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Autore: Kamelye    24/12/2013    1 recensioni
Luce e Oscurità. Vita e Morte. Estate e Inverno. Facce della stessa medaglia.
L'ombra non può mai perire, finchè ci sarà un ultimo barlume di luce. E più fulgida è la Vita, tanto più totale è la Morte. Ma dopo la fine, c'è sempre un Inizio.
Tre anni dopo la sconfitta di Pitch Black, un'ombra nuova sta per oscurare la luce della Luna. Un potere più grande anche dei Cinque Guadiani. In loro aiuto, verrà invocata un'altra Immortale, antica quanto la Luna stessa, ormai dimenticata.
Un sussurro, sulle labbra dell'Ultima Luce: Solstyce, il Solstizio D'Estate.
Tra scontri, vecchi nemici e nuovi sentimenti, i Guardiani si troveranno a combattere la battaglia più grande.
Perchè la Paura non può sparire, finchè ci sarà un solo cuore che batte sulla Terra.-
JackXNuovo Personaggio
[Ogni capitolo della storia è stato revisionato e corretto. EPILOGO PUBBLICATO!]
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rise Of the Guardian: Eclipsed 

Chapter Eight; Versus (Parte 2)



Il Vento è la medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. 

La Pioggia è la medicina che lava le mia ossa stanche. 

Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco

Il ritmo del uo passo dentro mi accende. 

-Canto Apache






Era buio in quella parte del mondo in cui erano stati trasportati. Si trovavano sull'ampio tetto di un edificio squadrato, e davanti a loro c'era una vera e propria foresta di palazzi.

“Oh no…” sussurrò lo spirito dell’Estate. 

“Cos'hai Sol?” chiese Jack trafelato, accorrendo per sostenerla: si teneva ancora la testa fra le mani. 

“Siamo in una grande metropoli… Gli Hanwi-hen possono essere ovunque, dovremmo dividerci e trovarli…” riuscì a dire 

“Ma è pericoloso! Se li trovassimo, non riusciremmo a resistere ad un attacco da soli.” disse giustamente Dentolina. Solstyce annuì, massaggiandosi le tempie. 

“Dannazione, non riesco a pensare.” Sussurrò.

“Noi andare a coppie.” Propose Nord. “Se troviamo cattivoni, sparare un attacco più visibile possibile e altri correre in aiuto." 

Tutti, vista la fretta e la mancanza di idee migliori, furono d'accordo.

“Mi raccomando fate più attenzione del solito.” Aggiunse Solstyce "Ho la sensazione che stavolta anche Pitch verrà a farci una visitina…” disse, sfiorandosi l’addome con movimento talmente veloce da non essere notato da nessuno. 

“Non vedo l'ora di spaccargli la faccia!" disse Jack, battagliero. Tutti sorrisero e dopo essersi scambiati uno sguardo deciso, si divisero. 

Jack e Solstyce sfrecciavano velocissimi, attenti ad ogni minimo rumore o movimento sospetto. 

Dentolina e Calmoniglio controllavano ogni angolo buio. 

Sandy e Nord, passando per i comignoli, controllavano ogni bambino, per assicurarsi della loro salute. 

Stavano per andar via dall'ultima casa dalla finestra, dopo aver lasciato un bel sogno al bambino a cui avevano appena rimboccato le coperte; l’urlo raccapricciante del piccolo, svegliatosi di colpo dal bel sogno di Sandman, li fece voltare di colpo. Rimasero terrificati da ciò che videro: un orrido essere strisciante, così nero che lo si riusciva a distinguere nonostante la penombra, era a carponi sopra il bambino, puntellato sulle braccia e le gambe troppo lunghe e troppo fine. 

La testa presentava solo un ghigno, un orrendo ghigno e nient'altro, che gli attraversava completamente la faccia. Era teso sopra il bambino nell'atto di assorbire ogni suo attimo di felicità. 

I due Guardiani si pentirono molto di non essere riusciti a muoversi in tempo. La creatura, una volta finito il 'pasto', iniziò lentamente a girare la testa verso Nord e Sandy muovendosi a scatti come se fosse una marionetta. Ai due sembrò che sghignazzasse, per poi fiondarsi come un fulmine fuori dalla finestra aperta, infilandosi tra di loro. La seguirono a ruota urlando, più infuriati che mai, montando su una nuvola di sabbia dorata che sfrecciava alla velocità della luce. 

Inseguirono l'Hanwi-hen zigzagando fra i palazzi, finchè non si ritrovarono un un gigantesco parco, dove una quantità incalcolabile di quei mostri brulicava come un'enorme massa nera ribollente. 

Nord e Sandy si fermarono di colpo, spalancando gli occhi. Improvvisamente l'omino dei Sogni si ricordò del piano e sollevò un'enorme colonna di sabbia nel cielo, per poi farla esplodere in mille e mille fuochi d'artificio. 

Dalle due parti opposte della città, gli altri quattro Spiriti videro il segnale e si precipitarono nel punto indicato. 

Meno di un secondo più tardi, sei lampi di luce bianchissima squarciarono il buio. 

Solstyce e Calmoniglio si scambiarono uno sguardo e si gettarono all'istante nella mischia, falciando nemici a destra e a manca. 

“Non vale! Io voleva aprire danze, da!” Urlò Nord, con l'adrenalina da battaglia già in circolo e fiondandosi insieme a Jack e Sandy nella battaglia.

Dentolina cercava di proteggere tutti e di usare incantesimi offensivi nello stesso momento e si stupì molto del fatto che riusciva a sostenere la fatica. Calmoniglio, lanciatosi per primo all’attacco, era sempre rimasto davanti a lei, assicurandosi che nemmeno uno di quei mostri orrendi le si avvicinasse di un millimetro. Le si strinse lo stomaco e una nuova ondata di energia le permise di lanciare incantesimi ancora più velocemente. 

Pochi minuti dopo, Solstyce la raggiunse. Era piena di graffi e tagli superficiali; un po' di sangue le colava negli occhi da una ferita alla fronte, costringendola a pulirselo ogni secondo e sembrava terribilmente affannata. Subito Dentolina le curò la ferita, preoccupata: Solstyce non aveva mai il fiatone.   

“Ho bisogno del tuo aiuto Tootie.” Disse la ragazza, tenendosi la pancia per regolarizzare il respiro. La Guardiana dei Ricordi si fece subito più attenta. 

“Non ce la faremo mai a sconfiggerli in questo modo, sono troppi! Ci serve un piano, o ci faranno a pezzi. Io ti guardo le spalle, tu pensa, va bene?”

Dentolina strinse i pugni ed annuì, mentre l'amica si lanciava verso un piccolo gruppo di Hanwi-hen che si stavano avvicinando un po' troppo, sfuggite ai letali boomerang del coniglio di Pasqua. 

La Fatina dei Denti si ritrovò a pensare a tantissime strategie diverse, una più complessa dell'altra, ma nessuna le sembrava adatta. 

“Sono davvero tanti… sembrano attirati da Solstyce. Coraggio Dentolina pensa... Pensa!” Si diceva, spremendosi le tempie con i piccoli pugni. 

Ad un certo punto, Solstyce spiccò il volo per schivare un attacco; le creature la seguirono con lo sguardo, allungando le braccia ma senza riuscire a raggiungerla. 

“Sono diventati più agili, forti ed intelligenti, ma hanno perso la capacità di attaccare a distanza. Questo avvantaggia me, Jack e Solstyce, che possiamo volare. 

Se riusciamo ad attirare la loro attenzione su di noi, Nord, Sandy e Aster potranno attaccare senza essere disturbati, mentre noi li bersagliamo dall’alto!” 

“SANDY!” Urlò per farsi sentire attraverso il clamore della battaglia. L'amico si girò verso di lei, un punto interrogativo dorato sulla testa.

-CREA UNA NUVOLA DI SABBIA IN ALTO, PRESTO!- 

Sandy era interdetto e guardava Dentolina senza capire, ma eseguì. 

“SOL!” Chiamò, e la ragazza raggiunse in volo la Guardiana: “Sol, sai usare l'arco combinandolo con degli incantesimi?”

“Non ci ho mai provato ma posso tentare!"

“Bene! Jack, con me e Sol sulla nuvola!” 

I due spiriti non capivano cosa avesse in mente, ma Dentolina aveva il tipico cipiglio di qualcuno che sapeva dannatamente bene quello che faceva. Quindi eseguirono senza fiatare. 

La Guardiana lanciò un ultimo sguardo ad Aster, che glielo restituì deciso e pieno di fiducia. Dentolina sorrise e si diresse anche lei sulla nuvola. 

Solstyce era già concentratissima, l'arco in mano teso e pronto a scagliare una freccia che era apparsa direttamente incoccata. La scagliò e centrò uno dei tanti bersagli, ma l'incantesimo che aveva lanciato non si attivò. 

“Mi dispiace Tootie, non ce la faccio, o questo” disse indicando l'arco “o la magia” Dentolina annuì, massaggiandosi le tempie come era solita fare quando pensava. 

Intanto Solstyce continuava a scagliare frecce con una velocità incredibile, incoccandone anche tre alla volta e centrando sempre il bersaglio. 

Jack però si sentiva inutile lassù. 

"Io torno giù!” disse all'improvviso il ragazzo, che sfrecciò a dare man forte ai suoi compagni

“NO JACK FERMO!” cercò di urlargli Solstyce, ma ormai era troppo tardi. Infatti Dentolina aveva sacrificato gli incantesimi che avrebbero protetto loro tre, dato che grazie all’altezza non sarebbero serviti, per proteggere meglio i tre Guardiani rimasti a terra; non sarebbe a sostenere le difese magiche anche per lui, ma questo ovviamente Jack non lo sapeva. 

Difatti, non appena si avvicinò troppo ad uno degli Hanwi-Hen, fu preso e schiantato a terra. 

“No!” Urlò di Solstyce, in preda al terrore.  

“Sandy, un cavallo” gridò all'amico che eseguì materializzando un bel purosangue dorato, sul quale la ragazza salì con un balzo. 

Durante tutta la discesa continuò a scagliar frecce a velocità pazzesca contro qualsiasi cosa di scuro si avvicinasse troppo al ragazzo, che non accennava a muoversi. 

“Jack! Per la Luna, Jack!” disse, scendendo al volo dalla cavalcatura quando fu abbastanza vicina e inginocchiandosi al suo fianco, prendendogli la testa fra le mani. 

“Jack… dai visione in azzurro, rispondimi!” Sussurrò scuotendolo piano, ricordando una battuta che il ragazzo le aveva fatto tempo prima per tirarle su il morale. 

Gli Hanwi-hen si avvicinavano, inesorabili. Dentolina era esausta, e lo stesso erano gli altri Guardiani. Non si sognava nemmeno di provare ad usare la magia: era troppo stanca anche lei, ma materializzò una lunga spada dalla guardia crociata, mettendosi a protezione dello spirito dell’Inverno. “Che venissero” pensò; “Vediamo quanti me ne porto dietro”.

“Ehi…” la distrasse un sussurro. “Sono davvero una visione in azzurro, vero?” 

Il cuore di Solstyce iniziò a battere forte. 

“JACK!” Gridò la ragazza. Il ragazzo gli sorrise un po' mesto, ma vivo.

“Sei un cretino, altro che visione in azzurro. Per poco non ti facevi ammazzare…” Gli disse lei, e lo spirito dell’inverno sghignazzò. 

Alzò con fatica un braccio, sfiorandole una guancia. Il sorriso che gli regalò lei fu qualcosa di meraviglioso. 

Per un attimo si sentì così euforico che decise di farle uno scherzetto: soffiò dell’aria così fredda sul naso della ragazza da creare un piccolo strato di ghiaccio. 

“Ha! Ti ho preso il naso!” disse, e scoppiò a ridere,  trascinandola. Solstyce lo aiutò ad alzarsi e senza accorgersene, si tenevano entrambi la pancia dalle risate.

Gli Hanwi-hen, confusi da tutto quel divertimento, si fermarono, dando modo ai Guardiani di recuperare un po’ di fiato. 

Tuttavia, dopo qualche attimo, scomparvero tutti nel nulla.

I Guardiani si scambiarono sguardi increduli e si riunirono al centro della piazza senza abbassare la guardia. 

“Sei stato grande Jack” disse comunque Calmoniglio: l’idea di usare il suo potere di Guardiano del Divertimento per confondere i mostri era stata geniale. “Vedi che non si sistema tutto con i pugni, Canguro?” Lo canzonò quello; “Vuoi vedere come ti sistemo io, ghiacciolo?!” Rispose l’altro, levando i Boomerang, ma Sandy riportò tutti all’ordine. 

“Tu ragione, Sandy. Anche a me cosa non quadra... Lo sento in mia pancia.” disse Nord, mettendosi una mano sul pancione in rosso. 

Non l'avesse mai detto. 

Improvvisamente, la temperatura si abbassò.

Sei bagliori bianchi squarciarono nuovamente il buio pesto della notte. L’ansia era quasi palpabile, il silenzio totale… quando venne interrotto da un applauso. 

Lento e pieno di cattiveria, l'Uomo Nero emerse dalle tenebre.

“I miei complimenti. Davvero, sono sbalordito. Mai avrei immaginato che avreste resistito così a lungo ai miei piccoli tesori.” Pitch sghignazzò, evocando un Hanwi-hen con uno stizzoso gesto della mano. 

I Guardiani erano completamente spiazzati. 

Solstyce lo fissava con gli occhi pieni di una furia cieca. 

“Tanto di cappello a te, Figlia del Sole. Non ti smentisci mai.” 

Il Re degli Incubi sorrideva minaccioso, camminando lentamente in circolo. 

“Allora?” chiese con voce melliflua. “Non vedevate l'ora di 'spaccarmi la faccia’?" Rise. 

Jack emise un ringhio. Stava per scagliarsi su Pitch con tutta la sua forza, ma venne fermato da Solstyce che gli mise un braccio davanti al petto, sbarrandogli la strada. 

Jack cercò lo sguardo di lei e quando lo trovò, trasalì. 

Trasmetteva una rabbia senza fine, un desidero di vendetta tanto forte che avrebbe potuto incenerire la città, se avesse voluto. Un ringhio lo convinse ad allontanarsi:

“Lui è mio.”


In quel momento sembrava una bestia feroce, pronta a balzare sul collo della preda. Deglutendo, Jack raggiunse  i compagni. 

“Non l'avevo mai vista così. Sembra fuori di sè.” disse, spaventato. 

“Puoi biasimarla?” Lo apostrofò Calmoniglio. 

La sua rabbia si percepiva anche a qualche metro di distanza. 

Sandy gli mise una mano sulla spalla; una serie di figure apparve sulla sua testa, che il ragazzo decifrò come: “Abbi fiducia in lei."

Jack tirò su un sorriso sghembo, ma non riusciva a staccare gli occhi dalla schiena di Solstyce.

A furia di osservarla notò qualcosa a cui prima non aveva fatto caso: sotto la maglia si intravedevano dei rigonfiamenti, rivelati dalle ombreggiature date dalla luce della luna piena che splendeva sopra le loro teste. 

“Ma che cosa... Sono… sembrano… fasciature?!” Pensò. 

“SOL!” Tentò di gridare, ma era troppo tardi. 

Solstyce, materializzata in meno di un secondo una lama katana, era scattata come un fulmine verso Pitch, che colto di sorpresa dalla sua velocità, parò il fendente per un soffio con una falce di Oscurità solida. 

L'impatto fu così violento che nonostante avesse evitato la lama, il Re degli Incubi fu scagliato a parecchi metri di distanza. Approfittando di quel momento di distrazione, la ragazza puntò un braccio verso i suoi amici. I tatuaggi si illuminarono all'istante, e una folta vegetazione andò ad avvolgerli. 

“No Sol, ferma!” Urlò lo spirito dell’Inverno mentre tentava di congelare le piante senza successo.

“Fermo Jack!” Disse Calmoniglio. “Lo sta facendo per proteggerci.”

In effetti tra le piante c'era abbastanza spazio per vedere lo scontro all'esterno, e il bastone di Jack non le aveva nemmeno scalfite. 

“Ma non capite? E’ ferita all’addome!” Rispose lui gridando. Nord e Calmoniglio spalancarono gli occhi; Dentolina si portò le mani alla bocca: ecco perché aveva il fiatone e si teneva la pancia mentre rideva!


Sandy, invece che sorprendersi, abbassò lo sguardo.  

Lui c'era sempre stato, quando gli altri avevano perso le speranze con lei, quando faceva incubi così tremendi che riusciva a percepirli da chilometri, e senza che lei lo sapesse gli inviava la sua sabbia magica... 

Era il suo amico silenzioso, che le teneva compagnia con il linguaggio dei segni quando non poteva parlare, che la spronava, anche con durezza, a portare ogni anno l'estate nel mondo. Quando lei gli aveva chiesto di fare ciò che voleva che facesse, lui aveva accettato perché aveva visto una luce nei suoi occhi che credeva persa per sempre. 

E ora, mentre la vedeva combattere contro il loro peggiore nemico con una foga mai vista, si chiese se avesse fatto la scelta giusta.   

Guardò in alto nel cielo, dove la Luna risplendeva apparentemente disinteressata e pregò con tutto il suo essere l'Uomo nella Luna affinchè la proteggesse. 

Nel frattempo, Aster aveva stretto a sè Dentolina che tremava come una foglia. 

“Sei stata bravissima” Le sussurrava piano per tranquillizzarla. Lei gli sorrise, grata, e lo strinse più forte per poi riportare lo sguardo sul combattimento. 

Solstyce incalzava costantemente l'avversario, senza dargli un attimo di tregua. Pitch era avvantaggiato dalla distanza grazie alla falce che si allungava a suo piacimento, ma sembrava non aver fatto i conti con l’agilità della ragazza. Aveva mutato la katana in due lunghi pugnali che impugnava alla rovescia, e con balzi e piroette aggirava puntualmente la lama della falce. Era velocissima, al punto che il re degli Incubi faceva fatica a distinguerne i movimenti. 

Con le sue acrobazie arrivava così vicino a colpirlo che ogni volta Pitch era costretto ad erigere una barriera di Oscurità per eludere l'attacco. 

Tuttavia anche lo Spirito della Paura ci stava andando giù pesante. Incassava puntualmente ogni colpo superasse le sue difese e contrattaccava con prontezza con colonne di oscurità che evocava dal nulla. Ed anche per una come Solstyce era impossibile prevedere da dove sarebbero spuntate. 

Con una certa dose di abilità e fortuna, la ragazza riuscì a schivarle tutte. 

Con una mossa fulminea lo Spirito dell'Estate inanellò una sere di pugni che probabilmente Pitch non vide nemmeno arrivare. Barcollò, completamente scoperto e con un urlo e i tatuaggi illuminati la ragazza scaricò tutta la sua forza nell'ultimo pugno della serie. Lo colpì in pieno petto, e l'impatto fu devastante. Senza nemmeno dargli il tempo di toccare terra, con una serie di movimenti studiati la ragazza lanciò una sfera di fuoco dopo l'altra, che schiantarono definitivamente Pitch al suolo. 

“Si, vai così!” La incitarono i Guardiani. 

Seguirono attimi di silenzio carico di incertezza. 

Solstyce non si fidava. 

E' stato troppo facile. 

Infatti poco dopo, Pitch si rialzò sghignazzando. 

“Complimenti, davvero complimenti.” Disse. Rideva, ma negli occhi vi era un furia cieca, che mise in guardia lo Spirito dell'Estate. 

Con un urlo di frustrazione, improvvisamente Pitch fece sparire la falce e con un movimento fluido modellò un laccio di oscurità che si chiuse ad anello sul suolo intorno alla ragazza, stranamente a distanza. 

Tanti, lunghi tentacoli spuntarono dal laccio, attaccandola contemporaneamente. Subito Solstyce mutò la sua arma in un lungo bastone, con cui di difese egregiamente dai tentacoli, mentre Pitch all'esterno del cerchio li manovrava con tutta la foga che aveva in corpo.

Nord notò con apprensione che Solstyce era sempre più stanca. Dall'espressione sofferente della ragazza si capiva che ogni movimento le costava una fatica una fatica sempre maggiore.

“non toccare tentacoli! loro assorbire tua energia!” Urlò il Guardiano, ma era troppo tardi: le reazioni erano sempre più lente, al punto che i tentacoli le avvolsero completamente le braccia e le gambe, immobilizzandola. Il bastone bianco sparì in un lampo di luce. 

Solstyce era completamente indifesa. Pitch si avvicinava con un sorriso sprezzante. 

I Guardiani iniziarono ad attaccare convulsamente le piante che li tenevano a bada nel tentativo di soccorrerla, ma era tutto inutile, non cedevano. 

Anche Solstyce lottava con tutte le sue forze per liberarsi dal giogo dei tentacoli, mentre Pitch si avvicinava sempre più. 

“Solstyce. La tua Luce è sempre più fulgida.” Disse, inchinandosi con falsa deferenza. “Al punto da infastidire Hanwi. Sono sbalordito: questo sta a significare che sei un vero potenziale avversario. Non come gli altri, li dietro” continuò, indicando con disgusto i Guardiani. 

“Non li sottovalutare, Pitchsteiner! Sono più forti di quanto tu possa immaginare” sputò lei con cattiveria. 

“Oh si, si certo, come credi. Ma vedi, in questa bellissima serata sono qui con una missione particolare, che per tua somma fortuna non comporta la tua eliminazione.” continuò lo spirito della Paura, unendo le dita e passeggiando con calma intorno al cerchio in cui era imprigionata. 

“Preferirei passare l'eternità tra le peggiori pene dell'Inferno che fare qualunque cosa tu stia per dire!” Urlò Solstyce a testa alta, battagliera fino all'ultimo. 

“Oh, che ironia” disse Pitch con la calma di chi sa perfettamente di avere il coltello dalla parte del manico. 

“Sono convinto che farai entrambe le cose. Permettimi di rammentarti che c'è un piccolo segreto, fra me e te, di sui sono certo che solo Sandman è a conoscenza. Non è forse così?- La ragazza sbiancò.

I Guardiani erano ammutoliti: cosa diavolo aveva a che fare Solstyce con Pitch?!

Solo Sandy abbassò la testa.

“Oh, non pensavo che una cosa così piccola vi destabilizzasse così tanto. Non vi fidate, forse?” continuò l'Uomo Nero, ridendo dell'insicurezza dei suoi nemici. “E pensare che ha fatto tutto per proteggervi. Ma! Rimane il fatto che grazie ai poteri che mi ha donato Hanwi, ho acquisito la capacità di creare incubi così realistici... Beh, da essere veri. Non mi dite che non vi siete accorti delle fasciature che ha questa povera ragazza." li schernì con voce teatrale. “E voi vi ostinate a ritenervi amici? E pensare che si è sorbita tutti i miei attacchi al posto vostro”

Solstyce capì l’obiettivo di Pitch: si nutriva di sentimenti negativi e se li stava procurando.  

“Non lo ascoltate!” urlò Solstyce, attirando l'attenzione dei Guardiani, atterriti. 

“NO, ASCOLTATEMI INVECE!” urlò di rimando il Re degli Incubi. “Le ho fatto vedere e rivedere tutti i momenti più brutti e dolorosi della sua vita, con particolare enfasi su un piccolo cruciale elemento. E' incredibile come certe ferite lascino il segno, non è vero mia cara?” sghignazzò. Poi, senza alcun preavviso, la colpì con un calcio all'altezza dello stomaco.

Per qualche attimo, la ragazza vide completamente nero, e non sentì nemmeno i Guardiani gridare il suo nome. Sentì la ferita al ventre riaprsi e pulsare, il sangue colare giù caldo, proprio come quella volta. 

Jack, che non aveva ancora capito di cosa Pitch  stesse parlando, improvvisamente ebbe un flashback. 

Solstyce fu ferita gravemente in battaglia, e noi eravamo molto in difficoltà.”

“No... Non è possibile.” Pensò.

Eppure, gli occhi sofferenti di Solstyce gli dicevano che si, era possibile. Jack la guardava, sentendosi impotente. 

“Ora, mia cara, torniamo a noi.” Disse Pitch, alzandole il mento con una mano. “Ho per te una proposta.” Le sussurrò all’orecchio, di modo che solo Solstyce potesse sentire. 

“Sai cosa posso fare, Figlia del Sole. Posso entrare negli incubi dei tuoi compagni e fargli provare il dolore che tu hai stessa hai provato sulla sua pelle. Se volessi, potrei ucciderli” continuò, facendole una carezza sul volto accompagnata da una falsissima espressione dispiaciuta. “Ma! Per tua fortuna, sono in accordo con il mio Signore per lasciarli andare... se tu ti unirai a me.- Rise di nuovo, all'espressione sconvolta di Solstyce.

“Non serve che mi rispondi subito, dolcezza. Prenditi tutto il tempo che vuoi per pensare. Io intanto mi divertirò un po’” 

Improvvisamente, delle fiamme nere avvolsero la barriera di piante, consumandole inesorabilmente. Solstyce non aveva davvero più le forze di mantenerla. Ma rima che Pitch avesse l'opportunità di attaccarli, i cinque Guardiani scattarono fuori. 

Attenendosi alla strategia che Dentolina aveva elaborato con prontezza in quei pochi secondi, i quattro si gettarono a capofitto contro di lui ed iniziarono a combattere, mentre Jack volò come un fulmine verso Solstyce. 

Notò con orrore che la ragazza era semi-incosciente e piano piano, i lacci di Oscurità la stavano fagocitando. 

Quando capì che il ragazzo stava venendo da lei, subito Solstyce si riscosse.

“No… vai via” tentò di dire, ma era troppo tardi. 

Un laccio di oscurità avviluppò l’addome dello spirito dell’Inverno, poi le gambe e le braccia, fino a bloccarlo completamente. 

Ma Jack continuava a lottare, il braccio teso nel disperato tentativo di afferrare la mano di Solstyce. 

Sull’orlo delle lacrime, anche lei tese la propria. 

Le loro dita si sfiorarono, poi tutto venne inghiottito dalla luce. 

  
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