Un pugno, un
semplice pugno era cozzato contro il gomito di quell’uomo.Lo
scricchiolio delle sue ossa che si piegavano lentamente stava
riempiendo quel locale.
In
quell’istante l’unico suono percettibile era quello.
Un suono
sinistro,spaventoso,il suono di alcune ossa che si rompono,era
terribile.
Era bastato
un solo colpo per rompere quell’arto all’aggressore
che ora riversava in ginocchio tra i lamenti di dolore più
atroci.
Ma
ciò non bastò a fermare l’avanzata
degli altri quattro che sopprimevano la paura durante la loro breve
corsa che li avrebbe portati a battersi contro Kentaro che
più spavaldo che mai li osservava con aria di sfida.
Le due parti
erano vicinissime,di li a qualche secondo sarebbe partito un
attacco,bastava solo aspettare e vedere chi avrebbe colpito.
Kentaro con
azione fulminea si lanciò contro colui che gli stava davanti
e dopo essersi abbassato in modo rapido gli si posizionò
proprio davanti allo stomaco che venne colpito da una potente gomitata.
Il gomito
del ragazzo affondava nella carne dell’uomo che ad occhi
sgranati si contorceva dal dolore più puro e implacabile.
Quasi poteva
sentire come il suo stomaco si spappolasse al contatto con
l’arto di quel ragazzo che aveva osato truffarlo al gioco,in
quel brevissimo istante pensò che forse sarebbe stato meglio
non creare una rissa,purtroppo per lui ora era troppo tardi,oltre ad
aver perso i soldi al gioco stava anche perdendo qualcosa di
più importante.
Lo sguardo
di Kentarò incrociò quello della sua seconda
vittima,gli occhi del ragazzo dagli strani capelli si illuminarono di
una sinistra luce dorata che mise in risalto il piacere che provava in
quel frangente,il piacere che provava nel far soffrire le persone,per
lui era una cosa inestimabile un piacere così succoso da
assaporare e godere fino all’ultimo,da gustarsi ogni minima
smorfia di dolore che quello davanti a lui provava,non c’era
cosa che gli dava più soddisfazione dell’infiggere
dolore.
Gli altri
due assalitori posti ai lati di quella scena si apprestavano a fare la
loro mossa,ma prima che potessero muovere un muscolo Kentaro
abbandonò la sua preda e si concesse totalmente agli altri
che ora si trovavano spaesati come il loro compagno.
Un poderoso
pugno si abbattè contro la mascella dell’uomo che
stava alla sua destra.
L’impatto
fu terribile,uno dei denti saltò fuori dalla bocca del
malcapitato e con esso uno spruzzo di sangue proveniente dal
naso,probabilmente ormai rotto.
L’uomo
che stava alla sinistra colto da un atto d’ira
sferrò un pugno ma l’abilità di Kentaro
era troppo grande per quelle persone,non potevano nulla contro uno con
quella preparazione atletica e spirituale.
Kentaro
mentre continuava ad accompagnare il pugno sul suo attuale nemico si
accorse del pericolo che veniva alla sua sinistra e prima che il colpo
potesse centrarlo utilizzò la sua gamba per fermarlo.
Ma la sua
azione non si limitava ad essere difensiva,non c’era gusto
per lui nel solo difendersi,doveva sentire le osa scricchiolare e il
dolore trapelare dagli occhi dei suoi nemici.
Dopo aver
bloccato il pugno con il suo ginocchio lasciò che il
poveraccio alla sua destra cadde al suolo,ora aveva un altro
obbiettivo,un altro uomo da abbattere per mostrare la sua
superiorità.
Con rapida
mossa afferrò il braccio che aveva osato attaccarlo e lo
torse creando un dolore pazzesco al suo avversario che invano cercava
di dimenarsi.
L’azione
offensiva di Kentaro però non era finita,anzi,stava
iniziando solo in quel momento,per uno strano motivo decise di
accanirsi contro quel soggetto,non c’era una spiegazione
logica,sola la voglia di vedere scorrere il sangue.
Il braccio
orami rotto lo portò dietro alla schiena del malcapitato che
continuava a soffrire e dopo essersi avvicinato al suo orecchio gli
sussurrò -mai attaccare chi ti è superiore,impara
questa importante lezione-
Dopo quelle
parole girò ulteriormente l’arto che
crocchiò nuovamente addirittura più forte
dell’istante prima.
Il volto del
malcapitato era sempre più contorto da un espressione di
puro dolore che andava aumentando sempre più,era una scena
atroce per il occhi.
Anche se
ormai totalmente indifeso Kentaro continuava a ruotargli il braccio
conferendogli un immane dolore.
Ad un tratto
dagli occhi di quel poveraccio cominciarono a scendere delle
lacrime,ormai non ce la faceva proprio più la sofferenza si
era fatta insopportabile tanto da farlo piangere.
-Ti prego
lasciami- disse singhiozzando
-Lasciarti?Sei
tu quello che mi ha attaccato-rispose con freddezza per poi ruotare
ulteriormente il braccio.
Un grido
più forte degli altri si levò dalla bocca di
quell’uomo ormai a pezzi.
Ad un tratto
Kentaro mollò la resa,i presenti si rincuorarono alla vista
di ciò che stava succedendo,quel poveraccio stava venendo
risparmiato,sembrava non avesse altro scampo che patire la sofferenza e
invece Kentaro lo aveva lasciato.
Purtroppo
però non era così,prima che il malcapitato
potesse cadere a terra Kentarò lo afferrò per la
testa e dopo averlo voltato velocemente lo colpì con una
ginocchiata in pieno volto aggravando ulteriormente le sue condizioni.
Di li a poco
una raffica di pugni veloci e precisi centrarono il bersaglio in
più punti stremandolo ulteriormente.
Alla fine
per concludere quel rush di colpi Kentaro sferrò un poderoso
calcio che si abbattè contro il costato del suo attuale
nemico che finì dietro al bancone del barista tremante e
spaventato più che non mai.
A questa
scena si susseguì un frastuono di bicchieri e bottiglie
rotte,la caduta di quell’uomo evidentemente aveva provocato
un effetto domino contro la vetrata contenente i vari liquori di
quell’angusto ed oscuro bar.
Con un balzo
Kentaro si portò sopra al bancone con sguardo di sfida
rivolto al barista che non sapeva come comportarsi,di risse nel suo
locale ce n’erano state molte ma vedere quel ragazzo che
sgominava cinque uomini con tanta facilità e specialmente
con tanta crudeltà lo stava spaventando parecchio.
Il tremolio
delle sue mani Kentaro lo vedeva perfettamente,osservava con gusto la
paura di quell’uomo che non sapeva come opporsi ad una forza
come quella.
Una goccia
di sudore stava pian piano rigando la guancia del barista che
continuava a rimanere immobile,in quel breve istante molto per lui
poteva essere deciso,bastava un non nulla e Kentaro lo avrebbe colpito.
Il pover
uomo ormai si vedeva li,disteso al suolo sanguinante colpito in
chissà quale parte del corpo,non serbava nessuna
speranza,qualcosa gli diceva che lui ora era il prossimo.
-Tranquillo,non
ti farò del male-esclamò Kentaro con voce
sibilante.
Quelle
parole furono come coltelli affilati che affondarono nella mente del
barista che si sentì come spiato dall’interno,quel
ragazzo aveva percepito la sua paura,lo sentiva.Aveva doti che non
tutti possedevano o forse era soltanto un pensiero illusorio dovuto
allo stress di quel fatale istante.
Stava per
lanciarsi nuovamente contro il poveraccio rantolante al suolo quando
dietro di lui apparve il primo colpito,con in mano una bottiglia si
apprestava ad attaccarlo ma i riflessi di Kentaro erano troppo ben
allenati per farsi sorprendere.
Il fendente
era partito,ma non centrò il suo bersaglio primario
bensì il bancone,in questo modo la bottiglia andò
in pezzi come la difesa dell’assalitore che aveva osato
attaccare nuovamente.
Il ragazzo
era stato abilissimo,prima che la bottiglia potesse colpirlo aveva
spiccato un piccolo salto in modo da mettersi in salvo e poi come se
nulla fosse era atterrato nello stesso punto in cui risiedeva prima.
Con sguardo
diabolico Kentaro sferrò un calcio al nemico a cui
spaccò vistosamente un labbro.Il fiotto di sangue
finì al suolo e ben presto sarebbe stato raggiunto anche dal
suo proprietario.
Ma prima che
il corpo del malcapitato potesse finire a terra il piede di Kentaro fu
utilizzato come perno per impedire la caduta e per continuare quel
massacro.
A quel punto
la furia di Kentaro prese libero sfogo,nulla poteva fermarlo dal punire
quel suo assalitore che nonostante fosse inferiore aveva osato
attaccarlo nuovamente.
Un calcio,un
altro e un altro ancora,erano inarrestabili,veloci e implacabili si
schiantavano ripetutamente sulla faccia di quel poveraccio che ormai
era ridotta ad una maschera di sangue.
Quando poi
si reputò soddisfatto, Kentaro diede un calcio
più forte dei precedenti che scaraventò
l’uomo ad un paio di metri di distanza.
Quel
massacro poteva considerarsi concluso.
Con saltello
torno con i piedi per terra e felice del suo operato iniziò
a guardarsi intorno per contemplare la sua opera di violenza.
Il locale
era semidistrutto,corpi feriti e malconci lo adornavano da un parte
all’altra.
Quel ragazzo
dall’apparenza strana era stato capace di truffarli nel gioco
e di picchiarli brutalmente,non aveva remore, non aveva un freno alle
sue azioni.
Nonostante
quello che aveva fatto continua soddisfatto a guardarsi a destra e a
sinistra.
Si
avvicinò ad un giubbetto di jeans,probabilmente doveva
essere il suo,lo afferrò e con baldanza si diresse
all’uscita.
Poi prima di
varcare la soglia d’ingresso si girò un ultima
volta ed esclamò: -mi sono divertito,un’altra
volta dobbiamo rifarlo-
E dopo
queste taglienti parole mostrò il suo sorriso e se ne
andò definitivamente.