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Autore: Athena Nike Parthenos    31/12/2013    2 recensioni
È un errore scrivere di se stessi e delle proprie passione e questa storia è, di conseguenza, un errore.
Una ragazza a cui piace la filosofia e la mitologia, collocata in un luogo e in un tempo non definito, che rifiuta l'idea di dover essere scelta e decide di scegliere e amare chi le pare.
Peccato che sia un bel po' iellata la tizia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L'amore è un demone.
L'amore è filosofo.
L'amore è desiderio di bellezza.
L'amore è mancanza.

L'amore non ha durata.
L'amore è brutto. L'amore è scalzo. L'amore è peregrino. L'amore è incantatore.

 

Che cosa ha portato Cassandra Rhea a dipingere queste affermazioni sul muro della sua camera?
Forse qualche nozione di filosofia potrà esserci d'aiuto nel comprendere i motivi che spingono una giovane a vandalizzare la propria parete, nonostante sia notte inoltrata.

L'amore è un demone poiché è un mediatore fra il mortale e l'immortale che unisce l'uomo a divino. È quel qualcosa dentro di noi che ci suggerisce cosa non si deve fare. Secondo l'orfismo, questo demone è identificato anche come la nostra anima.

Non è un dio ma, come precedentemente affermato, è un essere intermedio. Anche nel rapporto tra sapere e ignoranza è situato nel mezzo. Non ha la sapienza, ma spira a possederla.
Per questo è filosofo, giacché chi è già sapiente non necessita di ulteriore sapere e chi è ignorante non aspira alla sapienza. Appunto, filosofo è il nome con cui sono designati gli amanti della sapienza, dal greco philéin “amore” e sophia “sapere”.
Nonostante la sua ostinazione nel raggiungere la conoscenza, per l'amore è impossibile approdare a un sapere definitivo.

L'amore è desiderio di bellezza.
L'amore non possiede bellezza e la desidera perché essa è ciò che dà la felicità. L'amore è compagno e seguace di Afrodite perché fu concepito il giorno della sua nascita. Essendo Afrodite bella, l'amore è amante del bello.
L'amore è mancanza perché è figlio di povertà. Desidera qualcosa che non ha, ma di cui ha bisogno. Quel che ottiene gli si sottrae.

L'amore non è né immortale, né mortale. A volte, nasce e vive nello stesso giorno, a volte muore e poi rinasce.

Siccome figlio di Pòros, espediente, e di Penìa, povertà, l'amore è povero, brutto, scalzo. Non ha una dimora e dorme dove può.
L'amore è incantatore, insidia i belli e i virtuosi ed è sempre pronto a tessere intrighi.

Come ha sentenziato Cassandra Rhea, e come hanno affermato Socrate, Platone e decine di altri uomini, l'amore è filosofo.
Se l'amore è filosofo, gli amanti, che siano essi corrisposti o meno, sono, a loro volta, filosofi.

Dai frammenti degli scritti di Eraclito , nobile di Efeso, si evince che egli riteneva gli uomini divisi in due schiere.
I dormienti, uomini incapaci di cogliere la natura vera delle cose, e gli svegli, coloro i quali riescono a scandagliare la propria anima.

Eraclito suddivideva questi gruppi secondo un unico criterio: popolo e aristocratici. Inutile scrivere a quale categoria appartengano gli svegli e a quale i dormienti.

Pazza sarei se io affermassi che questo scisma sia giusto. Anche se sporadicamente, la storia ci ha fornito esempi di ottimi pensatori nati in ambienti disastrosi!
Pare ovvio il motivo per cui questi pensatori sono assai pochi rispetto alla schiera dei nobili e di uomini di chiesa; è l'ultimo dei desideri imparare a scrivere -figuriamoci, poi, quello di riportare su carte le proprie idee!- per un uomo che non sa quanti membri della propria famiglia sopravvivranno all'inverno.

Possiamo ipotizzare che, se gli amanti sono filosofi, in altre parole svegli, coloro i quali non abbiano mai vissuto l'amore siano dormienti. Non saranno stolti, come affermava il filosofo del panta réi, ma forse saranno dormienti, incapaci di cogliere la bellezza della cose.

Che, forse, il mondo sia suddivisibile in amanti e dormienti?

Una concezione del genere lascerebbe poco spazio ai pregiudizi e alle lotte.

Non ci sarebbero distinzioni tra donne e uomini, tra russi e coreani, esisterebbero solo due grandi schieramenti in pace tra loro.

D'altronde, chi ama non desidera fare del male ad altri o, almeno, è troppo preso dall'amore per pensare a qualcosa che non riguardi quest'ultimo.

Per quel che riguarda i dormienti, non dobbiamo considerarli come esseri infelici e diabolici. Possono avvenire delle migrazioni tra queste schiere, non vi pare?

L'amore non ha durata e può nascere in un giorno, ha scritto Cassandra Rhea.

Allora l'amore, ritenuto dai dormienti inesistente fin quando non fornisce prova della propria esistenza, è semplicemente assopito in tutti noi e pronto a svegliarsi? Che i filosofi abbiano errato affermando che l'amore non è soggetto al variare del tempo?

L'amore nasce, muore, resuscita senza dar peso al tempo, che per lui non esiste. Forse, dando spazio alle supposizioni, potremmo affermare che sia la nostra anima a essere dormiente fino a che l'amore non nasce.

Questo è il quesito che si pone Cassandra Rhea, anche se c’è giunta seguendo percorsi diversi. Ha ottenuto in risposta la nostra stessa teoria, a grandi linee.
Lei, inoltre, si domanda come l'amore decida di farci visita e di svegliare i nostri sentimenti nei momenti e nei modi che a noi appaiono meno opportuni.

Socrate potrebbe ricordarle le parole di Diotima, la sacerdotessa di Mantinea che gli svelò le caratteristiche dell'amore,: “da parte del padre è […] sempre pronto a escogitare machiavelli d'ogni tipo, […] ricco di trappole, […] terribile ciurmatore, stregone, sofista.”

L'amore non è bravo o gentile.

Cassandra Rhea continua a formulare domande. Si chiede come sia possibile che l'amore riesca a farci mutare opinioni e convinzioni ferree.

Pensa a cose banali, a come abbia sempre considerato i diversi colori dell'iride umana uguali. Come può un semplice colore aumentare o sminuire la bellezza di un viso? Cosa rende degli occhi azzurri migliori di un paio di occhi verdi?

Ora lei se ne ricrede perché non può fare altro che pensare a quelle iridi e al loro colore, che a lei appare come il più meraviglioso, e a quelle volte in cui i suoi occhi hanno posato lo sguardo su di lei.

Lei notava sempre quell'attimo in cui lui voltata la testa per guardare altrove, perché se qualcuno avesse intuito che i suoi sentimenti erano svegli, sarebbe stato costretto a non vederla più.
A Cassandra Rhea piacevano quei momenti, le piaceva avere la sicurezza che lui la stava guardando, ma quando quegli attimi diventavano ricordi pensava a come accanto a lei ci fossero altre ragazze a cui poteva aver volto lo sguardo.
Nonostante quegli attimi di comica titubanza, in cuor suo era certa di aver fatto colpo.

È, però, possibile basarsi su degli sguardi? Quante persone Cassandra Rhea fissa giornalmente?
Se potessimo chiederglielo, non saprebbe rispondere. Qualsiasi scorpione non saprebbe rispondere, è una caratteristica peculiare di questo segno guardare ciò che ritengono bello.
I nati scorpione hanno una concezione assolutamente relativa del bello. Per loro bello è ciò che affascina, attira e che, sovente, non è propriamente bello. Perché di una bellezza standardizzata non sanno cosa farsene.
Lei osservava chiunque riuscisse ad attrarre la sua attenzione.

Lui, però, non era uno scorpione, ma un sagittario, un segno da lei sempre ritenuto inutile, senza consistenza o caratteristiche proprie.
Tutto quello che sa è che non sono portati alla fedeltà e vanno via dopo aver azzerato ogni resistenza della persona prescelta.
Tutte cose che uno scorpione non potrebbe sopportare.

Benché la situazione appaia di per sé sconfortante, e non siamo ancora arrivati ai dettagli, gente!, il suo lui sta in seminario. Ne aveva avuta conferma la sera stessa e non poteva fare a meno di pensare alla cattiveria dell'amore che la stava facendo vivere una storia analoga a quelle dalla dubbia qualità tra ebrea e membro delle SS o professore e alunna che la madre amava leggere.

Eppure, ai miei occhi, la ragazza non pare distrutta come dovrebbe essere, schiava di un amore impossibile, come piace dire ai romanzieri di storie rosa.

Sorride mentre aggiunge, in basso, sulla parete che già precedentemente personalizzato: Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?


 

 

Lessi L'insostenibile leggerezza dell'essere giorni fa e decisi di provare una storia-saggio a cui aggiungere citazioni e riferimenti e quant'altro tratti da ciò che più amo – per questo mi scuso per avervi parlato di filosi greci e aver utilizzato un nome così complesso, ma non ho potuto farne a meno –. A ciò va aggiunta una sfida da parte della mia compagna di banco a inserire l'oroscopo nella storia – perché mai, mi chiedo – più qualche avvenimento personale. Si sa, tutto fa brodo.

Devo ringraziare _Free_Hug_  che oltre ad avermi fatto un banner figo, come quelli che ho sempre invidiato, e riuscita a sopportarmi e a consigliarmi una prestavolto femminile. Dubito che avrei mai scelto la Taylor se avessi fatto tutto di testa mia. Oltre che ringraziarla, vi consiglio di fare un salto nel suo profilo e leggere la sua unica storia. Io l'ho fatto.

   
 
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