Niall: Tornai da scuola molto stanco dato che oggi c'erano i test finali, non vedevo l'ora di mettere le gambe sotto il tavolo e di mangiare un buon piatto di pasta. Aprii la porta e i miei desideri si realizzarono: c'era odore del ragù di Lou. "Heilà, sono a casa!!" Gridai posando le chiavi sul comodino e togliendomi le scarpe. "Hei, vai a lavarti le mani che la cena è pronta!" Gridò Lou in tutta risposta. Feci come mi disse e corsi in cucina. C'era un bel piattone ad aspettarmi e mi ci buttai sopra. "Eh.. buon'appetito anche a te!" Disse Lou scocciato. "Mm..buon...appe..ti..to!" Dissi con la bocca piena. "Come sono andati gli esami?" Chiese "Spero bene, anche perché ho studiato giorno e notte per passarli" dissi "Beh.. questa mattina sapevi le cose bene" "Già.. pensa mentre rispondevo a una domanda mi è venuto un vuoto alla memoria e pensavo di essermi scordato tutto, meno male che poi mi sono ricordato se no... Gli allenamenti?" "Faticosi.. dicono che forse mi cambiano squadra."                          "E dove ti mandano?" Chiesi.         "Non lo so. Non so nemmeno se continuare, non ho più fiato." "Beh... se smetti cosa puoi fare? In giro non c'è molto lavoro e poi ti pagano abbastanza bene no?" Domandai io. "Pagarmi bene? Niall, se riesco a pagare la tua scuola è perché alleno anche i bambini."                "Ah.. allora cambia lavoro"            "già... potrei... non so.."                 "puoi fare il fotografo. Te la cavi abbastanza bene con le macchine fotogradiche" dissi indicando il muro dei "bei ricordi".                                           "Può darsi..."                                    "sai ho incontrato il vicino di casa." Dissi cambiando discorso.      Tirò sù il viso e mi fissò.                 "È strano... stamattina prima di andare a scuola l'ho visto fissare il cielo per tipo.. non so.. forse 15 minuti buoni." Dissi "E questa sera mi fissava, così l'ho salutato e mi ha risposto in modo triste." "Sarà depresso" disse lui. "Io penso che dovresti fare amicizia con lui.." mi guardò negli occhi "intendo, conoscerlo e parlargli assieme" "Non se ne parla" rispose subito lui. "Perché no? Secondo me siete uguali per quanto riguarda il carattere. Tu sei un po' solitario e lui è solo e triste. Dovresti provarci" "Se lo dici tu, ma sappi che stasera non è stato molto amichevole. Però devo ammettere che ha un cane molto bello" "Ecco! Fai amicizia attraverso il cane.. come si chiama?" "Mi sembra Lampo" "Ecco, sfrutta Lampo per arrivare a lui" "Bah..." disse lui scettico "Fidati di me" dissi alzandomi e posando il piatto nel lavandino "Vado a studiare" "Okay" disse lui pensieroso. Harry: Misi la tuta e portai Lampo a fare un giro. Adesso sì che la notte era calata, si vedevano le stelle. Mi sedetti su una panchina vicino a casa e iniziai a fissare il cielo. Era tutto così silenzioso finché non arrivò qualcuno. "Oh.. salve" disse lui Di risposta feci un cenno con la testa e tornai al cielo. "È così bello stasera.. non trova?" "Non darmi del Lei.. mi fai sentire vecchio" dissi io sorridendo. Sorrise anche lui. "Piacere, io sono Louis Tomlinson.." "Io harry styles" risposi facendogli cenno di sedersi. "Se il figlio di Anne styles... la pasticcera più brava di tutta Londra?" Chiese lui curioso. "Già.. sono io". Rimanemmo in silenzio a fissere il blu quando Lou  parlò. "Come mai osservi sempre il cielo?" Domandò. "Bella domanda... non lo so... è come chiederti -perché respiri?-.. per me è una necessità" dissi guardandolo negli occhi. Aveva gli occhi azzurri, celesti come il cielo a metà giornata, vivaci, pieni di energia nascosta da un'espressione triste. "Tu perché sei triste?" Domandai. "Non lo so nemmeno io, ma a quanto pare sei l'unico che non inganno." "Si nota dai tuoi occhi che lo sei" risposi. "Ah... e beh.. mi hai beccato".stette in silenzio "Allora?" "Non lo so... è come se.. mi sento abbandonato" "Beh.. abbandonato non lo sei... voglio dire hai un ragazzo che vive con te" "È mio fratello Niall" "Ha l'aria simpatica" ammisi "Ahah già, è la persona più pazza che conosco" "Penso di conoscere solo te e niall io.." "Non hai amici?" Chiese lui "Sì.. uno.." "Oh beh uno basta e avanza. Lo vedi spesso?" "Tutti i giorni" risposi "Allora siete tanto amici eh?" "Abbiamo iniziato a parlarci da poco" dissi. "E come si chiama?" Chiese Tirai un sospiro."Louis tomlinson.. l'unica persona in tutta Londra che ha deciso di rivolgermi la parola". Dopo averlo detto mi alzai e mi avviai a casa lasciandolo lì seduto. Avevo fatto l'ennesima cazzata. "Anche tu sei il primo che mi parla!" Gridò lui. Mi girai automaticamente e lo fissai. "Vuoi venire a casa mia?" Gli chiesi "Certo, molto volentieri." Louis:                                                   entrammo in casa di Harry e tutto aveva un'aspetto così rustico e caldo. "Ti chiedo solo di toglierti le scarpe però" disse lui non notando che le avevo già tolte. "Oh" disse poi. "Abitudine". Risposi. Non potevo fare a meno di rimanere a bocca aperta. La casa era stupenda. Mi giudò in salone e mi fene sedere sul divano angolare nero. "Vuoi una coca?" Mi domandò recandosi in cucina. "Si grazie" dissi io sorridendo al vuoto. In genere nessuno mi tratta gentilmente, apperte Liam che lo fà perché gli faccio pena. Irrupe in salone con due panini e le coca cole. Me ne porse uno e io sorrisi per dire grazie. "Che ne dici di una partita a fifa?" Mi domandò. "Che fifa hai?" Chiesi io "Ce li ho tutti. Ci gioco per tenermi occupato quando mi annoio" "Allora mi batterai sicuramente" "Può darsi" disse sghignazzando. Mi porse il joystick e iniziammo la partita. "Che squadra vuoi tu?" "Penso.. penso il Real Madrid" "Ottima scelta, io prenderò il Manchester United" Iniziammo la partita e proprio come pensavo lui mi stava stracciando di brutto. "Oh dai insomma, quello non era un fallo!" Mi lamentai "Sì che lo era!" Mi rispose lui scherzando "Mi lasci fare almeno un goal? Non voglio perdere 3 a 0" "Okay, te ne concedo uno solo perché mi stai simpatico" Quella frase era come musica per le mie orecchie e quando mi misi a fissarlo lui ricambiò. "Che c'è?" "No nulla, sei l unico che la pensa così" Finita la partita rimanemmo a parlare un po' stravaccati sul divano. "Perché non hai amici?" Domandò con non curanza harry "Perché sono la "checca" di turno" "Checca? Cioè tu sei gay?" Chiese lui un po' stupito. "Non gay.. gay ma bisex." Risposi "Ah..beh benvenuto nel gruppo" "Anche tu?" Dissi guardandolo "Già, ma non sono solo perché la gente mi disprezza, ma perché è sollo ingnorante. Vedi qualche anno fa' avevo un migliore amico, Zayn, un giorno stamo parlando e io gli diissi ciò che pensavo a riguardo. Lui se l'è presa e non mi ha più parlato. Detto ciò gli voglio ancora bene,, ma lui non mi parla" spiegò infine. "guardo il cielo perché è una salvezza. Come anche la musica o la lettura, mi salvano da questo mondo ipocrita." Aveva ragione Niall, io e Harry avevamo molte più cose in comune dii quanto credessi. Se non fosse per la Sua altezza smisurata, i capelli ricci e gli occhi verdi pernserei che lui sia il mio sosia. Mi cadde l'occhio sull'orologio appeso al muro: erano l'una e un quarto. "Mi ha fattoo piacere parlare con te e conoscerti" dissi io alzandomi. Mi fissò e disse "buonanotte e grazie per essere rimasto" Gli sorrisi e uscii. Volevo restare ancora con lui, ma il tempo non era a mio favore. Entrai in casa e mi diressi in camera mia. Mi spogliiai e mi misi a letto accendendo lo stereo e mettendo un cd dei Mayday Parade. Chiusi gli occhi e mi addormentai felice di avere un nuovo "amico".