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Autore: beat    18/05/2008    6 recensioni
No...Non poteva averlo fatto davvero!
Non ci credeva...
Era di certo uno scherzo!
Non poteva davvero aver scritto il rapporto sul foglio su cui aveva disegnato quei cuoricini!!!
(la mia prima edxroy! spero che vi piaccia!)
raiting giallo per il linguaggio
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quadrilogia delle Stagioni'
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopi di lucro.


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Capitolo II




“Fratellone...sei sicuro di stare bene?!”

“...”

“Fratellone...mi rispondi?!”

“Che c'è Al?” chiese stancamente Ed, volgendo la testa appena verso il fratello.

“Sei strano...anche più strano che questa mattina!”

“Lo so Al...”

“Non mi vuoi proprio dire che hai?! Dai che ti posso dare una mano!”

“Davvero Al, non mi puoi aiutare”

“Ma io ti voglio bene, fratellone! Dimmi che hai!”

Edward si alzò di scatto dalla sedia.
Anche Al scattò di lato, spaventato come ogni volta che il fratello aveva una reazione improvvisa. Non sapeva mai cosa aspettarsi, ma presupponeva sempre il peggio (cioè una seria di mazzolate sulla testa).
Ma questa volta Ed non fece niente.
Si limitò solo ad alzarsi e dirigersi verso la porta.
Afferrò stancamente la maniglia.

“Al, so che ti preoccupi per me, e ti ringrazio. Ma...adesso vorrei solo rimanere un po' da solo..!”

“Fratellone...”

“Devo risolvere una questione...tu non stare a preoccuparti. Davvero. Tornerà tutto a posto!”

“Ne sei sicuro?!”

“Ma certo! Fidati pure del tuo fratellone!” concluse lui con un sorriso.

Nonostante tutto le premure del suo fratellino lo facevano sempre stare meglio.


***


Edward era uscito dall'alloggio e si era diretto verso il centro.
Non aveva una meta precisa, voleva solo camminare un po'.
Aveva bisogno di pensare, da solo, e trovava che se lo faceva mentre camminava, i pensieri seguivano il ritmo dei suoi passi.
Scorrevano, scorrevano tranquilli (a volte magari un po' più agitati), e almeno evitava che si fissasse ossessivamente su di un singolo pensiero.
Per questo continuava a camminare.
Non si fermava.
Non doveva fermarsi.
Se trovava un semaforo rosso, girava i tacchi e proseguiva in un'altra direzione.
Non poteva stare fermo.
Se si fosse fermato, il dolore avrebbe preso il sopravvento.
Se si fosse fermato, sarebbe scoppiato a piangere lì, esattamente dove si era fermato.
E lui non poteva certo permettersi di mettersi a piangere come un marmocchio.
Nemmeno per quel fottuto Colonnello bastardo!


***


Non appena la porta si chiuse alle spalle dell'assistente del Generale Hakuro, il Tenente Hawkeye si rivolse immediatamente al suo superiore.

“Signore! Che ha oggi?!”

“Uhm?!”

“Signor Colonnello, è successo qualcosa per caso?!”

“Che intendi, Tenente?!”

Il Colonnello Roy Mustang era seduto alla sua scrivania.
E come al solito non stava lavorando!
Ma non che questa fosse una novità.
No, quello che aveva impensierito il Tenente Hawkeye era il fatto che il Colonnello non si era nemmeno voltato a guardare la sculettante assistente del Generale.
E dire che lo sapeva tutto il Quartier Generale di East City quanto Mustang apprezzasse le assistenti sculettanti!
Il Tenente sospirò, prendendo in mano alcune delle carte che il Colonnello avrebbe dovuto firmare (ma che di sicuro non avrebbe fatto, almeno non prima di un paio di giorni).

“Signore, anche se ho apprezzato la cosa, è strano che lei non abbia fissato la sua attenzione sull'assistente del Generale Hakuro!”

Il Colonnello la fissò sbalordito.

“Perché?! È passata la signorina Louise?! E non me lo avete detto?!”

Il Tenente sospirò di nuovo, scuotendo la testa.

“Signore. Guardi che l'ha anche salutata! Se l'è dimenticato?!”

“Davvero?!” chiese lui ancor più sbalordito.

“Signore, oggi è davvero distratto, se mi posso permettere!”

“Uhm...credo che tu abbia ragione, Tenente”

“Posso saperne il motivo, signore?!”

“No, Tenente. È una questione personale”

“Mi scusi signore!”

Mustang fece cenno di sì con la testa e congedò il Tenente, che ritornò alla sua scrivania, a falsificare la firma del suo superiore sui documenti più urgenti.
E Mustang tornò immediatamente con la testa tra le nuvole.


Dannato Fagiolino e le sue insulse uscite!


***


Ormai era scesa la sera.
Ed non se ne sarebbe nemmeno accorto se non fosse stato che improvvisamente si ricordò che era da quella mattina che non metteva niente nella pancia.
Beh, in realtà aveva la bocca dello stomaco chiusa, e non sarebbe riuscito a mandare giù niente. Nemmeno un boccone.
Ma aveva sete, e sentiva la gola bruciargli.
Per cui, decise che al prossimo bar che avrebbe trovato ci si sarebbe fiondato dentro.
Era finito in una zona della città che di solito non frequentava, per cui sperò con tutto il suo essere di non finire in un bar malfamato.
Ci mancava solo di finire con un'accozzaglia di criminali...!
Fortunatamente il locale che adocchiò gli fece una buona impressione.
Discretamente elegante, gli infuse subito una carica positiva.
Era non molto illuminato, ma le pareti rosse e arancioni gli diedero un certo senso di sicurezza.
Si avvicinò al bancone e si sedette su di uno sgabello.
Un grosso barista con due baffoni che gli ricordavano molto quelli di Armstrong gli si avvicinò, dandogli il benvenuto.

“'Sera” rispose lui, cercando di non risultare maleducato, nonostante l'umore sotto le suole.

“Che ti posso portare? E, ti avviso subito. Anche se hai l'aria da funerale, non sperare di commuovermi: ai minorenni niente alcolici!” disse lui, comunque sorridendo.

Ed rispose con un sorriso triste di rimando.

“Non si preoccupi”

“Allora che ti porto?!”

Ed ci pensò su un attimo.

“Latte...un bicchiere di latte per favore!”



Era in quel bar da una mezz'ora buona.
E il suo bicchiere di latte lo stava ancora fissando, malevolo.
Ne aveva bevuto più di metà, ma questo non lo aveva fatto sentire molto meglio.
Il barista, che doveva averlo preso in simpatia, ogni tanto passava a chiedergli se per caso voleva qualcos'altro. Ma Ed rispondeva ogni volta di no.
Per forse la milionesima volta in quella giornata, Edward sospirò.
Era depresso, cazzo!
E non riusciva a stare meglio!
Anche il continuo rimuginare non lo aveva per niente aiutato.
Ogni volta che tornava al ricordo del giorno precedente, sentiva le lacrime salirgli agli occhi, quando rivedeva nella sua testa lo sguardo del Colonnello.

Quello sguardo.

Si era sorpreso.
Diavolo, chiunque si sarebbe sorpreso!
Ma quello che faceva davvero male a Ed era stato il terrore misto a disgusto, che aveva letto dietro la sorpresa iniziale.

Disgusto.

Questo era dunque quello che pensava il Colonnello di lui?!
Era così che lo vedeva?
Un arrogante ragazzino, divertente da prendere in giro come svago...ma disgustoso come persona!

Cazzo!
Che diavolo poteva pretendere?!
Lui stesso si faceva schifo per tutte le puttanate che aveva fatto nella sua breve esistenza!

La gente che non lo conosceva rimaneva affascinata da lui e dalla sua fama.

Il grande (piccolo!) Edward Elric!

Il più giovane Alchimista di Stato.

L'Alchimista d'Acciaio!



Nessuno di loro sapeva che cosa era in realtà.


Un peccatore della peggior specie.


Un piccolo fottuto arrogantello che aveva sacrificato il suo stesso fratello per fare quella maledetta trasmutazione umana proibita!
E il Colonnello lo sapeva.
Conosceva tutti i suoi più sordidi peccati.

Edward scoppiò in una risata amara.
Certo che il Colonnello era disgustato da lui!
Chi altri non lo sarebbe stato nel sapere...




“Ehi, ragazzo! Sicuro si stare bene?!” chiese per la quarta volta il barista.

Gli era quasi preso un colpo quando aveva sentito ridere quel ragazzino che sembrava lì lì per mettersi a piangere.
Ed gli sorrise.

“Ma certo! Sto benissimo!” disse lui, cercando di essere il più convincente possibile “Mi scusi se le ho fatto perdere tempo. Ecco a lei!” disse infine, pagando la sua consumazione.

Si alzò dallo sgabello e vuotò in un sol fiato il latte rimasto nel bicchiere.
Si asciugò le labbra con il dorso della mano, prese il cappotto, salutò il barista e si diresse verso l'uscita.






Fottuto, fottuto, fottutissimo tempismo del cazzo!





Era a cinque passi esatti dalla porta.
Chi era l'ultima dannatissima persona che non avrebbe dovuto essere lì, in quel preciso momento e luogo?!
Maledetto Colonnello bastardo!



Proprio in quel bar doveva entrare?!




Non era pronto.
Cazzo, non era per niente pronto ad incontrare quel maledetto Fagiolino!
Perché diavolo era in quel bar?!
Lo stava pedinando, forse?
Come cavolo aveva fatto a sapere che quello era uno dei suoi bar abituali?!



Ed rimase immobile, paralizzato.
Dalla sorpresa, in un primo momento.
Finché di nuovo non incontrò quegli occhi neri.
E di nuovo vi lesse il terrore.

No, no, no!

Perché doveva guardarlo così?!
Ed sentì le lacrime annebbiargli la vista.
Questa volta avrebbe pianto.
Non voleva, ma era sicuro di non riuscire ad impedirlo.
Poi la vide.
Una maledetta sgualdrina che era entrata solo in quel momento, e che subito si era avvinghiata come un polpo al braccio del Colonnello.

“Oh, Roy! Non sai come sono felice che tu sia riuscito a liberati in tempo!” cantilenò lei, interrompendo il contatto visivo tra i due.

Questo era davvero troppo!
Ed non ci vide più.
Spintonò via il Colonnello, che era ancora davanti alla porta.
Corse con tutta la forza che aveva nelle gambe.
Le lacrime gli impedivano di vedere dove stava andando, ma non importava.
Voleva solo scappare, il più lontano possibile.






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Angolo dell'Autrice:

Salve a tutti! ^_^

Ecco a voi il secondo capitolo di questa storia sempre più triste! g___g
Dannazione a me e alle mie idee balorde!

Ahahah! Sono felice che abbiate commentato così in tanti! ^//^
Rispondo subito a elyxyz e betta90 che effettivamente ho sbagliato a specificare che era una one-shot.
Era nata come tale, ma a metà ho cambiato idea (e a quanto mi dite ho fatto bene..! ^^")
Quindi "One-shot" è stata solo una svista!
Grazie comunque di avermelo fatto notare! ^_^

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Kukuku, so che mi odierete, ma non è ancora arrivato il momento della resa dei conti!
Dovrete aspettare il prossimo (e ultimo) capitolo!

Ed: Ti odio!
Beat: Lo so, caro!
Ed: Morirai in maniera lenta e dolorosa!
Beat: Spiacente, sono immortale! V__V


Ringrazio tutti quelli
{elyxyz, antote, Red Robin, Liris, nemesi06, Betta90, mua, shikadance, FeEChAn} che hanno commentato lo scorso capitolo! (inchino)


Come sempre, fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat

   
 
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