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Autore: Hil 89    24/05/2008    2 recensioni
Ciao gente! Eccomi qui con un'altra storia. Ormai sono arrivata al 60esimo capito e il titolo è rimasto lo stesso, quindi non lo cambio più! Comunque è il settimo anno per il mitico trio, ma l'arrivo di Lucas Flatts sconvolgerà la vita di una grifoncina in particolare... Nello stesso tempo l'arrivo di altri misteriosi personaggi, sia buoni che cattivi, movimenteranno il settimo anno ad Hogwarts e forse porranno la parola fine su quella guerra che dura da molti anni!..Mi raccomando, commentate! Baci HiL
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.    Un nuovo anno


Hogwarts anche quell’anno apriva le porte ai suoi studenti. Ragazzi e ragazze dai dieci ai diciassette anni varcavano insieme il pesante portane di legno, accompagnati da risate e voci alte.
Harry James Potter camminava al fianco di Ronald Bilius Weasley  ed Hermione Jane Granger.
Il trio si era ritrovato una settima prima alla Tana, ormai era il loro ultimo anno, e come si poteva vedere dai loro occhi accesi, l’emozione era alle stelle.
“Ci pensate?!” esclamò la ragazza, “E’ il nostro ultimo anno!”
“Per fortuna” le rispose il bambino sopravvissuto, “Non vedrò mai più Piton!”
Ron scoppiò a ridere aggiungendo, “Puoi ben dirlo fratello! E pensa alla cosa ancora più bella,non dovremo mai più aprire un libro!”
Harry diede il cinque al rosso, sotto lo sguardo corrucciato della bella grifoncina, “Certo! Bravi, cosa pensate che il corso per diventare Auror lo passerete solo per i vostri muscoli e i vostri occhi chiari?!”
“Dai ‘Mione, prendi la vita con allegria!”
“Non è questione di allegria, Ronald!” puntualizzò, mettendosi le mani sui fianchi, “Mettiti in testa che quest’anno devi impegnarti, altrimenti…”
La ragazza smise di parlare perché il suo sguardo si era posato su una figura appoggiata alla porta che li avrebbe condotti alla Sala Grande.
I due giovani grifoni guardarono allibiti l’amica, non era da lei lasciare a metà un discorso, soprattutto se si trattava di studio, e seguirono i suoi occhi d’oro.
Appoggiato alla porta c’era un ragazzo che non avevano mai visto, sicuramente era nuovo.
Hermione non fu l’unica a rimanere abbagliata, tutte le ragazze della scuola lasciarono a metà quello che stavano facendo per ammirare quel dono di Merlino.
Il giovane, infatti, poteva vantare un corpo da modello: muscoli ben messi, pelle chiara, capelli scuri come la pece che cadevano scompigliati sulla fronte, fino a coprirgli parzialmente due iridi che avrebbe sciolto un iceberg, blu come il mare più profondo.
Ron passò una mano davanti agli occhi dell’amica, guardando il giovane con uno sguardo truce.
Chi era quel pallone gonfiato?
Nessuno lo sapeva, e la curiosità salì alle stelle quando Albus Silente in persona li sorpassò avvicinandosi al ragazzo, e conducendolo personalmente nella Sala Grande.
“Avanti, cosa state aspettando!” la voce della professoressa McGranitt risvegliò tutti gli studenti dallo stato di trans in cui erano caduti.
Entrarono nella sala e si sedettero nei tavoli assegnati alle loro case.
Ebbe così inizio il nuovo anno, come da tradizione l’anziana strega smistò gli alunni dei primo anno, poi prima di iniziare il banchetto, il preside si alzò e accompagnato dal ragazzo misterioso di avvicinò al pulpito.
“Miei cari ragazzi, benvenuti.” Il suo sguardo azzurrò vagò su tutti gli studenti, consapevole di aver già attirato la loro attenzione, “Tengo a ricordarvi le solite cose, agli alunni del primo anno è impedito l’accesso alla Foresta Proibita e ad alcune aree del castello, il Signor Gazza provvederà a fare in modo che rispettiate queste regole. Rammendo a tutti di seguire le indicazioni di Capo Scuola e Prefetti, e vi ricordo che per ogni dubbio, perplessità o problemi, io e tutto il corpo docenti siamo a vostra completa disposizione”. Detto questo spostò il suo sguardo sul giovane al suo fianco, appoggiandogli una mano sulla spalla, “Vi starete chiedendo tutti chi sia questo ragazzo, ebbene il suo nome è Lucas Flatts, ha diciassette anni e si è trasferito in Inghilterra con i genitori, immagino avrete già sentito parlare di  Amelia e Richard Flatts..”
Hermione dal tavolo dei Grifondoro sussultò, questo non sfuggì ad Harry.
“Tesoro, tutto bene?”
“I Flatts sono una delle famiglie più potenti di tutta la Svezia. Hanno ricevuto molti premi per il loro operato in patria, diciamo che fanno un lavoro simile a quello dei nostri Auror. Non ho idea sul perché si siano trasferiti qui…”
“Io una mezza idea ce l’avrei” disse cupo Ron.  
Il trio si guardò negli occhi, un solo nome era vivo nelle loro menti: Lord Voldemort.
“Come vi dicevo” continuò il mago, “ il signor Flatts ha studiato nella scuola di Stoccolma fino all’anno scorso e quest’anno frequenterà l’ultimo anno. Passiamo adesso all’assegnazione della tua casa” concluse con un sorriso, appoggiandogli sulla testa il Cappello Parlante.
La sala cadde in un religioso silenzio quando il cappello magico iniziò il suo discorso: “ Una mente molto sviluppata la tua, una grande intelligenza, ma anche un grande coraggio.. ma cosa vedo anche… mmm.. non credo che quella casa faccia al caso tuo, no no… Si, credo invece che questa sia fatta apposta per te, per il tuo carattere e per le tue aspettative… SERPEVERDE!” Gli occhi di Lucas si accesero.
La sorpresa all’interno della sala fu grande, un figlio di Auror nelle casa di Salazar Serpeverde.
Il neo-serpeverde scese dalle scale dopo aver ringraziato il preside e andò a sedersi al suo tavolo.
“Benvenuto” un ragazzo della sua età con gli occhi blu gli sorrise in modo cortese, “Mi chiamo Blaise Zabini”
“Piacere” rispose, il suo sguardo vagò per l’intera tavolata.
“Io invece sono Malfoy, Draco Malfoy e sono Capo Scuola” il biondo si era alzato per stringergli la mano, era nella sua natura di figlio di papà tenersi ben stretti i figli di persone importanti.
Draco Malfoy poteva vantare una bellezza mozzafiato: alto, fisico ben proporzionato, capelli finissimi del colore dell’oro e occhi di ghiaccio; era consapevole di avere gli occhi di tutta la popolazione femminile di Hogwarts ai suoi piedi.
“E così vieni dalla Svezia?” gli chiese, risedendosi di fronte al nuovo arrivato.
“Si, i miei genitori si sono dovuti trasferire per motivi di lavoro. Pare che abbiamo chiesto la loro presenza per un motivo importante di cui ancora non mi hanno parlato”
“Capisco”
“Il tuo cognome mi suona familiare..” intervenne Nott.
“L’avrai sicuramente sentito” gli rispose Lucas con un ghigno, guardandolo negli occhi “Sono le persone più conosciute di tutta la Svezia. I miei genitori da soli, riescono ad arrivare dove una trentina dei vostri Auror non si sognerebbero mai”
Una risata sprezzante gli fece spostare lo sguardo verso Malfoy, “Sei nella casa sbagliata per elogiare l’operato degli Auror”
“Infatti non è quello che voglio fare” disse a tono, “Sono solo delle marionette nelle mani di un Ministro che pensa ai suoi interessi”
Zabini, Nott e Malfoy si guardarono per un attimo negli occhi, quel ragazzo aveva stoffa!
“Ho la netta sensazione che non sei contendo di essere qui” una voce femminile lo fece voltare, Pansy Parkinson si sedette sulle gambe di Draco, facendosi stringere introno ai fianchi.
“Puoi ben dirlo. Non me ne frega un bel niente dei problemi di questo paese. L’unica cosa che mi interessava era restarmene e casa mia. Ma a quanto pare, sono talmente tanto nella merda, che hanno dovuto far scomodare i miei.”
“Tu però non sei costretto a seguire le orme dei tuoi genitori” quella frase, fu un’esca lanciata da Draco Malfoy, chissà se Lucas Flatts l’avrebbe afferrata.

“Vi rendete conto? Un figlio di Auror a Serpeverde!? Secondo me quel cappello sta iniziando a dare fuori di matto! Non è che lo drogano?!”
“Ron! Non essere sciocco, non danno sostanze stupefacenti al Cappello Parlante!”
“Andiamo Herm, secondo me l’idea non è da scartare!”
“Harry! Non ti ci mettere anche tu, per favore.”
Il famoso trio stava entrando nella Sala Comune dei Grifondoro, dopo aver sorpassato il ritratto della Signora Grassa, furono accolti da tutti i loro amici: Dean Thomas, Neville Paciock, Seamus Finnegan, Lavanda Brown, Calì Patil e Ginevra Weasley.
I ragazzi si sedettero su un divano di fronte al fuoco, “Herm, tu che ne sai dei genitori di Flatts?” chiese Dean.
“Sinceramente non ne so molto, so solo che sono molto esperti in ogni genere di incantesimo, sono molto preparati nel loro lavoro e se sono qui, vuol dire che il Ministero ha deciso di muoversi. Anche se non mi spiego lo smistamento”
“Io ti ho detto quello che penso!” le fece eco Ron.
“Andiamo Ronald! Non mi sembra il caso di dire questo genere di cazzate!” le rispose la giovane.
Il ragazzo la guardò, senza più dire una parola, come avrebbe potuto, dopo aver soffermato per così tanto tempo gli occhi sui suoi d’ambra?
Ron non poté evitare al suo sguardo di soffermasi sulla figura dell’amica, era cambiata così tanto rispetto all’anno prima: i suoi capelli castani le accarezzavano ondulati la schiena, gli occhi erano del colore del metallo più puro che potesse esistere, erano speciali come la persona che li possedeva, le sue labbra erano piene e più di una volta si era chiesto cosa avrebbe provato assaggiandole, poi il suo corpo, ogni curva era al posto giusto, era magra ed atletica.
Distolse il suo sguardo solo quando quello della grifoncina incontrò il suo. Hermione si era sentita osservata, e quando scoprì il proprietario di quegli occhi che vagavano sulla sua figura il suo cuore mancò di un battito.
Ron la stava guardando, e non appena lei si era voltata, lui aveva distolto lo sguardo, classico segno di imbarazzo!
Doveva ammettere che i suoi due migliori amici erano cresciuti a regola d’arte, entrambi erano alti e il loro fisico era diventato possente, Harry aveva due occhi verdi come la speranza sempre vispi e svegli, Ron invece aveva due iridi azzurre come il cielo sereno.
Stanca di sentire i pettegolezzi di Calì e Lavanda si alzò.
“Vai già a dormire?” le chiese Harry.
“Si, sono un po’ stanca. Poi devo controllare alcuni compiti.”
“Sempre la solita” disse il rosso, facendole un sorriso.
La ragazza gli fece un occhiolino allegro e si chinò per baciare entrambi sulla fronte, poi si diresse verso il suo dormitorio, augurando la buona notte a tutti i suoi compagni di casa che erano rimasti nel salottino.


  
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