Il
25 dicembre ogni cosa è al suo posto. La famiglia attorno al
tavolo, i regali
sotto l'albero mentre la felicità dilaga nelle case.
E' raro vedere
qualcuno per le strade, quel giorno dell'anno, ma quando capita non
è mai un
buon segno.
Ecco cosa pensava
Rigel, camminando con passo frettoloso sul marciapiede di Wickbelly
Road, tra
le foglie cadute.
Il cappotto pesante
ed allacciato fino al collo dava alla sua figura l'aria impacciata ed
innocua
che una diciassettenne non dovrebbe proprio avere, nel buio della notte.
Sia ben chiaro:
Rigel non si era mai lasciata spaventare dal buio, neanche da bambina.
Mai il
vento, i tuoni o la pioggia le avevano causato incubi o fatta tremare;
con il
passare degli anni aveva capito che non era la notte che doveva temere,
bensì
quello che vi si nascondeva.
Per quanto
affrettasse il passo, continuava a vedere la sua macchina troppo
lontana.
Qualcosa le
pizzicava la nuca, come un brutto presentimento.
O forse come
l'impressione di essere osservata.
Si chiese ancora
cosa ci facesse lì, da sola, per l'ennesima volta a
camminare senza sosta in
una strada abbandonata persino dai senzatetto.
Un luogo
disabitato, ridotto come una bambola di pezza da tempo maltrattata,
capace di
mettere in soggezione perfino chi non aveva una casa - non era
decisamente
posto per una ragazza di buona famiglia come lei.
Quasi stonava, in
quel tetro paesaggio.
Perché
quasi?
Semplicemente perché chiunque passasse per Wickbelly Road ne
subiva l'orrendo
fascino, assumendo uno sguardo ricolmo di terrore e consapevolezza.
La consapevolezza
di essere nel posto sbagliato.
Rigel lo sentiva
nel cuore martellante, nel sangue che scorreva bollente come lava nelle
vene,
negli occhi pieni di lacrime ad offuscarle la vista.
Questa era
Wickbelly Road.
Con i suoi anfratti
angusti, i suoi edifici spenti.
La sua totale
mancanza di umanità.
Eppure, nonostante
ciò, attirava sempre qualcuno... un ingenuo, un innocente,
una persona che
potesse beneficiare del terrore che quel luogo causava nella mente
invogliando
a lanciare grida e far lacerare il viso con le proprie unghie.
Wickbelly Road non
era solo un luogo di desolazione ed aridità, era un buco
nero.
Assorbiva suoni,
emozioni, personalità.
Il quartiere del
vuoto, causa di fallimento per innumerevoli vendite immobiliari.
Trentasette
suicidi, sedici omicidi e ventotto persone scomparse.
Forse era il
quartiere a voler scegliere i suoi abitanti, chissà.
Fatto sta che
Rigel, mentre camminava per quella strada secca come il deserto nella
notte del
venticinque dicembre scomparve, si volatilizzò.
Non raggiunse mai
la sua macchina parcheggiata due isolati più in
là.
Un'altra persona
che andò solo ad incrementare il numero dei volti affissi
nei paraggi, con un
sorriso immortale impresso sulla carta ad adornare muri che non
verranno notati
mai da nessuno.
Nemmeno Simon,
quando si ritroverà a vagare in lacrime per Wickbelly Road
ricorderà di aver
visto quei volti senza tempo, le cui macchine sono state ritrovate una
dopo
l'altra nei dintorni; proprio come i suoi predecessori.
Mi dispiace solo
dire che prima o poi toccherà anche a te.
-
Bloody’s Corner-
Let’s
talk about it!
Innanzitutto ringrazio la mia adorata Daerie (ScarlettIvyCH), senza la
quale
non avrei mai pubblicato questa… cosa
per pura pigrizia. Detto ciò è una cosa
trascritta da whatsapp, dato che l’ho
scritta originariamente lì. MAH.
Grazie
a chiunque legga <3
Miss
BloodyFangs