Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Sheego Watakuri    24/05/2008    1 recensioni
Uno strano ciondolo farà vivere a Ilda un'avventura fuori dal comune. Tra mistero e storia, una fanfiction scritta 1 anno fa, ma postata solo oggi, causa ignoranza sull'HTML ^^ Spero che piaccia, buona lettura. Sheego^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 1

CAPITOLO 1

 

 

 

Una sala immensa, illuminata da tantissime candele all'interno di lampadari di vetro di murano soffiato di ogni colore.

C'è una festa in corso, una festa in maschera, per essere precisi. Si vedono maschere di ogni tipo, la maggior parte in tono col vestito indossato.

Ad un tratto, si leva il suono squillante di una tromba che riempie tutto il salone e fa zittire i presenti.

In cima alla scalinata al centro della sala, un paggio si fa avanti con un rotolo di pergamena in mano.

-         gentili ospiti, diamo ora il benvenuto alla duchessa e al duca della Repubblica di Venezia-

degli applausi sinceri, e dei complimenti, accolgono l'ingresso dei consorti, che scendono le scale mano nella mano.

Si fermano al centro del salone e danno il via agli strumenti per suonare. Partono le danze e, dopo di loro, tutti gli invitati si avviano verso la pista per ballare.

Ma questa baldoria rassicurante viene interrotta dallo spegnersi di tutte le luci. Il panico comincia a diffondersi tra la gente. Poco dopo, si sente un rumore di vetri rotti e un urlo, accompagnato da un grido della duchessa disperata:

-         ERNESTO!!!-

Poi silenzio. Si riaccendono le luci e, al centro della sala gli ospiti scoprono con orrore il duca a terra sanguinante, con una spada impiantata nel petto… è morto. Ma non vedono la duchessa. Alzando lo sguardo, i presenti notano un messaggio scritto in rosso e velocemente, data l'imprecisione dei caratteri.

·        ho messo la parola fine sulla repubblica di Venezia!!! Non vi azzardate a cercare la vostra duchessa o sarà peggio per il vostro regno. *

Quasi tutte le donne presenti svengono alla lettura di quelle parole. Il terrore dilaga tra le persone presenti. La serata si è trasformata in tragedia, la repubblica di Venezia non sarà più la stessa…

 

Ilda si svegliò e scattò a sedere sul letto: era l'ottava volta che faceva quel sogno. La tormentava da 4 settimane e mezzo. Non riusciva più  a dormire, la notte. Si stropicciò gli occhi verdi nella speranza di restare sveglia, ma non ce la fece e ripiombò sul cuscino con la grazie di un elefante, giusto in tempo… perché la sveglia suonasse. Spalancò gli occhi al suono di quel maledetto strumento. Gli diede una manata e lo scaraventò giù dal comodino con una violenza inaudita. Non sapeva se l'avesse rotta o meno, fatto sta che dovette scrollarsi dal tepore del letto e prepararsi per andare a suola. Si alzò, scostando le coperte con uno strattone. Si precipitò in bagno, finendo in scivolata sul tappetino verde smeraldo. Si specchiò e imprecò mentalmente contro le sue lentiggini così evidenti sopra la sue carnagione candida. Quei puntini rossicci la accompagnavano già da tanto tempo, no… dalla nascita, per sua sfortuna. Mentre cercava di pettinare i suoi gonfi e arruffati capelli rossi, lunghi fino alle spalle,  il pensiero tornò sui suoi sogni.

" non è possibile sognare tutte le notti la stessa cosa!!! Sono sicura che non sia un caso… eppure non mangio pesante la sera…"

Quando vinse la lotta contro i suoi capelli sistemandoli in modo decente, li tenne sciolti, fece una specie di riga in mezzo e spostò dietro alle orecchie i ciuffi davanti, più corti degli altri capelli,  si fece la sua toilette. Uscita dal bagno, si vestì con una salopette/gonna di jeans con sotto una maglia rossa. Indossò delle calze bianche fino al ginocchio e delle converse rosse. Era estate e, nonostante le proteste di sua madre per mettersi qualcos'altro addosso, una volta presa la borsa nera a tracolla che fungeva da cartella, uscì senza neanche una felpa addosso.

Si sa: per una ragazza di 15 anni, è molto difficile ascoltare una madre…

Arrivò a scuola in meno di due minuti, dato che conosceva tutte le scorciatoie di Roma, ma non riusciva a togliersi dalla testa quel  sogno orribile e misterioso. Quando alzò lo sguardo, vide venirle incontro una persona che lei conosceva bene: Corrado, un ragazzo gracile  e indifeso contro i bulli del loro liceo Artistico, che lo prendevano di mira solo perché gli piaceva studiare, ma era anche il suo migliore amico. Lo si poteva riconoscere tra mille: aveva i capelli nerissimi e spettinati, tagliati molto irregolarmente, e portava degli occhiali dalla montatura nera e rotonda che schermavano i suoi occhi marroni scuri. Non era il massimo della scaltrezza, ma era molto intelligente.

Raggiunse Ilda con un sorriso a trentadue denti per la felicità.

-          ILDAILDAILDA!!!! -

-          Calmati… respira…-

Disse ironica la ragazza facendo con le braccia il gesto dell'ispirazione.

-          scusa, è che è successa una cosa incredibile!!!-

-          cosa?-

-          Bata Higgins…-

O NO! Ancora con quella ragazza… Ilda ormai si era rassegnata all'idea che al suo migliore amico piacesse una "poco di buono" come quella Bata. Era la classica "Barbie" americana : capelli biondi lunghissimi, occhi azzurri, lucidalabbra trasparente sopra labbra così carnose che si pensa possano scoppiare da un momento all'altro e i soliti vestitini succinti che danno poco spazio all'immaginazione… la solita "prostituta" pronta a tutto pur di essere popolare. Una prova di quei detti sul suo conto, era il fatto che cambiasse fidanzato ( se così si potevano definire i ragazzi che frequentava) ogni mese… altrimenti, se non aveva voglia di lasciare il povero malcapitato, arrivava persino ad accumularne un numero che andava dal 2 al 6.

-          Cosa ti ha detto ?-

Chiese rassegnata la ragazza, alzando gli occhi la cielo.

-          Mi ha detto che sono un genio!! Ti rendi conto?!?!?-

-          Eeeeemh…no. Tu SEI un genio, Corri, credevo lo sapessi…-

Fece perplessa Ilda, mettendosi le mani sui fianchi e fissando Corrado, in cerca di un barlume di lucidità, se ancora ce ne fosse stato…

-          Ma … ma è diverso: MI HA NOTATO, ILDA!!! Non sono invisibile!!!-

-          Certo, con quel gilet blu e quei pantaloni beije non passi certo inosservato…-

Scherzò lei, indicando i suoi vestiti scoordinati.

-          per non parlare poi della camicia che porti… sembra che tu sia ingessato in una camicia di forza.-

Ilda e Corrado si voltarono e videro che era stato Roberto, il bulletto della scuola, a parlare. Era accompagnato dalla solita schiera di leccapiedi  e di ragazze facili, tra le quali c'era anche Bata Higgins, la sua ragazza di quel periodo.

-          senti chi parla! Quello che porta i pantaloni come se si fosse fatto la cacca addosso!-

esclamò agguerrita Ilda, difendendo il suo migliore amico, che era rimasto in silenzio, sapiente del fatto che, se avesse parlato, si sarebbe ritrovato dentro a qualche cestino dell'immondizia o con la faccia spiattellata contro il muro.

-          senti, grissino dai capelli rossi, io parlo come voglio, capito? E vedi di starmi alla larga se non vuoi ritrovarti qualche gomma da masticare nei tuoi bei capelli… andiamo ragazzi.-

e , presa Bata per la vita, si diresse dentro al scuola.

-          non lo sopporto quello. È un arrogante, vero Corri?… Corri?-

ma Corrado era troppo occupato a fissare Bata per accorgersi che Ilda gli stava parlando.

Lei alzò gli occhi la cielo e sfoderò un mezzo sorriso.

-          andiamo dongiovanni…-

lo trascinò per un braccio e lo portò dentro alla scuola quando la campanella suonò.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Sheego Watakuri