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Autore: lostgirl    20/12/2013    1 recensioni
Dopo l'arrivo del branco degli alfa a Beacon Hills e dopo il Darach, Scott deve affrontare nuove minacce e Deaton gli suggerisce di crearsi un nuovo branco. Tessa e Niki saranno le due nuove beta che aiuteranno Scott e gli altri ad affrontare nuove misteriose creature magiche, tra nuove amicizie e nuovi amori.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era quasi sera ormai e i ragazzi erano ancora in ospedale. La madre e il padre di Tessa si erano allontanati qualche ora prima per andare a parlare prima con i medici per un eventuale ritorno a casa di Tessa e con lo sceriffo per ritirare la denuncia, ma non erano ancora tornati da lei e la ragazza aveva quasi paura a chiamarli per sapere dove erano finiti. Anche Nicole stava ancora aspettando che sua madre venisse in ospedale, ma quel giorno non si era presentata e dato che lei la stava aspettando, si decise a chiamarla per scoprire se fosse cambiato qualcosa nelle ultime ore.
Isaac e Scott si erano allontanati per un momento dalle due ragazze, e Niki stava per afferrare il suo telefono quando notò lo sguardo vuoto e perso di Tessa, che fissava un punto del corridoio senza quasi respirare.
- Tessa. - la ragazza non rispose e non si mosse, ma invece continuò a fissare il muro come se non sentisse o vedesse nulla intorno a lei. - Tessa, guardami. - Niki prese la ragazza per le spalle e la scosse più volte, senza risultati. Le diede anche dei leggeri colpi sulle guance per svegliarla, ma nulla. Chiamò a gran voce Scott, che si voltò subito verso di lei e notando che c’era qualcosa che non andava da lontano, attraversò il corridoio a grandi passi seguito da Isaac e fu davanti alle due ragazze in pochi secondi.
- Scott, cosa le sta succedendo? - Niki si tirò indietro e lasciò posto a Scott, mentre il ragazzo si piegava un po’ verso Tessa per guardarla negli occhi assenti. - Non ne ho idea. Tessa. Tessa, sveglia. - Scott la scrollò esattamente come aveva fatto poco prima Niki, e Tessa sbattè velocemente le palpebre, aspirando quanta più aria poteva.
- Stai bene? Che è successo? -
Era spaesata, ma fissò comunque Scott negli occhi. Cercò di scuotere la testa ma quasi non ci riuscì perchè Scott gliela teneva stretta tra le sue mani.  
- Io.. sto bene. Tranquillo, va tutto bene. Io ho visto qualcosa, credo sia stato Jared a mostrarmelo. -
- Mostrati cosa? -
- Credo siano le modifiche che ha fatto alla mia vita. -
- L'ha fatto davvero, allora. - Isaac fece una smorfia, stupito del fatto che l'avesse fatto davvero. Scott lo guardò alzando un sopracciglio e lui scrollò le spalle - Che c'è? Onestamente non mi fido molto e quel tizio non mi piace. -
Scott ignorò l'amico ma sorrise e guardò le due ragazze. - Ed è tutto come avevamo detto? Qual è la versione ufficiale, sei guarita tempo fa con una cura andata bene? -
Tessa annuì sorridendo a Scott e lui gli strinse una mano.
- So che è il vostro primo giorno da licantropi, ma io so di potermi fidare e so che riuscirete a controllarvi. Vi va di tornare a casa? Come vi sentite? -
- Benissimo, credo di poter gestire… tutto questa da sola, per questa sera. -  Nicole fu la prima a rispondere e Scott le sorrise annuendo. Lui aveva imparato in fretta a gestire i suoi poteri e sentiva che anche loro sarebbero riuscite a farlo.
Tessa annuì e guardò l’alfa. - Io mi sento viva come non mai. E mi sento come una che andrebbe volentieri a nuoto in Europa. E sì, sento rumori e odori che non dovrei poter sentire, mi sento strana e forte ma va più che bene. Starò benissimo a casa mia questa sera. -
- In ogni caso noi saremo nei dintorni in caso voi aveste bisogno… Accompagna tu Tessa a casa, ok? Io accompagno Nicole e mi assicuro che Jared mostri non so cosa e che tu stia bene. - disse Scott infine, rivolgendosi all’amico e a Nicole.
- Io non vengo da nessuna parte con te, se continui a chiamarmi Nicole. Ho detto che è Niki, per gli amici. -
Scott sorrise e si scusò. - Io porto a casa Niki, allora. Andiamo? -
Niki sbuffò, si infilò la giacca che portava tra le braccia. - Casa mia, è piuttosto lontana. Credo che un passaggio possa farmi comodo. - Salutò gli altri alzando una mano ed uscì, seguita da Scott.
Quando rimasero soli, Isaac si voltò verso Tessa e le indicò la porta con la testa. - Mi dispiace per te, ma ti tocca quello che deve accompagnarti a casa a piedi. Dimmi che non abiti lontano. -
Tessa accennò un sorriso e scosse la testa. - Puoi andare con loro, io posso tornare a casa da sola, non è un problema. -
- No, stavo solo scherzando, non è un problema per me. -
- Bene, perchè c’è qualcosa che volevo chiederti. -
- Ti ascolto, vai. - Isaac andò ad appoggiarsi sul bordo del letto e guardò da lontano Tessa che si sistemava i capelli in una coda.
- Mi pare di aver capito che Scott è un tipo molto impegnato, non è vero? -
Lui scrollò le spalle ed annuì appena. - Umh... C'è sempre qualche minaccia da qualche parte e lui vuole sempre cercare di proteggere tutti. E ha Allison, sua madre, la scuola e sta cercando di essere migliore e più presente per tutti, quindi si è sempre impegnato in qualcosa. -
- E tu? -  
- Io cosa? -
- Tu sei rimasto tutto il giorno qui nei dintorni per me, mentre Scott era impegnato con Niki e altre cose. Tu non sei impegnato con.. Non so,  con altre cose?  -
Isaac distese le labbra in un sorriso e Tessa si ritrovò a maledirlo nella sua mente. Era quasi adorabile quando sorrideva.
- Al momento il mio unico impegno è la scuola. E tu, dato che a Niki ci pensa Scott. -
- Questo mi porta direttamente a quello che volevo chiederti. Voglio che tu mi insegni a fare quella cosa con le mani... Quello che ha fatto Scott a me quando siete venuti la prima volta nella mia stanza. E a controllare il super udito ad esempio… e a combattere. Se davvero “qualcosa” arriverà prima o poi, io voglio essere pronta a combattere.  -
Isaac avanzò lentamente verso di lei. - Perchè vuoi che sia io? Scott è il tuo alfa. Ti ha trasformato lui e anche se ha impegni per te e Niki ci sarà sempre. Potrà conoscervi da poco ma è responsabile per voi e darebbe la sua vita per il branco. -
- Lo so. È lo stesso per me. Io... Io sento... - Tessa non sapeva esprimere a parole quello sentiva, ma cercò comunque di finire la frase. - Io ho questa sensazione dentro, è come se la mia vita ora fosse legata alla sua. Credo sia la stessa sensazione che prova chi ha subito un trapianto nei confronti del donatore. Sento di avere una  connessione particolare con lui e so di dovere la mia vita a lui e per questo so che rischierei volentieri la mia per la sua.  -
- Stai cercando di dirmi che preferivi che ci fosse Scott qui ad occuparsi di te? Quindi te lo chiedo di nuovo… perchè chiedi a me e non a lui? -
- No, stupido! Non è quello che cerco di dire. Chiedo a te perchè ci sei tu qui con me, perchè sei tu a dovermi "controllare" e perchè io… Scott non è l’unico a cui mi sento legata. C’è qualcosa che mi lega a te ed è una connessione completamente diversa che io non capisco. -  
Tessa notò un piccolo cambiamento nel ragazzo quando finì di parlare: prima le era sembrato quasi infastidito ed offeso poi invece assunse un'espressione completamente diversa, più rilassata, soddisfatta e felice.
- E non capisci nemmeno perchè ti senti legata a me, ma non a Niki quando dovresti essere legata anche a lei oppure  a nessuno dei due, dato che siamo entrambi beta. -
La ragazza alzò le sopracciglia e fissò Isaac per un momento. - Come lo sai? -
- Lo so perchè la sento anch'io e non so perchè ho questa connessione particolare con te e non con Niki. -
- Quindi mi aiuterai? -
- Sei un licantropo da tre giorni e hai dormito per la maggior parte del tempo. Io non posso rischiare di lasciarti fare stupidaggini da sola, quindi sì. Ti aiuto, ma non ora. Stasera ti accompagno a casa e questa settimana, dopo scuola, cercherò di aiutarti in qualche modo. -
Tessa accennò un sorriso. Sapere che anche lui sentiva una connessione con lei l'aveva quasi tranquillizzata, ma ancora non capiva. Poteva dare una spiegazione al suo legame con Scott, ma quella sensazione che aveva nei confronti di Isaac era strana.
- Va bene. Credo di poter aspettare qualche giorno... Accompagnami a casa per questa sera allora. -
Isaac annuì sorridendole e si avviò verso l'uscita dell'ospedale senza aggiungere altro, per accompagnare la ragazza a casa.

La mattina seguente Tessa si svegliò nel suo letto, a casa sua e fu quasi sorpresa si ritrovarsi lì. Tutto quello che era successo negli ultimi giorni le sembrava incredibile e per un attimo ebbe paura che si fosse trattato di un sogno e che in realtà lei stava ancora morendo.
La voce di sua madre che canticchiava a voce bassa al piano di sotto e il rumore della macchinetta del caffè però le ricordarono chiaramente che non era stato tutto un sogno, ma che Scott e gli altri esistevano davvero e lei era davvero un licantropo.
Non era abituata a sentire così da lontano, a vedere le cose che le stavano intorno così chiaramente o a muoversì così velocemente, ma la ragazza adorava tutto quello. Aveva la testa piena di ricordi, ma stranamente tutto era perfettamente chiaro e al suo posto nella sua mente. Sapeva cosa era successo realmente e cosa invece credevano gli altri e sapere tutto la rassicurava parecchio. L'unica cosa che la preoccupava ora era la scuola: a quanto pareva nella versione creata da Jared lei era guarita da tempo ormai e ora era giunta l'ora di tornare a fare l'adolescente normale e di tornare a scuola. Quell'aspetto non le piaceva proprio, ma i suoi avevano già pensato a tutto e lei doveva iniziare quella mattina.
Si vestì in fretta e dopo aver preparato tutto il necessario scese al piano di sotto quasi correndo. Salutò i genitori con un bacio veloce e si versò una tazza di caffè mentre rubava un toast dal piatto della madre.
Fece colazione velocemente e rifiutò il passaggio in auto dal padre per arrivare a scuola. Quindici minuti dopo si ritrovò all'inizio del lungo corridoio della scuola, ancora desolato. Guardò l'orologio e si diresse in segreteria per ritirare le sue cose, poi tornò verso il corridoio alla ricerca del suo armadietto. Le voci degli studenti le torturavano la testa, ma anche se non aveva imparato ancora ad escluderle e a decidere lei cosa ascoltare o meno, stava imparando almeno ad ignorarle.
- Tessa! - La ragazza si voltò appena sentì la voce di Scott pronunciare il suo nome e sorrise, felice di vedere una faccia amica. - Cosa ci fai già qui? -
- Sono guarita da tempo, giusto? A quanto pare per i miei è giunta l'ora che io torni a frequentare le lezioni e dare gli esami come tutti gli altri! -
- A me fa piacere averti qui a scuola... Io e Isaac possiamo tenerti meglio sotto controllo se sei qui con noi e così abbiamo più tempo per conoscerci meglio. Siamo una sorta di famiglia ora! -
Tessa abbassò lo sguardo per sorridere guardando a terra. - Io però riesco a sentire che c'è qualcosa che ti preoccupa ed io credo anche di sapere di cosa si tratta.  -
- E cosa sarebbe? -
- Quando mi hai offerto il morso mi hai detto che ci sono altre minacce, che alcuni tuoi amici sono morti e che molti licantropi sono assassini. Tu hai paura che possa accadere qualcosa a me o a Niki, perchè in quel caso ti riterresti colpevole. Oppure hai paura di aver scelto le persone sbagliate e che una di noi possa diventare davvero un assassina o qualcosa del genere. -
Scott l’ascoltò in silenzio, sorridendo appena e camminando vicino a lei mentre Tessa cercava ancora il suo armadietto. Quando lo trovò, ci si appoggiò contro e guardò l’alfa, che scosse la testa quasi compiaciuto. - No, ti sbagli! - disse quasi ridendo. - So di aver scelto bene, mi fido del mio istinto e di voi.  Ma hai ragione sul fatto che sono preoccupato... Mi preoccupa ciò che sta per arrivare, la vostra prima luna piena... e Allison e Stiles che hanno incubi a causa di quello che abbiamo fatto. -
- Hanno incubi? E tu? Va tutto bene? -
Scott sospirò e scrollò le spalle, poi sorrise di nuovo e passò un braccio sulle spalle di Tessa. - Non preoccuparti per me, io starò benissimo. -
- Credo che non sia un'opzione questa. Siamo una specie di famiglia, no? Preoccuparsi per la famiglia è normale ed io ho intenzione di farlo per te e per Isaac e per Niki. Tu mi hai salvato, meriti la mia devozione. Inoltre sembri adorabile, quindi credo che tutto questo… tu, io, Niki… Isaac, e gli altri anche… possa funzionare. -
- Bene, sono davvero felice di avere persone vicino come te e Niki. -
- Dov’è a proposito? -
- Umh, l’ho vista prima che correva in qualche aula, probabilmente era in ritardo… -
- Okay… la vedrò a pranzo, immagino. Credo sia meglio se andiamo o faremo tardi anche noi. -
Scott annuì e quando vide dietro di lei Allison e gli altri, le disse che l’avrebbe raggiunta subito. Tessa si voltò a salutare Allison, Lydia e Stiles alzando una mano e poi  si avviò verso la sua aula, sperando di arrivare prima degli altri e di trovare ancora posti vuoti. Trovata l’aula, Tessa entrò lentamente e al suo interno trovò un volto conosciuto.
Era una sensazione splendida vedere quel volto. Per tutta la mattina aveva avuto la sensazione di essere uscita di casa dimenticando qualcosa di importante: era come se le mancasse qualcosa, come se un pezzo di lei non ci fosse e come se avesse una sensazione di vuoto dentro, ma entrare in quell’aula e fissare quel volto l’aveva “riempita”. Aveva trovato la sua parte mancante. Aveva quella parte vicino e lei non era più vuota. Era completa e quella sensazione un po’ la spaventava, soprattutto se la provava per quel volto che conosceva da così poco.
Il ragazzo, seduto quasi in fondo all’aula, si allungò verso il banco vicino al suo e prese la sua borsa che aveva poggiato lì per occupare il posto. Fece segno alla ragazza di sedersi lì e Tessa si diresse verso quel posto, senza esitare.
- Mi hai tenuto il posto in un’aula vuota? -
- Saresti potuta arrivare quando l’aula era già piena e a quel punto ti saresti trovata senza posto. -
Tessa si sedette vicino a lui e gli sorrise. C’era qualcosa in lui che le aveva dato quasi fastidio il primo giorno, quando lui e Scott erano entrati nella sua stanza per offrirle il morso, ma poi quando la mattina precedente si era svegliata in quell’appartamento, trovando solo lui si era quasi sentita al sicuro con lui. L’aveva apprezzato molto il giorno prima e quando l’aveva accompagnata a casa e avevano parlato un po’ durante il tragitto a piedi, Tessa si era sentita come se quella connessione che sentiva di avere con lui si fosse allargata ancor di più, tanto da sentirsi completa solo ora che lo aveva davanti.  E si sentiva incredibilmente stupida per questo.
-  Grazie mille, allora. -
Poco dopo l’aula si era quasi riempita: Lydia ed Allison furono le ultime ad entrare e la rossa si sedette alla sua destra. Poggiò la borsa a terra e le sorrise alzando lo sguardo verso di lei. - Sei già tornata a scuola! -
Tessa annuì solamente e Lydia le strizzò un occhio. - Giusto in tempo per la festa! -
Voleva chiederle di cosa stesse parlando, ma un professore entrò nell’aula e si accomodò sulla sua cattedra, perciò lasciò stare per il momento promettendo a sè stessa che avrebbe chiesto subito dopo le lezioni.

Niki seguì le lezioni con lo stesso interesse di sempre, che in realtà era praticamente quasi inesistente. Subito dopo la lezione di inglese si alzò in fretta dal suo banco e si precipitò verso il corridoio per raggiungere il suo armadietto e prendere i libri per la lezione successiva. Stava per finire addosso a qualcuno che inizialmente nemmeno vide in faccia ma che  la bloccò per le braccia prima che potesse davvero sbattere contro di lui.
- Attenta, lupetta! -
Niki alzò lo sguardo verso il ragazzo e lo guardò quasi sconvolta. - Mi dispiace, mi dispiace davvero, scusa. Come mi hai chiamato? -
- Lupetta. Sei un licantropo, no? E a me non dispiace affatto, comunque. -
Niki si sentì quasi mancare. Chi era quel tizio e cosa ne sapeva lui? Era così facile riconoscerli e tutti quanti sapevano della loro esistenza? Dio quante cose non sapeva su tutta quella faccenda!
- Io sarei un licantropo Tu cosa sei invece, Sailor Moon? -
Lui rise e scosse la testa. - So cosa sei perchè sono un licantropo anch’io e posso sentirlo. -
Potrà anche averla “sentita” ma lei non aveva sentito proprio niente e non aveva capito che era un lupo anche lui.
- Sono Aiden. Immagino che tu abbia incontrato Scott McCall, ultimamente. -
- Mi dispiace esserti venuta addosso, Aiden, ma chi ho incontrato e cosa sono non sono affari tuoi, quindi se non ti dispiace ora vado a seguire la mia prossima lezione. -
- Perfetto, sto venendo anch’io a seguire la prossima lezione. Posso venire con te. -
Niki lo guardò aggrottando la fronte e portando una mano sul fianco - Non sai nemmeno qual’è la mia prossima lezione e non ti ho mai visto nel mio corso, quindi non credo sia lo stesso.. -
- Non m’importa, la seguirò comunque. Il destino ti ha appena buttato nelle mie braccia ed io non ho nessuna intenzione di oppormi al fato, perciò sento il dovere di seguirti. -
- Tu sei pazzo.  -
- Un pazzo a cui piacerebbe molto sapere il tuo nome. -
Niki sorrise e scrollò la testa e poi alzò le spalle, indietreggiando un po’. - Umh… No, non ho voglia di dirtelo. - Niki indietreggiò ancora un po’, poi si voltò e corse fino al suo armadietto. Prese di corsa i suoi libri e quando entrò nella sua nuova aula, si ritrovò di nuovo Aiden davanti, che la guardava a braccia conserte con le sopracciglia alzate.
- Nicole. È Nicole, okay? Ora mi lasci seguire la lezione in pace, da sola? -
- Non posso chiedere a tutti di andare via, mi dispiace... -
Niki si passò una mano sul volto e scosse la testa. - Fai quello che vuoi, io mi limiterò a sedermi e ad ignorarti. -
- Per me va bene, è pur sempre un inizio. E smetterai di farlo, non puoi evitare il mio bel faccino per sempre! -
Niki oltrepassò il ragazzo scuotendo ancora la testa. Gli era solo andata quasi addosso e già si comportava così? Ed era un licantropo anche lui. Era confusa. Lui l’aveva confusa. Prese posto a metà aula e alzò gli occhi al cielo quando Aiden la seguì e si sedette alla sua destra, facendole l’occhiolino, controllò il telefono quando lo sentì vibrare e sorrise appena quando lesse l’sms di Scott che le chiedeva se andava tutto bene.
- Voglio anch’io il tuo numero. -
- Umh… No. Non ci penso proprio. Perchè sei qui poi, non hai niente di meglio da fare? Non hai qualche lezione da seguire o degli amici? -  gli fice segno con la mano di allontanarsi, ma lui sorrise.
- Si, ce l’avrei. Ma cosa vuoi, ho trovato qualcosa che mi interessa di più al momento! Non credi all’amore a prima vista? Perchè io sì e credo che sia quello che sta succedendo qui… -
- Oh, tu sei davvero pazzo. L'unica cosa in cui credo è il pestaggio a prima vista, ok? -
- Cambierai idea. -
Aiden le sorrise di nuovo e si alzò dal suo posto, riprendendo le sue cose per poi uscire camminando all’indietro per non smettere di guardarla. Niki lo seguì con lo sguardo, e lui voltò solo sulla porta, ritrovandosi faccia a faccia con una professoressa.
- Ho sbagliato aula, mi scusi. - Uscì senza aggiungere altro, lasciando Niki a fissare la donna appena entrata, con la strana voglia di alzarsi e seguire il ragazzo piuttosto che seguire la lezione.
   
 
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