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Autore: Sheego Watakuri    26/05/2008    1 recensioni
Uno strano ciondolo farà vivere a Ilda un'avventura fuori dal comune. Tra mistero e storia, una fanfiction scritta 1 anno fa, ma postata solo oggi, causa ignoranza sull'HTML ^^ Spero che piaccia, buona lettura. Sheego^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3

CAPITOLO 3

 

 

-         insomma, tu mi stai dicendo che sei arrivata in un castello medioevale senza sapere come?-

-         esattamente. Tutto è iniziato con questo ciondolo.-

disse Ilda, facendo vedere il ciondolo con quel simbolo.

Dopo la scuola, erano andati  a casa di Corrado per parlare di quello che era accaduto alla ragazza. I suoi genitori erano avvocati e, di conseguenza, lui si poteva permettere qualsiasi lusso in casa sua.

-         fammi vedere… mmmh… sono sicuro di averlo già visto da qualche parte…-

-         anch'io! Per questo ho cominciato a guardare meglio tutti i libri di storia degli anni passati.-

-         libri di storia?-

-         già: come ti ho detto, appena ho preso in mano il ciondolo, mi sono ritrovata in un castello medioevale e indossavo dei vestiti nello stile dell'anno mille. Sono convinta che c'entri la storia, in qualche modo…-

-         ma come?-

-         non ne ho idea. Ma lo scoprirò… e tu mi aiuterai, vero Corri?-

ecco! Lo sapeva che glielo avrebbe chiesto. A lui non piaceva cacciarsi nei guai o in situazioni non chiare. Preferiva rimanere calmo e zitto al suo posto, come sempre e come era convinto che si dovesse fare.

-         be'… veramente io…-

-         coraggio!!! Ci divertiremo! Sarà interessante! E, se vuoi, la prossima volta ti porterò con me! Che ne dici?-

-         … d'accordo… ma solo perché sei la mia migliore amica.-

-         GRAZIE CORRI!!!!-

La ragazza lo abbracciò con un impeto tale da fargli storcere gli occhiali.

-         ehi! Non esagerare… lo sai che sono fragile…-

i due amici risero insieme e poi cominciarono a studiare, ragione iniziale per cui Ilda si trovava a casa di Corrado.

 

Il pomeriggio passò in fretta e Ilda tornò a casa.

Passò tutta la sera chiusa nella sua stanza a leggere i libri di storia delle medie per trovare quel simbolo.

Ormai, la sua stanza era nella confusione più totale: c'erano libri sparsi ovunque aperti e chiusi, il pavimento era coperto di matite e evidenziatori di ogni colore, per non parlare di innumerevoli righelli per sottolineare e taccuini scarabocchiati.

" non ce la faccio più!!! Non ho mai passato così tanto tempo sui libri!! Preferisco di gran lunga disegnare."

E decise di fare proprio quello: si mise al collo il ciondolo e cercò di farsi strada tra gli ostacoli sul pavimento per arrivare alla sua scrivania, unico posto ordinato, in quel momento.

La sola cosa che non sopportava di vedere in disordine nella sua camera era la scrivania: teneva tutto sempre ordinato, con dei fogli al centro sempre pronti all'uso e una gomma, un temperino e una matita sopra di essi. I suoi attrezzi per disegnare erano l'unica cosa a cui teneva veramente tanto nella sua stanza.

Si legò i capelli in una coda bassa, come soleva fare prima di cominciare un disegno, si tolse la strana collana dal collo, poggiandola vicino al foglio dove avrebbe disegnato e si tolse la matita H2 da dietro l'orecchio, posto dove metteva questi oggetti quando pensava.

Riuscì solo a disegnare dei vestiti medioevali e castelli vari.

" UFFA!!! Non riesco neanche più a disegnare qualcos'altro!!! Che iella! "

pensò rassegnata. Prese in mano il suo ciondolo e si buttò sul letto con un tonfo sgraziato.

-         che segreto nascondi…-

sussurrò all'oggetto, come se aspettasse un risposta.

In quel momento, una luce accecante l'avvolse e si ritrovò in una camera immensa con addosso lo stesso bellissimo abito del viaggio precedente. Era sdraiata su un grandissimo letto a baldacchino dalle tende rosse e dalle lenzuola arancioni.

" bleah! Colore più inutile dell'arancione non esiste!"

pensò disgustata alzandosi dal letto.

Si guardò intorno: il pavimento era di marmo bianco e il soffitto, con appeso un lampadario enorme di vetro di murano, dello stesso colore. Le finestre erano altissime e davano su un paesaggio che avrebbe fatto sognare chiunque. Per quanto riguardava i mobili, c'era un guardaroba grandissimo, 2 librerie piene zeppe di libri di ogni forma e dimensione, una scrivania di legno di noce e varie sedie sparse per la camera. Per finire, al centro della sala, c'era un tappeto rotondo blu, che sembrava un lago da quanto era grande.

Ilda aprì il guardaroba e si riflesse nello specchio appeso all'anta sinistra.

Una volta sistematasi il vestito e l'acconciatura, si mise la collana e si diresse verso la porta. Si affacciò all'uscio: davanti a lei c'era il corridoio della volta precedente

" allora sono nello stesso posto di prima… "

uscì dalla stanza e si incamminò nel corridoio alla ricerca di qualcuno che le potesse spiegare dove si trovasse.

Ad un tratto, sentì una voce da dietro di lei

- duchessa…DUCHESSA!!! Finalmente vi ho trovata!-

Ilda di girò verso quella voce e si trovò davanti un ragazzino vestito completamente di verde con i capelli neri lunghi fino al mento e gli occhi grigi.

" mi ha chiamato Duchessa? E mi da del voi?"

-         scusate, state parlando con me?-

chiese spaesata Ilda, cercando di dare del voi a sua volta

-         certo Duchessa, vostra signoria!-

-         scusate, ma avete sbagliato persona. Io mi chiamo Ilda e non sono una duchessa…-

-         signora, state bene? Certo che siete la duchessa Clara! E dovete dare gli ordini per preparare le cose per il vostro matrimonio della settimana prossima.-

" matrimonio?"

-         scusate, ma dove siamo?-

chiese spaesata e sconcertata per la notizia

-         come " dove siamo"? questo è il vostro castello.-

-         ma in che città?-

-         a Venezia!-

" Ve- Venezia?!? Ma… io mi trovavo a Roma… come faccio ad essere a Venezia?!?!?"

-         vossignoria, siete sicura di sentirvi bene?-

-         be - benissimo, grazie. Arriverò tra poco.-

-         bene. La aspettiamo nella sala da ballo.-

il ragazzino si allontanò, lasciando Ilda senza parole. Poco dopo, sentì un urlo familiare e si ritrovò stesa sul suo letto, nella posizione in cui si era messa prima di ritrovarsi al castello.

-         ILDA!!! -

La madre della ragazza sfondò letteralmente la porta della sua camera, sembrava molto arrabbiata.

-         LO SAPEVO!! QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON RIDURRE LA STANZA IN QUESTO STATO, EH? ANCHE A TUA PADRE DAVA FASTIDIO QUESTO TUO MODO DI FARE! METTI SUBITO IN ORDINE, CAPITO?-

Suo padre… già… quella persona a cui la ragazza teneva moltissimo. Era morto di cancro al cervello 2 anni prima. Faceva lo studioso di storia del medioevo e… suo padre, MA CERTO!! Perché non ci aveva pensato prima? Ilda, come ipnotizzata, saltò giù dal letto e si precipitò nello studio di suo padre, urlando alla madre che avrebbe masso a posto dopo. La donna, che era molto all'antica, non capiva perché la figlia fosse così ribelle.

La ragazza si chiuse la porta alle spalle e si precipitò alla libreria del padre. Perché non ci aveva pensato prima? Il suo genitore era uno studioso molto affezionato a  Venezia e, sicuramente, nella sua libreria, avrebbe trovato qualcosa su quella famosa duchessa nella quale l'aveva identificata quel ragazzo al castello.

Tirò fuori 5 o 6 libri enormi, si mise alla scrivania e cominciò a leggere i volumi, uno dopo l'altro.

Dopo un po' di tempo, riuscì a trovare un sacco di notizie interessanti sulla duchessa.

Prese il cellulare e telefonò a Corrado.

-         pronto, Corri?-

·        ciao Ilda. Hai scoperto qualcosa?*

-         si! Vedi, sono tornata in quel castello, pare che basti concentrarsi sul ciondolo per tornare li. Comunque, un ragazzino mi ha chiamata " Duchessa Clara" e mi ha dato del voi.-

·        Duchessa Clara?*

-         esatto! E non è tutto: ho scoperto anche che il castello è a Venezia e che, tra una settimana, li si terrà il "mio" matrimonio.-

·        MATRI - MATRIMONIO?!?!?!?!?*

- anch'io ho reagito così quando me lo ha detto. Comunque, ho fatto un po' di ricerche con i libri di mio padre e ho scoperto che questa Duchessa è vissuta a Venezia quando divenne una repubblica marinara, cioè intorno all'anno mille. Lei e suo marito, il duca Ernesto, governavano insieme al doge. I commerci marittimi funzionavano grazie a loro.-

·          com'è morta?*

-         non lo dice il libro. Dovrò controllare meglio.-

·        va bene. Non so perché, ma tutto questo mi ricorda il tuo sogno.*

-         il mio sogno?-

·        pensaci: un duca e una duchessa di Venezia. *

-         ma dai Corri! Sarà solo una coincidenza!-

·        sarà… ma non mi convince. Ora devo andare : devo fare i compiti.*

-         ma non ce ne sono per domani!-

·        mi porto un po' avanti… ciao!*

-         ciao! Ci vediamo domani!-

la ragazza riattaccò e, dopo aver masso i libri a posto, spense la luce e uscì dalla camera per andare nella sua e fare la cosa che più odiava: mettere in ordine. Una cosa positiva c'era, anzi due: sua madre si sarebbe un po' sbollita per quando le avrebbe fatto vedere la nota e avrebbe avuto il tempo di riposare la testa da tutte quelle ore di studio ininterrotto.

 

  
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