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Autore: OfeliaMontgomery    25/12/2013    1 recensioni
Le due fate Nettle (femmina) e Fire (maschio) erano alla ricerca della figlia - Chiara, una delle fate più potenti nel nuovo ‘800 - di un uomo scappato alle grinfie di una delle streghe più potenti, Serafina Salem. Lei pensando di essere umana scopre per la prima volta il mondo di Wizard e insieme a Nettle e Fire cercheranno di scoprire i loschi piani di Serafina e sconfiggerla.
Scusate, non sono molto brava con le trame.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Witches and Fairies.'
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Chiara seguiva la Baronessa su per le grandi scale di pietra della sua Villa. La raffinata facciata della villa, con il suo importante portale era abbracciata da portici ad arco che conferivano alla struttura l’aria raffinata ed elegante. Un grande balcone proprio sopra al grande portone con finestre ad arco che riprendevano l’entrata della villa.
Ad aspettarle c’erano almeno cinque donne - cameriere - e un uomo grassottello e basso -maggiordomo -.
– Buona sera signora – chinò la testa rivolta la Baronessa e poi verso Chiara – signorina – disse il maggiordomo seguendo la donna e la ragazza mentre entravano nella villa. Le cameriere entrarono poco dopo: una portava una borsa con dentro un abito da sera, per la figlia della Baronessa.
L’entrata della villa era ampia, le pareti erano tappezzate con carta da parati a fiori con il battiscopa in legno. Sul lato destro dell’atrio c’erano due statue in marmo, la Psiche abbandonata e la Psiche svenuta di Pietro Tenerani. Sul lato sinistro invece appeso alla parete c’era un quadro in olio, Le Nutrici (Balie) di Rosi Pirro. Il soffitto era in pietra. Sulle pareti c’erano anche delle torce che al momento erano accese. Alla fine del corridoio c’era una porta a due battenti che portava al vero interno della villa. Al primo piano c’era la grande sala da ballo, le sale da pranzo, la biblioteca e un corridoio che portava ad un’altra sala con vista sul giardino; al secondo piano invece c’erano le stanze per la notte e un bagno, mentre nel piano interrato, c’erano le cucine e gli ambienti dove i domestici passavano gran parte della giornata lavorativa.
La Baronessa Veronesi e Chiara stavano entrando nella grande sala, completamente illuminata da un grande lampadario in cristallo.
La parte superiore delle pareti è decorata con stucchi dorati, la centrale era affrescata con scene di paesaggio.
La Baronessa diede dei precisi ordini a due cameriere che corsero velocemente verso la cucina.
– Stasera ci sarà una grande festa in onore del matrimonio di Elisabetta – disse urlando di felicità la Baronessa,  – Voglio che questa serata sia perfetta, in ogni minimo dettaglio, quindi - si girò verso le cameriere – non fate errori, sennò farò in modo che dopo avervi licenziato, nessun’altra persona vorrà avere a che fare con voi – disse la donna fulminando con lo sguardo quelle povere cameriere che annuirono tenendo la testa bassa.
Chiara borbottò qualcosa a bassa voce, poi senza farsi vedere da Maria Luigia - la baronessa - che stava dicendo alle altre cameriere rimaste come dovevano disporre i tavoli e le sedie nella grande sala da ballo, scappò via.

     
  
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