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Autore: mychemicalromance96    31/12/2013    1 recensioni
Ciao a tutti, sono di ritorno con il seguito della mia storia :D
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti
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Suonavo con i miei amici un pezzo per il prossimo concerto che a breve ci sarebbe stato. Disenchanted dei my chemical romance, uno dei miei gruppi prefertiti. Mi facevo come sempre, trascinare dal ritmo della canzone, ma sopra tutto da ciò che voleva trasmettere. Non avrei mai abbandonato la musica, era un modo anche per allontanarmi per un po di tempo dai miei problemi. Suonare non mi faceva pensare al fatto che tra meno di due mesi e mezzo si sarebbe compiuto il rituale, cosa di cui non ne avevo parlato con i miei amici, sapevo perfettamente a cosa avrebbe comportato se avrei parlato loro di tutto ciò. Sapevo solo che si sarebbe dovuto compiere la notte del 26 febbraio appena scoccata la mezzanotte, nella villa comunale, ma qualcosa altro mi faceva stranamente intendere che non si sarebbe svolto li ma altrove. Intanto le sensazioni da vampiro si facevano come sempre più percettibili e chiare, il tempo passava e io volevo trovare un modo per fermarlo. Anche io avrei dovuto giocare qualche ruolo in quella partita, ero certa anche di questo e quando sarebbe arrivato il mio momento, avrei mostrato tutta la mia bravura e la mia determinazione. Ecco perche' suonavo, per non pensare a tutto ciò. ''Siamo stati grandi ragazzi'' ci demmo tutti il 5. Quella canzone l'avevamo suonata davvero bene. Posata la chitarra elettrica decisi di prendere una boccata d'aria fuori al piccolo terrazzino. Quel pomeriggio non faceva molto freddo sebbene mancavano pochi giorni alla fine dell'anno, soltanto due... Restai a guardare pensierosa la città affollata di persone, attratte dalla musica e dalle luci.. Provai anche io a concentrarmi sulla musica che riuscivo a percepire chiaramente sebbene mi separavano dalla strada molti metri. Era davvero figo percepire tutto da vampiro, bastava un po di concentrazione per vedere e sentire tutto anche a miglia. In alto il sole iniziava a scomparire dietro lievi nuvolette, cosi' come i miei pensieri, quei pensieri che mi stavano incutendo una forte ansia in quell'istante sparirono dietro una massa di ricordi del mio passato, di un passato che sembrava già cosi' lontano, eppure erano passati solo quasi due mesi da quando la mia vita era cambiata. Avrei voluto fare qualcosa, trovare una soluzione già in quel momento, ma non sapevo cosa fare, non ne sapevo nulla di mangia, e non avevo ancora fatto fuoriuscire il mio istinto vampiresco attaccando qualcuno. Cosa avrei dovuto fare io durante quel maledetto rituale? Semplicemente starmene li' a guardare mentre Sophie avrebbe tentato di bere il mio sangue e qualcuno l'avrebbe uccisa?! Avevo una terribile paura, una forte paura mescolata al terrore di vedere il mio corpo giacere supino a terra come un sacco vuoto. Morire impotente era ciò che avevo sempre più odiato. No! Diamine, avrei dovuto fare qualcosa, e se me l'avrebbero impedito avrei fatto di tutto per fare qualcosa. Sophie era la mia copia, il mio legame, e quel legame avrei dovuto spezzarlo io, non qualcun altro. Una forte rabbia si impossessò di me, nonostante tutto, quei pensieri entravano sempre con prepotenza nella mia mente, persino quando studiavo. ''Hey Au tutto okay?" la voce di Lorenzo comincio' a riportarmi sul pianeta terra. Cosa avrei fatto con i miei amici? Cosa avrei detto loro? Rivolsi l'attenzione verso di lui. ''Hey Lore, si tutto bene.'' Riposi con un sorriso. In fondo non mi sentivo molto bene, la testa cominciò a girarmi. ''Sicura tutto bene? Hai uno strano colorito in volto'' sul suo volto lessi molta preoccupazione. ''Ti ho detto che sto bene, non c'è modo che ti debba preoccuparti così tanto per me, tranquillo'' sforzai un sorriso, ma mi resi conto che anche muovere le labbra mi era faticoso. Appena feci un passo in avanti, persi l'equilibrio e l'unica cosa che vedi furono le braccia di Lorenzo che mi sostenevano con forza. ''Come sta?" ''E' svenuta poco fa all'improvviso, forse ha suonato troppo in questo periodo, sta ancora sul divano dormendo.'' ''Portami subito da lei, devo vederla''. Aprii lentamente gli occhi, e nel mio campo visivo comparve un volto a me familiare. Alessio. ''Amore mio come ti senti?" Era davvero preoccupato. Mi strinse forte entrambi le mani, e riuscii a percepirne tutte il calore che voleva trasmettermi. ''Ha ripreso conoscenza e colorito per fortuna. Niente di molto preoccupante, deve stare a riposo.'' disse rivolto ai miei amici i quali mi guardavano anch'essi preoccupati. ''Alessio...'' pronunciai con uno strano sapore in bocca. Lui capii subito cosa mi stava succedendo. ''Oh no, sta accadendo adesso, il desiderio di sangue sta aumentando dentro di te, andrà tutto bene. Fingi di stare bene davanti ai tuoi amici, adesso ti porto a casa mia'' mi disse cercando di tranquillizzarmi. Non ci fu bisogno che fingessi davanti loro di stare bene, perché mi ero ripresa, ma il desiderio di sete aumentava sempre di più. ''Ragazzi adesso la riporto a casa, ha solo bisogno di riposare un po', tutto qui.'' Disse loro con un sorriso, mentre apriva la porta dello studio per uscire. ''Si, meglio che si riposi, ha suonato molto durante questo periodo per il prossimo concerto.'' Disse Serena con aria preoccupata. Appena fuori, girammo dietro l'angolo in un vicoletto. Avevo le vene del collo ingrossate lievemente, e una forte sete. ''Hey, andrà tutto bene stai tranquilla, fidati di me okay?" mi disse afferrando il mio viso tra le sue mani. Annui' lievemente mentre i miei occhi si perdevano nei suoi verdi. Arrivati a casa sua, subito dopo aver aperto la porta finimmo sul divano in pelle del suo soggiorno. "Adesso inspira ed espira profondamente con calma, con tranquillità. Ti aiuterà a controllare il tuo desiderio di sete ed alleviarlo.'' Mi disse serio. Feci come mi aveva detto, e dopo poco le vene del collo cominciarono a ritornare alla loro posizione naturale, e il desiderio di sete svanì. Lo guardai sorridendo. ''Ce l'hai fatta, bravissima piccola mia.'' Disse accarezzando con foga i miei lunghi capelli. In quel momento il ricordo della nostra prima volta li su quel divano, invase la mia mente, mentre il desiderio iniziava a montare dentro di me, scorrendo nelle mie vene come un fiume in piena. Anche Alessio stava pensando e provando la stessa ed identica cosa, perché si avvicinò a me e con dolcezza iniziò a baciarmi il collo mentre con le mani prese a sbottonarmi la camicetta di cotone nero. Mentre io presi a sbottonargli i pantaloni, la passione dentro di noi cresceva sempre più, finché ci ritrovammo nudi sul suo letto. Deisderavo il suo corpo come desideravo perdermi nei suoi occhi verdi e farvici l'amore. Desideravo che le sue mani toccassero con forza e con altrettanta dolcezza il mio candido corpo. Desideravo la sua essenza il suo profumo, tutto di lui, in grado di completarmi. Sentivo la pressione delle sue labbra crescere mentre premevano sul mio collo, e le sue mani stringere con delicatezza i miei seni, per poi scendere con delicatezza tra le mie gambe. Con le mie mani accarezzavo il suo petto vagando sul suo corpo come alla ricerca di nuove fonti d'amore, e troverne di continuo una dopo l'altra. Era così bello fare l'amore con lui, ma non intendevo solo per il piacere che provavo nel farlo ma per ciò che riuscivamo a trasmetterci con i nostri cuori, parole sincere piene di sentimento, messaggi profondi incisi sulle nostre anime innamorate. Avrei voluto che quel momento durasse in eterno, come avrei desiderato che ciò fosse stato possibile. ''Dobbiamo farlo più spesso.'' Gli dissi in un orecchio con voce seducente. Alessio ridendo maliziosamente prese a mordermi delicatamente l'orecchio. ''Vuoi fare l'aggressivo?!" dissi anch'io con tono malizioso. Lui mi guardo' con un espressione che affermava chiaramente quello che avevo detto. A quel punto, presi a saltargli addosso pronta a riempirlo di baci. Restammo così per molto tempo, trasmettendoci tutte le rassicurazioni di cui avevamo bisogno. In quel momento fu il tempo a dover aspettare noi!
  
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