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Autore: Lady Viviana    28/12/2013    1 recensioni
Raccolta di dieci one-shot, dieci storie per aspettare la nuova serie di Sherlock, dieci momenti, dieci diverse declinazioni del rapporto fra John e Sherlock. Amici, amanti, compagni di avventura, coinquilini.
Una storia al giorno, in attesa di sapere la verità.
ATTENZIONE! Possibilità di spoiler relativi alla seconda stagione!
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: OOC, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Hot Chocolate
by ScarlettTheCat
 
Link alla storia originale: https://www.fanfiction.net/s/9957092/1/Hot-Chocolate
Link al profilo dell'autrice (ScarlettTheCat): https://www.fanfiction.net/u/5312650/ScarlettTheCat
 
John
John (pensieri)
Sherlock
 
John si lasciò cadere sul divano, caldo e invitante e sospirò di sollievo. Gli ultimi ospiti (cioè Lestrade e Mycroft, che avevano bevuto un po’ e incespicavano e sembravano più po’ più allegri del solito) se ne erano appena andati ed era stata una giornata lunga. Con un po’ troppo cibo e ospiti rumorosi, se doveva essere onesto con se stesso. Ma, doveva ammettere, si era anche divertito; ora era solo felice di essere al caldo, nella luce soffusa del soggiorno circondato da carta da regalo e regali sparsi, la maggior parte dei quali non riusciva ad attribuire con chiarezza a sé o a Sherlock.  Era anche grato, mai in vita sua, gli era sembrato di vedere così tanti amici con un regalo in mano bussare alla loro porta (e poi ubriacarsi e tornare a casa).
 
Si tirò un po’ su e si chinò verso il tavolino, prendendo ed esaminando alcuni oggetti che erano stati messi lì, fra la foresta di carta da regalo e i bicchieri. Un po’ di cioccolata calda, una nuova coperta e un DVD. Ah, sì – pensò John – sono i regali di Mrs Hudson. Sorrise quando un’idea gli attraversò la mente – lui e Sherlock avrebbe potuto sedersi lì e vederlo dopo quella lunga giornata, sì, sarebbe stato carino. Ah, e magari concedersi anche una tazza di cioccolata calda come la fanno loro. Sì, suonava piacevole. Soprattutto se fossero stati sotto quella coperta e-
 
Aspetta un attimo.
 
John si prese un attimo per analizzare l’idea che stava in quel momento occupando la sua testa; lui e Sherlock, insieme sotto una coperta, mentre bevevano cioccolata calda e guardavano un DVD…
 
Mrs Hudson, ho capito il suo gioco.
 
E non sto cadendo dentro la sua trappola.
 
Perché, so solo che, a certo punto, passerà casualmente da qui per vederci, solo per iniziare a sorridere vittoriosa quando vedrà me e Sherlock, rannicchiati insieme sotto la calda coperta, con la cioccolata calda fra le mani, che ci rilassiamo con un DVD…
 
Oh, ottimo Mrs Hudson. John aveva bisogno di questa serata di relax ed era abbastanza sicuro che Sherlock volesse lo stesso.
 
Sherlock!”  chiamò lui, nonostante il suo imbarazzo riguardo a quello che “le persone dicevano” al riguardo, era davvero troppo stanco per preoccuparsene.
 
Come previsto, non ricevette risposta. Ma lui semplicemente sospirò e iniziò a preparare qualcosa da bere;, ammettendo che, comunque, sarebbe stato più facile coinvolgere Sherlock più tardi.
 
10 minuti più tardi
 
Sherlock entrò in soggiorno, solo per scoprire che le luci erano state abbassate e che l’unica sembrava venire dallo schermo della televisione (che sembrava mostrare il menù di un film),  oltre allo scoppiettare del camino e diverse candele profumato sparse per la stanza, che stavano emanando profumi caldi e invernali di cannella e zenzero.
 
Poi guardò verso il camino.
 
Per un momento, il grande Sherlock Holmes apparve confuso.
 
C’erano una coperta ben piegata e due tazze di cioccolata calda appena fatte.
 
Era opera di Mrs Hudson?
 
Beh, sembrava quasi invitante…ed era abbastanza stanco…per cui, perché no?
 
Sherlock semplicemente si diresse verso il divano, si infilò sotto la coperta (come sempre, senza un briciolo di umiltà) e mise le mani intorno a uno delle due tazze.
 
Decise che era un esperimento di cui voleva vedere la fase successiva.
 
John tornò nella stanza, vestito con il suo nuovo, caldissimo pigiama e la vestaglia. Entrò, pensando semplicemente di doverci passare nel suo giro della casa in cerca di Sherlock. Si stava giusto come avrebbe dovuto chiederglielo – Dovrei dire semplicemente “Vuoi vedere un film con me?”, o “Sei stanco, vuoi bere qualcosa seduto sul divano?” e altre frasi di questo genere, ma ora sembrava che non avesse più bisogno di usarle.
 
Stava quasi passando nella stanza successiva, quando semplicemente si fermò di fronte a lui.
 
Ah”, disse semplicemente; questa fu la reazione di John nel vedere Sherlock, il grande detective, rannicchiato in un angolo del divano, stringendo una tazza fumante di cioccolata calda, sotto la loro nuova, accogliente e calda coperta. Anche se, nonostante tutto, continuava ad avere sul volto la sua solita espressione di profonda concentrazione, mentre fissava intensamente i colori lampeggianti sul televisore (e John era abbastanza sicuro che in realtà non li stava vedendo, conosceva Sherlock meglio di chiunque altro e poteva dire quando era immerso nei suoi pensieri e quando stava effettivamente interagendo con la realtà).
 
Anche se sembrava essere uscito da qualunque trance in cui era caduto precedentemente quando i suoi occhi incontrarono quelli di John (cosa che, come sempre, fece battere più forte il cuore del dottore, quando guardava con desiderio in quegli occhi chiari, pieni di vita innocente e scintillanti per l’intelligenza senza limite quando la luce delle candele si rifletteva su di loro). Dio, si ritrovò a pensare John, perché sono così attraenti. No, aspetta, NO! Perché ho sempre queste idee? Sono John Watson e, non importa quanti dubbi possa avere, io non sono gay! Perché, perché quest’uomo fa un simile effetto sulla mia mente?!? pensò John – ultimamente perdeva sempre il filo dei suoi pensieri quando c’era Sherlock in giro e soprattutto quando lo guardava negli occhi in quel modo. John  aveva escluso tutte le ipotesi e aveva trovato la ragione nel fatto che lui e Sherlock erano solo molto amici e che questi era una persona ammirevole. Sì, si trattava di questo. Un’impressione. Si era trattato solo di un’impressione.
 
Allora perché voglio essere sempre con lui e perché è sempre nei miei pensieri…
 
“Ah, John – disse Sherlock, con un leggero sorriso – sembri stanco, perché non vieni e non ti siedi? Dopotutto non penso tu sia sbattuto per preparare due tazze di cioccolate solo per me” concluse Sherlock, supponendo fosse stato John a preparare tutto quanto. Era il modo in cui era piegata la coperta che glielo aveva fatto capire (cioè non piegata del tutto).
 
John aprì la bocca per iniziare a spiegare e dire cose tipo “le persone parleranno”, ma, quella sera, non riusciva a preoccuparsene. E poi, l’idea di rilassarsi con il suo migliore amico, stanco com’era, lo attirava.
 

 
Mrs Hudson salì le scale fuori al suo appartamento, per dare un’occhiata a cosa stavano facendo Sherlock e John – sperando che stessero godendosi i suoi regali e che, forse, ma forse, avrebbero potuto aiutare quei due poveri cari a fare finalmente un passo avanti, non importava quanto piccolo e ammettere i loro sentimenti (che lei sapeva avevano poiché era il genere di donna che faceva caso a questi piccoli dettagli) di fronte all’altro. Beh, almeno, se tutto andava bene, sarebbero stati felici insieme, che era la cosa più importante.
 
Cercando di non fare troppo rumore, aprì con cautela la porta del loro soggiorno e, non appena diede un’occhiata all’interno, un sorriso trattenuto si dipinse sul suo volto. Erano insieme sul divano, sotto una coperta. Sherlock aveva la schiena appoggiata al bracciolo più lontano del divano, le gambe distese di fronte a lui. John era sdraiato addosso a lui, la testa appoggiata contro il suo petto, mentre l’altro (probabilmente inconsciamente) gli passava e mani nei capelli. John sembrava preoccuparsene, infatti quel gesto sembrava piacergli, dato che se ne stava con gli occhi chiusi e un sospiro soddisfatto sulle labbra, quando sentiva la sensazione delle mani del detective passargli attraverso i capelli. Stavano guardando insieme il loro film di Natale, circondati da luci scintillante e i caldi e accoglienti profumi dell’inverno.
 
Non volendo disturbare l’atmosfera di pace e di tranquillità che c’era, Mrs Hudson uscì come era arrivata: silenziosamente, felice al pensiero di ciò che era successo grazie al suo piano per unirli e all’idea che i due si stessero rilassando insieme, molto vicini.
  
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