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Autore: EmmeEnne    01/01/2014    1 recensioni
Casa, scuola, scuola, casa. La vita di Elis è una normale vita di un’adolescente qualsiasi. I suoi genitori sono separati, lei vive con suo padre, ma sta per tornare nella sua città natale: Beacon Hills. Continuerà a vivere la sua vita come lo faceva ad Atlanta? Cosa le aspetta a Beacon Hills? Questa cittadina, si sa, è un faro per il sovrannaturale, ma il “si sa” è riferito a pochi. Elis entrerà a far parte della cerchia o sarà solo una spettatrice dei tanti misteri? Non rimane che leggere per scoprirlo…
La storia conterrà spoiler sulla parte a della terza stagione!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cora Hale, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aveva parlato con Isaac di quell’idea, quella di andare da Peter e cercare di chiarire delle cose, prima che dovesse ritornare ad Atlanta.
-Io non mi fido di lui- le aveva subito detto Isaac.
-A me sembra tanto simpatico- aveva risposto, scrollando le spalle.
-Simpatico?! Ha cercato di ucciderci tutti, uno ad uno. Ha ucciso tante persone che probabilmente nemmeno se lo meritavano. Non è una persona con la quale passerei il mio tempo-
-Oh- aveva risposto Elis all’amico. Quella notizia l’aveva sorpresa, ma era lo stesso difficile per lei pensare a Peter come un assassino senza scrupoli, a un mostro. Non era quella la prima impressione che le aveva dato.
-Quand’è stata l’ultima volta che ha ucciso?- gli aveva chiesto.
-Mesi fa, a quanto ne si io- aveva detto all’inizio, poi sembrò pensarci su –Devo ammettere, però, che da quando sta con tua madre è… cambiato- aveva aggiunto.
-Vedi? E’ per questo che devo fare qualcosa prima di andarmene. Peter non vuole nemmeno parlare con mia madre, e poco fa le ha attaccato anche il telefono in faccia- aveva detto –Devo fare qualcosa, o almeno devo provarci- aveva continuato, avviandosi verso la porta.
-Magari potrei scambiare due parole anche con Cora- aveva poi detto, cercando di stuzzicare Isaac.
-Non provarci nemmeno- le aveva risposto lui.
-Oh, andiamo! Devi fare qualcosa, Isaac!-
Il ragazzo l’aveva guardata restando in silenzio e poi aveva abbassato la testa. Elis aveva sospirato, per poi continuare a parlare.
-L’hai baciata, Isaac. Non fingere che questo non abbia un significato per te-
-Non importa- le aveva detto lui, ma era chiaro che non era così.
-E invece sì che importa. Sono i tuoi sentimenti, importano eccome!-
-Guarda un po’ da chi sto ricevendo la predica- le aveva detto, e Elis sapeva che l’aveva detto per sviare il discorso. Nel frattempo Elis, che si era in un primo momento inginocchiata di fronte l’amico, si era messa a sedere accanto a lui.
-Per me è complicato- aveva detto –Stiles mi ha detto cosa prova per me, mi ha baciata- si era fermata e aveva fatto un piccolo sorriso –Ed è chiaro che io non gli sono indifferente-
-E il problema sarebbe…?- era intervenuto Isaac.
-Non voglio cominciare qualcosa che mi faccia solo stare male. Dovrò tornare a casa con mio padre e… non posso-
-Ti stai tirando indietro- aveva sentenziato l’amico.
-Non mi sto tirando indietro, Isaac. Voglio poter stare con Stiles, poterlo abbracciare ogni volta che voglio. Baciarlo ogni volta che ne ho voglia. Come credi che possa fare da Atlanta?-
-Beh, io… no, io non so che dirti-
-E la tua scusa qual è?- gli aveva chiesto, ritornando così alla sua questione.
-E va bene, l’ho baciata. Lei mi ha tirato uno schiaffo ed è corsa via, quale segnale migliore?-
-L’hai colta di sorpresa, è normale che abbia reagito così-
-Io non sono bravo con le ragazze-
-Con me lo sei- gli aveva risposto, beccandosi un’occhiataccia –Ok, ascolta. Non ci vuole una laurea, Isaac. Devi soltanto essere te stesso-
-E se essendo me stesso non dovessi piacerle?-
-Impossibile. Sei Isaac Lahey, ha passato e superato cose peggiori- gli aveva detto, prima di sparire dietro la porta.

Adesso si trovava di fronte quell’enorme porta d’acciaio, pronta a bussare. Aveva prima provato a cercare Peter a casa sua, ma non avendolo trovato si era fatta dare l’indirizzo dell’appartamento di Derek da Isaac, ecco perché si trovava lì. Il cuore di Elis cominciò a martellare nel momento in cui quella grossa porta cominciò ad aprirsi, aveva preso la decisione giusta?
Si ritrovò davanti un bel ragazzo. Alto, muscoloso, un po’ di barba, però!
-Tu devi essere Derek, io sono Elis- gli disse, allungando la mano verso di lui.
Il ragazzo non faceva cenno a muoversi, la fissava continuando a tenere le braccia incrociate sul petto. Elis si rese conto che non le piaceva essere fissata in quel modo.
-Che ci fai tu qui?- le chiese Peter, sbucato all’improvviso da dietro le spalle di Derek. Adesso erano in due quelli che la fissavano.
-Stavo cercando te, in realtà- disse, con il cuore in gola.
-I tuoi amici non ti hanno detto che sono una persona pericolosa?- le disse, come se non volesse fare altro che allontanarla e rendersi antipatico ai suoi occhi, mentre si metteva comodamente seduto sul divano.
-Sì, ma non sono qui per questo- le rispose Elis –Mia madre ha bisogno di te-
-Non la vedo poi così disperata se ha mandato te- le rispose freddamente, marcando la parola “te”.
-Lei non lo sa che sono qui…- gli disse, e le parve di vedere Peter sorpreso, per poi tornare di nuovo con la sua maschera di freddezza e distacco.
Elis si mise a sedere vicino a lui sul divano. Le ci volle una grande forza per farlo, ma dopo tutto quello che sua madre aveva passato meritava di essere felice; ed Elis sapeva per certo che con Peter lo era. Si sentiva un groppo in gola, come se stesse per piangere, e probabilmente lo avrebbe fatto, ma doveva farlo. Doveva almeno provare a sistemare le cose; non lo sapeva il motivo, ma si sentiva di essere lei la colpevole di tutto quello che era successo.
-Perché sei così agitata?- si sentì chiedere, ma non era Peter a parlare, era Cora, sbucata da chissà dove.
Prima che potesse dire qualcosa, qualsiasi cosa, Peter la precedette.
-E’ mia figlia- disse in modo schietto, come se quella notizia non lo avesse turbato per niente. E allora perché si comportava in quel modo con sua madre? Perché adesso si stava rendendo così cattivo ai suoi occhi? Era assurdo!
-Tu, hai una figlia?- gli disse Derek, trattenendo una risata.
-Sì. Nipoti, vi presento vostra cugina- concluse, appoggiando i piedi sul piccolo tavolino di fronte al divano e chiudendo gli occhi, come se per lui il discorso si fosse chiuso là.
Elis guardò di sfuggita Derek e Cora. Quest’ultima alzò gli occhi al cielo e se ne andò, Derek , invece, rimase a fissarla per un po’. Forse credeva che Peter stesse scherzando.
-Perché adesso ti stai comportando così?- gli chiese, mossa dalla rabbia.
-Non so di cosa stai parlando, io sono così- le rispose, marcando il “sono”.
Ad Elis stava davvero infastidendo quel suo comportamento. Era lei la ragazzina di diciassette anni, non lui! Toccava a lei essere arrabbiata e comportarsi come stava facendo lui adesso! E invece aveva trovato la forza di uscire di casa e andare da lui, di cercare di mettere a posto le cose. Se c’era riuscita lei a fare uno sforzo e mettere da parte la rabbia e la delusione che provava per tutte le bugie che le avevano detto, perché non poteva farlo anche lui? Forse adesso cominciava a capire perché sua madre non aveva detto niente a Peter sulla gravidanza, aveva paura che lui l’abbandonasse per una sola parola o un gesto sbagliati. Non voleva perdere più tempo, che se ne andasse pure a quel paese! Aveva qualcun altro da salutare prima di andare via, e di certo non voleva perdere tempo con un testardo come lui.
Velocemente si alzò e si avvicinò alla porta semi aperta, sempre sotto il solo sguardo di Derek, ma prima di uscire decise che era meglio dare voce ai suoi pensieri, tanto chi l’avrebbe più rivisto Peter.
-Sai, non so chi sia il ragazzino fra noi due- gli disse –Stai così perché ti hanno mentito? Perché ti hanno impedito di crescere tua figlia? Beh, novità del giorno: hanno mentito anche a me! Eppure sono venuta fin qui, nemmeno so a fare cosa… Forse dovevo soltanto stare a sentire la gente che mi ha detto che sei una persona pericolosa? Dovevo basarmi su delle voci e non sull’impressione che mi hai dato? Bene, lo farò. Ma fammi un favore, cresci un po’ Peter!- concluse, scappando via da quell’edificio.

Prima di andarsene una volta per tutte da Beacon Hills doveva salutare Stiles. Almeno questo glielo doveva. Bussò alla porta e fu lo Sceriffo ad aprirla.
-Ciao- le disse, sorpreso di vederla lì.
-Salve, scusi se disturbo. Stiles è in casa?-
-Nessun disturbo. Sì, è in camera sua. Entra- le disse, accompagnandola gentilmente nella stanza del ragazzo.
Lui, quello che era sempre stato definito “quello che non sta mai zitto”, in quel momento sembrò perdere le parole. Non si aspettava affatto una visita della ragazza, ora come ora. Aveva scoperto cose in un giorno che non avrebbe retto nessuno, non si spiegava come ce l’avesse fatta lei.
-Come stai?- le chiese, mentre faceva un passo avanti verso di lei.
-Con tutta sincerità, spero che questa domanda non mi venga fatta per un bel po’ di tempo- gli rispose, guardandolo e fingendo un piccolo sorriso.
-E’ normale. Ascolta, c’è stato un periodo nel quale avrei voluto confessarti tutto, ma c’era una parte di me che non voleva coinvolgerti in tutto questo. Saresti stata solo esposta a un enorme pericolo-
-Non mi devi nessuna spiegazione, davvero. Lo capisco. Non è un argomento facile da affrontare, e nemmeno uno con quale iniziare un discorso-
-Già. Ma, ehi, ti serviva qualcosa?- le chiese.
-In realtà io…- cominciò, ma sentiva di non avere la forza di pronunciare di nuovo quelle parole. Si ricordava bene come aveva reagito Stiles l’ultima volta, non voleva farlo stare male per colpa sua.
-Ero venuta a salutarti, torno ad Atlanta con mio padre- gli disse, e se ci fosse stato anche un licantropo lì con loro, beh avrebbe sentito il suo cuore mancare un battito. Lei era innamorata di quel ragazzo, le faceva male andarsene di nuovo e sapere che doveva tenerlo a chilometri e chilometri di lontananza.
-Come… Che cosa significa che te ne vai?-
-Speravi davvero che rimanessi?- gli chiese allora, con la voce rotta dal pianto.
Non avendo nessuna risposta da parte di Stiles, Elis continuò a parlare.
-Se ti dicessi che ora come ora mio padre ha bisogno di me, mentirei. La verità è che… tutta questa storia non fa per me- disse, ingoiando il groppo che le si era formato in gola. –Stiles, io… non so se ce la faccio a gestire tutto questo-
-Ehi, ascoltami. Tu non sei sola, capito? Non lo sei- le disse, avvicinandosi e prendendole il viso tra le mani –Non lo sei- continuò, sussurrando, e appoggiando la sua fronte su quella della ragazza.
-Stiles…- sussurrò Elis –Non farlo-
Aveva capito le intenzioni del ragazzo, ma lei non poteva. Poi non sarebbe più riuscita ad andare via.
-Me l’hai già detto una volta. Ti ho dato retta e me ne sono pentito. Quindi adesso chiudi quella bocca, Elis-
-Io non…- iniziò. Lo voleva anche lei quel bacio, lo voleva con tutta se stessa. Ma poi cosa sarebbe successo? Lei doveva andarsene, doveva farlo se voleva rimanere con un briciolo di sanità mentale. Lei quel mondo non lo voleva. Non voleva vivere con la paura costante che qualcosa di terribile potesse accadere a lei o alle persone che amava per mano di… quelle creature. Lei non era forte come tutti la descrivevano, non lo era per niente. Ecco perché doveva andarsene. Doveva andare il più lontano possibile da Beacon Hills. E per farlo doveva dimenticarsi di Stiles.
-Io non provo per te quello che provi tu per me- disse, allontanandosi da Stiles e mettendosi di spalle. Doveva mentirgli, ma non riusciva a farlo guardandolo negli occhi.
-No, non ti credo- le disse Stiles.
-E’ così- gli rispose, stando sempre di spalle.
-Ripetimelo guardandomi negli occhi- le disse, ma Elis non si mosse.
-Ascoltami, ci sono passato anche io, d’accordo? So cosa stai cercando di fare adesso, e no, Elis, non te lo permetterò. Io ieri sera ti ho detto che mi sono innamorato di te, e non stavo scherzando. E’ la verità, e non sono pronto a rinunciare a te, Elis. Non comportarti in questo modo, non cercare di allontanarmi- disse, e se ne restò per un breve momento in silenzio, aspettando una risposta da parte di Elis. Non ottenendola, la prese per le spalle e la girò, costringendola a guardarlo negli occhi. Stava piangendo silenziosamente.
-Stiles, non posso dirti quello che ti aspetti che io ti dica. Non adesso che sto per andarmene. Ci staremo male entrambi, e non voglio…- gli disse.
-Resta. Se è così difficile, non andare- le disse, era l’ultima cosa alla quale il ragazzo poteva aggrapparsi.
-Non posso!- quasi urlò Elis –Io… Non voglio- concluse, guardando negli occhi Stiles per un lungo momento, prima di andarsene.
E questa volta sapeva che sarebbe stato per sempre. 


Next on ‘Just close your eyes’:

All’inizio, quando erano passati solo pochi giorni da quando Derek l’aveva morso, fantasticava su come potesse essere diventare un Alpha, avere tutti alle tue dipendenze, essere un leader. Ma poi, osservando Derek e poi il branco intero di Alpha che era da poco arrivato a Beacon Hills, quella voglia gli era semplicemente passata. Non faceva per lui dettare regole ad altre persone, avere tutta quella responsabilità.
 
Improvvisamente Isaac non aveva più voglia di combattere, a che sarebbe servito? Kali gli aveva dato tempo fino alla prossima luna piena, dopodiché li avrebbe fatti fuori tutti. E Isaac era convinto che ci sarebbe riuscita. Se erano riusciti, lei e i gemelli, ad avere la meglio su Derek, che sembrava un Alpha davvero forte, avrebbero fatto fuori un semplice Beta con uno schiocco di dita.
 
-Come stai?-
-Mi sento stordita. Ma non hanno ancora capito cosa c’è che non va in me-
Isaac annuì, guardandola negli occhi.
-Non hai ancora risposto alla mia domanda. Che cosa ci fai qui?-
-Io… Beh, ero… preoccupato per te- le disse, abbassando lo sguardo. Ora quello che era in imbarazzo era lui.
-Preoccupato per me? Perché?-


Emme's corner:
Buon anno a tutti! Ho deciso di aggiornare oggi perchè detto francamente non avevo niente di meglio da fare xD
Non me lo chiedete il perchè, ma questo capitolo mi piace molto. Spero che faccia lo stesso effetto anche a voi. 
Bene, come al solito non ho molto da dire. Ringrazio come al solito Hazel92 che ha recensito il capitolo precedente :D
E manteniamo la calma tutti quanti, che Teen Wolf ritorna fra 5 giorni! *--*
Sento che questa stagione mi ucciderà, lo so per certo! Tutti questi spoiler, sneak peak, promo e immagini. I CAN'T ç-ç
#Emme#
 

 

 
  
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