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Autore: Chocolate_15    22/12/2013    5 recensioni
Lei: ragazza timida all'apparenza ma forte e cocciuta dentro. Indecisa.
Si, lei si può definire così.
Lui: ragazzo dolce, carino e pazzo. Si, pazzo, pazzo di lei sin dalle
medie ma lei neanche si ricorda di lui.
L'altro lui: ragazzo simpatico, divertente, carino e....possessivo. Mai
toccare ciò che è suo, specialmente se si parla di
ragazze.
Un triangolo amoroso pieno di misteri, pazzie e intrighi.
Spero che la storia vi piaccia. Buona lettura!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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UNA NUOVA AMICA!

Era appena iniziata la ricreazione, e io, non avendo merenda scesi giù a comprarmi un panino. Uscì dalla classe e vidi centinai di ragazze e ragazzi in giro per il corridoio. Io, tra di loro, sembravo una piccola bambina delle elementari che si era persa...Ero così insignificante tra tutti loro, così piccola e indifesa, che alcuni, come se non ci fossi, mi urtavano e non si giravano per chiedere scusa, credendo di aver urtato qualcosa, non qualcuno. Arrivai alla mensa, ancora più affollata dei corridoi. Scansai alcune persone, e arrivai al bancone dove- per fortuna- trovai poche persone. Appena arrivò il mio turno, chiesi un panino con patatine. Lo presi e come una furia, corsi verso i corridoi. Per la troppa fretta, andai a sbattere contro qualcosa... o meglio, qualcuno. Finì con il sedere per terra, e anche se non lo diedi a vedere, mi ero fatta veramente male. Alzai il viso, e vidi il mio nuovo compagno di banco porgermi una mano per rialzarmi. Timidamente la presi e, senza alcuna fatica, mi sollevò su. Lo guardai mortificata e anche un po imbarazzata, e quasi balbettando dissi: "S-scusami, sono così sbadata, m-mi dispiace..." abbassai il viso per la vergogna, ma lui, invece di dirmi che non era successo niente, come uno scemo, si mise a ridere! Anche se, era categoricamente uno scemo...aveva una bella risata, e non solo, era anche bello... Mi diedi della stupida, come si fa a pensare queste cose di un ragazzo quando  ti sta prendendo in giro! Finalmente, smise di ridere, e quasi con le lacrime agli occhi  disse: "Non ti preoccupare, però devi stare più attenta...sei così piccina" e dopo quell'affermazione se ne andò, lasciandomi li, in mezzo al corridoio. Rimasi li per qualche secondo. Quando finalmente mi ripresi, tornai subito in classe. Mi sedetti al mio banco, e ci rimasi un po male, quando vidi di essere l'unica a mangiare da sola. James, era con un gruppetto di ragazzi, e io ero troppo timida per avvicinarmi a lui. Iniziai a mangiare, quando una ragazza, minuta quanto me, si avvicinò al mio banco. "C-ciao, io mi chiamo Charlotte...h-ho visto che stavi mangiando sola così ho pensato se...ti andava di farmi compagnia..." le feci un sorriso, e annuì, facendogli segno con la mano, di sedersi accanto a me. Quella ragazzina poteva avere la mia stessa età: capelli castani, occhi celesti, magra, poco formosa e un po più alta di me. Percepì il suo imbarazzo, così inizia a parlare: " Ciao, io mi chiamo Alice. Sai, hai lo stesso nome di mia sorella. Come mai sei sola, non mi sembra che tu sia una nuova di questa classe..." la vidi sorridere un po, e finalmente, alzò il viso; era davvero bella! aveva un viso così piccola e dolce, quasi come quello di una bambola. Aveva una carnagione chiara, quasi quanto la mia. "Si, infatti non sono nuova di questa classe... l'anno scorso, sono mancata molte volte per via della mia salute e... quando sono tornata dopo 2 settimane dall'inizio delle lezioni, avevano già tutti creato un gruppetto. All'inizio ci rimasi male, ma poi con il tempo non ci feci più caso." sentendo parlare Charlotte, capì quanto quella ragazza fosse timida e insignificante per gli altri, ma per me era davvero forte. Anche non avendo amici con cui stare, o con cui parlare, era sempre rimasta in una classe in cui, nessuna la voleva. "Tu, dove abiti? io abito nel quartiere dopo di questo. Se abitiamo vicino potremmo anche andare insieme..." " Si, mi sembra un'ottima idea, io abito da quelle parti" DRIINNNNNN!!!!!!! "Stupida campanella...." dissi bisbigliando, finalmente mi ero fatta un'amica e, pff la mia solita fortuna mi aiutava. Charlotte mi fece un sorriso, e tornò al suo posto, nel primo banco a destra. La giornata a scuola proseguì monotona. Mi presentai a tutti gli insegnanti. Ripetere il mio nome 9 volte ad alta voce, era uno stress enorme. Finalmente la lezione finì, e io aspettai davanti al cancello principale Charlotte per andare a casa, quando vidi un ragazzo insieme a due ragazze venirmi in contro. Erano della mia classe: il ragazzo si chiamava David Brown, la prima ragazza a destra di chiamava Elisabeth Brown e l'ultima ragazza Caroline Smith. Si avvicinarono a me, e mi presero sotto braccio. "Ehi Alice, vieni a farti un giretto con noi?" fu il ragazzo a parlare. Cercai di divincolarmi ma non ci riuscì. "S-scusami, ma io sto aspettando una mia amica.." "Chi, quella Charlotte? Pff, lasciala stare, è una stracciona" a quell'affermazione non so cosa mi prese ma, gli morsi il braccio, così da staccarmi dalla sua presa e come una furia dissi ad alta voce- forse un po troppo alta...- "Senti tu, non ti azzardare a chiamare così la mia amica, di sicuro lei è meglio di te!!"
Nel frattempo, una ragazza dai lunghi capelli castani e un ragazzo sconosciuto, guardavano la scena sbalorditi. La ragazza sorrideva, fiera di avere un'amica così, l'altro, guardava incredulo quella piccola ragazzina sbraitare davanti a quei soggetti...

Dopo aver ripreso fiato aggiunsi "Ora se non vi dispiace dovrei andare, la mia amica mi sta aspettando." girai i tacchi e tornai davanti al cancello della scuola, lasciando sia le ragazze che il ragazzo di stucco.
Vidi in lontananza la mia amica, venirmi in contro. Era sorridente, e ne fui felice. Senza dire una parola, la piccola ragazza, che altro nome non aveva che Charlotte, mi prese sotto braccio e iniziammo a camminare. Parlammo per tutto il percorso dalla scuola fino a casa mia, per poi scambiarci i numeri di telefono e salutarci. Sia Charlotte che Alice quel giorno, ritornarono a casa felici di aver trovato una nuova amica...

Intanto, quel ragazzo che precedentemente aveva assistito allo "scontro" tra Alice e quei soggetti, perché solo così potevano essere definiti , tornò a casa, pensando a quella piccola bambina, che più bambina non era.


ANGOLO AUTRICE:
Ciao! ed eccomi qui con un nuovo capitolo! spero vi piaccia, e se ne avete voglia, recensite.
Ah, e ringrazio quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e i seguiti, e anche quelli che hanno solo letto.

A presto! Chocolate_15 .

P.s. aggiornerò  tra questa e la prossima settimana! e scusate se è un capitolo così piccolo...
  
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