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Autore: Son Gohan    28/12/2013    3 recensioni
Salve a tutti!
Questa è la mia prima fan fiction, quindi vi prego: siate buoni! Ho tante cose da imparare!
Allora, questa fan fiction parlerà principalmente di Gohan e Videl, ma in un Universo diverso da quello che conosciamo tutti (ma non è quello Mirai)... diciamo che quest' Universo è quasi una "fusione" tra il nostro e quello di Dragon ball (ovviamente più qualche cosina creata dalla mia testolina)... i personaggi abitano in Italia, ad Asti (una città in Piemonte), ma dopo qualche capitolo...
Ah! Sto andando troppo avanti con la storia! Se siete curiosi, venite e leggete!
E se qualcuno di voi volesse, può lasciarmi una recensione! Basta che sia costruttiva e che mi aiuti a migliorare come scrittore!
Ci vediamo!
Ciao Ciao!
Son Gohan.
P. S. Nelle note ho messo l' OOC per precauzione.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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         La malattia fu solo l’ inizio
Capitolo 8
 
Sabato 15 Febbraio, ospedale, corridoio davanti l a stanza 101
Ore 1:30
 
“P- Papà…?” chiese Goku assonnato per essersi appena svegliato sulla sedia su cui, non molto prima, si era addormentato.
“Dimmi Kak.. Gok… ah ma che diamine! Come caspita devo chiamarti?” rispose Bardacke che, diversamente dal figlio, era rimasto sveglio per tutto il tempo.
“Chiamami Goku se riesci… altrimenti Kakaroth… Vegeta mi chiama sempre così… fai come ti pare; comunque: sai qualcosa di Gohan? E’ finita la trasfusione?”
“Sì, da quasi due ore… ma tu dormivi come un ghiro e non ti sei accorto che è anche passato l’ infermiere per controllarlo.”
“Che posso farci se avevo sonno scusa?” chiese Goku con aria innocente ed infantile, per poi continuare dicendo: “Sai come sta?”
“Il dottore ha detto che dopo la trasfusione ha dato un minimo segno di miglioramento, ma se non ci fosse stato non sarebbe cambiato nulla, almeno però ora non rischia di morire dissanguato…. comunque non è ancora fuori pericolo e tra un po’ dovrebbe passare il dottore per controllare che sia tutto apposto, sai, gli stanno facendo la flebo e devono controllare se ci sono miglioramenti, quindi tra un po’ dovrebbe tornare qualcuno.”
“Ma si è svegliato?”
“A meno che non si sia svegliato adesso, dorme”
“Ok….” Goku si fermò un attimo, pensieroso, per poi riprendere urlando preoccupato: “UURCAAA!!!”
“Kakaroth non urlare!”
“S- Sì scusa papà.” disse Goku chiudendosi la bocca con entrambe le mani
“Che cos’ è che ti ha fatto urlare?”
“Mi sono ricordato che non ho avvisato Chichi! Sarà preoccupatissima, ma soprattutto infuriatissima! E mo’ chi glielo dice?” disse Goku iniziando a sudare freddo, per poi guardare il padre con uno sguardo poco rassicurante.
“P- Perché mi guardi così?” chiese Bardack iniziando a sudare anche lui, stava iniziando a capire dove volesse andare a parare il figlio, e questo lo spaventava non poco!
“Beh, ecco… mi chiedevo se tu… potessi… beh, ecco… farmi un piccolo favore…”
“E cioè?” chiese Bardack al figlio, più spaventato che mai
“Potresti dirglielo tu a Chichi?” disse Goku congiungendo le mani davanti al volto in segno di preghiera
“”Te lo scordi!”
“Eddai papà!” fece Goku in tono un po’ lagnoso
“No, no e… NO! Quella mi uccide! Fatti uccidere tu!”
“Ma io sono già morto due volte! Non posso più tornare in vita! Tu invece non sei mai morto e quindi poi possiamo chiamare Shenron e farti resuscitare no?”
“Sì, ma intanto io muoio!”
“Dai papino…!” implorò Goku facendo gli occhi dolci
“Senti “Gatto con gli Stivali” se non la pianti….” disse Bardack “leggermente” alterato, per poi interrompersi vedendo che gli occhi del figlio si stavano inumidendo “uff… e va bene Kakaroth! Però tu mi devi dare una mano!”
Sentendo quelle parole dalla bocca del genitore, Goku, sembrò rallegrarsi un po’, però chiese lo stesso:
“Me lo prometti?”
“Sì, promesso. Adesso smettila però: sei verg…”
“Evvivaaaaa!!!” esclamò Goku facendo un balzo dalla sedia per la gioia
“…ognoso… Ma tu l’ hai fatto apposta a piangere! Ma brutto… vieni qui!”
Bardack tentò di prendere Goku, ma l’ arrivo di un infermiere gli alleviò un po’ quell’ improvviso istinto omicida che stava provando nei confronti del figlio.
L’ infermiere, dopo aver salutato cordialmente i due Saiyan con un “salve”, entrò nella camera di Gohan per controllare che il ragazzo non stesse peggiorando e per vedere se tutti i macchinari a cui era attaccato funzionassero correttamente. Dopo essersi assicurato che tutto fosse apposto, l’ infermiere uscì dalla stanza per avvertire i due uomini che erano all’ esterno delle condizioni del ragazzo.
Appena uscito dalla stanza l’ infermiere vide Bardack che per poco non soffocava il figlio, e quindi intervenne a difesa del malcapitato:
“Ehi ehi ehi! Signori, un po’ di calma! Va bene che siamo già all’ ospedale, ma non mi sembra il caso di farvici fare un giro a testare le varie strumentazioni no?” queste parole fecero lasciare la presa che Bardack aveva stretto attorno al collo del figlio, che poté finalmente rimettere i piedi per terra (Bardack lo teneva sospeso per strangolarlo meglio) e respirare un po’ di quell’ aria che tanto gli era mancata con la gola tra le forti mani del padre.
“Mi scusi dottore, ma questo coso che mi ritrovo per figlio mi ha fatto perdere la pazienza!” si scusò Bardack
“Non importa, l’ importante è che non l’ abbia ucciso. Si sente bene signor Son?” chiese il dottore a Goku dopo aver perdonato il padre
“Sì, grazie… coff coff!” rispose Goku tossicchiando un po’
“Piuttosto: come sta mio nipote?” chiese Bardack all’ infermiere
“Per ora non sembra aver fatto grandi miglioramenti, però sembra più rilassato di prima, nonostante stia ancora dormendo il suo battito cardiaco è un po’ aumentato, e questo è un buon segno, ma deve ancora aumentare se vuole sopravvivere, già adesso è strano che sia ancora vivo, ma se continua così tra un po’ starà meglio!”
“Grazie per avercelo detto dottore.” disse Goku
“Si figuri, sono qui per questo!” disse l’ infermiere sorridendo
“Ora però devo andare, ci vedremo tra un po’, quando tornerò per controllare il ragazzo. A dopo.”
“A dopo” risposero all’ unisono padre e figlio.
 
 
Ore 2:15
 
Improvvisamente, Goku, sentì qualcosa vibrare nella tasca sinistra dei pantaloni, così prese l’ oggetto che provocava quel tremore  e notò che era il cellulare che Chichi gli aveva dato tempo prima per controllarlo quando usciva, o semplicemente per non perderlo quando uscivano tutti insieme, ma tanto Goku non aveva capito come si usasse. Mentre il cellulare ancora vibrava, Goku lesse ciò che c’ era scritto sul display: “Chichi”. Ora era morto! Chissà quante volte l’ aveva chiamato ma lui non se ne era accorto! Chichi sarebbe stata di sicuro furiosa, però Goku si fece coraggio e rispose:
“P- Pronto?” chiese con voce tremante per la paura
“GOKU! DOVE SEI? PERCHE’ NON MI HAI RISPOSTO PRIMA?! TI AVRO’ CHIAMATO ALMENO TRECENTOMILA VOLTE!!!!” urlò Chichi dall’ altro capo del telefono
“Su Chichina… non fare così dai… e poi non ti ho risposto perché non sentivo il telefono! Stavo dormendo!” tentò di calmarla Goku
“E va bene, per questa volta ti credo… dove sei?”
“Ehm….” Goku era nel panico: come poteva dire a Chichi che era in ospedale perché Gohan non stava bene?
“Goku!? Rispondimi!”
“A- All’ o- all’ ospedale….”
“CHE COOSA!?!?!?!? E PERCHE’?!?!?! GOHAN STA BENE???? DIMMELO GOKU!”
“Beh ecco…”
“DIMMELO!”
“E’ stato meglio… però..”
“Oh no… il mio povero piccolo Gohan! Siete all’ ospedale di Asti?”
“Sì perché?”
“Arrivo subito!” disse Chichi, e attaccò lasciando un Goku confuso che tentava invano di parlarle.
 
Ore 2:23, casa Son
 
Il piccolo Goten arrivò in cucina, svegliato dalle urla della madre, e le chiese con voce impastata dal sonno e strofinandosi un occhio:
“Che cosa succede mamma? Perché urli? Yaaaaaawn….”
“Goten, ti sei svegliato! Scusami piccolino.”
“Niente, però perché urlavi?”
“Perché Gohan è all’ ospedale e non so che cos’ ha; dobbiamo andare subito da lui!”
“C- Che cosa!? Il mio fratellone è all’ ospedale?! Andiamo! Dai mamma!” quasi urlò Goten che oramai si era svegliato del tutto
“Sì ma cambiati prima!”
“Sì, subito!” disse Goten, e corse come un lampo a cambiarsi.
Neanche un minuto dopo, e Goten era pronto per partire.
“Hai fatto in fretta eh? Andiamo.”
“Sì”
E così Chichi e Goten, dopo aver preso la macchina, partirono alla volta dell’ ospedale che distava sì e no cinque chilometri da casa loro.











Buonasera! =D
Sono tornato! (Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!! nd Tutti) Questa volta sono meno in ritardo dai! XD 
(Nooooo!! La mia sedia! Si è tolto lo schienale! Stupida sedia! Prima si staccano tre rotelle, così fai in tempo a metterne una e nel frattempo le altre si tolgono e adesso pure lo schienale!? E no dai! Questa è iella pura! nd Io un po' incavolato *traffica un po' con la sedia e, traqualche imprecazione, riesce a mettere a posto lo schienale* Finalmente, ce l' ho fatta! Uffa mi sono tagliato... mi sa che sono l' unico in grado di tagliarsi mettendo a posto uno schienale di una sedia... nd Sempre io)
Va beh, dopo la mia litigata con la sedia, torno normale (che poi non sono normale di natura è un' altra storia). Dunque; innanzitutto vorrei ringraziare
RohanGiulia Pierucci per aver recensito il capitolo precedente e poi anche: sempre loro due più tsubasa83 ed Erza Scarlet FT per aver messo questa schifezza fan fiction tra le seguite. Ringrazio ovviamente anche i lettori silenziosi (fatevi sentire, che vi costa? *fa gli occhi da cucciolo bastonato e si mette in ginocchio con le mani congiunte a mo' di preghiera*) e me ne vado a recensire le fan fiction che devoancora recensire e poi leggo Zanna Bianca (che è la centomilionesima volta che cerco di finire, ma mia sorella o mi toglieva il segno o mi nascondeva il libro (quante volte ho desiderato di strozzarla come ha fatto Bardack con Goku... ieri mi sono pure sognato di esorcizzarla, quindi pensate un po' come sto messo! Quella è una peste! Preferirei battermi con tutti quanti i cattivi dell' Universo tutti insieme piuttosto che stare con lei!)).
Ciao ciao!
                                         Son Gohan

 
   
 
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