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Autore: ryuga hideki    25/12/2013    2 recensioni
-Resta sveglio!!!-
Urla di una donna alla quale avevano strappato la vita.
(...)
-Madre... posso farvi una domanda?-
-Certo!-
-Se dovessi fare qualsiasi...beh, se dovessi fare delle azioni non tanto positive...voi mi odiereste?-
-Oh, Loki! Cosa vuoi fare?- domanda ironica, dato che il figlio non le avrebbe risposto.
-Non importa cosa voglio fare! Rispondete e basta, vi prego!-
-Non potrei mai odiarti, Loki! Sei mio figlio e ti amo in quanto tale!- gli accarezzò una guancia. -Qualsiasi cosa succeda so che è per un motivo...- aggiunse come se sapesse già tutto, perchè in fondo lei sapeva.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Why?

 

 

La notte era completamente arrivata su Asgard, da quando Loki era scomparso dopo il presunto attentato al Re. Le guardie continuavano a stare in allerta in caso fosse tornato, cosa alquanto improbabile. Subito dopo la sua sparizione, si scatenò un'accesa discussione tra Odino e Thor. Si misero a parlare animatamente di Loki, sul fatto che dovessero andarlo a cercare e chiarire ogni malinteso che si era creato, secondo il giudizio del Dio del Tuono, ma il Padre degli Dei non aveva alcuna intenzione di riportarlo a casa, decisione alquanto fraintendibile che, appunto, fu interpretata male dal figlio. Avrebbe voluto cercarlo e sistemare ogni cosa, ma non poteva, non sarebbe cambiato nulla. Quello che stava succedendo era persino più grande di lui, non aveva alcuna possibilità di porre rimedio a quanto sarebbe accaduto. Loki aveva ragione, sarebbe stato travolto dalla Fine con i rimorsi e i sensi di colpa.

Dopo aver ascoltato i due Dei discutere, Frigga se ne andò nelle sue stanze private per rimanere un po' sola con i suoi pensieri. Si affacciò fuori dal terrazzo, appoggiando le braccia sul parapetto di marmo dorato guardando l'orizzonte e pensando al figlio. Pochi attimi dopo si voltò verso il suo enorme cespuglio di rose, colta di sorpresa da un rumore.

-Vieni fuori... siamo soli...- disse tranquilla. Detto ciò, uscì, da dietro al cespo, Loki con aria affranta. -Da quanto tempo sei qui?-

-Da quando me ne sono andato...- la madre gli si avvicinò e gli prese una mano.

-Cosa devi chiedermi?- gli domandò, sapendo già la risposta.

-Perchè fate domande di cui sapete già la risposta?- la guardò un po' irritato, ma allo stesso tempo dispiaciuto.

-Tu chiedi e io ti risponderò...-

-Perchè non me lo avete detto? Perchè tutte queste bugie? Perchè, Madre? Ditemelo!- era sull'orlo di una crisi, ma doveva controllarsi o l'avrebbero scoperto.

-Quando tuo padre ti ha portato da me... quando ancora eri un neonato...ti ho amato subito, come se fossi mio figlio. Non facevo altro che tenerti in braccio senza volermi separare da te, perchè avevo visto... Fin dalla prima volta che ti ho preso in braccio ho visto quale sarebbe stato il tuo destino; ogni volta che ti prendevo e cullavo...vedevo quello che sarebbe successo, quando piangevi vedevo il fato che ti si mostra a te in questi giorni, mentre quando ti tranquillizzavi ne vedevo uno diverso, più roseo e sereno. Era quello che volevo per te; non questo...- gli accarezzò una guancia affettuosamente, poi si voltò e guardò la città. -Decisi di parlarne con tuo padre e prendemmo la decisione di farti vivere al meglio la tua vita, in modo sereno e pieno di amore per cancellare quel terribile futuro che si sarebbe creato. Quindi avevamo deciso di tenerti all'oscuro di tutto ciò, perchè non pensavamo che si sarebbe presentato di nuovo il problema e che fosse la cosa giusta da fare- sospirò.

-E perchè non ha funzionato?-

Frigga si voltò verso di lui, guardandolo con occhi lucidi e pieni di colpa.

-Stava funzionando, per qualche anno non ebbi più quella visione, ma poi...- abbassò lo sguardo.

-Ritornarono quando seppi di essere stato adottato e quando successe quella cosa su Midgar...-

-Sì...- sussurrò appena, non avendo il coraggio di ammettere tutto ciò.

-Quindi è colpa mia...- indietreggiò shoccato. Frigga alzò lo sguardo su di lui, prendendogli la mano per tranquillizzarlo.

-No, Loki! Avremmo potuto evitare tutto ciò se ti avessi spiegato, prima, la verità su chi eri e che saresti stato sempre amato, indipendentemente da ciò che eri... Le scelte che hai preso erano comprensibili, chiunque avrebbe reagito in quel modo...-

-Madre...mi spiace...- una lacrima gli rigò il viso; si morse il labbro cercando di trattenere le altre. -Vi sto facendo soffrire di nuovo... tutto ciò che avrei voluto non fare...sta succedendo... sono un mostro...- strinse i pugni, chiudendo gli occhi per evitare di incontrare lo sguardo della madre. Lo faceva stare male, facendolo sentire ancora più in colpa di quanto non si sentisse di già.

-Oh, no! Figliolo!- lo abbracciò. -Non sentirti in colpa! Sapevo quello che sarebbe successo e so perchè stai facendo tutto ciò...-

Loki la strinse forte a sé, nascondendo il viso tra l'incavo del suo collo, cercando di calmarsi respirando a pieni polmoni il suo profumo. Grazie anche alle coccole della madre, riuscì a calmarsi. Si staccò e la guardò.

-Devo andare...- disse a malincuore, indietreggiando per poi voltarsi e darle le spalle.

-Loki, aspetta!- lo richiamò, allungando una mano. Il figlio si voltò verso di lei e le sorrise.

-Sì?-

-Prima che te ne vada...promettimi una cosa...- si mise una mano sul cuore.

-Tutto ciò che volete...-

-Promettimi che ascolterai ciò che ha da dirti tuo fratello...- il moro fece roteare gli occhi un po' spazientito per la richiesta, poi sospirò e fece un gesto confuso con la mano per acconsentire.

-Va bene...se è l'unica cosa che volete che faccia...-

-Grazie... Sta attento!-

-Certo...- salutò la madre con la mano e poi scomparve nel nulla. Si teletrasportò nel Hel per parlare con la custode delle anime disperse. Si fece luce con la magia, creando una sfera luminosa, e s'incamminò lungo il sentiero buio fino a che non trovò un albero gigante e nero. Si guardò tutt'intorno e vide delle lance infuocate disposte a cerchio che circondavano l'imponente pianta. Davanti ad essa c'era un trono fatto di ossa, mattoni e pelli di animale; era completamente sporco di sangue. A fianco ad esso vi era un piccolo tavolino di marmo, coperto con pelle di montone, su cui vi era una sfera nera.

-Regina Hel...-

-Chi osa entrare nei miei domini?- chiese una voce alquanto terrorizzante e fredda.

-Sono Loki, il Dio del Caos...dovresti conoscermi per via della leggenda...- continuava a guardarsi intorno cercando di trovarla.

-Loki...il figlio disgraziato degli Jötun e il secondogenito di Odino per adozione... Cosa ti porta qui, Asgardiano?- si mostrò a lui andando verso il trono. Era una Dea abbastanza affascinante, anche se non era bella. Aveva una carnagione pallida, talmente chiara che tendeva al verde. Metà volto era squamato, come se fosse la pelle di un serpente, e lungo la bocca vi era una profonda ferita che le mostravano i denti. Aveva un occhio verde e uno nero. Era alta e muscolosa; indossava un elmo con corna di cervo e un vestito tutto strappato. Teneva in mano un teschio rovesciato in cui dentro vi era del sangue. Si andò a sedere sul trono, accavallando le gambe. Loki fece un piccolo inchino col capo e poi tornò a guardarla.

-E' arrivato il momento che stavate aspettando...-

-Come fai a dirlo?- gli domandò, bevendo un sorso di sangue dal teschio.

-L'ho visto...ho avuto una visione...-

-Oh...e tu saresti la guida?- gli chiese con tono acido e scherzoso. Lui la guardò severo e, entrandole nella testa, la convinse.

 

 

 

Prima di tornare nelle sue stanze, Thor andò a fare una visita alla madre che, preoccupata, era seduta fuori sul terrazzo a fare incantesimi di protezione per il figlio. Bussò alla porta ed entrò.

-Madre...-

-Vieni, Thor!-

Il giovane andò da lei e si sedette vicino. Sospirò malinconico per poi mettersi le mani tra i capelli, con fare disperato.

-Ho combinato un casino! Non faccio altro che perdere Loki!!!-

-Thor... Non è colpa tua...-

-Di che stava parlando, prima?- la guardò confuso e con aria sconvolta.

-Te lo dirà lui...-

-Ma non vuole parlarmi!!! Non mi da retta!-

-Lo farà...sta tranquillo- gli accarezzò la schiena. Thor annuì e scosse la testa.

-Sono un idiota...-

-Perchè?-

-Ha sentito cose che ha interpretato male...e adesso...- sospirò sconsolato.

-Figliolo, l'unica cosa che puoi fare è parlarci...-

-Ma qualsiasi cosa gli dicessi, non mi crederà...- abbassò lo sguardo.

-Thor... fagli capire quanto tieni a lui, è l'unico modo...-

-Non posso perderlo...non lo sopporterei...-

-Lo ami?- lo guardò con un tenero sorriso allegro.

-Beh...sì...- arrossì un po'.

-Faglielo capire...ormai non abbiamo niente da perdere...-

-E come faccio a trovarlo?- la guardò senza speranza.

-Pensa come lui, se Heimdall non riesce a vederlo...ragiona come lui e lo troverai...-

-Mmh...ragionare come Loki...se fosse così semplice a quest'ora non sarebbe successo niente di tutto ciò...-

-Ora vai...-

-Ok...- diede un bacio alla madre e poi volò da Heimdall.

-Heimdall!!!-urlò speranzoso, ma sempre con aria abbattuta e preoccupata.

-Principe...- chinò il capo in segno di rispetto.

-Riesci a vedere Loki?-

Heimdall voltò il viso e cercò di scovarlo da qualche parte. Passarono dei minuti in silenzio con Thor che pregava ogni Dio per aiutarlo a trovarlo.

-Mi spiace...- disse il guardiano. -Si è celato ai miei occhi...-

-Dannazione!!!- si morse il labbro e iniziò a fare avanti e indietro, cercando di ragionare come il fratello. Dopo qualche minuto, molti minuti, gli venne una illuminazione. -Jotunheim!!! Apri il Bifrost e portami a Jotunheim! Loki è lì, lo sento!-

Heimdall aprì il portale e Thor corse verso di esso oltrepassandolo, diretto a Jotunheim.

 


Eccomi con il nuovo capitolo!(interrotto bruscamente ma ben così! XD) Buon Natale a tutti!! E spero che vi sia piaciuto anche questo!!! =) Nel quarto capitolo si scopriranno più cose...prometto! Non ho idea di quendo aggiornerò, forse il 31!

A Presto!!!

Ryuga

   
 
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