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Autore: mangakagirl    01/01/2014    9 recensioni
-Sei distratta!- ridacchiò Shinichi furbetto -O sei innamorata e quindi hai la testa tra le nuvole…? Ah no, quella ce l’hai sempre!-
-Baro! Io avrei la testa tra le nuvole?!-
-Baka, molla la penna!-
Ran, infatti, aveva ripreso la sua penna e perfida finse di scrivergli una guancia senza aver fatto fare lo scatto al cappuccio, ma quello si agitò sdegnato e le bloccò la mano, facendo per sbaglio uscire la punta e provocando l’inevitabile linea blu che si allungò sulla sua guancia sinistra.
-Fermo, Shin… Ops!- la 15enne si portò una mano sulle labbra, scoppiando a ridere qualche secondo dopo, osservando il segno sbilenco che risaltava sul colorito acceso del ragazzo.
-Raaaaan, dai!- sbuffò Shinichi stizzito passandosi una mano sulla guancia, cercando di rimediare al danno mentre l’amica rideva a crepapelle.
-Ti sta bene!-
-Toglilo!- disse lui indicandosi la guancia scocciato mentre lei posava la penna sul quaderno, scossa dalla risate.
-Ma ti dona così tanto!-
-Vuoi vedere come dona anche a te?- la minacciò con un sorriso perfido Shinichi, prendendo la sua penna e avvicinandola al viso di lei repentino.
***
RanxShin per iniziare bene l'anno nuovo :D
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The storm of our hearts

ShinxRan
 
-Etciù!-
-Moooooo, taku! Quel Miyamoto non può pretendere che vi alleniate sotto il diluvio universale come quello di ieri solo perché non vuole rinviare gli allenamenti!- esclamò Ran sbuffando mentre Shinichi, seduto accanto a lei davanti alla scrivania della sua camera, si soffiava il naso con gli occhi a trattini dopo aver interrotto la sua funzione a metà a causa di quel fastidioso starnuto.
-Sabato abbiamo la partita contro quegli spocchiosi dell’Isozaki, dobbiamo allenarci se vogliamo prenderci la rivincita- spiegò stizzito dal ricordo della sconfitta subita il mese prima il ragazzo, gettando il fazzoletto nel cestino sotto le sue gambe, riprendendo poi la penna in mano e continuando da dove aveva lasciato.
Fuori la pioggia scendeva imperterrita e le nuvole nere prometteva un burrascoso temporale in arrivo, di quelli violenti e paurosi, tanto che Ran, accortasene, rabbrividì e si concentrò di più sul suo esercizio, sbuffando e sperando che la tempesta arrivasse il più tardi possibile.
-Guarda che se non avete vinto è solo perché tu non hai potuto tirare i rigori a fine partita dato che ti sei slogato la caviglia- gli ricordò con un briciolo di amaro sulla lingua, riportando alla mente l’immagine del ragazzo che cadeva durante la partita e si stringeva forte la caviglia, ansimando di dolore, con il viso contratto e gli occhi chiusi.
Era fallo.
Un altro giocatore gli si era gettato addosso repentino, colpendolo volutamente in scivolata alla caviglia, che si era girata innaturalmente verso sinistra e gli aveva fatto dare anche una bella fiancata a terra, tanto che il livido gli era rimasto ben 10 giorni sulla pelle.
-Sì beh, in effetti avremmo vinto più facilmente con me…- Shinichi se la tirò lanciandole un’occhiata divertita mentre quella assottigliava gli occhi dandogli un colpetto al braccio col gomito.
-Non ti si può dire nulla che tu ti gonfi come un pavone, Detective Spocchioso!- sbuffò cancellando per la terza volta con una rigaccia il passaggio sbagliato della funzione, mentre l’interessato ridacchiava pieno di sé posando la penna sul quaderno e stendendo le braccia verso l’alto.
-Eh no, spocchioso è un termine che si può affibbiare solo a quelli dell’Isozaki! Inoltre, posso permettermi certi atteggiamenti, io- rispose divertito chiudendo gli occhi e buttando fuori tutta l’aria che aveva nei polmoni, facendo scrocchiare le ossa della schiena e delle spalle tirando le braccia verso l’alto. -Aaaaah, che stress questa scuola!- esclamò qualche secondo dopo tornando ad una posizione rilassata, osservando a che punto era Ran con l’operazione. La vide in crisi dietro ad un passaggio e sorrise involontariamente, divertito dalla sua faccia corrucciata e dannatamente attraente…
Attraente?
Battè le palpebre e distolse lo sguardo in fretta, dandosi una piccola bottarella al viso, come a svegliarsi.
Perfetto! Guarda te che effetti aveva adesso a causa dello studio!
Certo, lo studio… Lo studio era davvero la causa di tutto ciò?
-Ooooh, ma di che ti lamenti?- domandò corrucciata Ran cancellando una quarta volta il passaggio, facendolo cadere dalla nuvole e riportandolo alla realtà -Sei sempre quello che prende da 90 in su in tutte le materie senza nemmeno ammazzarsi di lavoro…- commentò leggermente risentita, dato che anche lei aveva voti ottimi, ma con dietro ore e ore di studio e sacrifici.
-Ha parlato!- Shinichi le prese una ciocca di capelli dalla spalla e la lanciò lontana da essa, fingendosi sdegnato -Hai preso 98/100 nell’ultimo compito di scienze, cosa volevi di più?-
-Tu hai preso 70 solo perché non eri riuscito a studiare dato che avevi passato l’intera serata all’ospedale per la caviglia e ti hanno dovuto dare un calmante che ti ha stordito per farti passare il dolore…- gli ricordò Ran -Dannazione, non viene!- esclamò poi esasperata battendo con forza la penna sul quaderno quando anche il quarto tentativo fallì miseramente.
Shinichi prese la sua penna e avvicinò la propria mano a quella di lei, trasformando un suo 5 in un 8 e sorridendole mentre questa guardava il foglio sorpresa.
-Hai sbagliato a copiare dalla prima riga, Baro, ecco perché non ti veniva. Ma ti assicuro che se fosse stata col 5, l’operazione ti sarebbe venuta a meraviglia! E per ben 4 volte di fila!- scherzò mentre questa si batteva una mano sulla fronte, esausta ed esasperata.
-Ooooooh, al diavolo matematica- mormorò mollando la penna sul quaderno e chiudendo gli occhi stanca.
-Sei distratta!- ridacchiò Shinichi furbetto -O sei innamorata e quindi hai la testa tra le nuvole…? Ah no, quella ce l’hai sempre!-
-Baro! Io avrei la testa tra le nuvole?!-
-Baka, molla la penna!-
Ran, infatti, aveva ripreso la sua penna e perfida finse di scrivergli una guancia senza aver fatto fare lo scatto al cappuccio, ma quello si agitò sdegnato e le bloccò la mano, facendo per sbaglio uscire la punta e provocando l’inevitabile linea blu che si allungò sulla sua guancia sinistra.
-Fermo, Shin… Ops!- la 15enne si portò una mano sulle labbra, scoppiando a ridere qualche secondo dopo, osservando il segno sbilenco che risaltava sul colorito acceso del ragazzo.
-Raaaaan, dai!- sbuffò Shinichi stizzito passandosi una mano sulla guancia, cercando di rimediare al danno mentre l’amica rideva a crepapelle.
-Ti sta bene!-
-Toglilo!- disse lui indicandosi la guancia scocciato mentre lei posava la penna sul quaderno, scossa dalla risate.
-Ma ti dona così tanto!-
-Vuoi vedere come dona anche a te?- la minacciò con un sorriso perfido Shinichi, prendendo la sua penna e avvicinandola al viso di lei repentino.
La ragazza spinse la sedia da ufficio indietro repentina, scuotendo il capo e parandosi il viso con le mani, ma lui si avvicinò a lei veloce e divertito ed entrambi caddero all’indietro, sul materasso del ragazzo coperto dal piumone blu oltremare.
-Noooo, Shinichi!- urlò Ran ridendo mentre quello la incastrava tra le sue gambe, immobilizzandola -Non provarci o ti colpisco con una mossa di karate!-
-Uuuuuh, che paura!- la scimmiottò il detective avvicinando la penna alla sua faccia per disegnarle due bei baffi e abbassando il viso vicino al suo mentre quella gli bloccava il polso a fatica.
-Dai, dai, ti prego!- lo scongiurò preoccupata per la sua faccia candida mentre lui assottigliava gli occhi soddisfatto più che mai, facendosi sempre più vicino.
-Chi la fa, la aspetti, no?- disse piano e mellifluo mentre lei scuoteva veloce la testa.
-Nooo… NOOOOO!- urlò quando lui fece scattare il polso in direzione del suo viso, ma la penna colpì la mano di Ran che si parava e volò a terra mentre quella si dimenava, ridendo a crepapelle.
In un attimo le mani di Shinichi si mossero verso la sua vita e cominciarono a solleticarla a tutto andare mentre lei rideva come una pazza, totalmente fuori controllo, inarcando il busto e spingendolo via.
-AHAHAH D-dai smettil…AAAAHAHAHAH!- urlò cercando di sottrarsi alla presa, voltandosi di lato e cercando una via di fuga.
-Non ci penso proprio!- urlò il ragazzo bloccandole i polsi e sbattendola nuovamente sul materasso. Ran piegò un ginocchio e fece per darglielo nel basso ventre convinta, tanto che lui dovette spostarsi con velocità rischiando di vedere le stelle, guardandola poi sdegnato.
-Vuoi uccidermi, Ran?!- esclamò mentre una goccia di sudore freddo scendeva lungo la sua fronte repentina mentre quella sorrideva malefica, ma divertita.
-Tu che dici?- domandò liberandosi dalla sua presa e alzandosi in fretta in piedi, facendo per correre alla porta della camera.
Tuttavia, Shinichi riuscì a riafferrarle nuovamente un polso alzandosi dal letto solo per un paio di secondi, poi la riattirò a sé ridendo.
Entrambi caddero di nuovo sul materasso, con le guance rosse dal caldo, i visi e le schiene sudate, i capelli ridotti ad uno schifo e il fiatone per la battaglia estenuante.
I polsi di Ran erano bloccati nelle mani salde di lui, che di nuovo era a pochi centimetri dal suo viso, i loro respiri si infrangevano sulla pelle dell’altro veloci.
Sorridevano ancora ed entrambi udivano il cuore dall’altro martellare contro il proprio petto, provato dalla lotta improvvisa che avevano appena combattuto.
Ran osservò da vicino il viso di lui e il sorriso scemò lentamente, mentre i suoi occhi si posavano sulle iridi blu del ragazzo, grandi e lucide, che la scrutavano attente, sugli zigomi perfetti, le guance liscissime senza nemmeno un filo di barba o una imperfezione, sulle labbra rosee e invitanti a pochi centimetri da lei.
Quest’ultimo dettaglio mandò il suo cervello nel pallone spaventandola, mentre il cuore batteva ancora più forte contro lo sterno, suggerendole che di lì a poco si sarebbe fracassato se non si fosse calmata.
Dal canto suo, Shinichi si perse nelle iridi azzurro-lilla di lei, grandi e sorprese nel fissarlo così da vicino, nelle sue lunghe ciglia nere come l’ebano, nelle sue gote arrossate e incredibilmente lisce e morbide. Anche lui non poté fare a meno di notare le labbra rosse e carnose così vicine che, solo abbassando appena un po’ il collo, avrebbe sfiorato con le proprie.
Quel pensiero folgorò la mente di entrambi nello stesso momento, tanto che in sincrono Shinichi le lasciò andare i polsi allontanandosi immediatamente col viso in fiamme e lei si mise seduta ad almeno una trentina di centimetri da lui, cercando di ingoiare aria per non morire soffocata dal suo cuore che premeva i polmoni violento.
Un lungo silenzio si aprì tra i due, che si rivolsero appena un’occhiata fuggente, poi l’urlo di Yukiko dal piano di sotto scosse entrambi, salvandoli da morte per imbarazzo certa.
-RAGAZZI, LA CENA E’ PRONTA!-
-Arriviamo!- urlarono in contemporanea scattando in piedi e dirigendosi immediatamente alla porta di ingresso, ma all’improvviso, a causa di un tuono forte e improvviso che rimbombò ovunque, la luce saltò.
Shinichi si bloccò a metà strada e la ragazza si fermò sulla soglia della porta, timorosa di procedere oltre da sola dato che anche il corridoio era completamente al buio.
Il detective la fissò qualche secondo interrogativo mentre il cuore tornava normale, vedendo solo la sua sagoma voltarsi verso di lui agitata mentre la raggiungeva.
-È saltata la luce per il temporale… Dai, scendiamo a prendere una torcia e raggiungiamo mamma- disse sicuro, capendo solo qualche secondo dopo il motivo del silenzio della ragazza.
-I-io… Non so bene come muovermi con questo buio e…-
-Non avrai paura del buio, baro?- le chiese divertito mentre Ran ringraziava il cielo che non potesse vedere le sue guance viola.
-B-BARO! Chigao yo!- urlò sdegnata mentre la risata cristallina e leggera del ragazzo le invadeva le orecchie, facendosi sempre più vicina.
Sentì le dita di lui sfiorarle il polso, poi scendere alla mano e prenderla con naturalezza, guidandola nel buio con attenzione.
-Dai vieni, fifona- disse lui addolcendosi e orientandosi in casa come se nulla fosse, nonostante il buio che invadeva ogni angolo.
Ran lo lasciò fare, guardandosi attorno incerta senza riuscire a riconoscere quella casa in cui andava da 15 anni quasi tutti i giorni.
Un altro tuono la fece sobbalzare vistosamente, tanto che le scappò un urletto e si aggrappò al braccio di Shinichi con forza, mentre il ragazzo arrossiva un po’, lasciandola comunque fare.
-Sta’ tranquilla, è solo un tuono- cercò di rassicurarla ridacchiando, ma quella si strinse più forte.
-Odio i temporali- mormorò come una bambina appoggiando il viso al suo braccio.
Oh, lo sapeva bene Shinichi, che provò un moto di tenerezza nei confronti di quella ragazza così fragile e fifona che riusciva comunque a farlo sorridere in ogni momento.
-Ci sono io con te- disse rassicurante riprendendo a camminare per il corridoio -Non ti devi preoccupare di nulla finchè sarai con me…- poggiò la mano sul corrimano delle scale e lo riconobbe subito -Qualunque cosa succeda, anche se potrà non sembrarti così per il buio o per chissà quale altro motivo, io sarò sempre con te, Ran-
Mai Shinichi disse parole più vere.


Traduzione esclamazioni in giapponese:
Mooooo, Taku: Ooooooh, cavolo!
Chigao yo: Non è vero!


Mangakagirl's Corner:
Minna Konnichiwa :D
Boku ga iru già al primo dell'anno!!! :D (Sono qui già al primo dell'anno! :D)
So so... Questa piccola OS mi è uscita di getto e non ho saputo resistere dallo scriverla *--*
Abbiamo i nostri due piccioncini che come al solito si punzecchiano e si imbarazzano quando i loro sentimenti strepitano per uscire xD
Che ne pensate? :D
Ho pensato di scriverla per dare un buon inizio anno a tutti e sperare che questa sia la prima di tante altre mie future fict di questo 2014 *-*
Un bacio e auguri a tutti i miei lettori :D

Mangakagirl!

Ps: il colore rosso porta bene dicono LOL
  
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