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Autore: beat    17/05/2008    9 recensioni
No...Non poteva averlo fatto davvero!
Non ci credeva...
Era di certo uno scherzo!
Non poteva davvero aver scritto il rapporto sul foglio su cui aveva disegnato quei cuoricini!!!
(la mia prima edxroy! spero che vi piaccia!)
raiting giallo per il linguaggio
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quadrilogia delle Stagioni'
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopi di lucro.

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Sboccia la primavera


“Fratellone, si può sapere che hai oggi?!”

La grande armatura che rispondeva al nome di Alphonse Elric stava camminando appena dietro il suo svogliato fratello, il famoso Alchimista d'Acciaio.
Ma Edward non sembrava aver inteso il fratello rivolgergli quella domanda.

“Fratellone? Ma mi stai ascoltando?!”

Alphonse accelerò il passo, per affiancarsi al fratello. Gli posò una mano sulla spalla, per attirare la sua attenzione.

“Fratellone!”

“Uhm?! Che c'è Al?!”

“Fratellone, sono cinque minuti che cerco di parlarti!”

“Davvero?!” chiese lui, sbattendo le palpebre, con un'espressione stupita.

“Sì fratellone! Sei parecchio distratto, oggi!”

“Tu dici?!” chiese Ed, di nuovo con lo stesso sguardo perplesso.

Al si diede una manata sull'elmo dell'armatura.

“Fratellone, sei davvero impossibile! Ma non è questo il punto. Perché tu...Fratellone!”

“Che c'è, Al?!”

“Ti eri di nuovo distratto!” disse Al, leggermente stizzito questa volta.

“Sul serio?!”

“Fratellone!” esclamò Al, afferrando Ed con forza per le spalle, e scuotendolo energicamente “Si può sapere che cosa ti prende oggi?!”

“In che senso Al?! E smettila di trattarmi come una bambola!”

“Ti tratto come mi pare e piace, fratellone, se tu non mi ascolti!”

“Ho capito! Ho capito! Adesso ti sto ascoltando! Che c'è?!”

“Voglio sapere che hai che non va! Sono giorni che sembri distratto, e oggi non sei stato attento nemmeno mentre attraversavi la strada!”

“Sul serio?!”

Se avesse avuto dei polmoni, Al avrebbe sospirato rumorosamente.

“Fratellone, sei sicuro di stare bene?! Non è che hai la febbre magari?!”

Ed lo guardò con un ghigno.

“Ma che dici Al?! Non mi chiamano mica Alchimista d'Acciaio per niente! Io ho una salute di ferro!”

“...Sì certo...come no..!”

“Ti stai prendendo gioco di me, Al?!”

“No, no, non mi permetterai mai!” disse lui sarcastico. “Ma non è questo il punto. Cosa c'è che non va fratellone, me lo puoi dire?!”

Ed abbassò lo sguardo, grattandosi la testa bionda.

“Niente fratellino...non ti devi preoccupare...stavo solo pensando ad una cosa...”

“Che cosa?!”

Ed rialzò lo sguardo, sorridendo.
Anche se Al intravide un'ombra oscurargli il viso.

“Nulla di cui tu ti debba preoccupare. Sta tranquillo fratellino!”

“Ne sei sicuro fratellone?! Tu invece mi sembri molto preoccupato!”

“Lo so...lo so. Ma davvero Al, tu non hai di che preoccuparti. È solo una questione da niente...solo che mi sta dando più grattacapi del previsto!”

“C'è niente che io possa fare?!” chiese premuroso il più piccolo.

“No, Al. Non ti preoccupare. Risolverò questo problema e poi sarà tutto a posto!”

Se avesse avuto un corpo, Al avrebbe sorriso.

“Mi fido di te, fratellone!”


***


“Ehilà, Acciaio! Che piacere intravederti di nuovo!”

“CHI E' COSI' MINUSCOLO PER CUI OCCORRE UNA LENTE DI INGRANDIMENTO PER POTERLO VEDERE?! Eh?!?!”

“E' sempre un piacere avere a che fare con te, Acciaio!” disse il Colonnello Roy Mustang, sfilandosi i batuffoli di cotone che aveva preventivamente messo nelle orecchie, per limitare i danni dell'inquinamento acustico provocato da quel rumoroso fagiolino.

“Prego, accomodati” disse poi, facendo con la mano un gesto ad indicare la poltrona che stava davanti la sua scrivania.

Ed masticò un mezzo insulto tra i denti e si sedette scompostamente.

“A cosa devo il piacere?!” chiese il Colonnello, incrociando le dita davanti la faccia.

“Mi aveva detto di fare rapporto al termine della missione, no?! Oppure se ne è già dimenticato?! Sa com'è, la vecchiaia...!” insinuò malizioso Ed.

Il Colonnello lasciò però cadere la neanche tanto velata insinuazione: sapeva per multiple esperienze personali che una discussione con Acciaio riguardo quelle sciocche questioni poteva rivelarsi parecchio lunga, oltre che estenuante.
E purtroppo per lui, quel giorno aveva parecchio da fare.
Non poteva certo perdersi in sciocchezze del genere con quel moccioso.

“Allora: come è andata la missione?!”

“Non ha ricevuto il mio rapporto?!”

“Nonostante la famigerata inefficienza delle Poste interne del Comando di East City, sì, ho ricevuto il tuo rapporto!”

Una vena ballerina cominciò a pulsare sulla tempia di Edward.

“E l'ha letto, vero Colonnello mangia-stipendi a sbafo?!”

“Certo che l'ho letto, Acciaio. Sono un lavoratore serio, io!”

Edward sbuffò tra il divertito e il sarcastico.

“Sì, certo. Come crede lei, Colonnello! E se l'ha letto, perché sono qui?!”

“Perché come al solito sei stato telegrafico!” disse il Colonnello sospirando. Sfilò da una pila enorme di documenti una cartelletta
gialla, che Ed riconobbe come il suo ultimo rapporto. Mustang la aprì e la lesse ad alta voce.

- Missione 1673-d45. Oggetto: recupero del materiale di studi dal laboratorio alchemico clandestino del dottor Massival. Missione compiuta. Materiale recuperato. Ricercato catturato e affidato alle autorità competenti – fine rapporto. Santo cielo Acciaio! Due parole in più non avrebbero certo guastato!”

“Ma se le faccio un favore, Colonnello dei miei stivali! Più è corto il mio rapporto, meno tempo lei ci deve dedicare! Che ha da lamentarsi?!”

“Acciaio” lo richiamò all'ordine Mustang, sospirando di nuovo “Apprezzo che tu mi voglia fare un favore, ma i tuoi rapporti inesistenti non vanno bene! È tuo dovere descrivere precisamente che cosa hai combinato! Non basta che mi dica che hai completato la missione!”

“Come è pignolo!”

“Può anche essere, Acciaio. Ma ti sarei comunque grato se la prossima volta ti degnassi di specificare qualche dettaglio in più!”

Ed lo fissò per qualche secondo con il suo sguardo più truce, quello che riservava proprio per il Colonnello.

“Posso andare ora?!” chiese alla fine.

Il Colonnello Mustang gli rivolse un largo ghigno divertito, che fece per un attimo sudare freddo il povero Ed.

“No, Acciaio. Rimettiti pure comodo. C'è ancora una questione di cui vorrei discutere con te!”

Ed sbuffò, e si rimise seduto.

“Saresti così gentile di dirmi – chiese con il ghigno ancor più largo Mustang – che cosa esattamente significano questi?!”

Ed lo guardò alzando un sopracciglio, mentre il Colonnello gli allungava il suo rapporto.

“Questi cosa?!” chiese Ed, afferrando con l'automail il documento.

“Quei segni che hai scarabocchiato lì in basso a sinistra!”

Ed sbatté le palpebre.
Non si ricordava di aver mai lasciato degli scarabocchi su un documento ufficiale. Era anche vero che ogni tanto scarabocchiava le sue intuizioni alchemiche sul primo pezzo di carta che gli capitava sotto mano, ma non lo aveva mai fatto con un rapporto.
Soprattutto se poi non li aveva riscritti sulla sua agendina.
Ed girò il rapporto, per guardare che cosa aveva scritto.
E poco ci mancò che gli venisse un collasso.

Non lo aveva fatto.
No...Non poteva averlo fatto davvero!
Non ci credeva...
Era di certo uno scherzo!
Non poteva davvero aver scritto il rapporto sul foglio su cui aveva disegnato quei cuoricini!!!
E non voleva assolutamente credere che lo avesse dato al Colonnello Mustang!

Ed arrossì furiosamente, e poco ci mancò che potesse mimetizzarsi perfettamente con il suo cappotto.
Sotto cui ci si sarebbe volentieri nascosto!
Prese a tremare inconsciamente, e quel maledetto tremito divenne quasi incontrollabile quando si accorse che il Colonnello si era alzato dalla sua poltrona, aveva aggirato la scrivania e si era messo di fronte a Edward.
Maledetto Mustang e il suo sorrisetto!

“Allora Acciaio! Anche per te è sbocciata la primavera?!”

Edward cercò di controllarsi.

“Siamo...siamo in autunno, Colonnello!” disse, sperando che di recuperare un po' del suo controllo con una battuta.

“Lo so, Acciaio” gli rispose Mustang, sempre sorridendo sfacciatamente “Ma sai che non intendevo quella primavera!”

Ed non poteva controllare, ma era sicuro di essere ancora parecchio rosso in viso.

“Allora – il Colonnello non mollava la presa – Ti sei innamorato, Acciaio?!”

“A lei...a lei che cosa interessa?!”

“Eheh! Ma io mi interesso sempre dei miei sottoposti, caro Acciaio!”

“E non le è mai venuto in mente che magari ai suoi sottoposti non fa piacere che lei ficchi il naso nei loro affari?!”

“Certo, ma questa eventualità non mi tange!”

“Colonnello bastardo!”

“Lo so, lo so Acciaio! Allora, chi è la fortunata?!”

A quelle parole Ed arrossì di nuovo.

“Fo...fortu...fortunata?!”

“Oh-oh! Deve piacerti davvero tanto per farti balbettare così!”

“Colonnello, la prego, la smetta!” quasi supplicò Ed, alzandosi dalla poltrona.

Ma il Colonnello fu più svelto di lui. Lo afferrò per le spalle e lo rimise seduto.

“Dimmi chi è, avanti!”

Ed ormai era più rosso di un pomodoro e cercava in tutti i modi di divincolarsi.
Ma questo comportamento non fece altro che costringere il Colonnello ad aumentare la presa su di lui, per evitare che gli sgusciasse via.
Maledetto Colonnello e la sua mania di farsi gli affari degli altri!
Praticamente lo aveva immobilizzato, bloccandolo con il suo corpo.

“Non te ne andrai di qui finché non mi dirai chi è!”

“Colonnello! Non mi può trattare così!” replicò debolmente Ed, con il fiato corto.

“Sono tuo superiore Acciaio! Se do un ordine tu devi obbedire!” disse ridendo, come faceva ogni volta che usava – a sproposito – la sua autorità.

Ed era completamente avvilito. Non riusciva a muoversi e con il Colonnello addosso non riusciva a ragionare con la dovuta lucidità.

“La prego – riuscì solo a pigolare – Mi lasci andare...!”

“Te l'ho detto Acciaio! Dimmi chi è e io ti lascio andare!”

“No!”

“Confessa!”

“No!!”

“Sputa il rospo!”

“Colonnello...!”

“Avanti confessa!”

“E VA BENE! È LEI COLONNELLO!!”



Il Colonnello Mustang si impietrì all'istante.


Aveva capito bene?
Aveva capito bene?!
Acciaio...Edward Elric aveva appena detto che si era preso una cotta per lui?!
No...doveva aver capito male.

“Puoi....puoi ripetere...?!” chiese titubante.

Solo allora si accorse che era ancora praticamente addosso ad Edward.
Velocemente si staccò da lui, rimettendosi in piedi.

Edward era ancora rannicchiato nella poltrona, rosso e tremante.
Si era portato la mani davanti alla bocca, mezzo secondo dopo aver sputato quella dichiarazione, sconvolto per quello che aveva detto.

Non poteva credere di averlo fatto davvero!
Non poteva aver detto davvero al Colonnello che era lui la persona di cui si era innamorato!

“Allora?!” chiese Mustang, la voce stranamente tremante.

Ed riuscì solo a sbattere le palpebre.

“Allora, Acciaio?!”

“Allora cosa, Colonnello?!”

“E' uno scherzo?!”

“Le sembra uno scherzo?!” chiese lui, tremendamente in imbarazzo. Sentì un leggero pizzicorio agli occhi, ma si costrinse ad ignorarlo.

Il Colonnello rimase qualche secondo a fissarlo.
Fissò quel ragazzino che lo stava guardando impertinente, nonostante tutto.
Nonostante l'enorme imbarazzo che era sicuro che stesse provando.
Diavolo! Era lui stesso in imbarazzo!
Ma Acciaio era Acciaio. Non li lasciava piegare da niente.
Nemmeno da quella assurda situazione che avrebbe mandato in confusione anche l'inflessibile Tenente Hawkeye.
E Mustang non voleva essere da meno.
Non si sarebbe lasciato piegare.
Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro, ingoiando il groppo che gli chiudeva la gola.


“Fuori di qui, Edward”


Ed spalancò gli occhi, basito.
Il Colonnello non lo aveva mai chiamato per nome.
Aveva sempre sperato che il Colonnello lo chiamasse per nome.


Ma ora quel suono gli lasciava un sapore troppo amaro.



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Angolo dell'Autrice:

Salve a tutti! ^_^

La mia prima EdxRoy! Sono commossa! -^_^-
Anche se in effetti è piuttosto triste! g___g diavolo! Perché non ho scritto qualcosa di più allegro?!
Povero Fagiolino!

ED: E non mi chiamare "Fagiolino"! >o<


Potrebbe anche esserci una continuazione...mi fa troppa specie che sia finita così!
Voi che ne dite, gentili lettori?!
Diamo una seconda chance al Fagiolino?!

ED: Ti ho detto di non chiamarmi "Fagiolino"! >O<
Beat: Continua così e Roy ti da picche anche la prossima volta! <__<
Ed: ...


Fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat



   
 
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