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Autore: Namixart    22/12/2013    2 recensioni
Martina ha solo quindici anni, ma quando il suo migliore amico, Carter, scompare senza lasciare traccia, cade in una grave crisi di depressione. Perde il suo cuore e diventa un Nessuno dell'Organizzazione XIII.
Ma nessuno sa che Namixart, numero XV, Scintilla di Fiamme Oscure, non è ciò che sembra.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Ci rivediamo, traditrice. -
A parlare era stata la figura al centro, che pareva il capo degli altri. Con suo sommo orrore, Namixart si accorse che quella voce, profonda e malvagia, non le era nuova.
- Non rispondi, ragazzina? Peccato, avevi un bel caratterino un tempo. - commentò un uomo dalla voce gracchiante.
- Beh, se vi ho mollati ci dev’essere un motivo, no? - gridò lei, mostrandosi più sicura di quanto non fosse.
- Certo, e sta proprio accanto a te. - borbottò un terzo membro.
Nami si voltò d’istinto, come se si aspettasse di trovarci qualcuno che non fosse Sora.
Fece scorrere lo sguardo su quei tizi in nero, scrutandoli attentamente. A un tratto, uno di quelli dell’ultima fila scostò il cappuccio quanto bastava per mostrarle il volto. Era un ragazzo dai capelli chiari tagliati a spazzola, con degli occhi verde acqua pieni di preoccupazione.
Crollò in ginocchio, premendosi una mano sulla fronte. Quel viso…
Il ragazzo fece un passo indietro, spaventato dalla reazione che aveva provocato.
- Lasciatela stare! - gridò Sora, parandosi davanti a lei e brandendo il Keyblade.
L’uomo che aveva parlato per primo rise. Una risata fredda e crudele.
- Non sai chi hai davanti, ragazzo. Forse ti serve una… lezione. -
Mentre parlava, intorno ai gemelli e a Leon apparvero molti Nessuno.
Nami, che si era ripresa, si mise in posizione di combattimento. Notò con la coda dell’occhio che l’Organizzazione era sparita nel nulla, fatta eccezione per il ragazzo di prima, che esitò. La guardò negli occhi per un secondo, poi svanì in un vortice fumoso e oscuro.
La voce del capo risuonò un’ultima volta nell’aria:
- Vedete di non morire, o il loro sacrificio sarà stato inutile. -
 
 
- Così questi tipi sono i responsabili dei problemi in città? - chiese Aerith quella sera, durante la riunione al quartier generale.
- Pare di sì. - rispose Sora.
- Sono pericolosi. - mormorò Nami, lo sguardo perso nel vuoto.
Aerith e Leon si scambiarono un’occhiata.
- Cos’è successo? - chiese quest’ultimo.
- Pare che… - iniziò Sora.
- Pare che io sia una traditrice dell’Organizzazione. - sbottò la ragazza.
- Ma la sapete una cosa? Se sono una traditrice lo sarò fino in fondo. Non ne resterà neppure uno di quei maledetti! - gridò, scattando in piedi nello sconcerto generale.
“O forse uno sì, giusto il tempo di capire chi è e perché mi sembra di conoscerlo…”
- Nami…? - mormorò Leon.
- Sto bene. Piuttosto, mi chiedo chi si sia sacrificato per noi…- borbottò lei, rimettendosi a sedere.
- Non ne ho idea. Direi che potremmo seguire il consiglio e cercare di non morire, intanto. - fece Sora.
- Comunque, ho delle cose per voi. - disse Leon, alzandosi e dirigendosi alla scrivania.
Ne prese due tessere e le porse ai gemelli.
- “Membro onorario del Comitato di Restauro della Fortezza Oscura”! - lesse Sora. - Wow, grazie, Leon! -
Leon sorrise.
- Era il minimo che… -
Si interruppe quando vide che le tessere avevano iniziato a brillare e fluttuare. Sempre galleggiando nell’aria, uscirono dalla finestra, seguite da un Sora che urlava a delle tessere inanimate e quindi non dotate di volontà propria di tornare indietro
Al centro della piazzetta si fermarono, ma continuavano a brillare. Quando ormai Sora era a un centimetro dall’afferrarle, un raggio di luce partì da esse verso il cielo, andando a aprire una specie di portale nel cielo.
- Ma quella…! - esclamò Sora.
- Una… serratura? - mormorò Namixart.
I Keyblade comparvero nelle mani di entrambi contemporaneamente.
- Insieme? - chiese, guardandolo negli occhi.
- Insieme. -
Intorno a loro tutto diventò buio. Puntarono le armi verso la serratura. Ne scaturirono due fasci di luce, dorata per Sora e argentata per Namixart, che si intrecciarono nel cielo fino a raggiungere la serratura.
Si udì, nitido e forte nell’aria, il rumore di una chiave che gira nella toppa, e la serratura scomparve.
- Cosa è successo? - chiese Yuffie.
- Si è aperto un nuovo passaggio. Dobbiamo andare. - rispose Sora, guardando il cielo.
- Dobbiamo trovare Riku, il Re, distruggere l’Organizzazione e gli Heartless e tornare a casa. Questione di poche ore. - aggiunse Namixart, sorridendo.
Quello che non aveva detto è che sperava anche di trovare Carter. Avrebbe pagato oro per rivederlo.
“Ti troverò, stanne certo.” pensò, salendo sulla Gummiship.
 
 
I Nessuno erano riuniti in una sala circolare, seduti su alti troni bianchi. Più della metà di essi erano vuoti.
- Com’è la situazione? - chiese uno degli incappucciati, il capo.
Quello che pareva essere il suo secondo diede una rapida occhiata a una cartella e rispose:
- Axel ha disertato durante la sua ultima missione. -
- Chee? - esclamò la voce di un ragazzo, da uno dei troni più bassi.
- Si è rifiutato di trovare Roxas e eliminarlo. - spiegò il secondo.
- Capisco… - mormorò, sprofondando nel seggio.
- Caspita, ragazzi, mi volete proprio male, eh? - aggiunse poi, in un sussurro inudibile.
- E Roxaura è ancora dispersa. -
- Numero XVI non è un problema. Deve stare dov’è. - replicò il capo.
- Che provvedimenti dobbiamo prendere con Axel e Namixart? - chiese l’uomo dalla voce gracchiante.
- Axel non si ripresenterà. Quando sarà il momento riceverà la punizione massima. Quanto a Namixart, i Custodi del Keyblade si stanno dirigendo al Castello della Bestia. Xaldin, confido in te per riportarci il nostro numero XV. Ah, continua con il tuo lavoro in quel mondo. -
- Non ci vorrà molto. - rispose uno di quelli che non aveva ancora parlato, sparendo in un vortice oscuro.
- La riunione è finita. Sapete cosa fare. -
 
 
- E così questo è il prossimo mondo, eh? - chiese Nami, osservando l’enorme castello che si stagliava davanti ai loro occhi.
- Già. C’è… un’aria pesante, pare… -
Non aveva finito di parlare che il pavimento venne scosso dalle vibrazioni e nell’aria risuonò un ruggito potente.
I gemelli si guardarono un momento negli occhi, sconcertati.
- Possibile… - mormorò Sora, entrando nell’atrio immenso.
- Bestia? -
- Chi? -
- Forse un mio vecchio amico. Andiamo! - esclamò il ragazzo, correndo verso le scale.
- Ma c’è qualcuno che non conosci? Ehi, aspetta! Sora! - gridò Namixart, salvo poi pentirsene un attimo dopo.
Si ritrovarono accerchiati dagli Heartless in pochi secondi.
- Ok… decisamente non è stata una mossa brillante… - disse, arretrando contro le spalle del fratello, in posizione d’attacco.
- Puoi giurarci! - esclamò lui, polverizzando un nemico.
Pochi minuti dopo, quando l’atrio fu completamente sgombrato dagli Heartless, i gemelli si fermarono per riprendere fiato.
- Uff… - sospirò Sora.
- Ma è fantastico! Vi ringraziamo di cuore da parte del padrone per averci liberati di quei noiosi Heartless! - esclamò una voce dalla parte più in ombra dell’atrio.
- Chi c’è? - chiese Nami.
- Solo noi, signorina. - disse di nuovo la voce.
Si sentirono dei rumori strani avanzare verso l’area più illuminata.
Quelle persone dovevano avere le scarpe con suole di legno e metallo, decise Namixart. Invece…
- Un… orologio? - esclamò sbalordita.
- E un candelabro? - le fece eco Sora.
- Io sono Tockins e lui Lumiére, se non vi dispiace. - esclamò l’orologio con tono offeso.
- Beh? Che cosa c’è? Non avete mai visto un orologio e un candelabro parlanti? - disse l’altro con un marcato accento francese.
- No! - risposero i gemelli all’unisono.
- Beh, c’è sempre una prima volta. - osservò lui seraficamente.
- Sì, sì, ma dovete andarvene! Il padrone non è affatto di buon umore! - esclamò Tockins, trepidante.
- Padrone? - ripeté Sora.
- Lui… -
- Grraawwl! -
- Ditemi, chi è che ruggisce così? - chiese Nami.
- È… -
Ma Lumiére non riuscì mai a finire la frase.
La porta in cima a una delle scalinate si aprì improvvisamente e bruscamente.
Con un altro ruggito poderoso ne uscì una creatura diversa da qualsiasi altra che Namixart avesse mai visto in tutta la sua vita, tanto che non riuscì mai a descriverla.
Il suo corpo rubusto aveva sembianze lupesche. Sia le mani che i piedi, se è possibile definirli così, erano forniti di grandi artigli affilati, e indossava vestiti strappati. Anche la faccia era coperta di pelliccia e, al posto dei denti, esibiva zanne pericolose. Solo gli occhi castani erano simili a quelli umani. In quel momento erano pieni di rabbia, ma Namixart giurò di vederci dentro anche dolore e tormento tanto profondi da farle paura.
Insomma, nel complesso, non era esattamente il tipo di… gente con cui Namixart sarebbe andata volentieri in giro.
Lei fece un passo indietro, spaventata, ma Sora, dimostrando un’intelligenza da invidiare secondo le parole della sorella, gli saltellò incontro e lo salutò allegramente:
- Ehi, Bestia, come va la vita? -
La Bestia ruggì ancora e scaraventò via il ragazzo con una sola zampata.
- Voi! Perché siete qui? Dovreste essere nelle segrete! - ringhiò.
Anche la sua voce era simile a quella di un animale selvatico, bassa e cavernosa. Ma anche qui Nami pensò di sentire amarezza nascosta dietro le parole dure.
- Ma p…padrone… -
- Fate come ho detto, Tockins! Via di qui! -
- Bestia! Ma che… - Sora non riuscì mai a finire la frase, perché Nami gli tappò prontamente la bocca.
- Caro, furbo, fratellino, andiamo con Lumiére e Tockins. - disse, iniziando a spingerlo.
- Ma… - iniziò il ragazzo.
- Ehm… come vuoi. - si corresse, dopo aver visto lo sguardo della ragazza.
Seguirono i due in passaggio nascosto, diretti nei sotterranei. Evidentemente gli shock non erano destinati a finire, perché trovarono anche una teiera e una tazzina parlante che li salutarono calorosamente e si presentarono come Mrs Bric e Chicco.
- Potete, gentilmente, spiegarci cosa sta succedendo qui? Che ha la Bestia? Dov’è Belle? - chiese Sora.
- Chi è Belle? - ripeté Nami, che non aveva mai sentito quel nome prima.
- Vi racconteremo tutto. - sospirò Mrs Bric.
- Tutto è iniziato in una fredda notte d’inverno di molti anni fa… - 


[Angolino di Namixart]
Hello everybody! 
Inizio queste note con i miei più cari auguri di buone feste! Ma soprattutto vi auguro di incappare in un Sora versione Città del Natale in questi giorni (Sì, ok, lo auguro anche a me stessa)!
Tornando al capitolo, mi piace molto. L'unica nota negativa è che sono iniziati i mondi Disney, sinonimo di "capitolo semi-impossibili da scrivere", a sua volta sinonimo di "ritardo negli aggiornamenti". Ma sorvoliamo. L'unica parte che mi convince un po' meno è quella della descrizione della Bestia, spero di essere riuscita a fare un lavoro accettabile.
Non ho altro da dire, se non ricordarvi che aspetto con ansia le recensioni, anche critiche (purché costruttive), voglio sapere il vostro parere!
Buone feste!
Nami
  
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