certo avrai pensato.'' I suoi occhi annunciavano qualcosa di negativo. ''Ce l'hai tu?" gli chiesi cercando di essere calma. ''Beh, no, ma qualcun altro Aurora.'' I suoi occhi diventano sempre più cupi. Quella situazione iniziava a non piacermi. Iniziavo a convincermi che qualcosa era accaduto, o meglio che forse doveva accadere. ''Chi allora? Alessio dimmelo, ti prego." Gli implorai. Mi guardo' per un tempo che sembrò non finire mai, e in quell'attimo lessi nei suoi occhi uno strano desiderio di vendetta. ''E' tornata Aurora, lei e' tornata, Sophie non e' morta.'' Pronunciò in modo tagliente. Quelle parole risuonarono come schegge di vetro nel freddo vento invernale. Non riuscivo a crederci, non riuscivo a credere a ciò che aveva appena detto. ''Cosa hai detto?" mi stava venendo quasi voglia di ridere, ma solo quando i suoi occhi si posarono sui miei e vi scorsi tanta serietà, mi resi conto che non stava scherzando, stava dicendo sul serio. Lei era tornata. ''E' stata lei a prendermi il ciondolo...'' dissi con filo di voce. ''Pensavo che fosse morta nel 1754 durante la caccia ai vampiri, e invece no, sapeva di quella caccia e fuggì in tempo. In tutti questi anni non ha fatto altro che pedinarmi, seguirmi continuamente, osservare le mie mosse, qualunque cosa abbia fatto. L'unica cosa che sembra non conoscere e' la mia setta segreta.'' ''Quando e' tornata? Sapevi del suo ritorno e non mi hai detto nulla.....'' stavo per montare dalla rabbia. ''Frena, frena. Si sapevo del suo ritorno, ecco perché ti ho pregato tanto perché tu indossassi il ciondolo che ti ho regalato, ti rendeva umana agli occhi dei vampiri. Ero alla villa comunale quando e' arrivata, la notte scorsa. La stavo aspettando con l'intenzione di rimandarla da dove era venuta, all'inferno.'' ''Tutto questo cosa centra con quella collana?'' ancora non riuscivo a capire. ''Devi sapere che un essere umano per diventare del tutto un vampiro, impiega quattro mesi dalla trasformazione.'' ''Questo non me l'avevi mai detto...'' ero davvero arrabbiata. ''Lo so, la collana aveva lo scopo di proteggerti da lei, di farti apparire umana sotto i suoi occhi, perché lei è venuta qui per uno scopo ben preciso.'' I suoi occhi iniziarono a velarsi di lacrime. Le sue labbra tremavano, il suo corpo sembrava gelare. Mi guardò intensamente, come non aveva mai fatto prima da allora. "Per quale scopo?" Chiesi, avvicinandomi di piu' a lui. ''Vuole ritornare essere umana, riprendersi ciò che le hanno portato via in passato e per farlo ha bisogno....'' si blocco'. Percepivo dentro di se un forte dolore che neppure egli stesso riusciva a controllare. ''Di cosa?" Mi stavo preoccupando anche io. Rivolse lo sguardo di nuovo davanti a se, dopodiché nei miei occhi. ''Ha bisogno del tuo sangue Aurora, lei tra due mesi e mezzo vorrà compiere un sacrifico, o meglio il cosiddetto Rituale della Rinascita, bevendo il tuo sangue lei ritornerà umana.'' Disse tutto d'un fiato cercando di trattenere le lacrime e uno sguardo sofferente. Restai immobile. Tutto intorno a me assunse una strana sfumatura biancastra, tutto davanti ai miei occhi stava perdendo di senso. Non riuscivo a capire cosa diavolo stesse accadendo, non riuscivo a capire nulla. ''Perché il mio sangue?" Chiesi spaventata. Alessio prima di rispondermi, mi strinse forte tra le sue braccia. Accarezzò i miei lunghi capelli con mani tremanti. Era spaventato quanto me, forse anche di più rispetto me. Perché forse in quel rituale anche lui avrebbe dovuto compiere qualche atto, e forse quello più crudele. ''Tu sei stata generata dalle Streghe della Natura, quando Sophie venne a sapere della caccia ai vampiri. Impose loro il compito di creare una sua sosia, identica a lei, persino dal sangue. Decise che questa sosia sarebbe dovuta nascere in un epoca molto lontana, un epoca dove tutto sarebbe stato diverso e le leggi di quell'epoca passata non sarebbero più esistite. Per lei sei il suo mezzo prezioso per riportarla in vita.'' Sarei voluta scoppiare in lacrime, avrei voluto cercare Sophie e ucciderla con le mie stesse mani. Ma non potevo, lei, sicuramente era molto potente e mi avrebbe uccisa in una frazione di secondi. ''Con questa collana pensavo di proteggerti da lei, pensavo che non avrebbe mai percepito la tua essenza, ma mi sono sbagliato. Non sapevo questa storia, lei me l'ha raccontata. Erano anni che cercavo di scoprire molto più su di lei senza trovare granché, lei in pochi minuti mi ha svelato la chiave di tutto. Mi sono sbagliato, stesso il fatto che tu sei la sua copia, e tra voi vi è dunque un legame, questa idea del ciondolo è stata una mossa ingenua. Ho sbagliato, non sono riuscito a proteggerti per la seconda volta, perché anche il fatto del rituale era stato voluto da lei. Sophie sa tutto di noi, sa qualsiasi cosa di te, e ci ha manipolati con il rituale per arrivare fino a questo punto.', Percepì la rabbia montare in lui. Questa volta fui io ad abbracciarlo. Lo strinsi forte tra le mie braccia. ''Almeno della setta non sa nulla.'' Gli dissi in un orecchio. Capi' subito che per strada avremmo dovuto far attenzione di cosa parlavamo da quel giorno in poi. Sophie poteva essere ovunque, ed ecco per quale motivo in quei giorni era stato molto distaccato da me, per paura che Sophie poteva beccarci. ''No non sa nulla, la mia setta è l'unica fonte per trovare un piano, e' l'unica difesa.'' Disse con molta determinazione. Restammo a guardarci a lungo negli occhi senza dirci nulla. Entrambi percepivano le emozioni, le e sensazioni che l'altro stava provando in quel momento. Paura, agitazione, preoccupazione, rabbia, erano mescolate tra loro, diventate come un'unica grande sensazione negativa. ''Troveremo un piano, un modo per sconfiggerla.'' Dissi cercando di riporre speranza in quelle parole. Quando Alessio mi aveva detto che l'atto finale del rituale avrebbe dovuto compierlo lui, bevendo anche lui il mio sangue e uccidendomi, una forte sensazione di terrore pervase il mio corpo. Il fatto di essere morta e di subire un altra morte mi risuonava un po strana. ''Domani Aurora entrerai nella setta, domani!" Mi disse stringendomi con forza le mani. I nostri visi si avvicinarono lentamente come in cerca delle labbra dell'altro per un lungo bacio. Quando le nostre bocche si sfiorarono, cercammo di eliminare almeno in quell'attimo la paura che aveva iniziato a dominare dentro di noi. Cercammo di trasmetterci quel forte amore che ci univa oramai, quel calore che riusciva a sciogliere qualunque ghiacciaio. Perché il nostro amore non era morto, perché il nostro amore era più intenso di quello degli esseri umani, era vero, forte. L'amore vince su ogni cosa, e il nostro avrebbe distrutto Sophie, perché l'amore vince sul male.
  
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