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Autore: gabryweasley    23/12/2013    4 recensioni
"Poi, nella sua vita, era arrivato un colore: l’azzurro. Il colore di quegli occhi che la facevano sentire al sicuro e che, in qualche modo, erano riusciti ad entrare in quei confini che con tanta cura aveva tracciato. Senza nemmeno rendersene conto, aveva permesso che accadesse."
[Everlack - Fluff]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Katniss era sempre stata certa che nella vita le perdite, le battaglie combattute, i traumi, le batoste fossero le sole cose con la capacità di cambiarti.
Era sicura anche del fatto che lei fosse effettivamente diversa a causa di tutto questo.
Aveva vissuto in miseria, aveva perso suo padre e si era presa cura lei stessa della loro famiglia. E poi gli Hunger Games, gli incubi, la ribellione, la guerra. Un affanno, fino a un certo punto la sua vita era stata un continuo soffocare, una disperata ricerca di aria.
Aveva passato la vita a tracciare dei confini intorno a lei, e a farci entrare solo poche, pochissime persone senza sentirsi minimamente interessata a quello che poteva esserci al di fuori dello spazio vitale che si era creata.
Poi, nella sua vita, era arrivato un colore: l’azzurro. Il colore di quegli occhi che la facevano sentire al sicuro e che, in qualche modo, erano riusciti ad entrare in quei confini che con tanta cura aveva tracciato. Senza nemmeno rendersene conto, aveva permesso che accadesse.
Fino a qualche anno prima, non avrebbe saputo spiegare il perchè, né come fosse stata possibile una cosa del genere, ma adesso lo sapeva.
Quell’azzurro le aveva regalato speranza, le aveva permesso di desiderare di cambiare. Quell’azzurro era un animo delicato e lei lo voleva, era l’aria che per tanti anni le era mancata, era la luce che aveva spazzato via il buio che la avvolgeva.
Katniss ci aveva impiegato molto, ma alla fine aveva capito. La sua vita non era stata cambiata dalle cose terribili che le erano accadute, perché lei aveva sempre vissuto in quel modo.
Qualcosa in lei era cambiato nel momento in cui i suoi confini avevano ceduto quel tanto che bastava per farci entrare Peeta e aveva imparato ad amare.
Se prima pensava che in un posto così orribile come il mondo in cui vivevano la felicità fosse un concetto insensato, Peeta le aveva insegnato che tutto il dolore che entrambi sentivano era la prova del fatto che fossero vivi e potevano provare ad andare avanti.
Aveva imparato che giorni migliori arrivano sempre nella vita, anche nella sua, bastava smettere di farsi del male.
Peeta era, e sempre era stato, la mano costantemente tesa verso di lei.
Quando capitava di perdersi ancora nei ricordi di tutta la morte che si erano lasciati alle spalle, Peeta le afferrava il volto fra le mani e la costringeva a fissarlo per riportarla da lui, sussurrandole parole delicate e decise, posando la fronte sulla sua, riempiendola d’amore e sogni. Era così che Katniss tornava al presente che si erano costruiti, cercando di raggiungere quell’azzurro.
 
Pensava a tutto questo mentre, seduta sul bordo della vasca da bagno, aspettava impaziente mordendosi e torturandosi le labbra, la comparsa di quella stupida lineetta. Quando il risultato era stato chiaro, si era costretta a mantenere un respiro regolare cercando di non far agitare Peeta che la aspettava fuori da lì, appoggiato al muro.
Aveva aperto la porta e cercato disperatamente gli occhi di suo marito per calmarsi, come faceva sempre, tendendo il braccio con in mano il test nella sua direzione.
Lui si era scostato dal muro nel vederla e il suo sguardo aveva vagato dalla mano con il test al suo volto più volte. Katniss si era resa conto che di certo non aveva respirato bene solo quando le braccia di Peeta l’avevano stretta e lui le aveva sussurrato: va tutto bene, ci riproveremo.
     - Cosa? No. Peeta, è…positivo. - aveva trovato il fiato solo per non farlo preoccupare, perché lui doveva capire bene.
Aveva anche cercato di trovare la forza nelle sue braccia per alzare di nuovo il test per farlo vedere a Peeta, ma lui era stato più veloce afferrando la sua mano e inchiodando poi il suo sguardo in quello di lei, prima di bloccarla di nuovo fra le sue braccia e premere la bocca sulla sua quasi con furia, regalandole baci disperati e salati, sorrisi e sussurri confortanti.
Katniss ormai lo sapeva che quell’amore le aveva cambiato la vita. Dopo tutto quello che avevano sofferto, non avrebbe potuto sperare di meglio.
 
 

 
******



 
Ciao fandom!
Come va? Io sto bene, lo so che non ve ne frega nulla, ma avere del tempo libero mi esalta e quindi sono fuori di me dalla gioia!
Comunque! Questa ff in principio non aveva un finale. Mi ero dilungata ad analizzare i pensieri di Katniss sul suo cambiamento negli anni post rivoluzione senza sapere dove andare a parare finché nella mia testolina non si è fatto spazio un bel momento fluff Everlack!
Spero che vogliate, come sempre, farmi sapere se avete apprezzato questa ff senza pretese.
Nel frattempo, vi auguro Buon Natale! ^^ Mi sento molto angioletto che guarda tutti sorridente! :D
A presto,
Gabry
   
 
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