I personaggi presenti non mi appartengono, essendo proprietà di J.K. Rowling;
la storia è scritta senza alcuno scopo di lucro.
la storia è scritta senza alcuno scopo di lucro.
Un battito d'ali
Li guardavo tutti, nessuno escluso, e li vedevo tremare, ma non perché terrorizzati, ma perché affamati di giustizia e di libertà.
Vedevo i loro corpi contorcersi all’impatto con attacchi troppo potenti e vedevo le loro dita fremere e allungarsi per recuperare la bacchetta persa. Vedevo visi bagnati da lacrime di dolore e furia e vedevo occhi asciutti, che nascondevano orgogliosamente le forti emozioni. Vedevo braccia spezzarsi e carni lacerarsi e gambe cedere.
Eppure li vedevo sempre rialzarsi, accompagnati da lamenti strazianti, sì, ma mai vinti, mai sottomessi.
Perché le ossa rotte in battaglia non si aggiustano mai, sono rotte per sempre. Perché rimettersi in piedi fa più male che cadere; cadere è facile, è un istante, è un piede sbagliato al posto sbagliato, e il bruciore e il dolore possono assalirti, ma resta solo un misero istante, un battito d’ali di farfalla e sei giù, disteso al suolo. Rimettersi in piedi è lento, è complicato, è laborioso e devi volerlo con ogni fibra del tuo essere, altrimenti resti giù, a terra, schiacciato dal peso della tua viltà.
E lo vedevo negli occhi di tutti, il terrore di non essere abbastanza forti, preparati e coraggiosi per rimettersi in piedi con tutte le ossa rotte.
Guardavo loro che lottavano per vivere e guardavo le mie mani prive di consistenza. Anch’io non avevo avuto paura di cadere, ma ne avevo avuta di rimettermi in piedi; e secoli addietro le avevo lasciate morire, le mie ossa rotte, mentre il pugnale castigava la mia codardia e il rifiuto dal cielo condannava i miei tormenti a questa terra.
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