Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: downeysautograph    26/12/2013    0 recensioni
una ragazza diversa dalle altre incontra un ragazzo dal sorriso perfetto e gli occhi turchesi che le cambierà la vita.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Stavo ripensando all’incontro con quello strano tipo mentre mi guardavo allo specchio cercando di pettinare quell’orribile groviglio che avevo in testa che la gente chiamava ‘capelli’,erano di un colore terribile, tendente al rosso, ricci e lunghi e la mattina erano impossibili da pettinare.
Insomma, come posso trovare qualcuno, se neanche piaccio a me stessa? Sono alta più o meno un metro e settanta, occhi scuri color legno, naso a patata e lentiggini sopra il naso e sulle guance che io odiavo, come il resto di me stessa, ovviamente. Diciamo, che non sono proprio magra, ecco. Lo so, dovrei andare in palestra e ci ho già provato un sacco di volte ma la mia pigrizia è talmente tanta che preferisco starmene seduta comodamente sul divano a leggere e a mangiare gelato in quantità, che sudare ore e ore in palestra per dimagrire un chilo.
Perché devo essere sempre diversa? Insomma, preferisco i personaggi letterari alle persone reali e adoro la mia vita da pensionata. Eppure vorrei essere come la mia amica Selena, con cui divido l’appartamento, lei si che è una ragazza alla moda! Ha sempre i capelli apposto ed è sempre ben vestita, ma purtroppo non sono sono lei.

Comunque, eccomi qua! Ritornai più volte in biblioteca nei giorni successivi a quell’incontro ma non trovai più quel ragazzo. Okay, mi ripetevo dentro di me che lo odiavo, ma quella era soltanto una bugia, in realtà mi aveva colpito molto e sapevo a malapena il suo nome (che forse non era neppure vero).

La giornata passò molto in fretta quel giorno e ritornai al mio solito lavoro al mcdonalds. Dopo decine e decine di clienti, ritornai finalmente a casa prendendo la solita metropolitana. A quell’ora solitamente c’era poca gente, quattro o cinque persone al massimo, e mi sedetti. Ascoltavo musica sul mio nuovo ipod e non mi accorsi nemmeno del fatto che vicino a me era seduta una persona.
Tutto d’un tratto sentì qualcuno che mi toccava il braccio e sobbalzai, girandomi di colpo vidi un volto familiare. Oh santo cielo, ma è lui! Pensai. Mi sorrideva con quel sorriso stupendo. «Buonasera! Ci rincontriamo sempre in posti strani noi due, eh?»
Se quello era un posto strano, io ero la regina d’Inghilterra. comunque risposi con gentilezza «Beh, si ha ragione» «Le andrebbe di incontrarci in un posto più normale? Magari un ristorante?» Mi chiese.
Eh? Cosa? Ma chi crede di essere? Un po’ sconcertata, lo guardai con un sguardo torvo: «cosa intende, scusi? Io nemmeno la conosco! »
«è un appuntamento, santo cielo! Non ne ha mai sentito parlare? » disse con aria divertita. Okay, so di essere un po’ strana ma di certo non esco con il primo sconosciuto che incontro, anche se ha degli occhi così belli e un sorriso mozzafiato, ma non so cosa mi prese in quel momento e risposi di si, pentendomi subito della mia risposta scesi alla prima fermata anche se non era la mia e mi feci due chilometri a piedi, mentre nevicava.

Pochi giorni dopo quell’incontro mi arrivò una lettera, la aprì e ci trovai dentro un semplice bigliettino. ‘Ci vediamo domani alle sette sotto casa tua. Firmato TH’
Non nascondevo di essere un po’ incuriosita da quello che sarebbe successo il giorno dopo, ma comunque cercai di mantenere il mio autocontrollo più saldo che mai e il giorno seguente mi preparai quattro ore, per essere il più decente possibile. Mi vestì con uno dei bei vestiti della mia coinquilina e con le scarpe col tacco (che sinceramente avevo messo una sola volta nella mia vita). Mentre mi guardavo per l’ultima volta allo specchio, qualcuno suonò il campanello e la mia amica mi annunciò che era proprio lui.
Scesi dalle scale e grazie alla mia solita fortuna, quasi inciampai. Mi ritrovai davanti a una grossa macchina nera con i vetri oscurati e una persona uscì dalla macchina dal lato del guidatore e mi aprì lo sportello, tentando di sembrare il più naturale possibile entrai nell’auto e mi ritrovai davanti a quel ragazzo che avevo visto solo due volte…
  
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