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Autore: LaCondorina    30/12/2013    2 recensioni
Tu non sei di questo universo. Noi non sappiamo perchè sei finito in mezzo a questa faccenda, e non ce lo chiediamo. Speriamo solo che tu capisca la gravità della situazione.
Quando avrai finito di guardare, corri.
Trova Zorey e mostragli questo documento. E' essenziale che tu lo faccia, per il bene di questo mondo e del tuo. Nomina Claudius, e collaborerà.
Non spargere troppo la voce, se vuoi evitare che la situazione degeneri come ha fatto qui. Limitati a una rapida spiegazione e imponigli di fare ciò che abbiamo pattuito.
Io e Alex contiamo su di te. Sei il barlume di speranza che serve a evitare ulteriori problemi qui in basso, o in alto. Dipende dai punti di vista.
Buona fortuna, ne avrai bisogno.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Julia-

Faccio una doccia a mio fratello

 

Sono Julia Mood, tredici anni, e ho già finito di vivere.

Non sono fisicamente in fin di vita, almeno non ora. Fino a ieri lo ero. Pensi che stia scherzando?! Prova tu a fronteggiare un' ondata di scheletri che non muoiono mai, con un pugnale che non può trafiggerli perchè, come direbbe Alex, "Tecnicamente erano umani". Non è affatto divertente.

Alex è mio fratello gemello. E' nato dopo di me, e in quei pochi minuti la piccola di famiglia con ''quegli occhietti verdi e graziosi'' sono stata io, poi lui ha deciso bene di venire in questo mondo. Non fraintendermi, è mio fratello e gli voglio bene -l' ho detto davvero?- ma ogni tanto mi farebbe piacere avere una vita mia, senza dover, per esempio, andare a fare shopping con lui, dato che si limita a farmi fare pessime figure in qualsiasi negozio. Senza parlare di quando siamo a scuola, un argomento di cui preferirei non dire nulla, ma è giusto che tu lo sappia.

Fin da piccola ho avuto doti intellettuali maggiori di chiunque mi stesse intorno. Mettiamo in chiaro che non sono Einstein, ho solo una capacità di apprendimento velocizzata rispetto a quelle altrui, ma per i miei parenti è davvero strano. Per me gli strani sono loro, quindi è reciproco. Mi hanno porata a far visitare -pure da uno psichiatra- per capire da dove derivasse un' intelligenza così alta, per il semplice fatto che nella mia famiglia nessuno è mai stato una cima in alcuna materia scolastica. Non è passato neanche per l' anticamera dei loro cervelli che io sarei potuta essere intelligente di mio.

Quindi frequento la scuola tra le prese in giro dei compagni e le attività extracurricolari pomerdiane, tra cui il giornalino della scuola,''L' intervista'', così detto perchè inizialmente in redazione ci si occupava solo di trascrivere le domande poste al personale della mensa o ai vari professori. Il nome non sarà il top, però senza il giornalino oggi non sarei neanche a scuola, dato che la forza di volontà di alzarmi la mattina è dovuta al fatto che senza di me la rubrica sugli stage non sarebbe certamente pubblicata. Non credo che creerebbe uno scandalo per gli altri studenti, beh, per me si.
Poi in redazione c'è la mia migliore amica, Alice, una biondina esuberante e con una passione sfrenata per la letteratura. Dai poemi omerici ai fantasy, qualsiasi cosa passi tra le sue mani, non ritorna prima di qualche settimana perchè ''deve controllarla meglio''. Si, buona scusa, Alice. 
Però è una ragazza fantastica: mi ascolta sempre anche quando parlo a vanvera per minuti e minuti, assimilando frasi che non mi ricordo neanche di aver detto, aiutandomi a intendere al meglio situazioni non del tutto chiare. In confronto a lei, il fatto di essere intelligente passa subito in secondo piano; non mi rendo neanche conto di esserlo. E mi piace questa sensazione di parità.
Questa specie di paradiso termina quando mi ricordo che devo tornare in classe con degli uomini di Neanderthal e con delle barbie assurdamente truccate con fondotinta, lucidalabbra e ombretti da far orrore ai miei occhi. ''Non guardarle'' penso ogni volta ''se non ti parlano, non guardarle'' peccato che loro mi chiamino per copiare compiti puntualmente non fatti e che io debba andare ai loro banchi per evitare dei gusci d' uovo finiti 'accidentalmente' nel mio cappuccio. Andava tutto bene finchè a Cristina Ricci, l'oca viziata della classe, non è venuto in mente di darmi un soprannome...fu così che ora tutti mi chiamano ''G.A.F''. Non la vera e prorpia gaf, bensì l' anagramma di Fuga di Cervelli, Alt! Ci hanno persino fatto un motivetto:

Quando non sai niente, non disperare:
Fuga di Cervelli ti potrà aiutare!

Ovviamente, chi l' avrà creato? Esatto, Alex dopo un' attenta consulenza con tutti i miei compagni. Me l' hanno pure cantato al compleanno.
Non capisco mai Alex: a casa sempre gentile, casinista, ma genile, a scuola menefreghista e arrogante. Penso sia per difendere la sua reputazione da capitano della squadra di calcio. Ricordo che per sette mesi gli ho fatto passare le pene dell' Inferno tenendogli il muso e facendogli scherzi, ovviamente pessimi in confronto a quelli che fa lui ai suoi amici. Quando finalmente un giorno si è deciso a chiedere scusa con tanto di torta -fatta da lui, ma apprezzo il gesto- gli sono scoppiata a ridere in faccia perchè mi faceva così pena! Come se non bastasse in quel momento stavo pure bevendo quindi gli è fruttata pure una doccia gratis.

[Okay, Alex mi sta dicendo di smetterla di ridere e di andare avanti descrivendolo come si deve, se non voglio la doccia indietro. Provvedo subito.]

Mio fratello è, non per elogiarlo, uno dei ragazzi più popolari della scuola. Capitano dei Luxes, la squadra di calcio dell' istituto, ha da sempre avuto una vita migliore della mia. Spesso salta un' ora o due di lezione al giorno per i suoi ''allenamenti'' in palestra con gli altri ragazzi, rifilando tutti i compiti che vengono assegnati a me. E' abbastanza alto e atletico, visto lo sport che fa, ha i capelli castani come i miei, ma gli occhi no: I suoi sono neri come la pece, e questo è strano perchè siamo gemelli e dovremmo essere uguali, almeno in aspetto fisico. Ne discutiamo da quando abbiamo iniziato a parlare con frasi compiute ciò nonostante è un mistero ancora irrisolto che probabilmente rimarrà così.
Il suo carattere varia continuamente in base all' ambiente in cui siamo. Scuola: arrogante. Casa: gentile. Negozi: indifferente.
Com'è costante, vero?
Un suo pregio però è che riesce a farsi amici molto in fretta. Uno tra tanti è Jason. L' ho conosciuto quando avevo 9 anni e da quel momento non se ne è più andato dalla mia testa. Alex sostiene che io gli faccia il filo, il che è paradossale: Jason è bello, okay, quello è il minimo, ma gli manca una scintilla speciale che mi faccia interessare a lui. Forse perchè non ha passioni oltre al calcio. Non legge, ma ha conosciuto più scrittori di quanti ne conoscerò io in vita mia. Tutto è possibile perchè i suoi sono, diciamocelo, ricchi sfondati, e questo è un valido motivo per cui non mi dovrebbe piacere Jason: dà tutto per scontato come se ogni problema si potesse risolvere con una decina di euro. Ciò nonostante Alex ci ha azzeccato in pieno perchè gli sbavo dietro da due anni, con enorme dissenso di Alice che sostiene che potrei desiderare qualcuno di più progredito mentalmente. Non posso che darle ragione però al cuor non si comanda ed evidentemente il mio dev' essersi schiantato contro un palo della luce alla curva del buon senso. Messa male, direi.

Alex ha ancora l' accento americano quando parla, mentre a me è svanito quasi subito perchè con il giornalino ho dovuto imparare in fretta a dialogare decentemente. Ci siamo trasferiti in Italia da poco, cinque o sei anni se non sbaglio, perchè nostra zia ha avuto problemi economici negli Stati Uniti.

Io e mio fratello non abbiamo i genitori: sono morti quando eravamo molto piccoli in un viaggio d' affari a Madrid. Era marzo quando ce l'hanno detto. I funerali non si sono neanche svolti dato che non sono stati ritrovati i corpi. Alla loro morte tutti i nostri parenti si sono riuniti per discutere su chi si sarebbe dovuto prendere cura di noi. Erano presenti la zia Melany, una vecchietta dolce e tenera ma con un tumore al Pancreas molto avanzato. Era esclusa, quindi, la possibilità di un suo aiuto. Partecipava solo per essere sul posto quando si sarebbe scelta la persona più adatta a noi. Erano venuti anche i Roseto, prozii da parte di madre. Si rifiutavano di prenderci in custodia perchè ci definivano troppo rumorosi e vivaci. I nostri nonni non c' erano più e la zia al momento non era la scelta più considerata. Ci saremo trasferiti almeno quattro volte in un anno prima che venisse alla luce il testamento di mamma. Alex e io eravamo felici di sapere finalmente a chi saremmo stati affidati, ma ci eravamo ricreduti subito dopo aver letto a chiare lettere:
<< Lucy Rover e David Moon decidono unanimamente che, in caso di morte prematura, Julia e Alex Moon saranno affidati al loro parente più prossimo: Cathy Rover, sorella della qui presente Lucy Rover, madre dei due ragazzi. Dovranno rimanere sotto sua custodia fino a quando non troveranno un lavoro adatto al loro sostentamento fisico e morale>>

Claudius Train Lucy Rover David Moon

 

...e bum! Ecco che ci cade il mondo addosso.

  
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