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Autore: Lady Viviana    26/12/2013    1 recensioni
Raccolta di dieci one-shot, dieci storie per aspettare la nuova serie di Sherlock, dieci momenti, dieci diverse declinazioni del rapporto fra John e Sherlock. Amici, amanti, compagni di avventura, coinquilini.
Una storia al giorno, in attesa di sapere la verità.
ATTENZIONE! Possibilità di spoiler relativi alla seconda stagione!
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: OOC, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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by iamawhovian11


Link alla storia originale: https://www.fanfiction.net/s/9951439/1/Unknown
Link al profilo dell'autrice (iamahovian11): https://www.fanfiction.net/u/5017699/iamawhovian11
 

John
Sherlock
 
La prima cosa che dovreste sapere è che Sherlock non ha mai, mai avuto intenzione di provare qualcosa per John; non è mai stato della stessa lunghezza d’onda di Sherlock (cosa che, beh, vale praticamente per tutti) e pareva sempre non capire perché Sherlock aveva fatto quello che aveva fatto. Tuttavia, se aveva una totale mancanza di comprensione, sembrava anche avere un alto livello di accettazione per le stranezze e le curiose abitudini di Sherlock.  Inoltre, ammirava il suo lavoro di investigatore, a volte anche ad alta voce. Un complimento era un suono raro per le orecchie di Sherlock Holmes e l’occasionale espressione di stupore di John sembrava nutrire l’ego di Sherlock in un modo tale che faceva inconsciamente crescere l’affetto dell’uomo. Si stava facendo un po’ irritante, in effetti. Sherlock non si era mai affezionato particolarmente a qualcuno.
 
La seconda cosa che dovreste sapere è che si suppone che John non abbia mai scoperto niente dei…ehm …sentimenti di Sherlock. John era esattamente come sembrava. Aveva avuto un sacco di ragazze, ma nessun ragazzo. Il pensiero fece fare un salto al cuore di Sherlock, talmente piano che poteva dire con difficoltà se fosse ancora lì o no.
 
In poche parole, John aveva “scoperto tutto” ascoltando per sbaglio un’accesa discussione fra Sherlock e Mycroft. Era iniziata con uno scambio di opinioni riguardo il lavoro di Sherlock e il perché non si stesse impegnando di più nel provare a guadagnare qualcosa.  Da cosa nasce cosa e alla fine volarono insulti dall’uno all’altro e furono dette cose che non si volevano veramente dire.
 
Gradualmente fu introdotto l’argomento riguardante la vita amorosa di Sherlock e Mycroft si interrogò incredulo sul perché non avesse mai nemmeno cercato di trovare qualcuno e su se ci fosse qualcosa di patologico dietro il suo comportamento. Per una volta, Sherlock, preso dalla rabbia, non aveva pensato lucidamente ed aveva esclamato di essere innamorato di John. Questo accadde proprio mentre John lasciava l’ingresso per andare a vedere se fosse tutto a posto nell’ufficio di Mycroft.
 
John sentì abbastanza da capire la verità e fu così sorpreso che emise uno strano rumore con la gola che attirò l’attenzione dei fratelli Holmes. Imbarazzato, John era fuggito fuori dall’edificio e aveva preso un taxi per tornare a Baker St. Sia John che Sherlock rimasero isolati nelle loro camere, quella sera, ignorando la leggera fame dovuta al non aver cenato.
 
Uno schianto risuonò nell’appartamento, sorprendendo John, già sveglio. Vivendo con Sherlock, era abituato a quel genere di cose, tuttavia sapeva che questa volta era diversa dalle altre. John si infilò la vestaglia e aprì pian piano la porta della camera. Andò verso il salotto e, mentre si avvicinava, il suono dei passi si fece sempre più forte. Come previsto, quando raggiunse la stanza di fronte ai suoi occhi c’era uno Sherlock  molto sconvolto e disperato,  che percorreva il pavimento con movimenti rapidi e bruschi, la testa  bassa e le mani intrecciate dietro la schiena.
 
John si schiarì la voce e Sherlock smise di colpo di camminare, fermandosi lontano da lui. Girandosi lentamente su un tallone, gli occhi di Sherlock catturarono quelli di John e questi notò che sembravano freddi, difficili da guardare e annoiati come sempre. Ma, come si avvicinò, poté affermare che c’era anche una punta di tristezza e quasi di…disperazione.
 
Dopo quella che sembrò un’eternità, Sherlock fece la prima mossa sedendosi sulla sua poltrona, le gambe incrociate e gli occhi chiusi. John con cautela si diresse verso la poltrona di fronte alla sua.
 
Sherlock. Sherlock.
Questi alzò lo sguardo “Sì?”
Vuoi spiegarmi cosa sta succedendo, o  hai intenzione di tenere il broncio per tutto il resto della tua vita?
Il tono venne fuori più duro di quanto volesse, ma era quello che sentiva e non poteva tornare indietro.
 
Quando Sherlock aprì gli occhi erano pieni di esasperazione e di dolore, ma poi si ammorbidirono quando videro che John era preoccupato.
 
“Niente, assolutamente…niente. Torna a letto, John, è tardi”
Sherlock, non sono un bambino”.
“Beh, allora ti comporti come tale, non credi?”
Non sono io quello che non accetta i suoi sentimenti non fa i conti con le conseguenze, qualunque esse siano!
Sherlock era tranquillo, sorpreso dallo sfogo del suo coinquilino.
Sherlock…” disse John mentre si sedeva di fronte a Sherlock e in risposta questi  agitò la mano, come per accettare le sue scuse.
“Hai ragione, John - disse Sherlock, chiudendo ancora una volta gli occhi – dovrei essere onesto con te e tirare fuori da dentro di me tutto quanto”. Prese un lungo respiro, trattenendolo in bocca, per poi rilasciarlo improvvisamente “Io….io provo qualcosa per te. Capisco che per te non sia lo stesso e imparerò ad accettarlo”. Alzò una mano poiché John stava per interromperlo.
“Non voglio che questo sia un argomento tabù ed in ogni caso non voglio parlarne mai più e questo è il mio unico desiderio. Spero che tu possa promettermi questo”
 
Sherlock aprì gli occhi per scoprire che John era in piedi di fronte a lui con un leggero sorriso sul volto. Non lo stava prendendo in giro, né giudicando e il suo non era un ghigno. Era come sollevato, perfino felice. John si inginocchiò in modo che il suo petto premesse contro le ginocchia di Sherlock e per Sherlock questa interazione era probabilmente la più intima che avesse mai avuto con qualcuno. Il suo cuore fece un salto mentre cercava di capire i pensieri di John, ma non fallì. John fece scivolare le mani lungo le gambe di Sherlock, su fino ai fianchi e questi tremò leggermente, con grande divertimento di John. Si fermarono lì e John si sedette sulle ginocchia di Sherlock.
 
“Ma…ma io pensavo…?” disse Sherlock, la voce leggermente incrinata.  John si limitò a scrollare le spalle a scuotere la testa, ridendo silenziosamente.
Sherlock, io…” i loro volti erano vicinissimi e potevano sentire il respiro dell’altro passare attraverso le labbra e le guance. Sherlock allora premette con forza le labbra su quelle di John,  quasi facendolo cadere indietro, prima di prenderlo, mettendo una mano dietro la schiena per sostenerlo. Le loro lingue vorticavano, si massaggiavano, premendo e sfregandosi l’un l’altra.  Le loro mani stavano facendo più o meno lo stesso; era come se avessero bisogno di sentire nello stesso momento ogni parte del corpo dell’altro.
 
John iniziò a slacciare uno a uno i bottoni della camicia di Sherlock, baciando lo spazio di pelle che veniva lasciato nudo. Sherlock inarcò il suo corpo verso quello di John, soffrendo per il fatto che non c’erano più i pezzi di tessuto che li dividevano. Sherlock rise dentro la bocca di Sherlock e questi disprezzò completamente il fatto di essere impotente in quella situazione. Nel pensare a questo, però, capì che era il momento di prendere il controllo della situazione. Portò John nella sua camera, un posto che questi non aveva mai visto prima. John decise che la mattina si sarebbe preso un po’ di tempo per guardarla.
 
Ridacchiando come due studentesse, Sherlock e John salirono sul letto e, beh, sappiamo tutti cosa è successo dopo...
  
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