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Autore: Hydrogen96    25/12/2013    3 recensioni
One shot di 1048 parole (1050 titolo incluso) che narra la storia di una bambina, Amy, che in soffitta trova una piccola sorpresina.
Cosa trova? Mistero! Leggete e lo saprete!
Vi ringrazio.
BlueCross123
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Evil Mirror






Si era appena trasferita nella nuova casa.

I vicini erano molto cordiali, ci si socializzava in fretta e non c'erano problemi.
Dopo qualche giorno la bambina aveva iniziato anche ad integrarsi nella scuola, conoscendo compagni nuovi e simpatici.
Non le era affatto dispiaciuto e non se l'aspettava nemmeno.
La vecchia casa, quella in campagna, le mancava.
Però non così tanto come si era immaginata.
La cucina della nuova abitazione disponeva di un sacco di accessori che in campagna non si sarebbe mai neanche sognata.
Sua madre ne era lieta, e suo padre si stava dando da fare con gli oggetti in cantina.
Dopo qualche giorno sistemarono ogni cosa, ma nessuno era ancora salito nella soffitta.
Tranne lei.
Non aveva alcun impegno per domani, quindi perché non esplorare?
Prese la scala e vi si arrampicò sopra, per aprire la botola che l'avrebbe portata a destinazione.
Ciò che vide all'interno della soffitta la stupì, perché si aspettava fosse piena di cose vecchie, come in tutte le case. Ma lì c'era solo un telo polveroso. Quando accese la torcia si accorse che davanti al telo c'era una candela bianca e un coniglio di peluche, impolverato.
In un angolo c'era anche un libro dalla copertina rossa scuro e sopra di esso una collana di perle blu.
Mosse qualche timido passo in avanti, posizionandosi di fianco al telo appoggiato alla parete. Quando lo spostò, si spaventò.
Il telo cadde, e ciò che vide fu solo la sua immagine riflessa in uno specchio.
C'era una spazzola, e pareva che la polvere non l'avesse minimamente sfiorata ma di questo non se ne accorse.
La prese assieme al coniglio e uscì calandosi per la botola.
 
***


Una volta entrata in camera, ansimante, si buttò sul letto, adagiando il pupazzetto vicino a lei.
Il pelo era bianco, lo scosse un po', pulendolo dalla polvere.
Lo trovò carino fin da subito.
Amy aveva 8 anni, ed era timida. Non era riuscita a fare nessuna amicizia per questo suo problema, nonostante i compagni di classe fossero davvero il meglio che si potesse desiderare.
Decise di tornare in soffitta, magari avrebbe scoperto dell'altro.
In genere ai bambini piace andare alla ricerca di misteri, specie se sono più grandi di loro.
Si portò dietro un accendino e un sacchetto di caramelle ma appena arrivò di sopra inciampò e le caddero tutte, sparpagliandosi per la grande stanza. Appoggiò Jack -aveva chiamato così il coniglio- per terra e iniziò a raccoglierle.
Due occhi rossi si proiettarono nello specchio. Brillavano di luce propria, mentre della bava scendeva copiosamente da delle piccole ed affilate zanne. La creatura osservava la sua preda davanti allo specchio.
Quando la bambina tornò con le sue caramelle e si sedette di fronte allo specchio, l'essere era svanito nel nulla.
Accese la candela per fare più luce e prese il libro dalla copertina rossa.
Rossa come il sangue asciutto.
Quando lo aprì il suo sguardo si incatenò alle lettere scritte con l'inchiostro nero.
Nero come il petrolio, ma pareva ancora liquido.
'E quando ti girerai...'
Girò pagina.
'E quando ti girerai...'
Girò pagina.
'E quando ti girerai...'
Girò pagina.
'E quando ti girerai...'
Girò ancora pagina. Dopo aver continuato così era arrivata a metà.
La fiamma che bruciava il filo della candela danzava allegramente, scoppiettando ed emettendo guizzi di luce.
'...non ne uscirai più.'
Quella era l'ultima pagina.
Alzò il viso e posò lo sguardo sullo specchio.
Ciò che vide la fece urlare di puro terrore.
C'era una bambina davanti a lei.
Era il suo riflesso?
Amy aveva i capelli castano chiari e gli occhi verdi come smeraldi.
Ma la creatura che si ergeva innanzi a lei era totalmente diversa.
Aveva la statura di una bambina di 8 anni, sì, ma i suoi capelli erano color dell'ebano, arruffati come se non avessero mai incontrato un pettine sulla loro strada, e i suoi occhi erano privi di pupille.
Sorrise scoprendo i denti affilati. Dal suo corpo gocciolava una sostanza nera come nero era l'inchiostro del libro.
Quando Amy alzò le braccia in aria, in segno di difesa, incontrò una superficie liscia e fredda: Era lo specchio!
Lei era DENTRO allo specchio!
Paura.
Terrore.
Panico.
L'altra bambina si avvicinò a lei, strisciando i piedi sul pavimento. La torcia si era spenta e l'unica luce rimasta era quella della candela.
Soffiò.
Ora non c'era più alcuna luce.
Un urlo terrorizzato riecheggiò.
 
***


« Amy, tesoro, stai bene? » una voce gentile. La mamma. Era la mamma.
La bambina non rispose, sotto di sé sentiva il materasso. Strinse con le mani la coperta e aprì gli occhi.
« Forse hai fatto un brutto sogno, un incubo. Decisamente. » sorrise la donna.
Una mano attraversò i capelli castani, sudati, di Amy. 
Ci mise un po' a calmarsi, ma il 'sogno' l'aveva turbata. Era troppo reale.
Quando la madre uscì dalla stanza, tornò il buio.
La bambina si girò dall'altra parte, verso Jack. Ma il coniglietto non c'era più. Forse era caduto per terra.
« Un incubo... » mormorò, cercando di autoconvincersi.
« No Amy.. » disse una voce roca, come un glaciale sussurro.
Questa frase improvvisa la fece mettere a sedere sul letto. Sentì il proprio sangue gelare.
« No Amy.. Non è un sogno. » 

 
***
 
« Non ne uscirai più. »
Due occhi rossi, accesi di una luce puramente malvagia, la scrutarono.
Li vide per la prima volta. Ma quelle iridi rosse l'avevano già scrutata una volta.
« Non è un sogno. » ripeté una voce, diversa da quella udita. Era limpida e cristallina, come di una sua coetanea.
Quando si girò in direzione di essa, vide una bambina, la stessa che aveva visto prima.
Ella reggeva in mano una candela e con l'altra teneva un libro aperto.
Dalla sua bocca gocciolava il liquido nero, inchiostro, che cadeva direttamente sulle pagine del libro.
« Non ne uscirai più. » parlò l'altra voce, quella degli occhi rossi.
Appena la candela illuminò meglio, vide un coniglio bruno, le piccole zanne umide di bava, un sorriso malefico.
« E quando ti girerai... » la voce fioca della bambina si fece risentire, le parole testuali del libro.
Amy si girò terrorizzata, stava ansimando.
Gocce di sudore freddo scendevano lungo la guancia, accompagnate da lacrime ancora più salate. La paura le aveva bloccato le corde vocali, impedendole ogni suono.
I suoi occhi verdi rimbalzavano dalla figura della bambina a quella del pupazzo, come se fossero pallide da ping-pong. 
« ...non ne uscirai più.» mormorò il coniglio, in un ringhio gutturale. Le sue fauci si fecero enormi, e con un balzo fu addosso alla bambina, inghiottendola intera come un pitone con la sua preda.
« ...non ne uscirai più. » ripeté la bambina dai capelli arruffati, prima di spegnere la candela con un debole soffio.
Nella stanza calò il buio, accompagnato da uno spettrale silenzio.



N.d.A. Prima storiella horror decente che scrivo, era nata come creeppypasta ma poi boh non lo so. Sta a voi giudicare. Un ringraziamento speciale a chi recensisce, a chi ricorda o mette nei preferiti, e a chi legge. 


Buon Natale,
BlueCross123
   
 
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