Siamo
entrati nello studio leggermente
bagnati, dai miei capelli penzolano alcune gocce di pioggia.
Morrison è andato subito verso la
scrivania, oltrepassando un Dante alquanto contrariato seduto sul
divano. Ha tirato fuori un foglio zuppo d'acqua dalla tasca
dell'impermeabile e lo ha poggiato sulla scrivania.
Io sono rimasta vicino all'entrata con
lo sguardo verso il basso, nel tentativo di evitare quello di Dante
che se solo potesse mi avrebbe già disintegrato.
-Non lo rifare mai più. Mi hai fatto
preoccupare- ha detto con il suo tono grave. E' davvero arrabbiato.
-Ho ventiquattro anni, posso andare a
farmi un giro in città quando mi pare e piace, se ne ho
voglia.-
-Non mi interessa, se ti succede
qualcosa ne sono responsabile io!- alzi leggermente la voce. Credi di
sembrare più autoritario così?
-Ripeto, ho ventiquattro anni, sono io
l'unica responsabile di me stessa. E poi cosa vuoi che mi succeda? Ti
sei dimenticato che caccio demoni e che maneggio pistole e spade come
fossero clavette? Smettila di fare così Dante, ti prego. Ti
comporti
come un bambino.-
-Piantatela voi due! Vorrei parlarvi di
una cosa seria se non vi dispiace!- sbotta Morrison d'un tratto.
Dante sbuffa pesantemente mentre io
raggiungo Morrison alla scrivania.
Il foglio portato da lui sembra essere
un volantino.
Un volantino di un night club.
-L'ho già visto questo posto- Ho
indicato il nome del luogo scritto in cima al foglio e subito loro si
sono voltati verso di me con sguardi sorpresi.
-Quando sono arrivata in città l'ho
incrociato più volte. Non è molto lontano dal
motel dove stavo
prima.- Sentita la spiegazione, Morrison si è rilassato, l'
altro
invece è rimasto con la fronte aggrottata, probabilmente
sovrappensiero.
-Ecco, stanno accadendo delle cose
strane lì: molti uomini scomparsi e che sono stati visti per
l'ultima volta mentre entravano lì dentro. Vorrei che per
ora
andaste solo a controllare, fate dei sopraluoghi e ditemi cosa
succede là dentro. Dopodiché si vedrà
il da farsi.-
-Molto bene.- Dante si alza in piedi
con uno scatto, con poche falcate arriva alla scrivania e afferra il
volantino.
Mi volto appena in tempo per vedere che
sta andando a mettersi il cappotto di pelle e sistemarsi la rebellion
sulla spalla. -Non si sa mai- .
Lo raggiungo per indossare il mantello
ma lui mi ferma strappandomelo via dalle mani.
-Ah-ha tu resti qui.- mi dice con un
tono che non ammette repliche.
-Come scusa? E perché mai?- rimango a
guardarlo mentre ripone il mio mantello sull'attaccapanni.
-Innanzitutto perché sei uscita da
sola facendomi preoccupare. E poi perché è solo
un sopraluogo e non
è necessario che ci andiamo entrambi.- Mi oltrepassa per
andare alla
scrivania e scambiarsi le ultime parole con Morrison, ma non riesco a
sentirli perché parlano a bassa voce. Lo vedo controllare le
pistole
e lascia delle banconote sulla scrivania. -Se hai fame ordina una
pizza.-
-Se è solo un sopraluogo, allora
perché ci vai armato?- Mi posiziono davanti alla porta, con
le mani
sui fianchi. Non mi piace questa situazione, non ho intenzione di
rimanermene qui con le mani in mano.
Mi raggiunge e si para davanti a me,
sovrastandomi -Per precauzione, non succederà nulla.
Fidati.- la sua
voce, bassa e roca incalza su quell'ultima parola. Fa per aggirarmi,
ma mi sposto insieme a lui -No Dante, te lo scordi, vengo anche io.-
Lo guardo fisso negli occhi, cieca di rabbia.
-Ehm, ragazzi io vi lascio allora...-
Dice Morrison sistemandosi il cappello in testa e dirigendosi verso
la porta -Fammi sapere- mormora a Dante passandogli vicino. Lui si
volta appena e annuisce, lo segue con lo sguardo finché non
si è
chiuso la porta alle spalle. Poi torna a guardarmi.
-Senti, non fare la bambina. E' una
discussione che non ha senso. Io vado a controllare e poi, in caso si
riveli necessario, andremo insieme a sistemare la situazione. Fine.-
-Dante qui quello che sta facendo il
bambino sei tu, stai facendo tante storie solo perché sono
uscita da
sola e con un po' di pioggia.-
-Beatrix, vado da solo. Fine della
storia, se non torno prima di mezzanotte raggiungimi là.-
E sei uscito dallo studio.
Non una parola esce dalla mia bocca,
solo un ringhio di irritazione, qualche imprecazione indefinita.
Afferro la prima cosa ch mi capita davanti, la stecca poggiata sul
tavolo da biliardo, e la lancio contro la porta da dove se
n'è
andato poco prima quel pezzo d'idiota.
Mettere il muso perché sono uscita
senza permesso, alla faccia dei quarant'anni Dante!
Il rumore della stecca che si spezza
miseramente in due rimbomba nella stanza e mi costringe a tapparmi le
orecchie.
Mi siedo sul bracciolo del divano nel
tentativo di calmarmi, ma è inutile. Inizio a vagare per la
stanza
con passo nervoso.
Mi guardo intorno e mi fermo rendendomi
conto di quanto la stanza risulti grande senza di lui che ci
gironzola senza motivo apparente, sia che stia seduto alla scrivania
mentre parla a quel vecchio telefono, con la sua voce bassa che
risuona e si può sentire dalla cucina, sia che stia
semplicemente a
crogiolare sul divano con una rivista aperta su una pagina a caso,
poggiata sulla faccia.
Vado in bagno, è meglio che mi faccia
una doccia calda, prima spacchi qualcos'altro.
-Dante-
-Aveva ragione ad essere
arrabbiata, a volte ti comporti come se avessi meno della sua di
età.-
Sospiro esasperato:-Non ti
ci mettere anche tu Lady, ho i miei motivi se sono voluto venire qui
da solo. E poi si può sapere perché sei qua?-
Mentre mi dirigevo qui l'ho
vista nel vicolo all'angolo del locale, intenta a tenere sott'occhio
la porta. Ma ovviamente essendo un night club è ancora
presto e
quindi nessuno è ancora entrato o uscito.
Quando le sono andato in
contro lei mi ha subito chiesto perché non ci fosse Bea con
me,
quindi le ho dovuto spiegare tutto.
-Ehi, io mi informo su cosa
succede in questa città, è ovvio che io stia qui.
Comunque riguardo
alla storia di Beatrix, faresti bene a chiederle scusa non appena ci
raggiungerà.-
-Lady, per l'ultima volta.
Non. Ti. Impicciare.- L'ho trafitta con lo sguardo.
-Ok,ok.- Si è messa seduta
per terra davanti a me.
-...Che stai facendo?-
Fa spallucce:-Aspetto. Il
locale aprirà almeno fra un paio d'ore. Manca ancora un po'
prima
che si possa notare qualche movimento là dentro.-
-Vuoi dire che non c'è
nessuno?-
Annuisce.
-Credo che andrò a dare
un'occhiata.-
Mi sono messo a gironzolare
lì intorno per un po', guardando attraverso le finestre, per
capire
se ci fosse qualcuno dentro. Ed in effetti qualcuno c'è. O
forse
sarebbe meglio dire qualcosa.
Sono demoni.
Sono tanti.
Ed anche apparentemente
forti.
Sulle labbra mi sorge un
mezzo sorriso.
Non c'è nessun modo di
entrare subito. Dovò aspettare l'orario d'apertura, ma in
effetti
non mi dispiace molto.
Torno nel vicolo e trovo
Lady esattamente dove l'ho lasciata.
-Vado a prendere Beatrix, ci
vediamo fra poco.-
Anche lei sorride e l'occhio
azzurro le si illumina come poche volte succede.
-Aspetta Dante...-
Esco dalla doccia calda
riluttante. Il getto bollente è riuscito a calmarmi, tanto
che sono
rimasta molto più del dovuto sotto il doccino, lasciando che
l'acqua
scorresse sui capelli, il viso, il collo e la schiena come un dolce
massaggio rilassante.
Mi asciugo i capelli in
fretta, prima che possa prendermi un colpo.
Vado in camera e ancora
avvolta dall'asciugamano mi stendo sul letto. Con un braccio a
penzoloni e l'altra mano a tamburellare nervosamente sulla pancia.
Da quando sto qui, non che
sia molto tempo alla fin fine, non sono mai rimasta sola. È
una
strana sensazione starsene qui, senza Dante che potrebbe sbucare da
dietro un angolo all'improvviso.
Chiudo gli occhi per qualche
secondo, ma quando li riapro sento le mie palpebre appesantite. Mi
addormento in pochissimi secondi.
Mi sveglio di soprassalto
quando sento il bussare insistente alla porta dello studio.
Realizzo qualche istante
dopo. È tornato Dante.
Corro alla porta, la apro
con forza.
-Se al posto mio ci fosse
stato lui, sarebbe stato di gran lunga più interessante.-
dice
indicando me, semplicemente vestita di un'asciugamano bianco.
Davanti a me, con dietro la
sua moto ancora col motore acceso, c'è Lady.
-E... Dante?-
-E' rimasto laggiù. Adesso
tu ti cambi, ed in fretta visto che lì hanno aperto da un
pezzo
ormai, e andiamo là.-
Mi ha trascinato in camera
dove mi sono cambiata velocemente, indossando gli stessi vestiti
messi quella mattina.
Siamo montate in sella e nel
giro di una manciata di minuti siamo arrivate. Abbiamo trovato Dante poggiato con le
spalle al muro di un vicolo, quando ci vede arrivare ci raggiunge e
mi aiuta a scendere dalla moto.
Lo guardo dritto negli occhi
e gli mollo uno schiaffo.
Non ho potuto ignorare la
risata di Lady alle mie spalle.
-Ma che diavolo...?!- si
lamenta Dante massaggiandosi la guancia, lievemente arrossata.
-Non fiatare- Lo fulmino con
lo sguardo.
-Te lo sei meritato- Dice
Lady -Bea vieni con me, tu Dante puoi iniziare ad entrare-
Sento una specie di grugnito
fuoriuscire dalle labbra serrate di Dante.
-Dai andiamo- Lady mi
afferra per un braccio e mi porta con sè, non so
perché ma la cosa
non mi convince molto.
L'angolo
di Lilith,
Buon
Natale, Merry Christmas, Joyeux Noel, Feliz Navidad e Meri Kurisumasu
a tutti!
Ancora
una volta mi sono fatta desiderare, MA! Stavolta ho una
giustificazione giustificabile (?) Ho iniziato una nuova long e mi
sto dedicando molto a qualche One Shot e Flashfic, visto che mi
occupano poco tempo (Seh, magari) e preferisco finire prima quelle e
magari farvi aspettare un pochino di più per le long e dato
che voi
siete così amorevoli e gentili mi perdonate vero? -faccina
cucciola-
Btw,
immagino abbiate capito tutti cosa stia per succedere (zozzoni) nel
prossimo capitolo accadranno moooolte cose (zozzoni x2) quindi non
abbandonatemi e continuate a seguirmi -faccina cucciola x2-
Che
dire, al prossimo capitolo people, aspetto le vostre recensioni **
Hasta la Vista! -sparisce-