Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Vega_95    31/12/2013    3 recensioni
Questa storia racconta delle avventura dei protagonisti della serie 5D's e di Jessica,la sorellina minore di Yusei,più piccola di lui di 2 anni,apparentemente sembra una normalissima ragazzina ma in realtà dentro di lei è nascosto qualcosa di potente e misterioso di cui nemmeno lei è a conoscenza.
Questa storia inizia due anni prima e termina molti anni dopo la lotta contro i Dark Signer,Yliaster non ci sarà,per un motivo che verrà svelata in seguito.
Ho cercata di renderla più shonen possibile ma per alcune parti non ce l'ho fatta descrivendo diverse scene shojo.
Una furiosa corsa contro il tempo,una disperata lotta contro l'oscirità che da millenni attanaglia l'umanità,amori sbocciati,una famiglia ritrovata,l'illusione di un'Utopia e una disperata ricerca della vendetta... saranno in grado i Predestinati di impedire l'apocalisse che si prepara a sconvolgere il loro mondo?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Altri, Crow Hogan, Jack Atlas, Yusei Fudo
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Minna! concludiamo l'anno in bellezza sperando che il prossimo sia migliore (e questa fanfic trovi una fine XD). ecco il capitolo di svolta, da qui in avanti avrà ufficialmente inizio la Guerra!
buona lettura!


Anche se la notte ha abbandonato la città e il sole del primo mattino da il suo buongiorno, non tutti lo sentono e restano assopiti nel loro morbido letto, stretti in un caldo abbraccio.
Il più dolce dei peccati è stato commesso tra quelle 4 mura. È stato l’amore più puro ad averli portati a quel punto, lo stesso amore  che  ha trasformato un’innocente bambina in una donna e un ragazzo in un uomo.
Quando sono stata informata di ciò che è successo tra i due amanti, sono stata gelosa perché al mio tempo non ebbi la stessa fortuna, ma ho sorriso quando mi hanno raccontato che il terzo individuo che abitava quella casa, proprio quella mattina ha avuto il desiderio di andare a svegliare la sorellina.
Quelli sono stati giorni felici per Yusei  che poteva tornare a vivere in anima e corpo. È un giorno come un altro questo che si prospetta, almeno all’apparenza, Yusei non si aspetta certo la sorpresa che lo attende.
«Jessy »la chiama ingenuamente Yusei «senti pensavo che…» comincia a dire mentre apre la porta. La camera è inondata di luce e non è difficile vedere i due ragazzi ancora assopiti una nelle braccia dell’altro. Lo scricchiolio della porta e la voce di Yusei fanno sussultare entrambi  facendogli spalancare gli occhi voltandosi verso il ragazzo che in un primo momento arrossisce a causa dell’imbarazzante situazione, ma nemmeno un istante dopo fulmina con lo sguardo Crow che teme di uscire da quella casa con un occhio nero
«Yusei…» mormora imbarazzata Jessica che si arrotola il lenzuolo bianco addosso, ma suo fratello si volta e chiude la porta andandosene.
Sbuffando e ancora intontita dal brusco risveglio, la ragazza si lascia ricadere nel letto posando la testa sull’addome di Crow
«che facciamo? » le domanda il predestinato accarezzandole i capelli che gli solleticano la pelle
«scendiamo e speriamo che Yusei non ti faccia un occhio nero» ci scherza Jessica giocando anche lei con una ciocca dei suoi capelli neri che per mesi non ha visto per più di pochi minuti ogni tanto.
«grazie» dice sarcasticamente e dolcemente Crow chinandosi per baciarla
«sono stata bene questa notte» gli sorride intrecciando le dita nella chioma arancione del suo amato ragazzo.
La coppia scende le scale tenendosi per mano e raggiunge l’ingresso. Yusei è in cucina, ma per vederli si deve sporgere un po’.
«vado» sorride Crow
«sicuro di non voler fare colazione con me? » gli domanda accarezzandogli la fronte
«meglio che vada a casa. Jack sarà in pensiero e non credo che Yusei voglia avermi tra i piedi in questo momento» scherza Crow, ma sotto sotto ha davvero paura di prendersele dal suo amico che già una volta si era rivelato violento per ciò che riguardava la sorella, anche se allora erano solo ragazzini.
Lasciata Jessica, Crow torna a casa sua.
Richiusa la porta, Jessica sospira ed entra in cucina
«buongiorno» saluta il fratello che risponde con un verso muovendo la tazza di caffè che sta bevendo. Lei si riempie una tazza e si siede al bancone a mangiare un toast, ma dopo 10 minuti di silenzio si spazientisce
«ok, ora basta! » sbotta voltandosi verso Yusei « mi dici che ti prende? »
«nulla» borbotta Yusei che finge di bere un caffè ormai freddo
«sì… oh andiamo non ci sarai rimasto male… » prova a fargli capire, ma qui Yusei comincia a reagire
«perché  dovrei rimanerci male? Scusa, perché dovrebbe importarmi? » risponde posando la tazza e fissandola negli occhi
« non lo so, questo dovresti dirmelo tu. Se davvero non t’importa perché mi guardi così? » gli fa notare il suo sguardo furioso e incredibilmente geloso
«non ti guardo in nessun modo. Non m’importa e basta » risponde freddo.
Jessica non può fare altro che scrollare le spalle, mettere la tazza vuota nella lavastoviglie e salire di sopra. Non ha particolare programmi per la mattina, avrebbe voluto passarla con Yusei o Crow o tutti e due, ma l’aria gelida che si respira quella mattina le fa passare la voglia di fare ogni cosa per  cui si chiude semplicemente in camera sua.
 
Tornato a casa, Crow trova Jack ad aspettarlo e ha lo stesso sguardo di un genitore premuroso che è stato sveglio tutta la notte a chiedersi che fine ha fatto il suo ‘ bambino’ .
«dove sei stato? » è la prima cosa che gli chiede non appena lo sente salire le scale
«buongiorno anche a te Jack» risponde sarcastico il giovane predestinato che si fionda in cucina a mangiare.
«sei stato in giro tutta la notte? »gli domanda ancora Jack
«no, ero da Jessica » risponde con estrema naturalezza il ragazzo bevendo un succo di frutta direttamente dal cartone
«da Jessica o con Jessica? » tiene a precisare Jack,  seriamente preoccupato.
«non è la stessa cosa? » lo guarda allibito Crow mentre prende la scatola di biscotti e va a sedersi al tavolo davanti a Jack mangiando come se fosse stato a digiuno una settimana.
«ed è successo quello che penso sia successo? » prosegue il predestinato biondo che sbianca ogni volta di più. Gli viene un mancamento quando Crow, con la bocca piena annuisce e sbiascica un «sì»
«la sorella del tuo migliore amico! » sbotta di colpo Jack, non appena si riprende «dimmi che Yusei non sa nulla» prega almeno in quello
«beh…» si fa dubbioso Crow posando i biscotti «dal momento che Yusei è tutt’altro che stupido e questa mattina è venuto a svegliare Jessy… direi che lo sa» ammette Crow prima di ricominciare a strafogarsi fino a che la scatola non è vuota e lui la lascia cadere sul tavolo
«io non ti difenderò se ti mette le mani addosso» si tira subito indietro Jack
«oh andiamo! Sia io che Jessica siamo grandi e vaccinati ormai! Che v’importa? » sbuffa il ragazzo strofinandosi una mano tra i capelli
«a me niente… puoi andare con tutte le ragazze che ti pare, ma Jessica è la sorella minore di Yusei. È tornata da nemmeno due settimane e Yusei è particolarmente geloso di lei! » gli riassume in poco i motivi per  cui doveva stare alla larga dal corpo di Jessica.
«quel che è stato è stato» conclude Crow scrollando le spalle «comunque posso dirti che è stato fantastico! » esclama entusiasta e con la passione che ancora gli arde negli occhi.
 
Nel frattempo Yusei è in garage che lavora alla duel runner di sua sorella. Non c’è niente da aggiustare, ma si sente talmente nervoso da voler occupare il tempo in qualche modo.
Alla fine finisce per stringere troppo il bullone sbagliato, quello di un pistone mobile; cerca di allentarlo, ma non riesce a imprimere la medesima forza che ci aveva messo per stringerlo e finisce per picchiare le nocche sulla lamiera ferendosi
«maledizione!! » esclama lanciando via la chiave inglese. Ignora la ferita e il male e batte un pugno contro la moto
Ma perché… perché mi da tanto fastidio…  si domanda non capendo nemmeno lui il motivo.
«sì che lo sai» gli mormora nell’orecchio la voce di un essere invisibile che Yusei non vede «lui ti ha portato  via la tua sorellina» sghignazza la voce che il ragazzo prende come una voce interiore, non si rende conto che qualcuno lo sta condizionando
«di sicuro tra poco la sposerà e te la porterà via per sempre» ridacchia la voce
«lei è mia sorella» mormora Yusei, convinto da quella malefica voce.
Accecato dalla rabbia, il ragazzo prende la propria moto e la spinge fuori dal garage; è proprio lì che lo attendo, con il mio abito blu scuro stile marinara e i miei capelli corti e castani, per Yusei è una sorpresa trovarmi davanti dopo tanto tempo
«Natsumi…» mi chiama
«ciao Yusei » sorrido avvicinandomi «ho saputo di tua sorella, sarai felice»
«sì…» mormora lui. Si capisce lontano un miglio che qualcosa di molto grave lo turba e provo a convincerlo a confidarsi come me, ma lui scuote la testa
«ti sei dimenticato la promessa» gli ricordo con un sorrisetto che vorrebbe metterlo di buon umore.
Seduti nella veranda di casa sua, Yusei mi racconta della sorpresa che ha trovato nella camera di sua sorella. Mi è difficile trattenere il mio sorriso compiaciuto, ma ci riesco fino al momento in cui lui volta lo sguardo
«forse ti sembra stupido…» cerca di giustificarsi Yusei, ma, fingendo uno dei miei affettuosi sorrisi, appoggio una mano sulla sua spalla attirando la sua attenzione «anche se è tuo amico, sta cercando di portarti via tua sorella, la stessa sorella per cui hai penato un anno intero e che hai ritrovato da pochi giorni»
«e che dovrei fare? » mormora abbattuto
«mettere in chiaro le cose con Crow, Jessica è tua , è tua sorella e lui non può portartela via» gli dico consigliandogli di recarsi dal suo amico. Vorrei istigarlo alla rissa, ma non ci riesco e comunque sono convinta che una discussione sia più che sufficiente.
Lo lascio andare con l’odio negli occhi a tutta velocità lungo la strada deserta
«scusa Yusei »mormoro senza il minimo rimorso, prima di andarmene.
 
Jessica ha sentito Yusei andarsene e spera che qualche giro in moto possa calmarlo, ma 20 minuti dopo le arriva una chiamata che la mette sulla difensiva fin da quando legge il nome della persona che chiama: Jack
«cosa c’è Jack? » risponde sfogliando una rivista
«devi venire qui, subito! » grida il predestinato biondo, allarmato e preoccupato mentre in sottofondo si sente un gran casino di sedie sbattute e voci confuse
«che sta succedendo? Dove sei?! » esclama preoccupata la ragazza
«a casa. Yusei e Crow sono impazziti! » riassume in pochissime parole Jack prima di chiudere.
Allarmata, Jessica non perde nemmeno tempo a mettersi le calze, infila gli stivali e scende a prendere la moto.
Nonostante il danno fatto da Yusei, il mezzo porta la ragazza, in pochissimi minuti, davanti a casa dei due predestinati. I rumori si sentono fin dalla strada e in lontananza Jessica vede Zora arrivare.
«non entrare» dice seria senza guardarla nemmeno in faccia «ci penso io».
Corre dentro salendo le scale di corsa, di disordine non ce n’è particolarmente, niente di più del solito, ma trova Jack contro il muro e Yusei e Crow intenti ad azzuffarsi.
«non è una tua proprietà! » grida Crow mentre tenta di togliersi la mano di Yusei, che gli stringe la maglietta, di dosso
«tu non dovevi azzardarti a toccarla! » urla Yusei che cerca di dargli un pugno.
Crow si divincola e spinge a terra l’amico
«esatto Crow. Fagliela pagare, Jessica non è una sua proprietà, lei ora appartiene a te» gli mormora anche a lui una vocina apparsa nella sua testa non appena Yusei ha messo piede in casa
«Jessy è solo una bambina e tu ti sei approfittato della sua innocenza! » esclama Yusei liberandosi di Crow e scaraventandolo a terra
«ho solo aperto la gabbia in cui tu l’avevi rinchiusa! » risponde Crow spingendolo via.
«smettetela!! » urla Jessica, ma solo Crow le presta attenzione dando così modo a Yusei di spingerlo e colpirlo se non che, per placare la rissa, la giovane principessa si frappone tra i due prendendosi il pugno di Yusei dritto sullo zigomo. Il colpo è forte e la scaraventa a terra.
L’intervento di Jessica e il pugno che riceve, svegliano Yusei e Crow che subito la soccorrono
«Jessy! » la chiama il fratello  avvicinando una mano per scostarle i capelli che le coprono il viso. Appena lo sente vicino lei si scansa portandosi una ciocca nera dietro l’orecchio mostrando il segno del pugno di Yusei.
«mi dispiace…» mormora il ragazzo.
«Jessica, stai bene? » le domanda Crow  posandole le mani sulle spalle. Lei risponde facendo un verso indefinito che fa capire ‘sì’.
Rialzatasi, lentamente i capelli cadono indietro liberando il viso della ragazza che si tira indietro il ciuffo per sistemarlo ed è lì che sta lo stupore di Yusei, nel vedere il segno che pochi istanti prima stava sul suo viso, ora svanito, ma ancora di più vedere le lacrime bagnare il viso della ragazza
«non posso credere che tu sia arrivato a tanto» mormora fissandolo negli occhi
«Jessy…» cerca di avvicinarsi Yusei, ma lei si allontana arrivando a scontrarsi con Crow che la prende, istintivamente, tra le braccia. «non toccarmi » bisbiglia con la voce bloccata in gola e per rendergli meno umiliante il rimprovero «io non appartengo a nessuno» prosegue allontanandosi anche da Crow «ma finché non lo capirete io… io non voglio vedervi» si fa drastica ferendo profondamente entrambi.
 
«è un buon inizio» ghigna l’Oscuro che ha assistito a tutta la scena
«abbiamo fatto un buon lavoro? » gli domando sorridendo e compiacendomi del mio lavoro.
«siete state magnifiche, Natsumi, Kaily, avete insinuato il dubbio e la rabbia nei cuori dei predestinati con estrema maestria»  si complimenta con noi
«più si è felici più è facile soffrire» ghigna Kaily che aveva insinuato  la rabbia in Crow.
Resto  perplessa mentre insieme osserviamo Jessica tornare a casa, depressa e in lacrime.
«cosa ti turba mia cara? » mi interroga il mio signore dopo aver notato il dubbio nei miei occhi, non posso mentirgli «perché ? » domando
«confondere è il primo passo per la vittoria» mi risponde, ma quello lo so, ciò che non capisco è perché in una tale occasione. Mille volte abbiamo avuto l’opportunità di dividere i predestinati.
«percepisco l’arrivo di un nuovo essere» spiega rispondendo al mio quesito «sarà  potente e so già che metterà a rischio i nostri piani» racconta incerto l’Oscuro fissando Jessica, stesa sul letto e immersa nel suo dolore «se insinuiamo l’oscurità nel cuore della principessa, forse potrò anche usare il nuovo arrivo a mio vantaggio»
«e chi è questo nuovo essere? »domanda Kaily che, come me, molto perplessa. L’Oscuro ci invita ad avvicinarsi e cinge le nostre spalle con le sue forti braccia. Il suo è un caldo e piacevole abbraccio con cui lui ci mostra ciò che realmente intende.
«non capisco» insiste Kaily, ma io l’ho intuito e con un semplice gesto lo faccio comprendere anche a lei che ghigna a sua volta
«dacci istruzioni» dico chinando il capo davanti al mio salvatore.
«osservate. Osservate come i predestinati si distruggeranno con le loro mani» ride.
«non c’è arma migliore dell’autolesionismo » sorrido dandogli piena ragione.
Sentirmi parlare in quel modo fa stare molto male Hina che ci osserva da lontano, nascosta dalle tenebre, so che è lì, avverto la sua presenza, ma non m’interessa al momento.
 
Per parecchi giorni Jessica si rifiuta di parlare con Yusei che vorrebbe parlarle ed evita anche Crow e le sue chiamate. Esce con Akiza senza problemi, frequenta Jack e Carly ridendo e scherzando con loro, ma diventa seria e gelida ogni volta che incrocia il suo sguardo con i due ragazzi più importanti della sua vita; per la prima volta, Jack appoggia a pieno la decisione della ragazza e ogni tanto gli capita di complimentarsi con lei per il suo sangue freddo e la maturità che dimostra, ma non può non rimproverarla per aver dato inizio a quella situazione fingendosi morta in primo.
«è passata Jack» risponde Jessica scrollando le spalle «ma Crow e Yusei devono smettere di fare i ragazzini e trattarmi come un oggetto»
«ok, ok» la calma Jack « tu stai bene? » le domanda poi, riferendosi alla sua salute non certo al suo umore
«sono, qui. vedi che sto bene» risponde Jessica
«sì. Cerca solo di riguardarti» le sorride il ragazzo posandole una mano sulla spalla, come se sapesse qualcosa che potrebbe compromettere la salute della sua principessa.
 
Una sera, mentre Jessica sta salendo in camera sua per andare a dormire, Yusei la ferma pregandola di stare di sotto con lui per parlare.
«non volevo reagire tanto male» cerca di scusarsi il ragazzo che non ha il coraggio di guardarla in faccia «mi dispiace Jessy »
«non sono le scuse che voglio da te Yusei, quelle me le hai già fatte» risponde secca Jessica senza degnarlo di uno sguardo,
«e allora che devo fare? » le domanda il ragazzo che prova una grande umiliazione a dover pregare la sorella per perdonarlo di qualcosa che gli è nato dal cuore.
«se non lo capisci, io non posso fare nulla Yusei. Sappi solo che tu e Crow avete rovinato uno dei giorni più belli della mia vita. Ero felice e voi mi avete buttata a terra» cerca di fargli capire, ma lo sguardo di Yusei è ancora più confuso di prima e lei non può che andarsene senza più dare spiegazioni «ora sono stanca, vado a dormire. Buonanotte »
Yusei resta allibito da quanta freddezza sia riuscita a esprimere in poche parole; percepisce qualcosa in lei e ci sono solo 2 persone che possono aiutarla, ma devono collaborare ed è per questo che il giorno dopo si reca da Crow per parlargli
«almeno a te qualche parola la dice» sospira Crow, in pensiero per la sua ragazza, se ancora la può definite tale
«ho solo la fortuna di abitare sotto il suo stesso tetto» risponde pensieroso Yusei «non so che mi sia preso. Non m’importava molto di voi due e poi d’un tratto me la sono presa con te» spiega confuso
«nemmeno io so perché mi è venuto l’istinto di attaccarti» dice Crow stropicciandosi la faccia, confuso quanto l’amico
«cosa facciamo con Jessy? »cambia discorso Yusei. Jack si avvicina a loro portando tre tazze di caffè e mentre le posa da loro un consiglio «smettetela di trattarla come la vostra bambolina e più come una ragazza adulta che sa cosa vuole»
«ma noi non…» comincia a protestare Crow, Yusei, invece, sorride osservando il suo riflesso nella tazza «credo che tu abbia ragione. Lei non è di nessuno. È libera di fare le sue scelte… per troppo tempo l’ho trattata come una bambola rinchiudendola in una gabbia d’oro» si colpevolizza Yusei e ha ragione, infatti a Crow tornano in mente le prima parole che Jessica gli disse mentre lui la credeva ancora Isabel
«… mio fratello mi adorava e mi trattava come la sua bambolina di porcellana. Nemmeno un chicco di polvere mi ha mai sfiorata».
 
Nel frattempo, a casa, Jessica è stesa sul pavimento della sala, svenuta; il volto bianco e bagnato da sudori freddi. È il rumore della porta di casa a svegliarla e, tempo di entrare in casa, Yusei la trova in piedi davanti al divano.
«che hai? » le domanda un po’ preoccupato da quel viso tanto pallido e l’espressione spaesata
«nulla» risponde lei muovendo passi lenti verso le scale
«posso parlarti? » la ferma Yusei, ma lei scuote la testa «ora non posso» risponde trovando la forza di correre di sopra, si chiude in camera sua e resta appoggiata alla porta mentre un secondo capogiro rischia di farla cadere e un’orribile idea le passa per la mente. Si sposta davanti allo specchio osservando il viso cadaverico, il suo fisico asciutto nascosto da una maglia bianca, larga e i pantaloni della tuta arrotolati sui fianchi. Jessica comincia a toccarsi tutta, dalle spalle alle braccia, il seno, la vita i fianchi e la pancia come a controllare di non avere nulla addosso.
«una settimana è troppo per me…» mormora osservando il calendario appeso dietro allo specchio.
Per tutto il giorno e la sera i tormenti di Jessica impediscono a Yusei di parlarle e lo costringono a rimandare al giorno dopo, ma lei esce e al suo rientro, di nuovo, non gli da modo di fermarla.
Quella sera Jessica si immerge nella vasca da bagno e resta sola con i suoi tormenti per mezzora,  spera che il prima possibile  Yusei e Crow riescano a capirla e a farsi perdonare per il loro vero peccato, ma non è solo quello che le fa palpitare il cuore dall’agitazione.
Prova a rilassarsi e non pensare ai suoi tormenti immergendosi completamente; chiude gli occhi provando a rilassarsi ma una vocina glielo impedisce, non dice nulla, fa solo teneri versi, risate e vagiti. Poi si sente chiamare e vede un ombra calare su di lei per cui riapre gli occhi e riemerge, Yusei è seduto sul bordo della vasca e la chiama
«non potevi aspettare? » domanda scocciata lei mentre si tira indietro i capelli bagnati
«no» risponde semplicemente Yusei «Crow ed io abbiamo parlato e abbiamo capito»
«che cosa? » si volta di scatto Jessica mentre una luce di speranza le brilla negli occhi
« che non abbiamo il diritto di trattarti come un oggetto, tu sei libera di fare le scelte che vuoi» si spiega Yusei parlando anche a nome di Crow.
«grazie» sorride la ragazza appoggiandosi al bordo della vasca con le braccia
«c’è qualcosa che non va? » le domanda Yusei accarezzandole il viso bagnato
«no, sto bene. Sono felice che tutto si sia sistemato» gli sorride Jessica prendendogli la mano « i miei ragazzi finalmente hanno capito»
Yusei si alza per lasciarla tranquilla, ma lei si aggrappa al suo braccio, lo strattone lo fa scivolare cadendole addosso e finendo nella vasca. Più di metà dell’acqua schizza fuori e i due fratelli non possono fare altro che ridere mentre lui prova a rialzarsi grondante d’acqua.
«scusa» ridacchia Jessica uscendo anche lei dalla vasca e prendendo l’asciugamano dallo scalda panni. Mentre lei si copre Yusei la osserva e sorride compiaciuto «sei ingrassata un po’»
«forse…» mormora Jessica stringendosi la mano con il lembo di asciugamano, al petto.
Rimasta sola, Jessica resta appoggiata alla porta del bagno con un oggetto dalla forma di un computer grande quanto il palmo della sua mano, un coperchio di plastica e uno schermo spesso quanto un dito con scritto ‘Congratulation! ‘ a lato c’era una fessura in cui lei aveva inserito una bacchettina.
Altro che ‘ congratulazioni’ Jessica è disperata e non riesce a smettere di piangere; accende l’asciugacapelli per coprire i suoi singhiozzi. È talmente fuori di se da scaraventare il micro palmare contro il muro facendolo andare in mille pezzi, non le basta e lo fa andare a fuoco per cancellarne ogni traccia.
Si è appena riappacificata con Crow e Yusei, una tremenda lotta attende lei e i suoi amici e un bambino è l’ultima cosa di cui ha bisogno eppure è lì, già da un mese condivide con lei la sua angoscia e i suoi tormenti.
 
«se ne è accorta» ghigna l’Oscuro osservando la piccola Jessica rannicchiarsi nel letto con le lacrime che ancora le scorrono lungo le guance e le mani avvolte attorno al ventre.
«addormentati piccola, addormentati e vieni da me» mormora facendole segno con le dita di raggiungerlo. Nella stanza di Jessica compare la Contessa che avvolge Jessica in una coltre di tenebra provocandole dei leggeri fastidi, si lamenta, ma non riesce a svegliarsi. L’oscurità che l’avvolge crea un collegamento con l’Oscuro.
«d’ora in avanti, sarò io a prendermi cura di te. Tu e il tuo bambino sarete sotto la mia protezione, il tuo dolore sarà il nostro collegamento» ghigna  estasiato l’uomo che da centinaia di anni attendeva un momento tanto propizio, solo pochi mesi e si sarebbe potuto liberare da quell’orribile prigione.
 
Dopo un’orribile notte di tormenti, Jessica si sveglia parecchio frastornata, con la testa pesante e una voglia incredibile di riaddormentarsi, ma la presenza di Crow, seduto al suo fianco, la spinge ad alzarsi
«Crow…» mormora assonnata
«buongiorno» la saluta Crow sorridendole
«come mai sei qui? »
«volevo vederti e chiederti scusa» dice il ragazzo accarezzandole la mano
Jessica ha poca voglia di parlare e poca voce per cui si limita a sorridere e annuisce avvicinandosi per abbracciarlo; si stringono forte, era da un mese che non si vedevano e l’emozione è forte. Il loro bacio ha tutto un altro sapore dopo tutto quel tempo
«andiamo» le mormora Crow trascinandola giù dal letto
«dove? » è ovvia la domanda di Jessica ,ma lui le sorride senza dirle nulla.
Insieme a Yusei, escono in moto, Jessica stretta a Crow, non ha idea di cosa i due ragazzi hanno in mente, ma lo capisce quando si fermano davanti al parco dei divertimenti dove li attendono Jack e gli altri
«eccola qui la nostra coppietta felice! » esclama Jack che non perde l’occasione di prende in giro i suoi amici.
«forza andiamo! » esclama il giovane dai capelli arancioni tirando con se Jessica che ride mentre corre alle montagne russe.
Non ci mettono molto tempo a salire e quando lo fanno, Jessica e Crow s’appropriano dei posti davanti; come se pilotassero loro la giostra, si muovono con il vagone alzando e abbassano le braccia e urlando a ogni discesa e giro della morte.
«centrifuga? » propone Leo, ancora eccitato dalle montagne russe
«passo » finge un sorriso Jessica che in realtà si sente malissimo, tanto che Yusei le si avvicina posandole una mano sulla schiena «tutto ok? » si preoccupa
«sì, ma non mi va» si giustifica Jessica che non vede l’ora di restare sola «voi andate, sono solo pochi minuti, vi posso aspettare» li convince.
Jack la osserva mentre comincia a impallidire e un sospetto lo lascia tentennare per un po’, poi segue Carly che lo trascina sulla giostra. Pochi istanti per farli allontanare e poi Jessica si lascia esplodere, la nausea la travolge e la fa correre via.
Al loro ritorno, nessuno dei ragazzi ha i capelli a posto, tutti scarmigliati e i vestiti sciupati, ma tutti incredibilmente eccitati e carichi di adrenalina, ma si calmano quando trovano la loro amica appoggiata a un muro, più pallida di un cadavere e tremante
«Jessy! » la soccorre immediatamente Yusei avvolgendole un braccio attorno alle spalle «che hai? »
«nulla» mormora lei che, però, non riesce a reggersi in piedi e resta aggrappata al fratello, è sudata e completamente gelata.
«cosa ti senti? » si preoccupa Akiza sfiorandole il viso bagnato dal sudore
«sto bene» insiste Jessica che prova a camminare. Cade e Crow si butta quasi a terra per evitarle la caduta« lo vedo. Vai a casa prima di peggiorare le cose» le consiglia reggendola in piedi «usciremo un altro giorno»
«ok… mi dispiace ragazzi» si sente mortificata; loro lo ignorano, ma lei sa cosa le ha provocato quel malessere e si odia per quello.
Tornata a casa, Jessica va a stendersi mentre Yusei le sente la febbre, ma non ha nulla e stando rilassata, tra le coperte, poco a poco riprende colorito.
 
Per paura di disturbarla, Crow si astiene dal chiamare Jessica e assilla Jack con i suoi tormenti
«cosa le è preso? » si domanda tormentandosi.
Jack ignora completamente il suo amico pensando ai fatti suoi, che riguardano Jessica, ma in modo diverso da Crow, lui lo sa, l’ha sospettato fin dall’inizio e ciò che è accaduto quel giorno gli ha dato la conferma
«Jack! » esclama Crow riportandolo alla realtà «mi ascolti? »
«sì, Jessica sta male e tu sei un idiota» gli risponde sfregandosi la faccia con le mani
«oh grazie! Tu m’ignori e l’idiota sono io» borbotta il predestinato dai capelli arancioni
«sì perché sei cieco! » insiste Jack sbattendo la mano sul tavolo« davvero non sai perché la tua ragazza oggi stava male? »
«non sono un dottore, come faccio a saperlo? Sarà stanca…» ipotizza il ragazzo incredibilmente confuso mentre osserva il suo amico negli occhi
«non è la prima volta che sta male, Yusei è ingenuo e non l’ha ancora capito, credeva che sua sorella stesse male per il dispiacere» si massaggia la fronte Jack che trova assurda l’ingenuità di Crow e Yusei, eppure è così e solo lui ha capito cosa sta accadendo alla loro Principessa.
«forse ha ragione, Jessica non è molto forte e il suo fisico si sente provato da ogni stress» ci ragione attentamente  Crow
«ma allora sei stupido!! » sbotta ancora Jack« Jessica è incinta! Aspetta un figlio da te! » esclama scocciato  il predestinato con le ali del Drago tatuate sul braccio.
Crow resta spiazzato e non ha il coraggio di parlare, tenta di formulare qualche frase sensata, ma farfuglia solo e dopo qualche minuto riesce solo a esclamare «cosa?! »
«da quello che mi ha detto Yusei, non è la prima volta che si sente male» gli spiega Jack «e poi si vede che nasconde qualcosa, soprattutto ha cambiato modo di vestire» vuole fargli notare ricordandogli anche come Jessica sia passata, da un momento all’altro, da indossare semplici maglie aderenti a abiti e maglioncini particolarmente morbidi che nascondono ogni sua forma.
«sono tutte assurdità Jack…» mormora Crow strofinandosi la faccia «se anche fosse vero, che dovrei fare secondo te? » gli domanda facendosi venire il dubbio
«è così, ne sono sicuro… comunque dovresti sposarla prima che nasca il bambino» gli consiglia
«ma sei diventato scemo? Se lo faccio Yusei mi uccide! » esclama
«quanto è ingenuo il tuo amico» mormora una vocina femminile nell’orecchio di Jack «sai di avere ragione Jack, Jessica aspetta un bambino, è evidente» sghignazza Rachele che, come avevano fatto le sue amiche poco tempo prima, mormora all’orecchio del Predestinato per imporre in lui la sua volontà.
«chissà, magari Jack ha ragione. Se Jessica aspetta un bambino, tu devi prenderti cura di lei e sposarla prima che sia troppo tardi» mormora Kaily all’orecchio di Crow, proprio come aveva già fatto; assediato da un tale dubbio, Crow sospira chiedendosi come può davvero essere certo del dubbio che il suo amico gli insinua.
 
Il giorno seguente Crow va a trovare la sua Jessica, sono soli perché Yusei è uscito con Akiza.
Jessica è in camera sua che tenta di farsi passare la nausea e il mal di testa quando Crow bussa alla sua porta chiamandola
«dovevamo uscire? Scusami me ne sono dimenticata…» mormorò coprendosi il viso con le mani
«no, ma volevo vederti» sorride il ragazzo andando a sedersi accanto a lei «se vuoi possiamo andare a fare un giro»
«scusa Crow, ma non mi sento molto bene» sussurra lei tenendosi gli occhi coperti.
«sono sicuro che uscire di qui ti farà stare meglio» cerca di aiutarla Crow posandole una mano sul fianco. Sentirsi toccare spaventa incredibilmente Jessica il cui ventre, ormai, ha cominciato a gonfiarsi, si alza di scatto prendendogli la mano «no! » esclama spaventando il suo ragazzo
«scusa…» mormora lui lasciandola andare «va bene, vado via…»
«no… scusa, scusami Crow, non volevo… è che non mi va di uscire.  Che ne dici se ci guardiamo un film? » gli sorride.
 
Quando Yusei e Akiza rientrano è già  sera e le luci sono tutte spente, c’è solo la tv accesa con i titoli di coda del film appena finito che scorrono sullo schermo. Jessica e Crow sono sul divano che dormono beatamente una nelle braccia dell’altro
«dovremmo svegliarli» mormora Akiza osservandoli intenerita
«porto Jessy in camera sua, preferiscono non svegliarla, questa mattina non si sentiva molto bene» sussurra Yusei andando a prendere la sorella. Crow si sveglia, ma Yusei gli fa segno di fare piano mentre lui porta via Jessica.
«ci siamo addormentati» si strofina gli occhi Crow guardando Akiza
«che film avete guardato? » sorride Akiza andando a sedersi accanto a lui
«Love Story, Jessy aveva voglia di guardare qualcosa di romantico, ma si è addormentata dopo neanche mezz’ora dopo l’inizio» ridacchia Crow
«Yusei mi ha detto che oggi non stava molto bene, forse è stato un bene che abbia dormito» dice Akiza.
«sarà meglio che vada a casa, salutami Yusei. Ciao Akiza! »saluta uscendo di casa il ragazzo.
 
Rachele, Hina, Kaily ed io ci siamo riunite, dopo una lunga giornata di lavoro su commissione dell’Oscuro, nel parco di Nuova Domino sedendoci tutte sulla stessa panchina
«dite che scomparirà anche questa? » ridacchio indicando la panchina
«spero di no» mi risponde Hina« stavolta non abbiamo bevuto l’acqua della fontana di Roma! » ride divertita.
È  una sciocchezza, ma ricordarlo mi ha scaldato il cuore. Era accaduto quando frequentavamo ancora il primo anno di liceo, eravamo andate in gita scolastica a Roma, allora eravamo amiche da poco tempo eppure sembravamo molto più affiatate di ora. Visitando un parco, decidemmo di scegliere una panchina su cui sederci, restammo lì alcuni minuti, poi andammo a fare un’altra passeggiata e al nostro ritorno la panchina era sparita. Ci interrogammo a lungo sull’accaduto e tra le risate ipotizzammo di essercela solo immaginata la panchina. Avevamo bevuto tutte e 4 l’acqua della stessa fontana e scherzammo sul fatto che avesse potuto contenere sostanze allucinogene. Probabilmente qualche giardiniere, mentre noi passeggiavamo, aveva spostato la panchina per  qualche motivo.
Bei tempi  . non posso fare a meno di pensare, con grande nostalgia.
«ah, sapete che la sorella di Yusei è rimasta incinta? » ci annuncia con un sorriso sadico Rachele
«ah sì? Di Crow? »le domando ridendo «le fai da ostetrica? »
«perché no? » mi risponde lei ridendo
«uffa, io non ho ancora fatto niente» si lamenta Hina che da quando ha ricevuto il suo potere, non ha ancora avuto modo di usarlo
«in effetti Akiza non centra molto con questa storia… più che litigare con Jessica consigliandole di abortire non può fare» ragiona Kaily. Vedere Hina e Kaily discutere su qualcosa mi scalda il cuore, ma mi ricorda anche il periodo in cui tra di loro c’erano solo sguardi gelidi e distaccati che diedero origine alla nostra rottura.
«tu che dici? »si voltano verso di me, non ho molto da dire e mi sento anche abbastanza confusa «non lo so… se Akiza suggerisse alla sua amica di abortire c’è il rischio che lei prenda in considerazione la cosa e allora sarebbe un bel guaio» dico, ma in realtà non ne sono molto convinta «cioè, potrebbe anche litigare e soffrire ancora di più, così il legame della ragazza con l’Oscuro aumenterebbe…. Puff non lo so! Nessuna di noi ha stretto un legame con la sorella di Yusei…»
A dire il vero in questo momento m’importa poco di Yusei, Jessica e dei loro problemi, ricordare la storia della panchina e degli sguardi gelidi che un tempo si scambiavano Hina e Kaily, mi hanno scossa parecchio e ora tutto ciò che voglio fare è chiudermi in camera mia e stare stesa sul letto con la musica a palla nelle orecchie.
 
Rientrando, Crow si sente costretto a dare ragione a Jack, quando le sfiorò il fianco, quel pomeriggio, Crow non poté non sentire lo strano gonfiore del ventre della sua ragazza e poi i suoi sintomi, sommati a quello, avrebbero fatto pensare ad una gravidanza a chiunque
E ora che faccio… pensa preoccupato  forse dovrei parlarne con lei… ma perché non mi dice niente…  continua a tormentarsi con i suoi dubbi il giovane predestinato.
«accidentaccio! » esclama entrando in casa e sbattendo il casco su un mobile del garage
«buonasera anche a te Crow! » esclama Jack  vedendo il suo amico brontolare salendo al piano di sopra
«avevi ragione» si sente costretto ad ammettere
«che hai intenzione di fare? » gli domanda Jack
«vorrei solo che mi parlasse» sbuffa Crow avvicinandosi all’amico «è un mio diritto saperlo…mi sembra da codardi chiederle di sposarmi perché so che aspetta un bambino, ma non dire che lo so…»
«se Jessica scopre che vuoi sposarla solo per quello, puoi dire addio alla vostra adorabile storia d’amore» gli fa notare Jack «le donne sono permalose amico mio, lasciare perdere»
«e allora che dovrei fare? Inginocchiarmi davanti a lei e farle una dichiarazione, come nei film?! » gli domanda scocciato il predestinato
«cerca una via di mezzo» gli suggerisce Jack
 
Ad una settimana di  distanza da quella conversazione, Crow è riuscito a preparare tutto, quella mattina è andato a prendere la sua principessa a casa sua proponendole un giro in moto, lei accetta molto volentieri, ignara delle vere intenzioni del predestinato. Durante tutto il tragitto, Jessica non apre bocca, come ogni notte, orribili incubi l’hanno tormentata impedendole di avere un sonno tranquillo. Se solo sapesse  che ci siamo noi e l’Oscuro dietro a tutti i suoi mali…
Crow si ferma in mezzo ad una delle strade del Satellite, gli edifici attorno a loro sono diroccati, quella è una zona abbandonata ormai da mesi, eppure per Crow ha un valore particolare. Assieme scendono dalla moto facendo qualche passo più avanti
«Crow, perché mi hai portata qui? » domanda Jessica guardandosi intorno, incuriosita
«non riconosci questo posto? » le domanda il giovane, invitandola a sforzarsi un po’ con la memoria, ma lei scuote la testa «no, mi spiace, ma non mi ricordo…»
«un ginocchio sbucciato…» le da un indizio Crow. Subito il ricordo balza alla mente di Jessica; lì, in quel preciso punto lei e Crow s’incontrarono per la prima volta, allora erano solo bambini , ma non dimenticarono mai quel giorno: Jessica era caduta sbucciandosi un ginocchio, piangeva e piangeva finché non arrivò Crow che cercò di consolarla aiutandola a non pensare al male.
«14 anni fa» sorride Jessica accarezzando con lo sguardo la terra pietrosa che permise l’incontro tra loro due, mentre lei si perde nei ricordi, Crow prende coraggio e le si avvicina andando poi a inginocchiarsi a terra
«ma cosa fai…» mormora stupita la giovane il cui cuore comincia a battere all’impazzata
«Jessica… Jessica Meika Fudo vuoi…vuoi essere mia moglie? » dice tirando fuori tutto il suo coraggio e mostrandole un anello in oro bianco con sopra incastonata una pietra rossa
«Crow… ma sei serio? »domanda incredula la ragazza che non si sarebbe mai aspettata una proposta del genere
«mai stato più serio» le risponde Crow fissandola intensamente negli occhi
«sì…sì lo voglio» sorride Jessica allungando la mano e tendendo l’anulare perché lui possa metterle l’anello al dito. Poi si alza e la stringe forte a se baciandola.
 
Verso il tramonto, Crow riaccompagna Jessica a casa, si salutano con un lungo bacio dopo di che lei corre in casa con un meraviglioso sorriso che le illumina tutto il viso. Quella meravigliosa proposta è riuscita persino a farle dimenticare i suoi mali causati dalla gravidanza.
Anche Yusei è tornato a casa da poco e la sta aspettando in cucina per preparare la cena con lei
«sei di buon umore oggi» le fa notare sorridendole, lei è talmente entusiasta da non riuscire a trattenersi e gli salta al collo abbracciandolo «ciao! » lo saluta con tutto il suo entusiasmo
«cos’è successo di tanto bello oggi? »le domanda, curioso di sapere da dove viene tutta la sua euforia
«se te lo dico, prometti di non arrabbiarti? » gli domanda. È al 7’ cielo dalla felicità, ma nello stesso tempo teme che Yusei possa reagire male alla proposta di Crow.
«perché una cosa che ti rende tanto felice dovrebbe farmi arrabbiare? »le domanda perplesso Yusei, ma lo sguardo della sorella lo spinge ad annuire, metter una mano sul cuore e l’altra alzata «lo prometto»
«ok» si convince Jessica «guarda» sorride mostrandogli l’anelo che Crow le ha messo al dito
«da dove viene questo? »le domanda perplesso il ragazzo
«me l’ha regalato Crow» risponde entusiasta Jessica «Crow mi ha chiesto di sposarlo! » non riesce più a trattenersi e lo urla
«cosa?! »resta di sasso Yusei «stai dicendo sul serio? »
Per un momento Jessica teme la reazione del fratello, rimasto immobile a fissarla, ma poi, quando lui le sorride, tutto si calma, la prende tra le braccia stringendola forte« Jessy è magnifico! » esclama
«non vedo l’ora» sorride con uno sguardo sognatore la piccola principessa che già s’immagina la sua nuova vita con il ragazzo che ha sempre amato «vado a cambiarmi e ti aiuto con la cena» dice correndo di sopra.
Rimasto solo, Yusei non può fare a meno di sospirare, è felice per sua sorella, sa che è quello che desidera, ma pensa anche che Jessica sia troppo giovane per sposarsi e poi lui non si sente pronto a dirle addio, una fitta al petto lo schiaccia e l’unica persona che potrebbe farlo sentire meglio è Akiza, ma non può chiamarla e andarsene proprio la sera in cui sua sorella vorrebbe festeggiare con lui. L’unica cosa che può fare è rimandare i suoi tormenti a un'altra volta.
Seduti al bancone della cucina, a mangiare pizza, come al solito, l’unico argomento della serata di cui riescono a parlare i due fratelli è il matrimonio
«avete già in mente una data? » le domanda Yusei prendendo un pezzo di pizza dal cartone
«pensavamo al mese prossimo» risponde lei addentandone una fetta
«che?! » sbotta di colpo il predestinato «sicuri di riuscire a preparare tutto? » le domanda preoccupato
«ma sì, pensavamo di fare qualcosa di non troppo grande, solo amici» spiega ingenuamente Jessica che in realtà non ha la minima di idea di come si organizzi un matrimonio.
«tu sai che saranno tanti gli amici che vorranno partecipare al tuo matrimonio, vero? »ci tiene a precisare il ragazzo, ma sua sorella è determinata a non rimandare nulla e lo si capisce dal suo sguardo deciso, per cui smette di assillarla.
 
Per noi e per tutto il seguito dell’Oscuro le cose si complicano, la gioia di Jessica mette a rischio il nostro piano e la Contessa è la prima a notarlo« che facciamo adesso mio signore? »
«nulla mia cara, aspettiamo. Continua a mantenere attivo il legame con la ragazza, niente di più» le risponde lui osservando il luminoso sorriso della principessa
«ma se si sposa, sarà talmente felice da mettere a rischio il nostro piano» s’intromette Rachele
« è quel ‘se’ la chiave di tutto mia cara» ghigna l’uomo incappucciato ed è proprio quello che mi fa intuire qualcosa spingendomi a guardare Hina «mi sa che tra poco toccherà a te»
«sei perspicace» mi sorride il mio Signore «che hai in mente? »
«Jack ha ragione, se Jessica scoprisse le vere intenzioni di Crow le cadrebbe il mondo addosso. Potremmo spingere Akiza a insinuare quest’idea nella mente della ragazza. Il suo cuore s’infrangerebbe e cadrebbe nella nostra trappola» riesco a dire senza interrompermi o impappinarmi con le parole
«può funzionare» mi da ragione Kaily.
 
Neanche un giorno dalla proposta di Crow e già tutta la città mormorava delle imminenti nozze.
Uscito con Akiza, Yusei sente i bisogno di sfogare tutti i suoi dubbi con lei, tutto il magone che aveva dovuto reprimere la sera precedente e la sua ragazza lo ascolta pazientemente fino alla fine.
«è normale che tu sia preoccupato» gli sorride dolcemente «è tua sorella e siete cresciuti insieme per anni, ma è giusto che ad un certo punto vi dividiate e prendiate strade separate, il vostro legame non si scioglierà mai Yusei,  resterete sempre fratelli, non vi perderete di certo» cerca di convincerlo prendendogli la mano
«credo che tu abbia ragione» si convince Yusei «Jessy sta crescendo e io devo fare il possibile per accettarlo e aiutarla a farlo»
«pensa piuttosto che tra poco avrai  un cognato e probabilmente l’anno prossimo sarai zio» ridacchia Akiza.
«chi lo sa… mi accompagni a cercare una cosa? »cambia totalmente discorso alzandosi in piedi.
 
È già passata una settimana dal fidanzamento ufficiale tra Jessica e Crow e i preparativi delle nozze sono già in cantiere, ma la coppia in questione  non è presente. Il predestinato dai capelli arancioni ha portato la sua futura moglie a le Vette, il quartiere più lussuoso di tutta Nuova Domino.
«cosa ci facciamo qui? » domanda lei ignorando completamente ciò che ha fatto il suo fidanzato
«è una sorpresa, per favore mettiti questa» le dice porgendole una benda e facendogliela legare sugli occhi «ora andiamo» sorride facendola camminare ed entrare in un condominio, la porta nell’ascensore che sale fino al 6’ piano
«cosa stai combinando?! » si lamenta Jessica appena sente  il ‘din’ dell’ascensore
«abbi pazienza ancora un attimo» insiste Crow facendola camminare lungo il pianerottolo del piano«18…18, 18… eccolo! » esclama fermandosi davanti all’appartamento numero 18 del 6’ piano. Apre la porta e fa entrare la sua ragazza togliendole finalmente la benda dagli occhi «tadà! » esclama mostrandole un appartamento immenso e molto luminoso «benvenuta a casa signora Hogan» sorride abbracciandola da dietro
«Crow… è… è meraviglioso, ma come…»è senza parole, davanti lei c’è un ingresso gigantesco che termina nel salotto, mentre alla loro destra c’è la cucina, tutto sui toni del rosa e dall’arancione che richiamano molto il tramonto
«come ho fatto a prenderlo? Beh un po’ di risparmi, qualche favore e poi quando ho detto al proprietario che era per me e per mia moglie Jessica Fudo ha abbassato subito il prezzo» ridacchia il ragazza trascinandola a fare il giro della casa «allora, di là c’è lo studio e una stanza per gli ospiti» dice indicando la loro sinistra «mentre di qua…» prosegue tirandola verso destra« c’è la nostra camera e il bagno» sorride mostrandole la loro gigantesca camera da letto.
«Crow, è bellissimo» sorride Jessica con gli occhi che le brillano dalla gioia «sei fantastico» sospira avvolgendogli le braccia al collo e baciandolo
«tu sei fantastica» le risponde il ragazzo avvolgendole le braccia in vita. Come due ragazzini, i novelli sposini decidono di collaudare il loro nuovo letto saltandoci sopra, lo trovano incredibilmente morbido e confortevole «perché non stiamo qui stanotte? » le propone Crow
«mi piacerebbe molto» sorride Jessica accarezzandogli i capelli.
«quando ti ho conosciuta, non avrei mai pensato  che sarei arrivato a questo punto…» non può fare a meno di pensare il ragazzo« sono felice» le confessa fissandola intensamente negli occhi mentre lascia scivolare la sua mano sull’esile corpo della sua ragazza accarezzandole il fianco, salendo e sollevandole poco a poco la maglietta
«no…» si tira indietro Jessica, spaventata dalle intenzioni di Crow« non mi va» sospira alzandosi di scatto «devo chiamare Yusei…» dice in fretta correndo via
«certo… ma che mi è saltato in mente…» si domanda il ragazzo non appena Jessica lascia la stanza. Per un momento aveva dimenticato lo stato interessante della sua fidanza e si era lasciato trasportare dalle emozioni.
 
Le settimane si succedono e i preparativi per le nozze proseguono egreggiamente, anche grazie al Wedding Planner assunto dalla coppia, l’unica cosa che fa impazzire la giovane sposa è l’abito, a una settimana dal matrimonio, ancora non è riuscita a trovarne uno adatto.
Nella settimana antecedente alla cerimonia, Jessica decide di restare a casa con Yusei per preparare meglio le cose dal momento che sarà proprio lì che i due predestinati si scambieranno le loro promesse.
«ehi, come va? » le domanda Yusei vedendola seduta sul letto in camera sua e con un’aria abbattuta «vorrei essere bella come la mamma» gli confessa stringendo tra le mani una foto del giorno in cui si sposarono i loro genitori, gliel’aveva data Martha, era una delle poche cose rimaste della famiglia dei due fratelli.
«la sarai anche di più» sorride Yusei accarezzandole i capelli «io…ho trovato una cosa» le confessa porgendole una scatola che lei apre immediatamente. Si trova davanti ad un tessuto incredibilmente morbido e impreziosito da perle, cristalli e merletti
«non dirmi che è…» mormora fissando i dettagli dell’abito e la foto di sua madre vestita da sposa
«certo che è lui» sorride Yusei andando a sedersi accanto a Jessica. Assieme ad Akiza, aveva passato le ultime settimane in cerca dell’abito della madre, era sicuro che l’avrebbe trovato tra le rovine della vecchia residenza dei Fudo e infatti lo scovò proprio là, chiuso e perfettamente conservato in una scatola nell’armadio dei loro genitori.
Jessica, entusiasta, toglie l’abito dalla scatola aprendolo e osservandolo, ha un meraviglioso corsetto con un taglio dritto della scollatura impreziosita da una striscia di rose bianche mentre il resto è impreziosito da disegni di perle e cristalli su un meraviglioso pizzo ricamato a mano, la gonna è totalmente fatta da balze di tulle impreziosito da brillantini e pizzi che sbucano tra un drappeggio e l’altro.
Vedere quel vestito attraverso gli occhi di Yusei mi ha fatto sobbalzare il cuore, quando ero solo una ragazzina mi divertivo a disegnare e fotografare abiti da sposa e quel vestito somiglia incredibilmente ad uno che disegnai al mio 3’ anno di liceo.
«Yusei è bellissimo! » esclama Jessica abbracciandolo il più forte che poteva
«Martha ha detto che te lo sistemerà perché sia perfetto» le dice Yusei ricambiando l’abbraccio della sorella «sarai stupenda»
 
«posso chiederti un favore? » domando a Hina entrando nella sua stanza. La trovo ad una scrivania che disegna un personaggio manga, una bellissima fatina dalle immense ali, ma appena la chiamo si ferma voltandosi verso di me
«tra poco dovrai sussurrare all’orecchio di Akiza »comincio, incerta sulle parole migliori da usare per non essere fraintesa« se lei provoca la rottura tra Jessica e Crow, sicuramente Yusei non reagirà bene, mi dispiacerebbe se lui e Akiza si lasciassero» tento di spiegarle« Yusei non merita di soffrire, lui è un bravo ragazzo» dico con immenso imbarazzo, ma la mia amica capisce e mi sorride «m’inventerò qualcosa, tranquilla»
 
Dopo un lungo mese, finalmente il giorno tanto atteso è arrivato, casa Fudo è addobbata a festa e gli invitati si stanno radunando nel giardino sul retro. In casa c’è un gran fermento, tutti corrono avanti e indietro per sistemare le ultime cose e aiutare gli sposi a prepararsi
«chi l’avrebbe mai detto che quella piccoletta si sarebbe sposata tanto presto… sembra ieri che la incontrai al Satellite» piagnucola Tradge, appena arrivato e  accompagnato da Mina che ride prendendolo in giro.
Crow, nella stanza degli ospiti ha appena finito di vestirsi e Jack lo sta aiutando ad annodare il cravattino nero. Devo dire che lo smoking dona molto al giovane predestinato, gli da un’aria molto più seria e matura.
«chi l’avrebbe mai detto che saresti stato tu il primo di tutti a sposarti e dire che sei ancora un moccioso» ride Jack dandogli una pacca sulla spalla
«dammi pure del moccioso, ma tu sei il più vecchio tra di noi e con Carly non hai ancora concluso nulla» lo prende in giro Crow
«io non vado a sbandierare i fatti miei come fate voi due » risponde il predestinato alludendo anche a Yusei «comunque hai fatto la scelta giusta, sarebbe stata una vera catastrofe se Jessica avesse deciso di sparire da un giorno all’altro per non farsi scoprire» sospira Jack
«non è solo questo, io la amo davvero, forse ho affrettato le cose, ma tutto questo sarebbe comunque successo prima o poi»
 
Nella sua stanza, Jessica si sta preparando curando nel dettaglio ogni dettaglio Akiza l’ha truccata in modo molto leggero, ha risaltato gli occhi blu con un ombretto rosa chiaro e una linea di eyeliner marrone, qualche brillantino nell’angolo interno dell’occhio e un po’ di glitter sulle guance rosee mentre ha accentuato il rosso delle sue labbra con un rossetto.
«sei splendida bambina mia» le sorride, dallo schermo del pc di Jessica, Vega
«grazie Vega» le dice Jessica mentre i suoi occhi brillano per l’emozione e la sua migliore amica le acconcia i capelli legandole alcuni ciuffi dietro alla nuca e arricciandole tutte le ciocche.
La sposa sta andando a prendere il suo abito quando bussano alla porta, la damigella d’onore va ad aprire, ma prima di far entrare chi attende in corridoio si volta verso l’amica «c’è una persona che vorrebbe vederti Jessica»
Incuriosita la ragazza si avvicina e l’amica spalanca la porta, si ritrova faccia a faccia con Kalin che le allarga le braccia chiamandola, entusiasta
«Kalin! » esclama lei saltandogli al collo «non sai quando mi faccia piacere vederti! »
«anche a me piccola. Ah Jess, non posso credere che ti stia sposando… fino a ieri eri solo una bambina» le sorride lo sceriffo di Satisfaction Town che ancora la ricorda come la duellante della giustizia che lo aiutava a mantenere l’ordine nella sua piccola cittadina
«sono cambiate un po’ di cose» ammette Jessica , poi si ricorda di Akiza «ah, voi due non vi siete mai incontrati… Akiza lui è Kalin…»
«la tua prima fiamma. Ci siamo conosciuti al tuo funerale» ride Akiza ricordando la spiacevole circostanza in cui la ragazza conobbe il 4’ membro degli Esecutori. Sentir definire Kalin in quel modo fa arrossire non poco Jessica che avrebbe voluto uccidere la sua amica con lo sguardo
«ma dai, ormai si può anche dire, stai per sposarti! » la prende in giro la predestinata.
«sei bellissima Jess »le sorride Kalin arrotolando un dito nei boccoli dell’amica
«e aspetta di vederla con l’abito da sposa! » esclama l’amica posando le mani sulle spalle di Jessica.
«ora dovrei finire di vestirmi Kalin, ci vediamo dopo» lo saluta dandogli un ultimo abbraccio.
Rimaste sole, Akiza lancia occhiatine maliziose alla sua amica che intuisce immediatamente e arrossisce.
 
Manca davvero poco all’inizio della cerimonia ed è proprio in quel momento che Hina decide di entrare in azione andando a sussurrare all’orecchio di Akiza
«forse Jessica vorrebbe parlare con Jack, infondo si conoscono fin da bambini, sai dovresti chiedere a Carly di chiamarlo» sghignazza la ragazza dai folti capelli ricci
 
Jack e Crow non riescono a smettere di discutere sulla rischiosa situazione in cui si sono messi in mezzo
«ma Jessica non ti ha ancora detto niente? » gli domanda Jack riferendosi al bambino che lei aspetta
«magari aspetta dopo il matrimonio, può essere che tema che dicendomelo prima io mi senta obbligato» ipotizza Crow
Ne frattempo Carly si sta avvicinando alla stanza per chiamare Jack, proprio come le aveva chiesto Akiza .
«ma intanto la stai sposando adesso solo perché aspetta un figlio da te» precisa Jack, ignaro che Carly sia proprio dietro la porta a sentire tutto.
 
Ormai Jessica ha indossato l’abito,  ma essendo tanto aderente lei continua a vedersi il ventre gonfio
«Akiza, il corsetto è troppo largo, potresti stringerlo? »la prega la principessa schiacciandosi le mani sulla pancia
«sicura di respirare? » le domanda l’amica riprendendo in mano i lacci del vestito.
«sì, sì. Dai stringi»
«è un vero peccato che Leo e Luna non siano qui» sospira la predestinata mentre tira i lacci del corsetto
«già, ma almeno passeranno qualche giorno assieme ai loro genitori, è da un po’ che non li vedono» ammette Jessica sorridendo all’idea che almeno i suoi piccoli amici possano avere la possibilità di passare un po’ di tempo con i loro mamma e papà
Yusei intanto entra nella stanza per vedere a che punto sono le ragazze «ma non siete ancora pronte? » domanda loro
«tanto anche se fosse tu non saresti di nessun aiuto» ridacchia la sua ragazza mentre continua a tirare il corsetto
«sì ma…» sospira Yusei che si rende conto di non poter ribattere « sei bellissima sorellina»
«grazie Yusei. Anche tu non stai male con lo smoking» sorride notando come il completo dona a suo fratello accentuando le spalle e le braccia muscolose e i fianchi sottili.
«mi auguro che lo rimetterai presto» ridacchia guardando Akiza che smette di tirarle i lacci e arrossisce «Jessica! »
 
Ormai pronta, tutte le amiche della sposa, vanno a trovarla per farle tutti i loro auguri, ci sono anche Martha e Zora, entrambe in lacrime
«com’è volato il tempo piccola Jessy…» singhiozza Zora asciugandosi gli occhi con un fazzoletto
«mi sembra ieri che muovevi i primi passi e ora stai per andare all’altre…» piange Martha
Intenerita, Jessica abbraccia entrambe «non fate così, io vi devo tutto e vi giuro che non dimenticherò mai tutto quello che avete fatto per me»
Proprio in quel momento, con tutto l’entusiasmo possibile, Carly  irrompe nella stanza andando ad abbracciare la sua amica «Jessica che bello! Congratulazioni amica mia! »
«grazie Carly » sembra un po’ sorpresa Jessica, dall’entusiasmo della ragazza
«cielo… non solo ti sposi, ma stai per diventare una mamma! » urla entusiasta.
Un silenzio di tomba cala in tutta la stanza, mentre Jessica sbianca di colpo «Carly , dove hai sentito una cosa del genere? »
«Jack e Crow ne parlavano…» cerca di spiegarsi la giornalista, ma Jessica non la lascia nemmeno finire, tira su la gonna avviandosi alla porta «scusatemi» dice solo con una voce flebile ma carica d’odio
«ho detto qualcosa di male? » domanda ingenuamente Carly.
 
Jessica percorre velocemente il corridoio fino ad arrivare alla stanza in cui si trova Crow, senza bussare, irrompe nella stanza trovando i due amici parlare e ridere in attesa dell’inizio della cerimonia
«Jessy…» sembra stupito Crow, ma lei non proferisce parola, entra nella stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Lo sposo è alquanto preoccupato dal suo comportamento, ma lo schiaffo che si becca nel momento in cui Jessica è abbastanza vicina da tirarglielo lo sconvolge molto di più, tanto più che oltre a segno della mano, gli resta anche quello dell’anello della ragazza.
«ma sei impazzita?! » gli viene naturale sbottare
«dillo, avanti dimmelo in faccia! » urla Jessica, furiosa con lui
«cerca di calmarti! »le si avvicina Jack, ma la sposa respinge anche lui «no! No io non mi calmo! » grida osservando Jack, ma poi torna a guardare Crow «So tutto, so del vostro complotto, Carly vi ha sentiti… come hai potuto Crow? Come?!! sei come tutti gli altri, mi fai schifo! » grida cercando di scagliarsi su di lui, ma Jack la trattiene anche se non smette di agitarsi
«Jessica calmati, non ti fa…» comincia a dire Crow, sentirlo parlare in quel modo calma Jessica ma non le spegne l’odio negli occhi «credevo che mi amassi, ma l’unica cosa che t’importa è di te stesso. Questa farsa finisce qui, non ti aiuterò a metterti la coscienza a posto. Perché non me ne hai parlato? Credevi davvero che io aspettassi un figlio da te? »
«ed è così? » vuole sapere il giovane predestinato, fattosi scuro in viso e deciso a sapere la verità. Jessica tentenna costringendo Crow a ripeterle la domanda alzando la voce «è vero? Dimmelo Jessica, aspetti davvero un bambino? » arriva ad afferrarle il braccio, ma lei si divincola tornando a urlare «no! » è talmente agitata che il viso le si arrossa e il cuore le batte talmente forte da farle mancare il respiro «quanto sono scema! »comincia ad auto colpevolizzarsi « io mi fidavo di te… ti amavo e tu mi hai presa solo in giro» singhiozza Jessica, ma trattiene le lacrime, non ha intenzione di farsi vedere debole in un momento del genere
«forse ho sbagliato a non chiedertelo, ma Jessy io ti amo davvero! » vuole giustificarsi Crow, ma lei non ce la fa, non lo sopporta, si sente sfinita e i suoi nervi cominciano a cedere «basta, basta! Sono stufa di essere presa in giro. Ormai non ti credo più»
«dovresti farlo invece! » insiste ancora Crow tentando di avvicinarsi a lei però viene ancora respinto e la sua insistenza non fa altro che alimentare la rabbia di Jessica « non ti avvicinare! Non voglio più avere niente a che fare con te! »urla di nuovo sfilandosi l’anello dal dito «ti odio Crow! Non voglio più vederti! » grida lasciando la stanza di corsa e richiudendosi la porta alle spalle
«Jessica aspetta! » tenta di fermarla il ragazzo, ma l’unica cosa che ottiene è una facciata contro ila porta «Jessica! » grida massaggiandosi il naso schiacciato e aprendo la porta  per inseguirla, ma l’amico lo ferma «lasciala stare» gli consiglia« cercare di ragionarci adesso non ha senso, rischi solo di peggiorare le cose»
«maledizione a te Jack! A te e ai tuoi stupidi consiglio! »grida a Jack andandosene anche lui dalla camera.
Jack non rimane solo a lungo, pochi minuti dopo lo raggiunge Carly, il terrore dipinto in viso
«Jack… »mormora tenendosi a distanza da lui
«non è colpa tua» sospira il ragazzo massaggiandosi le tempie «non potevi saperlo»
«ma io… Jessica era furiosa…» singhiozza la giornalista che scoppia a piangere disperata costringendo il suo ragazzo a corre a consolarla «se Jessica fosse meno irresponsabile questo non sarebbe mai accaduto, Carly » le mormora all’orecchio Jack stringendola forte nel tentativo di consolarla.
 
La sposa ferita non cerca altro che un po’ di tranquillità e mentre sono ancora tutti ignari dell’accaduto si rinchiude nel bagno sedendosi accanto alla vasca da bagno. Ora che è sola, le lacrime riescono a scivolarle lungo il viso
Perché me l’hai fatto… perché?! Si dispera scompigliandosi i capelli e distruggendo il trucco per cui Akiza ha lavorato delle ore
«allora eri qui» sospira Kalin entrando e richiudendosi delicatamente la porta alle spalle
«cosa ci fai qui? »gli domanda tra i singhiozzi Jessica che vorrebbe calmarsi, ma non ci riesce «è il bagno delle donne…»
«credevo fosse di Yusei »tenta di spezzare la tensione Kalin andando a sedersi vicino a lei «e vorrei sapere cosa ci fa qui una bella sposina in lacrime il giorno del suo matrimonio»
Ancora Jessica tiene per se le sue emozioni e il suo dolore, ma il suo amico  intenzionato ad aiutarla ad ogni costo «me lo dici che ti succede? »
«come ha potuto…» singhiozza Jessica «perché mi ha fatto una cosa del genere Kalin? Perché?! » arriva a urla gettandosi tra le braccia del ragazzo
«sfogati piccola, poi ti sentirai meglio» sospira Kalin stringendola forte e accarezzandole i capelli
«perché? Perché?! » urla disperata Jessica.



TO BE CONTINUED...

bene, siccome mancano 6 minuti a mezzanotte, concludo in fretta augurandovi buon anno nuovo!
   
 
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