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Autore: Hitsuki    23/12/2013    6 recensioni
{ based on Death should not have taken thee! by JesusP feat. Kagamine Rin&Len | comico, fantasy, avventura | accenni Rin/Len, Kaito/Meiko e alla fine Rin/Miku/Meiko, Kaito/Miku e Len/Miku, varie altre }
«…  Un attimo, dov’è Kaito? E mio padre?».
Meiko, che fino a quel momento non era stata affatto interessata al discorso – come di solito -, fece spallucce.
«Boh, non li troviamo più».
E il bello è che erano molto affiatati. Indubbiamente.
×
L'Eroe sbagliato che combatte nel momento sbagliato in compagnia dei suoi fidati - più o meno - compagni. Riuscirà a riportare la pace in nome di Sua Maestà, possibilmente non nel momento sbagliato?
[ • new character: Giangiovanni Kagamine ]
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Len Kagamine, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Level 2 – La paradisiaca stanza e i disponibilissimi cavalieri

 

Len schiuse leggermente le palpebre, fino ad estendere completamente il suo campo visivo. Subito spalancò gli occhi ancora assonnati, sussultando. Strinse le mani e sentì le sue dita a contatto con un tessuto poco pregiato e anche piuttosto ruvido al tatto. Comprese di essere sdraiato su un letto alquanto scomodo, con il cuscino duro che non lo aiutava ad alleviare i forti dolori alla testa e il materasso che gli faceva dolere arti e spina dorsale. Con fatica si alzò e incrociò le gambe in una posa il meno dolorosa possibile. Mosse le labbra, solennemente, assottigliando gli occhi.
«Ho fame» mormorò.
«Oh, la Bella Addormentata s’è svegliata!».
Un ragazzo dai corti capelli blu elettrico fece irruzione nella stanza, urlando allegramente a gran voce.
«Tu, non lo sai che si bussa alla porta?». Chiese l’Eroe con calma, trattenendo la rabbia. Era davvero seccato, e la cosa divertente era che il Tizio-Dal-Colore-Dei-Capelli-Piuttosto-Discutibile e lui manco si erano ancora conosciuti.
Poté notare che gli abiti di quella persona erano davvero invidiabili. L’armatura blu e azzurra risplendeva attraverso la luce che filtrava dalla finestra mezza scassata, le placche argentee rendevano il giovane corpo ancora più vigoroso. Era probabilmente un vassallo - e anche piuttosto ricco.
«Oh, se vuoi posso non darti un rifugio!». Rispose tranquillamente, facendo impallidire dalla rabbia Len. Finse di non aver udito e pose al ragazzo un’altra domanda.
«Chi servi?»
«Naturalmente Sua Maestà e la Principessa». Fece un profondo inchino, sorridente.
«Indubbiamente». Assottigliò le palpebre.
La porta venne spalancata cigolando terribilmente per via dei cardini mezzi sfasciati da una persona, vestita di rosso vermiglio, come il sangue scrostato della spada dell’Antico Eroe del Regno che infilzò e squartò migliaia di nemici. Ora invece nelle mani insicure di Len, piuttosto deboli e pallide per un guerriero.
«Finalmente la Bella Addormentata ha aperto gli occhietti, eh».
«Non so voi, ma credo non abbiate molta fantasia in fatto di battute». Len comprese subito che il nuovo arrivato era una la nuova arrivata. Si poteva notare anche dall’acconciatura: corta e castana, ribelle e spettinata, ma di una certa femminilità. Era però indubbiamente più armata e all’apparenza violenta e impulsiva di lui e il vassallo. La sua spada era larga, sicuramente pesante e senza alcuna decorazione; l’impugnatura era di bronzo e semplice, ma dava l’idea di essere costosa e importante. Sarà per la gloria e l’orgoglio di cui era intrisa, delle impronte delle mani sicure che la impugnarono fino ad arrivare a quelle decise della ragazza.
«Molto divertente. Immagino tu non sappia dove ti trovi» Len non fece in tempo a rispondere che l’altra continuò «Ebbene, io e Kaito (il ragazzo scemo accanto a me) ti abbiamo salvato la vita da quel debolissimo mostro. Dovresti essere riconoscente. Comunque, ora ci troviamo in una città. Non sarà particolarmente lussuosa per via delle case spoglie, ma è molto ricca di monumenti e quant’altro. Ah, mi chiamo Meiko».
Kaito e Meiko… lo terrà a mente.
«Tu sei un cavaliere?»
La ragazza si riempì d’indignazione e gonfiò il petto quasi fosse un pavone particolarmente superbo.
«Sono un generale nonché grande stratega, prego! Un minimo di rispetto!» inspirò a fondo e assunse un tono falsamente cordiale e gentile «comunque, ci trovavamo nel bosco per un motivo preciso e segretissimo. Ora dovremmo andare per terminare questo importante compito».
Len dedusse immediatamente qual era la missione e a che scopo il generale volesse condurlo a buon termine il più presto possibile.
«Vuoi scoprire che è il nuovo eroe del Regno? Oh già, farlo perfino senza l’ordine di Sua Maestà! Quale disonore».
Meiko si irrigidì, l’armatura le dava una posa innaturale. Chi era mai quel ragazzo? Non dava affatto l’idea di avere poteri telecinetici né tantomeno di leggere nel pensiero. Non era possibile. Le parole fuoriuscirono spontanee dalle sue labbra poco rosee, senza che lei poté fermarle.
«Chi sei?».
Len rimase impassibile, addirittura divertito di fronte a quella scena e gli sguardi stupiti e impauriti di Kaito e Meiko. Rispose con assoluta calma, ostentando falsa sicurezza – quei due l’avrebbero potuto ammazzare quando più gli pareva o piaceva, oppure murarlo in casa e farlo morire di fame, anche se era più nelle loro corde la prima opzione.
«Il Nuovo Eroe del Regno».

~

Sua Maestà si voltò lentamente nella direzione dell'uomo, per avere più tempo a disposizione per fingere un sorriso calmo e deciso.
«Beh, c'è l'Eroe del Regno, no?»
«Si trova nella Città Brillante».
Sua Maestà si fece scura in volto. A testa bassa, si mise a girare in tondo per tutta l'enorme sala facendo venire al contadino il mal di testa.
«Ma quello, fra tutti posti, doveva andare proprio lì? Ah, che idiota...» continuava a borbottare, visibilmente infastidita.
Il contadino tentò di parlare, a voce tremante chiese il più gentilmente possibile una domanda che fece avvampare Sua Maestà – nonostante non fosse nelle sue intenzioni da bravo uomo laborioso.
«... E' depressa?»
L'interpellata si voltò di scatto, gli occhi iniettati di sangue. A chiunque sarebbe parsa il nemico. Iraconda, rispose in tono acido al contadino, gonfiando il petto per sentirsi più grande delle sue vere proporzioni. Faceva sorridere, con quell'abito ricamato e pregiato troppo grosso per lei e lo scettro pesante che penzolava dalle mani esili. Un ranocchio che si riteneva enorme come un bue.[1]
«Visto che sei così tanto in vena di umorismo, va' ad avvisare quell'ameba dell'Eroe!»
Il pover'uomo impallidì, imbarazzato cercò una scusa per difendersi dalle accuse di Sua Maestà – che evidentemente non pensava a un equivoco nell'interpretazione della domanda.
«Niente “ma”, villico. Corri, prima che io ti scuoia vivo! Ma guarda questi contadini quanto sono pigri. Il Re del Regno vicino si farà beffe di me!».
Subito l'uomo si dileguò, correndo fino a sentire le gambe implorare pietà nella direzione della Città Brillante. Mentalmente maledì Sua Maestà.
«E manco m'ha dato un cavallo per arrivare più in fretta, 'sta qui...».
Bisbigliò a denti stretti, per evitare di essere udito perfino dai passerotti che cinguettavano allegri sui rami degli alberi.

~

Il silenzio divenne a capo della stanza. Kaito e Meiko si erano irrigiditi, i loro corpi parevano statue. Len invece assunse un sorriso sornione pieno d’orgoglio. Erano rimasti pietrificati da quella frase detta in modo tanto sicuro e forte. Certamente non l’avrebbero più deriso per le sue capacità da guerriero, né tantomeno avrebbero tentato farlo sapendo che serviva Sua Maestà – che possedeva spie in ogni dove.
Il busto del generale si scrollò leggermente. La sua schiena si inarcò di pochi millimetri in avanti, mentre il vassallo cingeva al petto le braccia. Un sorriso si fece strada tra gli sguardi di queste bizzarre persone, mentre gli occhi brillavano sempre più, quasi a superare la luminosità del sole. Subito il silenzio venne rotto in modo netto e preciso come avrebbe fatto Meiko con la sua spada nell’infliggere una ferita mortale al nemico. Len impallidì, il sorriso calmo si diradò facendo diventare le sue labbra screpolate e sanguinanti tremendamente amareggiate. Quei due erano scoppiati a ridere. Quei due dannati erano scoppiati a ridere. Lì maledì a gran voce, ripetendo di essere stato scelto da Dio per la sua importante missione da compiere, mentre si alzava più energico che mai dal letto e tentava inutilmente di bloccare le risa beffeggiatrici. Perché ovunque andava tutti lo deridevano, anche quando era ormai Eroe?
«Be’, almeno sei perspicace» commentò la ragazza dopo essersi asciugata una lacrima. «sì, serviamo Sua Maestà e la Principessa, ma no, non ci ha incaricato di portare nella Città Brillante il Nuovo Eroe del Regno» Kaito non trattenne l’ennesima, irritante, risata «… volevamo solo sapere chi era questo fantomatico tipo. A quanto pare Sua Maestà ha scelto il primo contadinello che passava lì vicino».
A quella frase Len non seppe resistere. Il sangue fluiva nelle vene così forte che poteva sentire il cuore pulsare fra le risate del vassallo. I suoi occhi saettarono sulla ragazza, colmi d’odio.
«E sentiamo» chiese, con un tono che fece rabbrividire Meiko «tu sei abituata a vivere nel lusso come ogni figlia di papà?».
La stratega non seppe resistere alla provocazione. Estrasse la spada con un suono agghiacciante quanto cristallino, e Len fece lo stesso. Se non fosse stato per Kaito, avrebbero dato inizio ad una lotta. Questi pronunciò delle parole incomprensibili e improvvisamente i corpi dei due combattenti si mossero in mosse innaturali e anche piuttosto esilaranti.
«Voi contadini siete tutti uguali» disse, con estrema tranquillità «vi si affida una carica importante e voi rimanete estasiati dal potere» sospirò. «Vedete, quelli della piccola nobiltà come me vedono ciò come un modo per migliorare il mondo, non per poter essere acclamati. Noi lottiamo per la gloria».
«Seeh, certo» disse Meiko, con estremo sarcasmo e ricevendo occhiate fulminanti dal teorico mago della borghesia.
«Devo concordare con questa qui» disse Len, con uno sguardo divertito.
Kaito era tentato dal fulminarli con le sue formule piuttosto che con gli occhi, quando improvvisamente qualcuno bussò alla porta mangiucchiata dalle tarme. Si potevano udire i sospiri affannosi di colui che era all'esterno.
Meiko girò il pomello della maniglia con nonchalance, sbuffando. Len notò che la città di brillante non aveva nulla, se non gli occhi lucidi di chi aveva bussato alla port…
«Padre?»
«Diamine, sei tu l’Eroe del Regno? Ma in che guaio ti sei cacciato, Santo Cielo!».

 

~ Fine secondo livello.

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Attendere, prego…

 

Note:
[1] Come in una favola che avevo letto svariato tempo fa. Naturalmente la rana muore.

 

 


HAPPYNATALE  Sì, lo so che l'Icon non c'entra niente con la fanfiction, ma volevo augurare a tutti HAPPY NATALE e grazie a tutti quelli che hanno recensito/inserito nelle preferite-seguite-ricordate ; w ; Siamo alla notevole somma di otto recensioni! Naturalmente ringrazio anche i lettori anonimi. Eeee che scrivere, voglio sentire lo spirito matalizio che di questi tempi è andato in vacanza. E che l'inverno è una stagione stupendosa, la mia preferita in assoluto assieme all'autunno *A* - e la cosa divertente è che sono nata in estate. Ma passiamo alla fanfiction, eh. Non mi sono incentrata sulle descrizioni, non le ho rese troppo pompose, dato che il comico richiede uno stile un po' "leggero" (e io GRRR non sono abituata perché non ho mai scritto fiction comiche e gestirlo talvolta non mi fa impazzire (*´Д`)=з). Ah, ho scoperto una versione stupendosa della canzone, è di Kradness (Here! )  e mi sono iscritta subito senza indugi al suo canale YouTube, ve lo consiglio davvero vivamente perché MERITA LE SUE VERSIONI MERITANO e quindi ok.
Ho scritto questo capitolo ascoltando il Soundtrack di Assassin's Creed IV Black Flag, come videogame mi ha preso tantissimo infatti visto che voglio continuare a giocare ho mandato in Prussia questa Long-Fic ehm. Ancora Happy Natale a tutti, frantelli e frantelle che mi seguite nonostante la mia pigrizia! Abbiate fede in me, ohohoh.
 ~ Lady_Hitsuki_Who se lasciate recensioni vi regalo caramelle =A=

  
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