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Autore: up_mentality    26/12/2013    2 recensioni
Per una coincidenza, in metropolitana, Allyson incontrerà Harry, il protagonista del film di cui non è riuscita a vedere il finale, ma quando scoprirà che il film non esiste, capirà che il limite tra realtà e finzione è davvero sottile!

Se vi ho incuriosito, entrate :)
Attenzione: non fermatevi al prologo, il bello arriva dopo!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secret plan







-Non essere stupido Niall!- esclamai tirandogli una sberla sulla spalla

-Cosa ho detto di sbagliato?- chiese guardandomi con i suoi innocenti occhi azzurri

Scossi la testa, alzando i miei al cielo.
Eravamo tutti intorno al letto matrimoniale, chi seduto su una sedia, chi in piedi, con sguardi concentrati sul nostro problema, cercando di trovare una soluzione seria, cosa che ci stava riuscendo molto difficile.
Ah si, naturalmente il problema in questione era Harry Edward Styles.

-Gli ho offerto addirittura dei soldi, pure il suo dolce preferito, ma nulla, non vuole uscire da quel letto se non per il lavoro...- disse abbattuto Louis guardando il ricciolo sdraiato sul letto, addormentato, fortunatamente con un paio di boxer (visto la sua tendenza a dormire e a girare per casa nudo) che non si era minimamente accorto della nostra presenza

-Lo so, ma non possiamo lasciarlo così.- risposi sospirando

Era da giorni che Harry stava a letto senza degnarsi di uscire. Riuscivamo a vederlo solo nei momenti delle interviste, esibizioni o prove, poi ci salutava tutti e si rintanava in casa.
Gli avevamo proposto di tutto, dalle serate in discoteca ad una cena tranquilla ma niente, era troppo testardo.
Quel pomeriggio eravamo andati a casa sua nel vano tentativo di persuaderlo ad uscire per qualche ora prima di andare a registrare un'esibizione in studio.
Miracolosamente Londra era illuminata dai raggi del sole, una giornata davvero bella per essere l'ultimo di Febbraio, ma avevamo trovato la porta aperta e lui arrotolato nelle coperte, non curante della possibilità di trovarsi dei ladri in casa o peggio, delle fan scatenate.

Harry all'improvviso si mosse, girandosi dalla mia parte, sperando che si fosse svegliato lo salutai, ma aveva ancora gli occhi ben chiusi e la bocca semi aperta dove uscivano sospiri lunghi e profondi.
A quando pare niente riusciva turbarlo nel sonno.
Non volevamo svegliarlo, era così rilassato e pacifico, cose che nelle ultime settimane non facevano parte di quel ragazzo.

-Sta davvero male.- concluse Niall sedendosi su una sedia davanti al letto

-Già, non pensavo potesse ridursi così per una ragazza.- sospirò Louis

-Si è innamorato e ci ha messo molto ad ammetterlo.- ci disse Zayn che qualche giorno prima ci aveva raccontato della conversazione avuta con lui alla festa di Capodanno

-Allyson non avrebbe dovuto trattarlo così, non ha fatto nulla di male!- si alterò l'irlandese

-Lo sai perfettamente che non colpa sua, lei pensava che l'avesse tradita con Funny e poi non riuscivano a vedersi a causa del nostro lavoro.- spiegai pazientemente al biondo -Forse si era stancata della distanza e non era preparata a questo tipo di relazione.-

-Si, ma anche tu, Louis e Zayn frequentate delle ragazze che vedete poco e non avete nessun problema.- disse Niall aggrottando le sopracciglia

-Beh, non è esattamente così. E' difficile non vedersi per dei giorni o anche settimane intere, fa male.- affermò Zayn

Niall ci guardò negli occhi rassegnato, era l'unico che non era stato ancora fidanzato da quando eravamo usciti da X Factor e non aveva mai avuto una relazione a distanza, perciò per lui era più difficile da capire.
Osservammo per qualche minuto Harry, tutti pensierosi, cercando un modo per aiutare il nostro amico, ma le idee scarseggiavano.
Ci trasferimmo in soggiorno, mentre io e Louis andammo a preparare dei caffé per gli altri e per quando si sarebbe svegliato il ricciolo.

-Mi dà così fastidio questa situazione, odio non sapere come aiutarlo.- disse Louis, cercando il caffè solubile nei vari mobiletti

Annuii afflitto -E' difficile per tutti, gli abbiamo ripetuto così tante volte che si sarebbe sistemato tutto e che gli sarebbe passata, ma dirlo è una cosa, pensarlo è tutt'altra.-

Presi le tazze e i cucchiaini, li poggiai sul mobile, andando poi alla ricerca dello zucchero. Scaldammo l'acqua e aggiungemmo il caffè, lo versammo e dopo una serie di tentativi, rinunciammo a trovare un vassoio e chiamammo Niall e Zayn in cucina.
Bevemmo in silenzio, ognuno con i propri pensieri. Sistemammo e tornammo in soggiorno, sedendoci sul divano, accendendo la televisione per distrarci un pò.
Mancava solo un'ora e avremmo dovuto andare in uno studio per le prove di un'esibizione ed Harry era ancora nel mondo dei sogni.

-E se lo bendassimo e lo portassimo fuori con la forza?- chiese Zayn con le mani sulle guance, mentre guardava la tv con poco interesse

Lo guardammo tutti male, ormai le idee stavano diventando troppo bizzarre e stavamo diventando davvero ridicoli.

-Si certo, lo prendi tu?- chiese ironico Louis

-Beh, visto che non vuole uscire da solo, potremmo aiutarlo noi.- disse alzando le spalle il moro

Scossi la testa, Zayn stava purtroppo parlando seriamente.
Ad un tratto un'idea pazza nacque nella mia testa. Forse era stato il caffè di primo pomeriggio oppure la voglia di aiutare il mio amico, ma pensai che avrebbe potuto funzionare.

Scattai in piedi, facendo spaventare Niall seduto di fianco a me.

-Ehi Payno, cosa succede?- chiese l'irlandese

-Ho avuto un'idea, aspettatemi qui.- gli ordinai camminando verso l'ingresso dove avevo lasciato il portafoglio e il cellulare

Sentii i mormorii dei ragazzi chiedersi cosa mi fosse preso, sperando che avessi trovato una soluzione per l'innamorato sventurato beatamente sdraiato sul grande letto nella sua camera.

Presi il telefono, composi il numero che sapevo a memoria e aspettai.
Sentii qualche beep di troppo, ma alla fine mi rispose.

-Amore, cosa succede? Ci siamo già sentiti questa mattina.- sussurrò Renée

-Devo chiederti un favore.. come mai stai sussurrando?- chiesi mentre giocherellavo con le chiavi della casa di Harry, leggermente agitato

-Sono a lezione stupido, io non giro per il Paese facendo interviste e autografando parti del corpo delle mie fan!- esclamò stizzita, tenendo sempre un tono di voce basso

-Ancora con questa storia, è successo solo una volta!- sbuffai

Se l'era segnata al dito.
Tutto iniziò durante una pausa pranzo, io e Renée stavamo facendo un giro per un negozio di scarpe, quando una fan si accorse della mia presenza. Feci una foto con lei chiedendomi poi di autografarle la pancia. All'inizio ero davvero stranito dalla richiesta, ma alla fine lo feci, pensando che non ci fosse nulla di male.
La salutai e girandomi vidi il viso della mia ragazza rosso di gelosia, pronta a tirarmi un cazzotto da un momento all'altro. Ci misi quasi due ore a farmi perdonare, ma ogni occasione era buona per rinfacciarmelo.

-Si, certo... comunque cosa c'è?- domandò

Sentii la voce di un uomo in lontananza, immaginai fosse il professore di quel corso.

-Puoi allontanarti un attimo dall'aula, è una cosa un po' lunga.- la pregai

Sbuffò sonoramente -Ok, solo perché ti amo.- disse falsamente scocciata, dal suo tono capii che non vedeva l'ora che qualcosa interrompesse la lezione

-Scusi, posso uscire un attimo?- sentii Renée parlare con l'uomo

-Perché?- chiese irritato

-Devo andare in bagno, cose da donne.- rispose seccata

-Oh, ehm va bene, vada pure.- acconsentii in tono imbarazzato l'uomo

Sentii una sedia strisciare, dei passi veloci e una porta chiudersi rumorosamente.

-Eccomi.- ritornò al telefono Renée

-Sei geniale, amore. Comunque io e i ragazzi siamo a casa di Hazza e sta davvero male.- dissi corrucciato

-Mi dispiace.- disse sincera -Allyson non se la cava meglio, finge di star bene ma si vede che le manca terribilmente.-

-Dobbiamo fare qualcosa per quei due, Harry deve avere la possibilità di spiegare quello che è successo ed Allyson deve trovare la forza di perdonare il ricciolo.-

-Lo so, ma quella testarda non ne vuole sapere di vederlo e da quanto mi hai detto lui non mette fuori il naso di casa.- mi ripeté

-E qui entra in gioco la mia idea, è pericolosa e non so se riuscirai nel tuo compito.- dissi con un sorrisetto, Renée odiava sentirsi dire che non poteva fare qualcosa

-Mi stai sfidando?- chiese fingendosi offesa -Dimmi tutto.-

Sorrisi, cominciando a spiegarle il mio piano.


POV ALLYSON


Una delle lezioni più noiose del secolo.
Ecco come avevo soprannominato la spiegazione interminabile del professor Wood.
Fortunatamente mancavano solo una decina di minuti e avrei potuto andar a prendere il tanto desiderato caffè, anche se dovevo accontentarmi di quello alle macchinette.

-Scusi, posso uscire un attimo?- la voce di Renée si alzò nella classe, a qualche sedia di distanza dalla mia, a causa del suo ritardo non eravamo riuscite a sederci insieme

-Perché?- chiese irritato il professore, odiava essere interrotto

-Devo andare in bagno, cose da donne.- rispose seccata la mora

-Oh, ehm va bene, vada pure.- acconsentii in tono imbarazzato

Feci una piccola risatina, agli uomini bastava dire “cose da donne” che subito acconsentivano a tutto quello che gli chiedevi.
Poi ci pensai e mi sembrò strano che non potesse aspettare qualche minuto.

-Ma non le erano finite?- chiesi a Martha, seduta vicino a me, intenta a messaggiare

-Ah, non lo so.- disse prestandomi poca attenzione

Alzai le spalle, cercando si seguire gli ultimi minuti.
Quando finii la lezione, Renée non era ancora tornata, lasciando le sue cose in aula.

Appena il professor Wood ci congedò, scattai dalla sedia, diretta alla macchinetta delle bevande, mentre Marta rimase a recuperare la borsa e il cappotto della nostra amica. Avevo troppo bisogno di qualcosa che mi svegliasse, quella mattina avevo dimenticato di fare colazione o meglio non l'avevo fatta a causa della mia sveglia che aveva deciso autonomamente di impostarsi 20 minuti dopo il solito orario.
Cliccando un paio di tasti, aspettai il mio caffé nero, muovendo nervosamente le dita sulla metallo.

Mentre il liquido scuro stava scendendo nel bicchiere di plastica, sentii una presenza a pochi passi da me.

-Hai finito?- mi chiese una voce maschile

Mi accorsi che il caffè aveva già riempito il bicchiere da qualche secondo, mentre io ero rimasta imbambolata davanti alla macchinetta, persa nei miei pensieri.

-Oh, ehm, si scusa.- dissi afferrando velocemente il bicchiere camminando verso la prossima lezione

-Tu sei Allyson, giusto?- domandò la voce del ragazzo dietro di me

-Si.- risposi girandomi, allarmata dal fatto che conoscesse il mio nome

Il ragazzo davanti a me sembrava uscito da un catalogo di moda.
Era molto alto, spalle larghe messe in evidenza dal suo cappotto blu, una felpa marroncina, un paio di jeans scuri e Vans dello stesso colore della felpa.
Ma quello che colpiva era il viso, così armonioso e lineamenti quasi perfetti.
Occhi spettacolari di un grigio ghiaccio, labbra carnose e capelli mori tirati su con del gel creando una acconciatura degna di una copertina di una rivista.
Lo avevo già visto, seguiva un paio dei miei corsi lì all'università, ma non ci eravamo mai presentati o scambiato una parola.

-Scusa devo sembrarti uno stalker, ti ho vista qualche volta al corso di comunicazione e psicologia e ho sentito il tuo nome.- disse quasi imbarazzato

-Oh, no ma va. Io però non so il tuo.- constatai avvicinandomi di qualche passo al ragazzo

-Giusto, io sono Michael, piacere.- disse porgendomi la mano

La sua stretta era davvero forte, doveva essere un ragazzo sicuro di sé.
Mi sorrise e notai che i suoi denti erano a dir poco perfetti.

-Allora, come mai hai scelto questa facoltà?- mi chiese dopo aver preso un sorso della sua bevanda fumante

-Beh, mi piaceva l'idea di conoscere la mente umana e sapere quello che una persona pensa prima che te lo possa dire.- risposi

-Già, penso la stessa cosa, è magnifico capire come funziona il nostro cervello e saper collegare tutte le varie emozioni e stimoli.- affermò sorridente

Cominciammo a camminare verso la mia aula, continuando a parlare dei corsi che seguivamo e dei professori, scoprii che sapeva fare benissimo le loro imitazioni.
Era molto intelligente e anche divertente, un abbinamento che insieme all'aspetto esteriore non guastava per nulla.
Mi raccontò che lavorava in un negozio di abbigliamento per pagarsi qualche extra, che viveva a casa di suo zio e che si era trasferito da New Castle per frequentare quell'università.

Arrivammo davanti all'aula e continuammo a parlare fino a che non mi avvisò che doveva andare a lezione.

-E' stato un piacere conoscerti Allyson, se vuoi uno di questi giorni possiamo andare a prenderci un caffè vero e non quello della macchinetta.- ammiccò

-Oh, beh...- non sapevo il motivo, ma l'idea di un appuntamento (perché era di questo che stavamo parlando) mi faceva sentire in colpa, come se stessi facendo un torto a qualcuno

-Oh, sei fidanzata.- non era una domanda

-Ehm, in realtà no, ma...- dovevo sembrare un'imbecille

-Facciamo così, ti lascio il mio numero.- prese un foglietto dal suo zaino e ci scrisse sopra -Decidi tu.- mi disse porgendomelo sorridente

-Ok.- risposi semplicemente

Ci salutammo e rimasi davanti alla porta per qualche secondo, osservando il numero scritto su quel piccolo pezzo di carta.
Ero divisa in due: la mia testa continuava a dirmi che quel ragazzo era davvero simpatico, gentile e anche molto bello, che dovevo accettare quell'appuntamento senza riserve e che era il momento di andare avanti.
Ma sarebbe stato troppo facile.
Il mio cuore, quello stupido organo che non mi lasciava in pace, continuava a ripetermi che non era lui quello di cui avevo bisogno, non avrebbe funzionato e che non avrei dovuto illuderlo.
Sbuffai un paio di volte, indecisa sul da farsi.
Nella mia mente riuscivo a vedere solo un paio di occhi smeraldo, dei riccioli disordinati e delle dolci fossette.
Maledissi il giorno che vidi quel film e che incontrai Harry in metropolitana, tutto sarebbe stato diverso, forse, avrei potuto segnare quel numero senza pensieri.
Entrai nella stanza, dirigendomi verso un angolo. Presi il pezzo di carta e lo buttai dentro il cestino.
Quella volta aveva vinto il cuore.

Mi diressi verso il mio solito banco, abbastanza in alto, ma non tanto da far sembrare alla professoressa che non mi interessasse la sua lezione o che avrei fatto tutt'altro che seguire e prendere appunti.
Illusa. Renée era già seduta al suo posto, intenta a parlare al telefono.

-Si, ho capito, non sono stupida!- esclamò esasperata al suo interlocutore

Quando mi vide, si aprii un sorrisetto sulle sue labbra, quasi come se sperasse di vedermi da molto tempo.

-Sta per cominciare la lezione Liam. Ci sentiamo questa sera.- si addolcii improvvisamente

Le feci segno di salutarmelo, sedendomi vicino a lei.

-Ti saluta Ally... ok, va bene. Ciao amore.- chiuse la telefonata e ripose il telefono sul banco -Ricambia.-

Sorrisi -E' da tanto che non lo vedo, è qui a Londra?- chiesi distrattamente mentre prendevo il mio quaderno degli appunti

-Si, è qui da ieri pomeriggio.- rispose mentre prendeva lo specchietto e si rimetteva uno strato di rossetto

-Come mai ti ha chiamato adesso? Non lo sa che sei a lezione?- chiesi stranita

Alzò le spalle -Ha detto che si era dimenticato, vallo a capire. Comunque mi ha chiesto se domani pomeriggio potevo uscire, visto che è libero... ehi, che ne dici di venire anche tu?- mi propose allegra, forse anche troppo

-No, non voglio disturbarvi, non vi vedere da giorni.- le risposi, conoscendo bene la nostalgia che cresceva in quei momenti

-Ma va, tanto viene insieme agli altri. Ha detto che prima hanno un incontro non so di cosa e vogliono passare a salutarmi.- mi spiegò

Stavo per accettare quando ricordai che probabilmente negli altri ci sarebbe stato Harry e non avevo nessuna intenzione di vederlo.

La professoressa entrò nell'aula, cominciando quelle che sarebbero state due interminabili ore di lezione, ma fortunatamente gli argomenti che stavamo affrontando non erano così male.
Questo però ci obbligò abbassare il tono della voce.

-Non ti preoccupare, non ci sarà.- mi disse Renée come se mi avesse letto nel pensiero

-Ne sei sicura?- non avevo nessuna voglia di affrontare un discorso imbarazzante con lui, o peggio delle scuse che non avrebbero avuto nessun senso

-Si, mi ha detto che domani pomeriggio andrà dai genitori per un po', non li vede da tanto. E poi sai che non farei mai una cosa del genere, so che non vuoi vederlo.- disse quasi offesa

Tipico di Harry, ci teneva davvero alla sua famiglia e ogni momento era buono per andare a trovarli, avevo sempre ammirato questo suo aspetto.

-Si, lo so. E se mi odiassero?- chiesi improvvisamente triste

-E perché mai?- domandò la mora

Mi morsi il labbro inferiore, incerta -Beh, alla fine ho lasciato il loro amico e forse...-

-Sanno che l'hai fatto per dei motivi validi, non preoccuparti. Liam mi ha detto che non ce l'hanno con te.- mi rassicurò

Riflettei qualche secondo -Ok, va bene.- dissi facendole un sorrisetto

Renée sorrise raggiante, soddisfatta dei suoi metodi di persuasione.
Non capivo perché ci tenesse così tanto che venissi anch'io, forse pensava che uscire per una volta non solo con lei o Martha mi avrebbe risollevato il morale e forse aveva ragione.





Fan Fiction <3 --->Fix you<---
One shot :) --->You were my summer love<---


Hello :D
Regalino in ritardo, visto che il prossimo capitolo sarà l'ultimo e ci metterò un pò a scriverlo (forse in più un piccolo epilogo alla fine, ma devo ancora decidere), ho aggiornato prestissimo. Non sapete quanto sia triste, amo questa storia e amo scriverla, mi sono molto affezionata!
Comunque, non siamo tristi... Allyson snobba un ragazzo bellissimo, mentre Harry rimane a letto la maggior parte del tempo, escludendo il mondo esterno.
Cosa ne pensate? Cosa avrà in mente Liam? E Renée cosa centra secondo voi?
Vorrei tanto sapere le vostre ipotesi :)
Grazie ancora alle ragazze che seguono la storia, a quelle che la commentano, ma farò bene i ringraziamenti alla fine :)
Vi aspetto al prossimo!
Un bacio <3
  
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