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Autore: Val_Ser    02/01/2014    2 recensioni
I marinai conoscono i mari e gli oceani, i pescatori i laghi. Nessuno, davvero, conosce i fiumi. Puoi pensare di sapere come il liquido ti attira a sé per gravità, quando non opponi resistenza, oppure come ti spinga in superficie se compi determinati movimenti. Dimentica quello che sai dell’acqua quando sei di fronte ad un fiume.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Nota introduttiva: questa storia non ha pairing, ufficialmente, mentre in realtà c’è una coppia. L’ho scelto appositamente perché non ho usato indizi rivelatori riguardo al se si trattasse di una relazione omosessuale o eterosessuale. Non mi ha interessato.La mancanza e il fiume sono i temi principali. Vedete quello che preferite, sono aperta ad ogni interpretazione. 

 
Riverside
 
Down by the water, the riverbed,
Somebody calls you, somebody says:
Swim with the current and float away
Down by the river everyday.



 
            Ad occhi chiusi, tutto è amplificato.
            Il vento tra gli alberi alle sue spalle. Il vento tra gli alberi sull’altra sponda. Uno stormo di uccelli in lontananza. L’acqua che fluisce tra i ciottoli, lieve, leggera, sussurra, stride, accarezza. Scivolare un po’ più in là, un po’ più in giù: i piedi toccherebbero l’acqua.
            Nell’infanzia, in quel fiume ci ha fatto il bagno, ha bevuto la sua acqua, ha lavato gli abiti. Chi vive a contatto con l’acqua la conosce. I marinai conoscono i mari e gli oceani, i pescatori i laghi. Nessuno, davvero, conosce i fiumi. Puoi pensare di sapere come il liquido ti attira a sé per gravità, quando non opponi resistenza, oppure come ti spinga in superficie se compi determinati movimenti. Dimentica quello che sai dell’acqua quando sei di fronte ad un fiume.
            Sorride a quel ricordo. Pensavano di conoscerlo. Stavano quasi per annegare. Si stringevano vicini, più vicini, le pelli a contatto, bagnate, fredde, percorse dai brividi. Quel giorno, il sole non aveva fatto capolino nemmeno per una volta, ma l’aria era satura di odori, di profumi, di umidità.
            Inspira, espira. Proprio come in quel momento, dove l’unica alternativa era chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dal fiume. Sentirne i battiti. Sfiorarne l’anima per raggiungere la propria, e con la propria annacquare quella della persona amata.
Stringe le labbra.. Il fiume non è cattivo, non lo è stato mai. Sono gli uomini che lo sottovalutano, che pensano di averlo in pugno. Ma è liquido. L’acqua scava fessure anche dove sembra non essercene. Qualcosa, sul fondo, artiglierà le caviglie e trascinerà con la forza che solo i primi amanti hanno, in una preghiera sorda e muta di ossigeno mancante.
            Pensa adesso: voglio pregare anche io? Qualcuno aveva pregato. A lungo, sotto i suoi occhi. Il fiume era stato geloso del loro amore, e forse voleva saggiare anche lui la bellezza dei suoi sedici anni. Il fiume era stato egoista. Il fiume, a suo modo, aveva amato. Nessuno porta via qualcosa al fiume, semmai il contrario.
            E ora sente la sua mancanza. Vorrebbe fidarsi del fiume. Vorrebbe pregare insieme a lui, lasciarsi morire, lasciarsi erodere e consumare. Ma la mancanza di una persona e la mancanza di coraggio si scontrano nel petto. Sulla sponda, è al sicuro. Perché, quel giorno, in quel momento, era sulla sponda. Immobile ed inamovibile. Un essere umano fermo contro il fiume che sempre muta.
            Era stata la mancanza di coraggio. Era stata una lotta di silenzio e rumore. Il fiume non tace. Il fiume sussurra, ma non smette mai di parlare. E dov’erano, dove si trovavano, dove le aveva nascoste le parole, quel giorno?
            Non si alza. Scivola. Si lascia scivolare.
            Ora parla a me. Sussurra le tue parole convincenti. Convincimi a dormire nel tuo letto, fiume: il mio, ormai, è vuoto.

 




A/N: Dunque. Questa flashfic l’avevo in mente da tempo e oggi ha preso vita.
Non so che dire, davvero. È la mia prima storia realmente breve e la cosa mi spaventa un po’: considero sempre la brevità un mezzo da maneggiare con cura. Spero che il labor limae di questo pezzo abbia dato i suoi frutti.
Nota alla fine: Sì, rating verde. Sì, ci sono stati una morte e un suicidio. Nonostante questo, ho ritenuto appropriato darla buona per tutti perché ho girato intorno alle tematiche e le ho lasciate all’immaginazione. Leggendo ora ho esplicato tutto, ma non fa parte del testo in sé, quindi penso di aver fatto bene.

Grazie mille a chi recensisce e non, a chi legge e ci sputa sopra, a chi legge e ama, a chi è arrivato fin qui. Sono sempre più noiosa, lo so.
Un abbraccio a tutti e buon 2014, visto che ho l’occasione di dirvelo :)
   
 
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