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Autore: Goran the Ancient    21/12/2013    2 recensioni
Ombre del recente passato tormentano una fata, che si troverà a compiere una scelta impossibile per il bene suo e di un suo caro... il punto è: riuscirà a mantenere se stessa o perderà il controllo del proprio fato? Il segreto è saper mantenere l'equilibrio.
Seguito di 'Shock Termico'
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tecna, Timmy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Ascensione'
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Capitolo 1 – Sogno e Realtà

 
Sa che, sulla Terra, la tentazione ha molti volti: c’è chi la vede come un rosso satiro dalla coda a punta e armato di forcone,chi come una serpe e, altri ancora, come una rossa e lucente mela…
Ma, per lei, non è così!
Ha imparato quale sia il vero volto della tentazione diversi mesi fa, durante quell’assurdo addestramento intrapreso in preparazione allo scontro finale con le Trix… credeva di non dover più rivedere questo posto, eppure… sperava di non rivedere più questo posto, eppure…
Di tanto in tanto, la notte… sempre più frequentemente…
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Non è mai stata tanto stremata: è da giorni che è rintanata in quel suo piccolo ‘santuario’ sicuro…
Sin dal primo momento ha scoperto l’inefficacia di una difesa statica, a fronte di un mondo perpetuamente cangiante, e, per questo, è già una settimana che non dorme.
Certo, il controllo sui suoi poteri non è mai stato tanto perfetto e la sua mente non è mai stata tanto flessibile ma… la prolungata mancanza di sonno la sta devastando, tanto mentalmente quanto fisicamente.
È il nono giorno di veglia quando scopre che il suo eremo non è poi così solitario: dalle ombre, a malapena illuminate dal verde lucore emesso dalla sua barriera, emerge una figura terrificante e ammaliante al contempo…
La preannuncia il soffice ticchettio dei suoi passi…
Il massiccio addome coperto d’aculei, le otto lunghe e sottili zampe da ragno, le grandi mandibole aracnidi, i raccapriccianti occhi e, al di sopra di essi, come una qualche distorta parodia di un centauro, il sinuoso torso di una bellissima donna dai seni floridi e la pelle candida… e il suo viso…
Oh, il suo viso!
Il suo viso pare una maschera di porcellana con lineamenti affilati e sensuali, altri otto occhi neri contrastano con il candido volto, e così anche le scure e piene labbra, una coppia di corna ricurve la incoronano, delimitando l’attaccatura della lunga chioma corvina dai riflessi violacei.
La ferale seduttrice si avvicina lentamente e fa scorrere le lunghe dita artigliate sul campo di forza; non lo graffia, lo accarezza…
Il suo sguardo è divertito e interessato e, mentre il mondo attorno a lei inizia a svanire, sussurra un provocatorio “A presto…”
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Tecna si sveglia, nella luce del mattino, con un sussulto; è sudata e ansimante e sente il cuore battere con una furia tale da minacciare di esplodere!
Una furia tale che solo questi incubi possono provocare.
Mentre si riprende, nota due fatti che la lasciano interdetta: il primo, è eccitata… perché le basta ripensare a Silansha per risentire quell’umido calore fiorirle nel basso ventre? Il secondo dato strano è… è sola!
Dov’è Timmy?
Si alza dal letto, cercando di scrollarsi di dosso il sogno/incubo che l’ha strappata dal meritato riposo; vaga per l’appartamento che, da qualche anno, condividono, a Magix: il salotto è vuoto, e così anche la piccola cucina… le scarpe sono all’ingresso e la tuta da specialista e ogni abito, che riesca a ricordare, sono ancora nell’armadio, ergo è ancora in casa!
Il solo posto che non ha ancora controllato è…
Bussa dolcemente alla porta del bagno “Timmy? Timmy, sei lì?”
L’unica risposta è un rivoltante suono di rigurgito.
“Timmy!” colta dalla preoccupazione, Tecna spalanca la porta e le si presenta l’immagine del suo amato riverso sulla tazza del WC, con la bocca ancora viscida e grondante.
“C-ciao… Tecna…”
“’Ciao Tecna’ un corno! Che cos’hai? Posso fare qualcosa? Qualsiasi cosa?” domanda lei, preoccupata.
“Si, passami il collutorio e, per il tuo bene, sarà meglio che, per un po’, non mi b-baci… ugh!” un nuovo conato lo costringe a volgersi di nuovo ai servizi igienici, mentre un fiotto di fluido maleodorante fuoriesce dalla sua bocca.
“Ma guardati! Hai sempre avuto l’intelletto per capire quali situazioni andassero oltre i tuoi limiti, e ora fai il duro! Lascia che ti analizzi e poi ti prendi qualche giornata di riposo! Ci parlo io con quelli di Roccaluce; saranno comprensivi, vedrai!”
“N-non ce bisogno della scansione… è da un po’ di tempo che mi sento fuori forma e ho già consultato un medico: d-dice che è un virus intestinale che c’è in giro; qualche giorno di antibiotici e antiacidi e-e sarò come nuovo…” tenta di rassicurarla, lui.
“’Da un po’ di tempo’? E che aspettavi a dirmelo?Avrei saltato il viaggio a Zenith della settimana scorsa, se l’avessi saputo!”
“E rinunciare a-a rivedere i tuoi? E-erano mesi che n-non rincasavi… e do-dopo la storia di Flora e le Trix… come p-potevo negartelo?”
Timmy… il suo Timmy… non primeggerà in battaglia, ma sa sempre ricordarle per quale motivo s’è innamorata di lui!
“Timmy, anzi, Timothy… come genio, sai davvero essere un idiota! “
“M-ma io-“
“Niente ‘ma’! Raus!“, mentre aziona lo sciacquone e l’aiuta a raggiungere il lavandino, lo comanda come farebbe una severa insegnante “Tu ora ti dai una rinfrescata e poi torni a letto!” la voce di lei si addolcisce “E, fino a guarigione avvenuta, io sarò la tua infermiera… ti va?”
Timmy arrossisce, immaginando la sua bella in uno striminzito e aderente completino bianco-rosso.
“N-non che l’idea non mi alletti ma… n-non voglio abusare del tuo tempo per una cosa che potrebbe essere una sciocchezza…”
Lei sbuffa, stremata… perché ostinarsi tanto nei confronti di una gentilezza? È solo normale che una ragazza si premuri della salute di colui che ama, no?
“Allora facciamo così: io ora ti scansiono, se vedo che non è nulla di preoccupante me ne vado… altrimenti, sei mio!”
Il ragazzo non ha tempo di rispondere, prima che un fascio di luce verde scaturisca dalle mani della fata… e impallidisce!
Sa quanto Tecna sia brava a dissimulare le emozioni, eccezionale persino a confronto di molti altri zenithi, e vederla sbiancare a tal modo gli provoca brividi terribili.
“Tecna? Tecna, che succede? Mi stai spaventando, lo sai?”
Lei lo guarda, come fosse uno spettro, e materializza in silenzio un ologramma di lui: nel suo addome nota una grande massa nera, che si avvolge ai suoi organi vitali come una mostruosa piovra affamata.
“T-Tecna… che significa tutto questo?”
La voce di lei trema, ed è evidente che sta per scoppiare a piangere.
“Timmy… tu hai un tumore…”
  
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