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Autore: Muccachan    26/12/2013    1 recensioni
Dopo aver finito di portare i regali nella spazzatura, Sasuke si stese sul letto. Non amava la televisione e quella volta invece di fissare il soffitto e ripensare come ogni giorno a quella terribile notte, prese il Piccolo Principe e iniziò a leggerlo.
Il manga Naruto in venti prompt, partecipante alla challenge Slice of Life indetta da areon.
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prompt: Regali di Natale
Titolo: Ciò che conta è il sentimento
Autore: Muccachan
Fandom: Naruto
Personaggi: Sakura, Sasuke
Genere: Fluff, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: La storia partecipa anche al contest http://freeforumzone.leonardo.it/d/10766678/Christmas-Day-/discussione.aspx indetto da Paprika.Chan
Lunghezza (conteggio parole e numero pagine): 1299


 

Sasuke fissava qualcosa fuori dalla finestra. Faceva sempre così quando il maestro Iruka non diceva niente di utile alla sua formazione come ninja. Effettivamente stava parlando, come ogni anno in quel periodo, del Natale. Sasuke non aveva mai avuto un grande amore per quella festa. Gli anni precedenti, almeno, poteva percepire il calore della famiglia. Ma quella volta sentiva di detestare quella ricorrenza. Forse la cosa che meno sopportava erano i suoi coetanei che si scioglievano all’idea dei regali e dei dolci. Niente di più schifoso, per l’unico Uchiha rimasto a Konoha.
-A Natale si è soliti fare un regalo a chi più si vuole bene-  Disse Iruka come se fosse la prima volta che si festeggia e nessuno sapesse quali fossero le tradizioni.
Sakura era entusiasta all’idea, ci pensava ormai da un bel po’ di tempo. Immaginava la faccia stupita che avrebbe fatto il suo Sasuke alla vista del suo splendido regalo. Poi lui l’avrebbe abbracciata e le avrebbe detto che da grande l’avrebbe sposata. Girò lo sguardo verso l’amato, che continuava a fissare chissà cosa là fuori. Sakura immaginò che stesse vedendo il suo volto nelle nuvole, che la stesse sognando esattamente come faceva lei. Sentì un tuffo al cuore quando Sasuke incontrò il suo sguardo. Nemmeno con tutta la volontà del mondo sarebbe riuscita a girare gli occhi lontano da quelle due pozze color ossidiana…
-Haruno?...Sakura Haruno! In quale pianeta sei finita?- Iruka stava urlando per ottenere la sua attenzione e tutti quanti la fissavano. Un risolino generale si sentì per tutta l’aula.
-Mi scusi sensei- Arrossì un po’, sentendosi in imbarazzo. Ecco perché l’Uchiha la fissava.
-Bene, dopo questa interruzione possiamo continuare. Ogni anno ci si pone il problema su cosa regalare. Dovete sapere che ciò che conta non è la bellezza dell’oggetto o il prezzo, ma l’amore che noi mettiamo nel regalare quella cosa.
Ecco qual era il suo problema. Domani sarebbe stato Natale e non aveva la minima idea di cosa regalare al suo amato. In realtà non è che tra loro ci fosse chissà quale rapporto, per cui non lo conosceva abbastanza bene da sapere i suoi gusti. Questo la depresse, aveva pensato a vari doni, ma nessuno la convinse. Le venivano in mente le solite cose che si regalano e a lei questo non era sufficiente, doveva stupirlo e farsi notare. Ma come?
Poteva chiedergli se voleva qualcosa in particolare. Sarebbe andata da lui e… sarebbe diventata rossa come un peperone, avrebbe balbettato e l’avrebbe considerata come un’imbecille.
L’intervallo era ormai suonato, Iruka aveva terminato la sua rivoluzionaria lezione sul Natale e Sasuke era in procinto di uscire. Peccato che gli si piazzò davanti Ino, l’ex migliore amica della Haruno e molto più estroversa di lei, che gli domandò direttamente che gli sarebbe piaciuto per Natale.
-Niente.
-Come niente, Sasuke-kun?
-Devo andare.
E se ne andò, lasciando secca la povera Ino. Infondo era quello che piaceva alle ragazze, la sua freddezza e il suo menefreghismo.
 
Sakura prese la sua colazione e uscì nel giardino.
Gli alberi erano spogli, non c’era un filo d’erba nemmeno a pagare. Non le piaceva per niente l’inverno, almeno in primavera avrebbe potuto trovare un minimo d’ispirazione. Tutti gli animali erano in letargo, nessuna farfalla, né libellule, api, scoiattoli…
Come un fulmine rischiara improvvisamente il buio della notte, finalmente Sakura capì cosa avrebbe regalato a Sasuke.
Qualche ora dopo, terminate le lezioni, si precipitò nel negozio di stoffe e acquistò un velluto marroncino e uno beige.
Tornata a casa, andò nella sua stanza portandosi dietro i tessuti e una confezione di ovatta, che aveva preso dal bagno. Su un foglio provò a disegnare uno scoiattolo e quando le parve di riuscire a farlo bene, copiò il disegno sulla stoffa marrone.
Avrebbe realizzato un bellissimo pupazzo a forma di scoiattolo! Il corpo marrone e il pancino beige. Già immaginava che il suo amato sarebbe andato a dormire abbracciando il suo pupazzo e che l’avrebbe sognata mentre loro due da grandi lo regalavano al loro figlio…
Di nuovo si perse nei suoi pensieri e il tempo passava. Doveva sbrigarsi, domani sarebbe stato Natale e se continuava con quella lentezza non ce l’avrebbe mai fatta.
Il disegno sulla stoffa lo aveva fatto, ma non sapeva come proseguire. Non aveva mai preso un ago in vita sua, né aveva mai visto qualcuno cucire. Riprovò più e più volte, ma ogni volta quella cosa marrone sembrava tutto tranne che uno scoiattolo. Consumò tutta la stoffa, ormai non poteva più fare quel peluche.
Si gettò sul letto e pianse. Adesso non aveva nulla da regalare a Sasuke e lui avrebbe pensato che lei non gli voleva bene. Pensò addirittura di non farsi più vedere in giro per la vergogna. Sì, sarebbe rimasta chiusa in casa per sempre, così avrebbe evitato di provare la vergogna di rivedere l’Uchiha.
 
La madre di Sakura salì nella sua stanza per svegliarla. Trovo un disastro di velluto marrone sparso sulla scrivania e così tanta ovatta che pareva avesse nevicato. Le bambina dormiva vestita. Non si era nemmeno messa il pigiama, era crollata dal sonno. Quando la svegliò, la figlia le raccontò tutto.
-Hai passato la notte a creare un peluche per quel Susuke?
-Si chiama Sasuke… mamma che devo fare? Mi odierà!
-No, non ti odierà. Fagli gli auguri e basta.
-Devo fargli un regalo, compra qualcosa, ti prego.
La madre sospirò, non pensava che la sua bambina avesse già iniziato a pensare all’amore. Stava quasi per mettersi a piangere.
-Perché non gli doni qualcosa d’importante per te?
-Come?
-Prendi un oggetto a cui sei legata e daglielo. Se in quella cosa c’è il tuo sentimento, sarà certamente diverso da qualsiasi altro regalo costosissimo.
Sakura sgranò lievemente gli occhi. Pensò che forse aveva ragione. Rifletté due secondi, su cosa poteva essere e le venne in mente il suo libro preferito.
Lo aveva letto qualche hanno fa e lo custodiva gelosamente. Non lo avrebbe dato a nessuno, ma forse adesso...
 Andò nel cassetto del comodino e lo prese. Le venne il dubbio se davvero volesse separarsene, ma alla fine decise che glielo avrebbe dato come dimostrazione d’amore. Nemmeno lo incartò, così davvero si sarebbe distinta dalle altre.
 
Sasuke era uscito di buona mattina. Si era ritrovato pacchi e pacchetti sul ciglio della porta. Non gli aprì e nemmeno si prese il fastidio di entrargli in casa. Camminava vicino al lago, non c’era quasi nessuno per strada.
-Sasuke-kun!
Si voltò e vide una bambina con i capelli rosa che aveva qualcosa in mano. Guardò intorno per vedere se c’erano strade laterali per scappare, ma non ne vide nessuna. Doveva sorbirsi Sakura, appena se la toglieva di dosso, però, sarebbe corso a casa per non essere perseguitato da altre ragazze.
-Buon Natale- disse con un po’ di affanno.
-Grazie.
-Ecco, qu-questo è per te.
Prese il libro e gli diede un occhiata veloce. Almeno non erano bracciali, collane, orologi che avrebbe subito buttato nell’immondizia.
-Il piccolo principe- disse Sasuke, leggendo il titolo. Notò che non era appena comprato, era stato usato.
-Quello è-è il mio libro preferito, così ho deciso di regalartelo. Mi fa pi-piacere se lo tieni tu- stava balbettando come una stupida e il volto stava raggiungendo i 100°C di temperatura.
-Grazie. Buon Natale anche a te.
Sasuke si voltò e proseguì il suo cammino. Sakura era al settimo cielo, se fosse rimasto lì ancora un altro secondo si sarebbe sciolta di fronte a lui. Aveva accettato il suo regalo! Ritornò di corsa a casa e ringraziò la madre per la sua splendida idea.
 
Dopo aver finito di portare i regali nella spazzatura, Sasuke si stese sul letto. Non amava la televisione e quella volta invece di fissare il soffitto e ripensare come ogni giorno a quella terribile notte, prese il Piccolo Principe e iniziò a leggerlo.
 
Eventuali note dell’autore (o alla fine se contengono spoiler):
 Prima di tutto vorrei spiegare alcune scelte che ho fatto nella fanfic. Ho scelto lo scoiattolo come pupazzo perché Sasuke significa proprio scoiattolo, mentre ho scelto il Piccolo Principe perché è un libro adatto a dei bambini di 8 anni, ma anche pieno di insegnamenti importanti. Sakura forse l’ho resa troppo timida (balbetta e arrossisce tipo Hinata XD), mentre Sasuke l’ho fatto più gelido di quanto non sia normalmente. Nonostante questo spero vi sia piaciuta :D
P.S. Buone feste a tutti! ^-^


 
   
 
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