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Autore: mangakagirl    26/12/2013    11 recensioni
-Se mettessi un po’ di polvere di stelle nei tuoi occhi e ti facessi rivedere il sole, torneresti a sorridere?- domanda all’improvviso serio, fissando davanti a sé, mentre io sento il cuore farsi veloce contro lo sterno e la saliva azzerarsi nella bocca.
-C-cosa?- ridacchio sconcertata mentre lui apre la finestra piano e il freddo ci travolge repentino nella nostra posizione alquanto pericolosa ora, dato che quasi sporgiamo giù dal davanzale e potremmo facilmente volare giù alla minima perdita dell’equilibrio.
Sto per sgridarlo e ordinargli di chiudere immediatamente, ma quando i fiocchi di neve entrano in camera e mi passano davanti agli occhi repentini e numerosi e lui si sfila gli occhiali fissandomi con quegli occhi blu da fare paura, mi blocco all’improvviso, pietrificata.
***
RanxShin
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STARDUST


 
RanxShin
 
Mi getto sul letto dalle coperte lilla sfinita, sbuffando sonoramente verso l’alto per far volare via delle mie labbra una ciocca color cioccolato che si è attaccata su di esse mentre mi lasciavo andare sul materasso.
E anche il Natale di quest’anno è passato, penso chiudendo gli occhi e ascoltando con attenzione il rumore della porta della camera di mio padre che si chiude con forza dopo che ha urlato a Conan di muoversi ad andare a letto.
Sorrido afferrandomi la stessa ciocca che prima mi si è attaccata alle labbra e la rigiro osservandola tra le dita pallide come il latte e gelide come la notte fuori dalla mia finestra, dove il cielo promette neve da un momento all’altro.
Sono contenta che a Conan il CD del suo gruppo preferito sia piaciuto, l’ho cercato come una pazza in 14 negozi diversi prima di trovarlo!
A papà la cravatta nera è andata a genio come sempre: d’altronde, come dice lui, un detective del suo calibro ha sempre da mantenere un’immagine decente.
Peccato che la sua decenza vada a farsi benedire non appena mette piede in casa e si scola una cassa di birra…
La mamma mi ha mandato un messaggio di ringraziamento per la catenina che le ho spedito a Sapporo, dove si trova per lavoro da quasi due settimane; Sonoko ha adorato la borsetta di perline che desiderava da tempo e che ho dovuto accaparrarmi alla morra con Kyogoku, che ha avuto la mia stessa di idea e che non voleva saperne di cercarsi un altro regalo da farle.
Fortuna che ho vinto io o chissà quanto mi sarei dovuta scervellare per trovarle un altro regalo ad un prezzo accessibile e che soddisfacesse i suoi desideri…
Mi rigiro sul piumone lilla e chiudo gli occhi, ispirando a pieno l’odore di pulito che emana ad ogni mio movimento. Sento il cuore battere contro di esso e rimbombare nel mio orecchio come un tamburo, sento il mio respiro lento e regolare sbattere contro la coperta e ritornarmi in faccia, sento un’infinita tristezza avvolgermi come un mantello: Shinichi è mancato da casa anche questo Natale.
Sospiro chiedendomi se davvero, come mi ha assicurato, è passato da casa per ritirare il mio regalo e lasciarmi il suo.
Questa situazione è assolutamente straziante ormai, non riesco più a sostenerla da tempo…
Mi alzo e mi passo come al solito l’intero dorso della mano prima sotto l’occhio destro, poi sotto quello sinistro per asciugare la pozza di lacrime che è traboccata ancora una volta; mi avvicino lentamente alla finestra dalla mia camera buia e mi siedo sul davanzale raccogliendo le gambe al petto.
Un brivido parte dal fondo schiena, appoggiato sul marmo gelido, risalendo repentino sino alle spalle, costringendomi a stringermi in esse e a portare le ginocchia sotto al mento per tentare di scaldarmi.
Getto lo sguardo fuori e poso gli occhi sulla via illuminata solo da un lampione giallo pallido: il resto è tutto in penombra e non anima viva gironzola per la via.
Questa è Beika e in particolare in questo angolo di quartiere, non ci sono né luci né decorazioni da fotografare: non c’è nessuno ed è tutto spento.
Spento come il mio cuore.
Un fiocco di neve perfetto, lento e candido tanto da sembrare brillare sullo sfondo scuro della notte, scende proprio davanti ai miei occhi stupiti: nevica.
Osservo il piccolo miracolo della natura cadere sino sulla strada, poi comincio a seguire uno per uno tutti gli altri fiocchi suoi fratelli che scendono leggeri dal cielo, come fossero doni dei Kami che cercano di alleggerire il mio dolore con questo spettacolo meraviglioso.
Credo che potrei rimanere incantata a seguire questi frammenti di cielo per l’intera notte, sperando magari di rivedere in qualcuno di essi il viso di quel detective ruba cuori che, con la magia dei suoi occhi blu, ha rubato il mio tanto tempo fa.
Alzo lo sguardo verso le nuvole bianche e blu che fanno nevicare e per un secondo, in mezzo ad esse, scorgo proprio il tuo sguardo furbetto e stregante che mi scruta attento. Mi metto in ginocchio sul davanzale e poggio i palmi gelidi sul vetro ghiacciato della finestra, creando una grossa bolla di vapore su di esso mentre sospiro attaccandoci la fronte contro.
Vorrei sapere se mai ti rivedrò ancora Shinichi… Sono passati ormai più di 12 mesi dall’ultimo volta in cui ho potuto guardarti in faccia e ammirare i tuoi lineamenti perfetti, ascoltare la tua voce bellissima…
E quella volta, proprio con quella voce, mi dicesti “Il cuore della donna che amo, chi mai potrebbe dedurlo accuratamente?” e io non ti risposi nulla.
Ti avevo appena insultato, avevo appena deciso di dirti addio, eppure tu non hai demorso e mi hai rincorsa per quel ponte di una città che non ci apparteneva: Londra! Chi mai l’avrebbe detto che quella città così distante da noi sarebbe stata testimone della tua dichiarazione…?
Nonostante il mio cuore sia in tuo possesso, sento ancora una calda fiamma dentro  quando ti penso o quando qualcuno parla di te inconsapevole di cosa provo davvero nei tuoi confronti.
Ma perché non capisci quanto tu sia importante per me?
Perché non ritorni da me dopo che manchi da ben due anni, due lunghissimi anni?
Ormai abbiamo 19 anni, siamo adulti: non voglio che rinunci al tuo sogno, vorrei solo poter stare con te…
Un calore sul braccio mi fa sobbalzare vistosamente e voltare di scatto verso i nuovo arrivato che si è intrufolato di soppiatto nella mia camera. Non appena incrocio i suoi occhi blu come l’oceano, sento un tuffo al cuore e sbarro la bocca incredula: ancora una volta mi sembra di avere te davanti.
-Ran- dice piano con un sorriso triste il piccolo intruso, levando le dita dal mio braccio -Stai bene?-
-Conan-kun- sussurrò agitata senza nemmeno fare caso al fatto che ha tralasciato per l’ennesima volta negli ultimi tempi il “neechan” -Sono le 2 passate, dovresti essere a letto!- esclamo lanciando un’occhiata alla sveglia sulla scrivania.
-Anche tu dovresti- mi sorride furbetto mentre io sento la gola seccarsi: in effetti lo stesso dovrebbe valere per me.
-Se papà ti scopre fuori dal letto…- continuo cercando di coprire la mia altrettanta colpevolezza.
-Oooo, l’Occhan è già nel Mondo dei Sogni da un pezzo- ridacchia noncurante di una possibile strigliata, salendo anche lui con le ginocchia sul davanzale e poggiando i palmi della mani accanto ai miei, contro al vetro che subito si appanna al suo calore. Osservo la condensa che si è appena formata qualche secondo, poi alzo lo sguardo su di lui e lo vedo sorridermi sereno, terribilmente bello.
-Nevica- dico allora io, cercando di giustificare la mia posizione infantile mentre abbasso lo sguardo in strada, dove i fiocchi di neve hanno già formato un sottile strado bianco sull’asfalto. Conan si sporge col capo contro il vetro per vedere anche lui la via imbiancata, in fondo ha ancora solo 9 anni ed è più basso di me, poi sorride e alza gli occhi verso l’alto.
-Sembra che le stelle si stiano staccando dal cielo e stiano venendo giù una ad una, non trovi?- domanda all’improvviso incrociando i miei occhi azzurro-lilla con il suo sguardo sorridente e terribilmente adulto.
Ricambio l’occhiata con sorpresa tentando di metabolizzare cosa mi ha appena detto, poi annuisco guardando un fiocco di neve e vedendolo per la prima volta come una stella: so già che d’ora in poi ogni fiocco lo assocerò ad una stella…
Mentre la meravigliosa tempesta di neve aumenta, la manina di Conan si sposta sopra la mia ancora premuta contro la vetro e io accolgo il suo calore con un sobbalzo: il mio fratellino mi fa sempre strani effetti in momenti come questi, quando è talmente simile a lui da sembrare davvero Lui…
-Se mettessi un po’ di polvere di stelle nei tuoi occhi e ti facessi rivedere il sole, torneresti a sorridere?- domanda all’improvviso serio, fissando davanti a sé, mentre io sento il cuore farsi veloce contro lo sterno e la saliva azzerarsi nella bocca.
-C-cosa?- ridacchio sconcertata mentre lui apre la finestra piano e il freddo ci travolge repentino nella nostra posizione alquanto pericolosa ora, dato che quasi sporgiamo giù dal davanzale e potremmo facilmente volare giù alla minima perdita dell’equilibrio.
Sto per sgridarlo e ordinargli di chiudere immediatamente, ma quando i fiocchi di neve entrano in camera e mi passano davanti agli occhi repentini e numerosi e lui si sfila gli occhiali fissandomi con quegli occhi blu da fare paura, mi blocco all’improvviso, pietrificata.
Non sento più il freddo che mi travolge e nemmeno la sensazione di bagnato che i fiocchi lasciano sulla mia pelle non appena ci si poggiano sopra: osservo solo quegli occhi che mi scrutando sorridendo tristi, attraversati da piccole stelle bianche che si posano sulle lunghe ciglia e sui capelli corvini che li coprono ribelli.
Il mio cuore riprende a battere e si scalda come se davvero il sole vi stesse puntando sopra i suoi raggi caldi e dorati: quel sole è Lui, il ragazzo che aspetto da mesi e mesi ormai.
La mia mano si allunga verso quelle iridi grandi e meravigliose, le mie dita spostano dolcemente dalle sue palpebre i ciuffi corvini.
Un sorriso dolce mi si apre in viso mentre le lacrime tornano a velarmi gli occhi.
-Buon Natale, Tesoro mio- sussurro mentre la neve cade più fitta e sembriamo avvolti da una bolla, una nuvola candida e soffice che ci estranea dal mondo.
-Buon Natale, piccola- sussurra Shinichi con un sorriso dolcissimo alzando piano un polso davanti al petto prima che i miei occhi si chiudano e mi addormenti lentamente contro lo stipite della finestra con ancora quel colore dannatamente bello stampato sulla retina.



Mangakagirl's Corner:
Minna Konnichiwa :D
Lo ammetto:tutto ciò è nato di getto dopo aver sentito la nuova (penso sia nuova o.o) canzone di Mika e Chiara: STARDUST
che mi ha davvero ispirata per scrivere questa piccola OS *--*
Mi mancavano troppo momenti teneri tra questi due! >w<
Spero via sia piaciuta... Fatemi sapere!!!!
Un bacione e Buone feste!
Mangakagirl :D
  
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