Videogiochi > Assassin's Creed
Segui la storia  |       
Autore: didi93    02/01/2014    3 recensioni
La mano di Maria scivolò sul polso sinistro di Altair. Senza dargli il tempo di capire cosa stesse per fare, fece scattare la lama celata e se la portò alla gola mentre lui sgranava involontariamente gli occhi. Fu la prima volta che vi scorse qualcosa di molto vicino alla paura.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad, Maria Thorpe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lacrime

Stava quasi per arrendersi, si era quasi rassegnata a quello che aveva creduto fosse un destino inevitabile. Non era da lei lasciarsi andare così e pensò che, forse, era solo bloccata perché aveva troppa paura di affrontare le conseguenze delle sue recenti scelte. Almeno con se stessa doveva ammetterlo. Non ricordava di aver mai avuto paura, non così. Non si era mai tirata indietro quando si trattava di rischiare la vita in combattimento, o di mostrare la sua dedizione alla causa, o di liberarsi dalla costrizione di una vita che non aveva scelto, non aveva avuto paura allora e ne aveva adesso, perché, per la prima volta, si trovava a dover difendere la sua libertà non da qualcun altro ma da se stessa. Si era sentita sollevare da terra e quello spostamento le aveva causato dolori lancinanti più o meno dappertutto. Aveva rischiato di ricadere al suolo, poi si era appoggiata ad Altair e aveva mosso qualche passo, o almeno credeva che fosse Altair, non ci avrebbe giurato. I suoi occhi non le mostravano altro che un’immensa oscurità. D’un tratto il suo sostegno l’aveva abbandonata e, a tentoni, aveva appoggiato la schiena al muro lottando contro la sua debolezza per mantenersi in equilibrio. Aveva sentito le grida delle guardie, il rumore di spade che cozzavano l’una contro l’altra, l’odore forte e nauseante del sangue, poi la voce di Altair spezzare il silenzio per lanciare quella che le sembrò essere un’imprecazione nella sua lingua. L’ultimo suo ricordo era quello di una luce abbagliante che percepì ancora più fastidiosa del buio che l’aveva avvolta fino a qualche istante prima. Sentì quel calore invaderle la mente con una forte pressione, svuotarla dei pensieri, poi perse del tutto i sensi.
 
Maria riaprì pian piano gli occhi e si guardò attorno. Non sapeva come ci fosse arrivata, ma era sdraiata su un letto, in una stanza che non aveva mai visto,quasi completamente avvolta dalle fasciature. Portò la mano a toccarsi la guancia tumefatta e dolorante, prima di tirarsi su con fatica facendo leva sui gomiti e ignorando il dolore alle costole. Si rese conto solo allora della presenza di Altair. Era seduto di fianco a lei, sulla sponda del letto, e la guardava con un’espressione preoccupata e circospetta, come si guarda un oggetto estremamente fragile.
 -Come stai?- le chiese in un soffio, quasi avesse paura che persino una parola pronunciata ad alta voce potesse mandarla in frantumi.
Maria si schiarì la voce –Sono stata meglio.-
Qualche secondo di silenzio, poi l’Assassino si calò il cappuccio con un gesto nervoso della mano, non da lui, e spostò lo sguardo lontano, come se, tutt’a un tratto, trovasse interessanti le pareti bianche della camera. Non voleva che lei vedesse riflessa nei suoi occhi la domanda che non osava rivolgerle. Che cosa ti hanno fatto?
Benchè le fosse già fin troppo chiara quella sua disperata preoccupazione, non aveva nessuna intenzione di parlargli delle ore orribili passate alla fortezza. Avrebbe voluto fargli così tante domande, sapere quanto tempo avesse passato in quello stato di incoscienza, cosa era successo a Limassol e come avesse fatto a ritrovarla, ma la voce le veniva a mancare, perché, insieme alla coscienza, era arrivata anche una lucida consapevolezza e una sola idea fissa le occupava la mente. Non poteva fare a meno di sentirsi una traditrice, perché, in quel giorno di follia a Limassol, senza pensarci due volte, lei aveva davvero tradito il suo Ordine, il suo giuramento e la sua libertà. Se ne rendeva conto pienamente solo adesso. Sentì, d’un tratto, una barriera insormontabile crescere tra loro due e pensò che davvero doveva aver perso la ragione per riacquistarla solo ora. Forse non era più una Templare, ma di certo non sarebbe neanche mai stata un’Assassina. Si portò le mani a coprire il viso e si voltò su un fianco dando le spalle ad Altair. Senza riuscire a contenersi, scoppiò in lacrime. L’Assassino la guardò per un po’ interdetto, senza sapere cosa fare. Non era mai stato bravo a consolare la disperazione di qualcun altro, non era mai stato bravo a consolare nemmeno la sua, si limitava a reprimere il dolore. Si sdraiò accanto a lei e l’abbracciò da dietro avvolgendole le braccia intorno alla vita. Voleva solo sentirla vicina, in un momento in cui gli sembrava tanto lontana.
-Calmati. Sei al sicuro adesso.- le sussurrò all’orecchio.
 Maria provò a divincolarsi senza successo,ricavandone solo altre fitte di dolore -Non voglio che tu mi veda così…nessuno dovrebbe vedermi così.- disse tra i singhiozzi.
Altair non rispose, né si mosse. Sentì il corpo esile della donna sussultare ancora per un po’ scosso dal pianto, poi lei si immobilizzò.
Passò qualche minuto prima che Maria si asciugasse le lacrime e si voltasse verso di lui. Appoggiò la fronte al suo petto e strinse tra le mani la stoffa bianca della sua tunica con rabbia.
-Non c’è niente di più sbagliato al mondo di noi due insieme.- sputò queste parole come fossero veleno, per fare male a lui e a se stessa.
Altair continuava a non parlare, avrebbe accettato qualsiasi cosa lei gli avesse detto, o forse si rendeva semplicemente conto che, per quanto dolorosa, quella era la verità.
-Ho tradito tutto quello in cui credevo e sarei anche morta…per te…per un Assassino…e neppure un Assassino qualunque, ma l’uomo che ha ucciso Roberto.- continuò.
Solo allora alzò lo sguardo al viso di lui. La sua espressione era indecifrabile e i suoi occhi più bui che mai.
La mano di Maria scivolò sul polso sinistro di Altair. Senza dargli il tempo di capire cosa stesse per fare, fece scattare la lama celata e se la portò alla gola mentre lui sgranava involontariamente gli occhi. Fu la prima volta che vi scorse qualcosa di molto vicino alla paura.
-Dovevi uccidermi. Da subito. La morte avrebbe fatto meno male di questo abbraccio.- si rese conto solo mentre le pronunciava di quanta cattiveria contenessero quelle parole. Si chiese se volesse ferire lui o se stessa. Forse entrambi, perché entrambi si erano concessi di credere in qualcosa di impossibile, in una follia che avrebbe potuto avere un solo prevedibile finale.
-Vuoi che lo faccia?- le chiese lui severo. I suoi occhi erano divenuti freddi e inespressivi, come se si stesse preparando ad uccidere una qualsiasi delle sue vittime e Maria credette davvero che si sarebbe ritrovata, da un momento all’altro, quella lama nella gola.
Non rispose e lo guardò con sfida. Che lo facesse pure, sarebbe stata la giusta conclusione di quella vicenda, pensò, ma nell’istante in cui formulava questa considerazione, Altair ritirò veloce la lama e, invece, la baciò, mettendo in quel bacio tutta la rabbia e la frustrazione che non aveva espresso a parole mentre il volto di lei si rigava, di nuovo, di lacrime.

 


NOTE
Salve a tutti! Eccomi con il primo aggiornamento del nuovo anno:) e spero che abbiate iniziato più che bene questo 2014!

Vi dico subito che non sono molto contenta del risultato finale di questo capitolo, avevo un’altra idea di come dovesse venire quando ho iniziato a scrivere. Nonostante questo, spero di non aver deluso le aspettative.
E’ molto molto breve e c’erano tante cose che avrei dovuto chiarire e ho lasciato a metà, lo ammetto, ma tutti i nodi verranno al pettine nel prossimo capitolo e, se tutto va bene, ci sarà un colpo di scena.
Non so se riuscirò ad aggiornare la prossima settimana perché ho un esame, ma ce la metterò tutta per riuscirci.

Alla prossima;)
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: didi93